Dopo l’atterraggio

di
genere
etero

Pago il conto ed esco dal ristorante. Mi siedo sulla panchina nella piazzetta che vi sta davanti. Accendo una sigaretta e poi scrollo alcune news sul telefono. Non trovo nulla che attiri la mia attenzione, inoltre nella mia testa c’è ancora quell’avvenente assistente di volo. Apro ER in cerca dei racconti dove ricordo esserci un’hostess come protagonista. Dopo una breve ricerca ecco che trovo i suoi testi. Nel primo una concisa descrizione fisica che guarda caso corrisponde al fisico della donna che mi ha travolto la fantasia stamane. Oltre al primo ne leggo un altro paio successivi dove l’erotismo e la descrizione degli atti sessuali crescono d’intensità. I miei pensieri prendono sempre più velocità e come una valanga mi travolgono.
Ci sarà pure un servizio di escort in questa città. Beata tecnologia. Trovo il sito e ne cerco una con almeno 30 anni, bruna, 160 cm circa. Melissa è libera, ci diamo appuntamento in un locale vicino all’hotel. Prendiamo un drink, scambiamo qualche parola. E’ anche simpatica, ma questo poco conta. Dalla simpatia al trovarmela davanti alla poltroncina della mia stanza dove sono seduto è un nulla. Se prima ero travolto da una voglia incontrollabile, ora mi sento in estasi a godermi lo spogliarello che lei mette in scena per me. Del completino intimo color viola resta solo con le mutandine semi-trasparenti. Si gira dandomi le terga per poi abbassarsi allargando le gambe facendomi vedere il suo sesso attraverso gli slip. Il forellino appena sotto l’ano roseo, le labbra spalancate. Con una sua mano da sotto si tocca il clitoride entrando nell’elastico delle mutandine. Sinuosamente torna a voltarsi verso di me e mi sfiora le labbra con lo stesso dito con cui si era toccata. Ne sento il profumo. Si abbassa, mi bacia mentre apre la mia camicia. Mi lecca dietro all’orecchio e le sue mani esplorano le mie spalle. Bacio i suoi seni a portata delle mie labbra. Ora li stringe e me li offre. Scende, apre i pantaloni che di lì a poco volano accanto alla poltroncina. In breve tempo anche i boxer se ne vanno. Sono nudo, solo con la camicia aperta addosso ed inizia a far scorre una mano in tutta la lunghezza del mio membro. Sto impazzando, devo averla, ora. Come mi leggesse nella mente, prende un preservativo, lo libera del suo involucro. Con indice e pollice lo prende per il serbatoio e appoggia l’anello sul mio glande. Con l’altra mano inizia a far scorrere l’anello sull’asta finchè è tutta coperta dal profilattico.
“Come mi vuoi Andrea?” dice melliflua mentre appoggia un ginocchio e le mani sul materasso dandomi ancora quel suo pazzesco lato B. Volta la testa verso di me lanciandomi un sorriso che non è quello dell’assistente di volo ma che comunque aggiunge passione alla passione.
“Così, proprio così ti voglio”. Prendo in mano il mio fallo, mi avvicino a lei e lo punto sulla sua fica. Muove il bacino e lo fa strusciare sulle labbra. La cappella si fa strada, le apre sino al clitoride. Lo punto di nuovo e premo quel poco per vedere che l’anellino si apre cercando di accogliere la parte iniziale del glande. Lei spinge verso di me ed inizia a riempirsi del mio sesso. Spingo anch’io finchè entro per metà. Mi fermo, lo ritraggo appena e poi spingiamo assieme. La sua mano da sotto si tiene le labbra spalancate, il suo petto preme sul letto. Inizio a muovermi dentro di lei senza affondare completamente. Mi chiedo se le sta piacendo. Chiudo gli occhi e penso che sotto di me ci sia l’assistente di volo. Continuo a scoparla lento, ma sento che pensando a lei mi sto infervorando maggiormente. Mi ritrovo ad affondare completamente in lei mentre la vedo con la parte superiore della divisa addosso. “Lo caliente que eres” sospiro. Mi risveglia il suono del mio pube che sbatte sulle sue natiche. Un suono ritmato che mi fa riaprire gli occhi. Le mie mani sulle sue natiche, non sono solo appoggiate, ma con forza le stringo. Rallento. Con una mano le prendo i capelli e la costringo a guardarmi. Inarca la schiena ed il mio cazzo scende completamente in lei. Chissà se sta recitando che le piace. Non ritrovo lo sguardo eccitante dell’hostess. Le mollo i capelli e vado a prenderle i polsi, prima con entrambe le mani e poi raccogliendoli nella presa di una sola. Inarca di più la schiena ed il mio ritmo aumenta. Con il pollice della mano libera le accarezzo l’orifizio anale, sento tutte le piccole increspature. Sento il pacere lungo l’asta, sento l’orgasmo che inesorabile sta arrivando. Il mio bacino da un’ultima spinta e quando sono tutto in lei sento la liberazione del primo getto. Il cuore batte forte. Lo tengo premuto in quel modo sentendo altri getti riempire il serbatoio del preservativo. Lo ritraggo un po’ per spingere ancora un altro paio di volte. Mollo i suoi polsi. Forse mi è parso di sentirla fremere sotto i miei colpi. Si sfila. Mi toglie il preservativo e mi asciuga con il lembo di un lenzuolo dicendomi sorridendo “Servizio completo”.
Il servizio completo era compreso nei 400 € che le lascio. Li infila nella sua borsetta. La ringrazio. Esce. Ancora nudo, con la sola camicia, sono sul letto a braccia aperte e pancia in su. Abbastanza soddisfatto fisso il soffitto. Mi giro verso il comodino e vedo il led frontale del telefono lampeggiare. Un messaggio o una mail. Svogliatamente guardo il messaggio Whatsapp arrivato già da un po’. Un numero sconosciuto ….
di
scritto il
2022-07-20
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