Racconto n. 14 "L'insoddisfatta"
di
Laura566
genere
etero
Racconto n. 14 “L’insoddisfatta”
Lorenza al di là di quello che aveva fatto nelle ultime settimane e di cui era molto sorpresa, aveva anche un lato molto serio che includeva l’amore per i libri e per la musica compresa quella classica.
Quella sera, aveva in programma di andare a sentire un concerto che includeva diverse sinfonie di Beethoven, che lei adorava.
Sperava di passare una bella serata, l’unica cosa che gli rompeva, era l’essere da sola, ma poi sarebbe stata in compagnia della musica.
Si vestì non eccessivamente elegante, con pantaloni e giacca, ma non coordinati e con tacco 8 e si truccò appena appena, come amava fare.
Era in prima fila per fortuna, lei adorava guardare i musicisti e peccato per il direttore d’orchestra che dava le spalle, ma così doveva essere.
Prima come sempre, l’orchestra si accordò poi iniziarono con la quinta sinfonia che lei trovava particolarmente potente. Il suo sguardo non volendo, andò sul primo violino, che era veramente un bell’uomo. Ma lei non aveva nessuna intenzione di conoscerlo. Lo sguardo gli ci era caduto distratta o meglio concentrata sulla musica.
La sinfonia finì, il direttore si girò e l’orchestra si mise in piedi per prendersi i meritati applausi, data l’esecuzione perfetta che avevano fatto.
Le sembrò che il primo violino le facesse l’occhiolino, ma pensò che probabilmente era destinato a una donna dietro di lei.
Poi, passarono alla nona, la sua sinfonia di Beethoven preferita perché finisce con un coro e l’orchestra perfettamente accordati, Secondo Lorenza, forse esagerando, quella sinfonia, era la manifestazione di Dio in terra.
Si arrivò al quarto movimento che implica che, ci sia anche il coro e a lei si inumidirono gli occhi dalla commozione nel sentire tutto questo.
In realtà, le venne proprio da piangere e per fortuna non era l’unica nella sala a farlo.
Il quarto movimento finì con il coro con lei che piangente non si alzò per applaudire perché piangeva troppo e non voleva farsi vedere. Era lì col capo basso quando si sentì chiedere perché piangeva e lei disse che era commossa dalla musica, non era successo nulla di grave.
E per favore voleva essere lasciata sola, così da ricomporsi un po’ per andarsene a casa. Non chiese neanche chi fosse, ma l’interlocutore non si arrese e si presentò dicendo che era il primo violino dell’orchestra.
Lei lo guardò e gli disse che avrebbe dovuto stare con l’orchestra per godersi i meritati applausi.
Lui rispose che lo faceva sempre, ma questa volta era differente, non sapeva perché, ma appena l’aveva vista, si era detto che la doveva conoscere.
Lorenza chiarì subito che era sposata, anche se non era contenta. Ovviamente non gli disse delle sue ultime avventure sessuali.
Anche lui che si presentò come Matteo disse che era sposato e che di solito non abbordava le donne ai concerti.
Era la prima volta che lo faceva.
Finalmente, Lorenza smise di piangere, lo guardò ed era ancora più attraente che da lontano.
Attraente, senza essere troppo consapevole di esserlo. Era moro, alto, con gli occhi verdi, proprio il tipo che piaceva a lei.
Forse, lo guardò un po’ troppo e lui ricambiò lo sguardo con uno sguardo veramente assassino che voleva significare, solo che, a lui interessava sessualmente e anche molto, a dire la verità.
Lei, da un lato, voleva scappare, dall’altro era inesorabilmente attratta da lui, che propose di andare a cena con l’orchestra. Lei gli rispose, che si sarebbe sentita un pesce fuor d’acqua.
Quindi, per alleggerire la cosa, lui propose una pizzeria che faceva una pizza favolosa e che era lì vicino. Lei rispose che andava bene. Lui andò ad avvertire i suoi colleghi che non andava con loro.
Quindi, andarono alla pizzeria che era veramente a due passi dalla sala concerto.
Lui parlò molto e chiese molte cose a Lorenza. Era totalmente differente, dagli uomini, che aveva incontrato ultimamente.
Aveva paura Lorenza che, con lui, quando sarebbero andati a letto, non sarebbe stato solo sesso, ma amore, come non aveva mai provato in vita sua. Era veramente spaventata e persa nei suoi pensieri.
Lui se ne accorse e le chiese cosa ci fosse che non andava. Lei rispose solo che si era distratta, non gli poteva dire la verità, l’avrebbe presa per pazza.
Il cameriere poi venne a chiedere se volevano i dolci, disse che avevano una buonissima torta al cioccolato ed entrambi furono d’accordo nel prenderla. Lui si disse contento che non avesse pensato alla linea e lei rispose che forse era bene che ci pensasse.
Lui disse che era stupenda così e lei arrossì per il complimento.
Le fette di torta furono spazzolate in pochissimo tempo tant’è che ne presero un’altra.
Matteo disse che era un piacere vederla mangiare con così tanta goduria, lei non rispose perché altrimenti avrebbe detto che uno mangia come fa sesso e non gli sembrava il caso.
A questo punto, presero il caffè, Matteo pagò il conto e lei lo ringraziò dicendogli che avrebbe preferito pagare la sua parte, ma lui disse che quella cena era stato proprio una cosa inaspettata e piacevole.
Uscirono e Matteo andò a prendere l’auto e Lorenza andò con lui per non restare lì da sola, anche se, così, si rese conto che lui si aspettava che andasse in macchina con lui, mentre lei voleva prendere un taxi.
Lui insistette, lei andò con lui e parlarono della comune passione per la musica finché arrivarono a casa di Lorenza e lui disse che voleva rivederla, anche se, sapeva che era sbagliato.
Lei disse che era lo stesso anche per lei e si scambiarono il numero di telefono e anche un bacio veramente erotico, con lui che con la sua lingua le esplorava tutta la bocca, facendola ardere di desiderio.
Però, Matteo che era un vero gentiluomo la lasciò andare in casa, dicendogli che l’avrebbe contattata molto presto.
Matteo in realtà, la contattò appena arrivato a casa, visto che, tanto la moglie dormiva tranquillamente.
Le disse che il loro bacio era stato qualcosa di stupendo e che non vedeva l’ora di rivederla.
Lorenza rompendo gli indugi disse che anche per lei era lo stesso.
Lui, allora propose di fare una videotelefonata per fare un po’ di sexting, così da fargli vedere, quanto fosse eccitato.
Matteo chiese se sapeva di cosa si trattasse. Lei rispose che lo sapeva.
Quindi, lui col telefono gli fece vedere un uccello notevole e lei la sua fica umida al solo vederlo.
Si masturbarono insieme e vennero nello stesso momento, dicendosi che non vedevano l’ora di farlo per davvero.
Lorenza, per stuzzicarlo, disse che anche se era la prima volta che lo faceva, gli sembrava assai pratico e lui rispose che era lei che lo eccitava in maniera incredibile, come mai, gli era successo.
Lei gli fece vedere anche i suoi seni e il suo lato b che lui apprezzò veramente tanto mentre lei si masturbava per lui, alla pecorina.
La videchiamata andò avanti per due ore e i due si dissero che dovevano vedersi subito l’indomani,
Lui disse che era libero la mattina visto che, aveva le prove con l’orchestra nel pomeriggio e Lorenza propose di venire a casa sua, visto che, tanto il marito era fuori per lavoro.
Lui le chiese se fosse veramente sicura e lei gli disse che non c’erano problemi.
Lorenza quasi non dormì e la mattina si svegliò molto presto per farsi una depilazione completa.
Poi, si mise della biancheria intima nera che contrastava con la sua pelle bianco latte e una piccola vestaglietta e poi si mise ad aspettarlo.
Si erano dati appuntamento alle otto e lui venne puntuale.
Appena la vide la baciò e le mise una mano sul culo che la sera prima aveva tanto apprezzato.
Poi, le fece togliere la vestaglietta e si infiammò vedendola così e allora le pose la mano sul suo cazzo che era già in erezione. In realtà, si era svegliato con l’alzabandiera ed era dovuto andare a farsi una sega in bagno per buttarlo giù.
Lei lo spogliò velocemente e fu sorpresa dal suo fisico tonico, certo non se l’aspettava da un musicista. Lui rispose che aveva fatto sempre sport perché lo faceva stare bene.
Ma ora voleva lei, le tolse il reggiseno e anche le mutandine, si mise a succhiare con foga i suoi capezzoli grandi e turgidi e gli mise una mano sul suo sesso che era già umido per lui.
Allora la sdraio sul tavolino e la penetrò in piedi fino in fondo alla sua fica grande e vogliosa, facendola gemere come una gatta in calore, finché esplose in un orgasmo stellare e lui venne sulle sue tette in maniera copiosa.
Lei birichina gli fece vedere che gli piaceva la sborra, la prendeva dal seno e la ingoiava dalle sue dita. Lui la baciò in bocca in maniera via via sempre più appassionata, poi la prese la portò in camera da letto.
Li la fece mettere a pecorina e senza alcuna lubrificazione la inculò con la sua potente verga mentre lei dapprima urlò dal dolore e poi dal piacere via via sempre più grande finché lui venne dentro di lei,
Si sdraiarono, lei andò giù al suo cazzo, lo voleva in bocca, ora che non era in erezione.
Quindi, lo fece, lo leccava, lo sentì crescere finché non gli stava più tutto dentro e quindi prese in bocca solo la cappella e leccava, leccava finché lui gli venne dentro con potenti getti di sperma e lei ingoiò.
Matteo disse che nessuna donna l’aveva mai fatto, Lorenza disse che gli sembrava scafato per uno che tradiva per la prima volta la moglie.
Matteo disse che prima di sposarsi, si era dato parecchio da fare, ma anche lei, non sembrava così innocente come la sera precedente.
Lei stette zitta e non gli disse nulla delle sue avventure sessuali perché aveva paura che scappasse, anche se, capiva che non era giusto mentire.
Lei rispose che, l’accendeva lui, come non mai.
Poi, venne l’ora del pranzo e lui dovette ritornare a casa dalla moglie.
Lorenza al di là di quello che aveva fatto nelle ultime settimane e di cui era molto sorpresa, aveva anche un lato molto serio che includeva l’amore per i libri e per la musica compresa quella classica.
Quella sera, aveva in programma di andare a sentire un concerto che includeva diverse sinfonie di Beethoven, che lei adorava.
Sperava di passare una bella serata, l’unica cosa che gli rompeva, era l’essere da sola, ma poi sarebbe stata in compagnia della musica.
Si vestì non eccessivamente elegante, con pantaloni e giacca, ma non coordinati e con tacco 8 e si truccò appena appena, come amava fare.
Era in prima fila per fortuna, lei adorava guardare i musicisti e peccato per il direttore d’orchestra che dava le spalle, ma così doveva essere.
Prima come sempre, l’orchestra si accordò poi iniziarono con la quinta sinfonia che lei trovava particolarmente potente. Il suo sguardo non volendo, andò sul primo violino, che era veramente un bell’uomo. Ma lei non aveva nessuna intenzione di conoscerlo. Lo sguardo gli ci era caduto distratta o meglio concentrata sulla musica.
La sinfonia finì, il direttore si girò e l’orchestra si mise in piedi per prendersi i meritati applausi, data l’esecuzione perfetta che avevano fatto.
Le sembrò che il primo violino le facesse l’occhiolino, ma pensò che probabilmente era destinato a una donna dietro di lei.
Poi, passarono alla nona, la sua sinfonia di Beethoven preferita perché finisce con un coro e l’orchestra perfettamente accordati, Secondo Lorenza, forse esagerando, quella sinfonia, era la manifestazione di Dio in terra.
Si arrivò al quarto movimento che implica che, ci sia anche il coro e a lei si inumidirono gli occhi dalla commozione nel sentire tutto questo.
In realtà, le venne proprio da piangere e per fortuna non era l’unica nella sala a farlo.
Il quarto movimento finì con il coro con lei che piangente non si alzò per applaudire perché piangeva troppo e non voleva farsi vedere. Era lì col capo basso quando si sentì chiedere perché piangeva e lei disse che era commossa dalla musica, non era successo nulla di grave.
E per favore voleva essere lasciata sola, così da ricomporsi un po’ per andarsene a casa. Non chiese neanche chi fosse, ma l’interlocutore non si arrese e si presentò dicendo che era il primo violino dell’orchestra.
Lei lo guardò e gli disse che avrebbe dovuto stare con l’orchestra per godersi i meritati applausi.
Lui rispose che lo faceva sempre, ma questa volta era differente, non sapeva perché, ma appena l’aveva vista, si era detto che la doveva conoscere.
Lorenza chiarì subito che era sposata, anche se non era contenta. Ovviamente non gli disse delle sue ultime avventure sessuali.
Anche lui che si presentò come Matteo disse che era sposato e che di solito non abbordava le donne ai concerti.
Era la prima volta che lo faceva.
Finalmente, Lorenza smise di piangere, lo guardò ed era ancora più attraente che da lontano.
Attraente, senza essere troppo consapevole di esserlo. Era moro, alto, con gli occhi verdi, proprio il tipo che piaceva a lei.
Forse, lo guardò un po’ troppo e lui ricambiò lo sguardo con uno sguardo veramente assassino che voleva significare, solo che, a lui interessava sessualmente e anche molto, a dire la verità.
Lei, da un lato, voleva scappare, dall’altro era inesorabilmente attratta da lui, che propose di andare a cena con l’orchestra. Lei gli rispose, che si sarebbe sentita un pesce fuor d’acqua.
Quindi, per alleggerire la cosa, lui propose una pizzeria che faceva una pizza favolosa e che era lì vicino. Lei rispose che andava bene. Lui andò ad avvertire i suoi colleghi che non andava con loro.
Quindi, andarono alla pizzeria che era veramente a due passi dalla sala concerto.
Lui parlò molto e chiese molte cose a Lorenza. Era totalmente differente, dagli uomini, che aveva incontrato ultimamente.
Aveva paura Lorenza che, con lui, quando sarebbero andati a letto, non sarebbe stato solo sesso, ma amore, come non aveva mai provato in vita sua. Era veramente spaventata e persa nei suoi pensieri.
Lui se ne accorse e le chiese cosa ci fosse che non andava. Lei rispose solo che si era distratta, non gli poteva dire la verità, l’avrebbe presa per pazza.
Il cameriere poi venne a chiedere se volevano i dolci, disse che avevano una buonissima torta al cioccolato ed entrambi furono d’accordo nel prenderla. Lui si disse contento che non avesse pensato alla linea e lei rispose che forse era bene che ci pensasse.
Lui disse che era stupenda così e lei arrossì per il complimento.
Le fette di torta furono spazzolate in pochissimo tempo tant’è che ne presero un’altra.
Matteo disse che era un piacere vederla mangiare con così tanta goduria, lei non rispose perché altrimenti avrebbe detto che uno mangia come fa sesso e non gli sembrava il caso.
A questo punto, presero il caffè, Matteo pagò il conto e lei lo ringraziò dicendogli che avrebbe preferito pagare la sua parte, ma lui disse che quella cena era stato proprio una cosa inaspettata e piacevole.
Uscirono e Matteo andò a prendere l’auto e Lorenza andò con lui per non restare lì da sola, anche se, così, si rese conto che lui si aspettava che andasse in macchina con lui, mentre lei voleva prendere un taxi.
Lui insistette, lei andò con lui e parlarono della comune passione per la musica finché arrivarono a casa di Lorenza e lui disse che voleva rivederla, anche se, sapeva che era sbagliato.
Lei disse che era lo stesso anche per lei e si scambiarono il numero di telefono e anche un bacio veramente erotico, con lui che con la sua lingua le esplorava tutta la bocca, facendola ardere di desiderio.
Però, Matteo che era un vero gentiluomo la lasciò andare in casa, dicendogli che l’avrebbe contattata molto presto.
Matteo in realtà, la contattò appena arrivato a casa, visto che, tanto la moglie dormiva tranquillamente.
Le disse che il loro bacio era stato qualcosa di stupendo e che non vedeva l’ora di rivederla.
Lorenza rompendo gli indugi disse che anche per lei era lo stesso.
Lui, allora propose di fare una videotelefonata per fare un po’ di sexting, così da fargli vedere, quanto fosse eccitato.
Matteo chiese se sapeva di cosa si trattasse. Lei rispose che lo sapeva.
Quindi, lui col telefono gli fece vedere un uccello notevole e lei la sua fica umida al solo vederlo.
Si masturbarono insieme e vennero nello stesso momento, dicendosi che non vedevano l’ora di farlo per davvero.
Lorenza, per stuzzicarlo, disse che anche se era la prima volta che lo faceva, gli sembrava assai pratico e lui rispose che era lei che lo eccitava in maniera incredibile, come mai, gli era successo.
Lei gli fece vedere anche i suoi seni e il suo lato b che lui apprezzò veramente tanto mentre lei si masturbava per lui, alla pecorina.
La videchiamata andò avanti per due ore e i due si dissero che dovevano vedersi subito l’indomani,
Lui disse che era libero la mattina visto che, aveva le prove con l’orchestra nel pomeriggio e Lorenza propose di venire a casa sua, visto che, tanto il marito era fuori per lavoro.
Lui le chiese se fosse veramente sicura e lei gli disse che non c’erano problemi.
Lorenza quasi non dormì e la mattina si svegliò molto presto per farsi una depilazione completa.
Poi, si mise della biancheria intima nera che contrastava con la sua pelle bianco latte e una piccola vestaglietta e poi si mise ad aspettarlo.
Si erano dati appuntamento alle otto e lui venne puntuale.
Appena la vide la baciò e le mise una mano sul culo che la sera prima aveva tanto apprezzato.
Poi, le fece togliere la vestaglietta e si infiammò vedendola così e allora le pose la mano sul suo cazzo che era già in erezione. In realtà, si era svegliato con l’alzabandiera ed era dovuto andare a farsi una sega in bagno per buttarlo giù.
Lei lo spogliò velocemente e fu sorpresa dal suo fisico tonico, certo non se l’aspettava da un musicista. Lui rispose che aveva fatto sempre sport perché lo faceva stare bene.
Ma ora voleva lei, le tolse il reggiseno e anche le mutandine, si mise a succhiare con foga i suoi capezzoli grandi e turgidi e gli mise una mano sul suo sesso che era già umido per lui.
Allora la sdraio sul tavolino e la penetrò in piedi fino in fondo alla sua fica grande e vogliosa, facendola gemere come una gatta in calore, finché esplose in un orgasmo stellare e lui venne sulle sue tette in maniera copiosa.
Lei birichina gli fece vedere che gli piaceva la sborra, la prendeva dal seno e la ingoiava dalle sue dita. Lui la baciò in bocca in maniera via via sempre più appassionata, poi la prese la portò in camera da letto.
Li la fece mettere a pecorina e senza alcuna lubrificazione la inculò con la sua potente verga mentre lei dapprima urlò dal dolore e poi dal piacere via via sempre più grande finché lui venne dentro di lei,
Si sdraiarono, lei andò giù al suo cazzo, lo voleva in bocca, ora che non era in erezione.
Quindi, lo fece, lo leccava, lo sentì crescere finché non gli stava più tutto dentro e quindi prese in bocca solo la cappella e leccava, leccava finché lui gli venne dentro con potenti getti di sperma e lei ingoiò.
Matteo disse che nessuna donna l’aveva mai fatto, Lorenza disse che gli sembrava scafato per uno che tradiva per la prima volta la moglie.
Matteo disse che prima di sposarsi, si era dato parecchio da fare, ma anche lei, non sembrava così innocente come la sera precedente.
Lei stette zitta e non gli disse nulla delle sue avventure sessuali perché aveva paura che scappasse, anche se, capiva che non era giusto mentire.
Lei rispose che, l’accendeva lui, come non mai.
Poi, venne l’ora del pranzo e lui dovette ritornare a casa dalla moglie.
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