Saint , Fighters And love

di
genere
pulp

Risvegliarsi. Cercare lei nelle forme delle lenzuola. Il sole che taglia l’aria sospesa di polvere. Lui che si alza nudo e si affaccia su un Mondo fatto di un intrico di tetti rossi, a scalare verso un mare che sembra cristallo
Uno scrosciare d’acqua nel bagno. Si gira appena. Una sagoma emerge asciugandosi e frizionandosi, capelli lunghi e mossi che emanano uno strano bagliore verde “Sei sveglio, mio eroe” sorride lei. Magnifica e nuda si erge nella sua perfezione “Dormito bene?”
“Come un bambino” dice lui ripensando all’intensità del sesso la sera prima, ai loro corpi avvinghiati, alle loro anime unite
“Sei stato là?” chiede lei avvicinandosi a lui, baciandolo
“La mia mente e il mio spirito hanno calpestato quell’arena. Coloro che erano prima di me erano là” le accarezza le spalle, con le mani scende lungo i fianchi, le tocca il fondoschiena “Il sacerdote ha dato inizio alla tenzone. L’ho affrontato a pugni chiusi”
“Hai vinto?”
“Il mio spirito lo ha battuto ma..”
“Sì, lo so, dovrai andare là fisicamente se vorrai ricevere il premio”
“C’è tempo ancora” la sospinge verso il letto, la adagia delicatamente. Lei divarica le gambe e lascia che lui la penetri con dolcezza. Il sesso è un mare impetuoso che cresce d’intensità. E’ un Mondo lontano di energia e spiritualità. In alto tra le montagne, dove gli Dei dimorano da secoli, la battaglia spirituale e quella carnale stanno per avere termine.
Ma ora, in quella piccola stanza di una piccola città di mare, lo stesso mare che vide nascere e morire storie e leggende, due giovani anime consumavano il loro amore con ardore e passione, lasciando che ogni istinto, ogni remora, si livellasse.
L’orgasmo giunse con lei che inarcava la schiena all’indietro, simile alla prua di una nave che emergeva da onde impetuose.
Lui che si lascia cadere al suo fianco, mano nella mano, a fissarsi negli occhi “Tornerai?” chiede lei in un flebile sussurro
“Mi sono allenato per anni”
“Potrai vincere solo se metterai a frutto il duro allenamenti cui ti sei sottoposto”
“Nel sogno, io vincevo”
“I sogni sono quello che sono, amor mio”
“Io devo tornare a Thule e ritrovare mia sorella”
“Io ti amerò sempre, ovunque andrai ma, fuori da questa casa, tu sarai mio nemico”
“Lo so”
Lui si alza a sedere sul letto. Greve è il peso sul suo petto. Oltre, l’orizzonte è macchiato da minuscole scaglie dorate. Lei lo cinge da dietro, lo bacia sulle spalle, sulla schiena “Dovremmo essere nemici e combattere come tali” dice lei graffiandogli appena il petto
“So anche questo”
“Il sacerdote impedirà la tua vittoria”
“Non può fare nulla”
“Ma farà di tutto per riprendersi il premio. Sono secoli che il dono bronzeo non esce dalla Grecia”
“Tu cosa farai?”
“Terrò la felicità della tua vittoria rinchiusa nel mio cuore”
“Non temi per il tuo pupillo?”
“Sarò fredda come il ghiaccio di Asgard”
“Combatterai con tutte le tue forze?”
“E tu?”
Ritornano abbracciati a fare l’amore

Due giorni dopo, lui si avvia lungo il sentiero di roccia che, dal Santuario, scende fino alla città. Lo scontro era stato arduo, il sacerdote impassibile dietro la sua maschera, osservava lo svolgere del combattimento. Lei, celata da una colonna, anche lei con il viso argenteo dietro una maschera.
Il suo avversario era un colosso, stranamente agile. Per un attimo a creduto di soccombere. Poi, l’energia cosmica dentro di lui si è espansa e il suo avversario è finito a terra sconfitto. Al fine, il dono gli fu concesso. Ma, come avevano presupposto, il Sacerdote non aveva gradito che uno straniero si portasse via il dono di bronzo e aveva sguinzagliato degli assassini al suo seguito.
Lui gli aveva sconfitti tutti. Il più temibile di tutti fu Lei, suo amore, sua anima, celata dietro una maschera di fedeltà. Avevano combattuto senza esclusione di colpi, si erano feriti, erano finiti in ginocchio entrambi. Lei aveva alzato il volto coperto verso di lui. Lacrime scorrevano sulla pelle di lei “Devo farlo”
“Anche io” poi scagliarono i loro colpi al massimo della loro potenza.
Lui vacillo all’indietro, comprimendosi il fianco e l’addome. Lei finì carponi con la maschera spezzata “Ora non guardo il volto di un demonio, ma quello di un angelo che ho scelto di amare, anche se sarà mio nemico” le volge le spalle e si allontana. Thule lo sta aspettando. Lo scrigno del Dono non è pesante come quello che ha ora sul cuore.

FINE?=

Una mia rielaborazione di un famoso manga/anime degli anni 90.. Vediamo se c'è qualcuno che ci azzecca...
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scritto il
2022-07-29
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