Il nerd che è in me - Parte 2
di
Vandal
genere
etero
IL NERD CHE E’ IN ME parte 2
I-Pompino
Marika esce dalla doccia con addosso solo un asciugamano annodato in testa. Saltella contenta e si viene ad accoccolare addosso a me. Fuori, tempo da lupi in avvicinamento.
Nell’attesa stavo facendo zapping con i miei soliti programmi retrò. Io e Marika ci frequentiamo da quasi un mese. Siamo tutto casa, sesso e serie TV.
Ecco lei che si accoccola vicino a me e mi afferra il sesso, cominciando a giocarci quanto un gatto davanti ad un tiragraffi “Guarda che non diventa più lungo se lo tiri”
“Ma diventa più interessante” eccolo lì, che l’affare s’ingrossa e lei, golosa, lo ingloba totalmente “Uoffa..ftai..fuardafno?” mugugna. Con le dita mi stuzzica i testicoli stritolandomeli leggermente
Tra dolore e piacere intuisco la domanda Cosa stai guardando? “Voleevo.. guaA’..rdare, Gaalactica”
Lei smette di succhiare e si alza di scatto, con la bocca ancora a fessura e gli occhi dilatati come quelli dei cartoni animati, i polsi che si uniscono tra di loro e la sua testolina che si inclina di lato. Poi, repentino, sguardo sospettoso “Vecchia o nuova?”
“vecchia” allargo le braccia in segno evidente
“Meglio. Quella nuova è troppo filosofica e metafisica. Anche se c’è quella gran gnocca di tricia Helfer che me la fa bagnare non appena la vedo” e a me lo fa venir duro. Lei si riabbassa nuovamente e via a riprendere un pompino spettacolare”
II-Galactica
Galactica, quella bella, con Cyloni che sembrano gladiatori, l’Umanità che si mette in viaggio per lo spazio in cerca della XIII° Colonia, le battaglie spaziali. E poi c’era Lorne Green, che arrivava da Bonanza, a fare il capitano Adama. E Dirk Benedict che, qualche anno dopo diventa famoso come Faccia da Sberla nell’A team. E Richard Hatch che, nelle Strade di San Francisco, si era preso il posto di Michael Douglas e, parecchi anni dopo, entra nel cast del nuovo Galactica.
Siamo lì a mangiarci pocorn sul divano, ognuno con la sua ciotola maxi. Marika completamente nuda, io in mutande “Te lo ricordi il Cylone che si vede nella sigla dell’ A Team? Che passa davanti a Sberla e lo guarda perplesso e lo indica come se dicesse ‘Ehi, dove ti ho già visto’? Che ridere” e si piazza una montagna di pop corn in bocca
“Galactica 1980 non mi è mai piaciuta. Indi per cui, neanche agli americani, dal momento che è sopravvissuta per pochi episodi” commento mangiando più con calma “L’unica che salvo è l’episodio =Il ritorno di Scorpion= La lacrimuccia scappa sempre”
“Però ce lo guardiamo?” dice lei
“Certo che sì”
Ecco, la lacrimuccia è scappata ad entrambi. Per consolarci, abbiamo spostato le ciotole sul tavolino e ci siamo coccolati a vicenda. Via l’indumento, pronto all’uso, entrato dentro con decisione ma, nel modo più delicato possibile, guardandola negli occhi mentre entravo ed uscivo dentro di lei. Con lei che mi stringeva le dita e mi fissava avida negli occhi “Dimmi quando stai per venire” sussurra lei
“Sto per farlo” mi scosto abbastanza in fretta e lei che me lo afferra e comincia a menarmelo e si allunga a baciarmi. E io le vengo in mano e lei continua, usando lo sperma come lubrificante, continuando a baciarmi, avvinghiati così… Così, nell’impeto e nella passione mentre fuori, il vento a preso a gemere e ululare “Tempo da lupi”
“Come nei film dell’horrore” ride lei
III-Provare per credere
Fuori dalla doccia. Lei mi osserva seduta a terra mentre si friziona i capelli. Fissa il mio sesso, stile mocho vileda “Ci vorrà un po’” commenta lei
“Sì, lo so ma, poi” ammicco, faccio un gesto con le mani “Provare per credere”
“Uh, ma dai!” fa Marika con gli occhi accesi “La vecchia pubblicità di Aiazzone”
“Conosci anche questa?”
“Mia madre è un’appassionata di vecchie pubblicità. E, Aiazzone era la sua preferita.”
“Provare per credere era anche un film e, dentro, c’era Guido Angeli” scuoto la testa “Che tristezza, un mobilificio così importante, finito in malora”
“Già, stasera è la passata delle cose tristi”
“Beh, domani facciamo diverso”
Fuori, il tempo ululava. Mi sa che è meglio chiudere tutto, che arriva il monsone.
IV-Tra le sue chiappe
Fuori, il vento urlava. Rumori di oggetti che cadevano e sbattevano a terra, o rotolavano. Le finestre che ballavano e sembrava che minacciassero di volar via. Mancava solo un ciclone che ci portava via chissà dove “Questo non è il Texas” cito
Marika, accoccolata di schiena contro di me, con le mani strette alle mie, sta tremando. Lei ha paura dei temporali e del vento forte.
La consolo, premendo il mio sesso contro le sue chiappe. Niente anale, pero’.. Mi muovo, struscio, affondo ma non del tutto. Non posso toccare le sue tette perché, stringe così forte le mie mani che non riesco a starle da lei.
Poi, tutto sembra placarsi. Fuori, i lupi hanno smesso di ululare e il vento è diventato una delicata brezza. Marika ha il respiro regolare, si è addormentata, con il mio cazzo affondato nel suo bel culetto
V-Risveglio
Mi risveglio con qualcosa di umido addosso. Sul sesso. Marika sta facendo colazione leccandomi felice “Sei sveglio”
“Come faccio a dormire con una sveglia così” le tiro un buffetto sulla guancia. Nell’aria c’è profumo d’arancia e caffè “Mi faccio una doccia e mi lavo i denti” a malincuore, quel pompino è fantastico ma, ho bisogno di recuperare freschezza.
Esco dal bagno con l’asciugamano legato in vita. Lei, disinibita, magnifica freschezza nuda, sta mangiando corn flave e ha il tablet davanti a sé “Guarda cosa ho trovato”
Mi siedo accanto a lei sorseggiando caffè e osservano l’immagine di un uomo in costume che nuota come un delfino “Patrick Duffy, l’uomo di Atlantide”
“Poi Bobby in Dallas”
“E il suo acerrimo nemico era?..”
“Ah, quell’attore grasso…”
“Vic Tayback”
“Questa era difficile”
“Re Tut in Batman”
“Quello dei sock, smack, crush?”
“Yes”
Finisco il caffè, consumo la brioche “Com’è fuori?”
“Un sacco di detriti in giro”
Mi alzo, vado alla porta e spalanco. Aria fresca ma respirabile. Il patio è una zona di guerra “Chi ti aspetta in Italia?”
“Mia madre, mio padre, un sacco di parenti. E tu?”
“una ex moglie e un figlio da mantenere”
“Vorresti che quest’attimo non finisse mai”
“Finirà questa merda”
Lei si alza e viene vicino a me “Io sento di amarti, sai?”
“Ho lo stesso sentimento”
Lei mi guarda seria “Ho una proposta”
“La stessa che ho anche io?”
“In fondo alla via, appena fuori dal villaggio, c’è una chiesetta”
Sorrido, la bacio “Il tempo di vestirmi e ci facciamo un giro”
VI- Sì
Una chiesetta piccola, poche sedie, un altare su cui è posta la statua di una madonna nera. Il prete, un portoghese con la faccia che sembra cuoio conciato, ci ha accolti benevolo. Sul momento abbiamo deciso di unirci. In meno di un’ora, siamo tornati al bungalow, con le fedi rimediate dallo stesso sacerdote “Un colpo di testa” commento
“Direi di festeggiare prima di dare l’annuncio al mondo intero” propone lei
“Suggeriscono Love Boat, Fantasilandia e Baywatch prima stagione”
“E, tra un episodio e l’altro..”
Amore, sesso e vecchie serie TV. Cosa desiderare di più?
I-Pompino
Marika esce dalla doccia con addosso solo un asciugamano annodato in testa. Saltella contenta e si viene ad accoccolare addosso a me. Fuori, tempo da lupi in avvicinamento.
Nell’attesa stavo facendo zapping con i miei soliti programmi retrò. Io e Marika ci frequentiamo da quasi un mese. Siamo tutto casa, sesso e serie TV.
Ecco lei che si accoccola vicino a me e mi afferra il sesso, cominciando a giocarci quanto un gatto davanti ad un tiragraffi “Guarda che non diventa più lungo se lo tiri”
“Ma diventa più interessante” eccolo lì, che l’affare s’ingrossa e lei, golosa, lo ingloba totalmente “Uoffa..ftai..fuardafno?” mugugna. Con le dita mi stuzzica i testicoli stritolandomeli leggermente
Tra dolore e piacere intuisco la domanda Cosa stai guardando? “Voleevo.. guaA’..rdare, Gaalactica”
Lei smette di succhiare e si alza di scatto, con la bocca ancora a fessura e gli occhi dilatati come quelli dei cartoni animati, i polsi che si uniscono tra di loro e la sua testolina che si inclina di lato. Poi, repentino, sguardo sospettoso “Vecchia o nuova?”
“vecchia” allargo le braccia in segno evidente
“Meglio. Quella nuova è troppo filosofica e metafisica. Anche se c’è quella gran gnocca di tricia Helfer che me la fa bagnare non appena la vedo” e a me lo fa venir duro. Lei si riabbassa nuovamente e via a riprendere un pompino spettacolare”
II-Galactica
Galactica, quella bella, con Cyloni che sembrano gladiatori, l’Umanità che si mette in viaggio per lo spazio in cerca della XIII° Colonia, le battaglie spaziali. E poi c’era Lorne Green, che arrivava da Bonanza, a fare il capitano Adama. E Dirk Benedict che, qualche anno dopo diventa famoso come Faccia da Sberla nell’A team. E Richard Hatch che, nelle Strade di San Francisco, si era preso il posto di Michael Douglas e, parecchi anni dopo, entra nel cast del nuovo Galactica.
Siamo lì a mangiarci pocorn sul divano, ognuno con la sua ciotola maxi. Marika completamente nuda, io in mutande “Te lo ricordi il Cylone che si vede nella sigla dell’ A Team? Che passa davanti a Sberla e lo guarda perplesso e lo indica come se dicesse ‘Ehi, dove ti ho già visto’? Che ridere” e si piazza una montagna di pop corn in bocca
“Galactica 1980 non mi è mai piaciuta. Indi per cui, neanche agli americani, dal momento che è sopravvissuta per pochi episodi” commento mangiando più con calma “L’unica che salvo è l’episodio =Il ritorno di Scorpion= La lacrimuccia scappa sempre”
“Però ce lo guardiamo?” dice lei
“Certo che sì”
Ecco, la lacrimuccia è scappata ad entrambi. Per consolarci, abbiamo spostato le ciotole sul tavolino e ci siamo coccolati a vicenda. Via l’indumento, pronto all’uso, entrato dentro con decisione ma, nel modo più delicato possibile, guardandola negli occhi mentre entravo ed uscivo dentro di lei. Con lei che mi stringeva le dita e mi fissava avida negli occhi “Dimmi quando stai per venire” sussurra lei
“Sto per farlo” mi scosto abbastanza in fretta e lei che me lo afferra e comincia a menarmelo e si allunga a baciarmi. E io le vengo in mano e lei continua, usando lo sperma come lubrificante, continuando a baciarmi, avvinghiati così… Così, nell’impeto e nella passione mentre fuori, il vento a preso a gemere e ululare “Tempo da lupi”
“Come nei film dell’horrore” ride lei
III-Provare per credere
Fuori dalla doccia. Lei mi osserva seduta a terra mentre si friziona i capelli. Fissa il mio sesso, stile mocho vileda “Ci vorrà un po’” commenta lei
“Sì, lo so ma, poi” ammicco, faccio un gesto con le mani “Provare per credere”
“Uh, ma dai!” fa Marika con gli occhi accesi “La vecchia pubblicità di Aiazzone”
“Conosci anche questa?”
“Mia madre è un’appassionata di vecchie pubblicità. E, Aiazzone era la sua preferita.”
“Provare per credere era anche un film e, dentro, c’era Guido Angeli” scuoto la testa “Che tristezza, un mobilificio così importante, finito in malora”
“Già, stasera è la passata delle cose tristi”
“Beh, domani facciamo diverso”
Fuori, il tempo ululava. Mi sa che è meglio chiudere tutto, che arriva il monsone.
IV-Tra le sue chiappe
Fuori, il vento urlava. Rumori di oggetti che cadevano e sbattevano a terra, o rotolavano. Le finestre che ballavano e sembrava che minacciassero di volar via. Mancava solo un ciclone che ci portava via chissà dove “Questo non è il Texas” cito
Marika, accoccolata di schiena contro di me, con le mani strette alle mie, sta tremando. Lei ha paura dei temporali e del vento forte.
La consolo, premendo il mio sesso contro le sue chiappe. Niente anale, pero’.. Mi muovo, struscio, affondo ma non del tutto. Non posso toccare le sue tette perché, stringe così forte le mie mani che non riesco a starle da lei.
Poi, tutto sembra placarsi. Fuori, i lupi hanno smesso di ululare e il vento è diventato una delicata brezza. Marika ha il respiro regolare, si è addormentata, con il mio cazzo affondato nel suo bel culetto
V-Risveglio
Mi risveglio con qualcosa di umido addosso. Sul sesso. Marika sta facendo colazione leccandomi felice “Sei sveglio”
“Come faccio a dormire con una sveglia così” le tiro un buffetto sulla guancia. Nell’aria c’è profumo d’arancia e caffè “Mi faccio una doccia e mi lavo i denti” a malincuore, quel pompino è fantastico ma, ho bisogno di recuperare freschezza.
Esco dal bagno con l’asciugamano legato in vita. Lei, disinibita, magnifica freschezza nuda, sta mangiando corn flave e ha il tablet davanti a sé “Guarda cosa ho trovato”
Mi siedo accanto a lei sorseggiando caffè e osservano l’immagine di un uomo in costume che nuota come un delfino “Patrick Duffy, l’uomo di Atlantide”
“Poi Bobby in Dallas”
“E il suo acerrimo nemico era?..”
“Ah, quell’attore grasso…”
“Vic Tayback”
“Questa era difficile”
“Re Tut in Batman”
“Quello dei sock, smack, crush?”
“Yes”
Finisco il caffè, consumo la brioche “Com’è fuori?”
“Un sacco di detriti in giro”
Mi alzo, vado alla porta e spalanco. Aria fresca ma respirabile. Il patio è una zona di guerra “Chi ti aspetta in Italia?”
“Mia madre, mio padre, un sacco di parenti. E tu?”
“una ex moglie e un figlio da mantenere”
“Vorresti che quest’attimo non finisse mai”
“Finirà questa merda”
Lei si alza e viene vicino a me “Io sento di amarti, sai?”
“Ho lo stesso sentimento”
Lei mi guarda seria “Ho una proposta”
“La stessa che ho anche io?”
“In fondo alla via, appena fuori dal villaggio, c’è una chiesetta”
Sorrido, la bacio “Il tempo di vestirmi e ci facciamo un giro”
VI- Sì
Una chiesetta piccola, poche sedie, un altare su cui è posta la statua di una madonna nera. Il prete, un portoghese con la faccia che sembra cuoio conciato, ci ha accolti benevolo. Sul momento abbiamo deciso di unirci. In meno di un’ora, siamo tornati al bungalow, con le fedi rimediate dallo stesso sacerdote “Un colpo di testa” commento
“Direi di festeggiare prima di dare l’annuncio al mondo intero” propone lei
“Suggeriscono Love Boat, Fantasilandia e Baywatch prima stagione”
“E, tra un episodio e l’altro..”
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