Segretaria sottomessa - 3

di
genere
dominazione

Il giorno dopo mi preparai per andare in ufficio. Come da richiesta di Antonio, non misi di nuovo nulla sotto la gonna. Stavolta però misi una gonna più corta, piegandosi si sarebbe potuto vedere che non indossavo intimo. Non me lo chiese lui, decisi di farlo io. Volevo essere abbastanza troia per lui. Misi una camicia bianca con del pizzo, che lasciava intravedere gran parte della pelle che copriva. Volevo uscire senza reggiseno ma non me lo aveva ordinato, non volevo disubbidire.

Arrivo in ufficio e mi siedo. La gonna è così corta che la mi figa nuda è a contatto con la sedia fredda. Una sensazione piacevole.
Iniziano ad arrivare tutti, ma Antonio non si vede. Non avevo segnato nessun appuntamento per lui sull’agenda, non sapevo dove fosse. Iniziavo a sentirmi in ansia. Volevo di nuovo essere chiamata nel suo ufficio e sapere cosa oggi aveva in serbo per me. La mia figa bruciava di desiderio e lui non arrivava.

A un certo punto, dopo due ore di attesa, mi arriva un messaggio.
“Ciao Valentina. Oggi non verrò in ufficio, devo sbrigare delle faccende mie.
So che non aspettavi altro che un mio ordine, ma per oggi piccola troia dovrai soffrire e non godere del mio cazzo”

Sprofondo. La mia giornata perde di senso. La mia figa pulsa ancora di più sapendo che non godrà oggi. Mi sorprendo a sentirmi così triste ma non posso farci nulla. Volevo succhiare ancora il suo cazzo e volevo seguire i suoi ordini.

“Sei delusa eh?” Scrive Antonio in assenza di una mia risposta.

“Si signore” rispondo “volevo compiacerla anche oggi”

“Che brava puttana che sei Valentina. Una cosa la puoi fare. Come sei vestita?”

Glielo descrivo e lui risponde “vai in bagno. Apriti la camicetta e mettiti davanti allo specchio. Fammi una foto alle tue tette con la lingua in fuori, come se volessi prendere la mia sborra su di te”

Leggo il messaggio un paio di volte e subito mi bagno. Mi guardo intorno ma sembra che nessuno si sia accorto di quanto sono eccitata.

“Subito signore”

Mi alzo e vado in bagno, chiudo la porta. Mi slaccio la camicia e tolgo il reggiseno, le mie tette sono felici di essere libere. I capezzoli sono due chiodi. Mi guardo allo specchio e, prima di fare la foto, mi soffermo qualche secondo a guardarmi. Mi sento proprio una Troia. Ma quanto mi piace.
Faccio la foto e gliela invio.
Risponde subito. “Bravissima. Ora mandami una foto della tua figa bagnata. Stai ben attenta a non toccarti”
Mi siedo e la faccio subito. È fradicia. Gliela invio.
“Brava Valentina. Ora rivestiti e torna a lavorare”

Sorrido soddisfatta. So che non posso toccarmi ma almeno il mio signore è contento.

Mi risiedo e dopo due minuti arriva un altro messaggio.
“Mentre sei alla tua scrivania, infilati una penna nella figa e mandami una foto. Ora”
Questo mi coglie di sorpresa. Non sono sola alla scrivania, c’è anche l’altra segretaria dello studio. Avvampo, non so come fare senza essere notata.
“Signore mi vedranno”
“Non mi importa Troia, trova un modo”

Faccio un respiro. Prendo la penna e vado in bagno. Me la infilo nella figa, entra quasi sprofondando tanto è bagnata. Provo a fare qualche passo ma cade senza mutandine. Ci riprovo a gambe strette, sembra funzionare. Torno alla scrivania, con passi piccoli. La sento che mi tocca dentro. Non mi fa godere ma mi solletica e mi eccita ancora di più.
Mi siedo e per fortuna, l’altra segretaria si alza per andare a prendere un caffè. Colgo l’occasione, scatto la foto e gliela invio.
La risposta è istantanea “che Troia che sei”
“Grazie signore”
Mi rendo conto che lo sto ringraziando per un insulto. Non so proprio cosa mi stia succedendo ma non posso farne a meno.
“Per oggi basta così. Domani sarò in ufficio. Vieni con un abito senza intimo. No mutande, no reggiseno.”
“Si signore”
“Sei una brava puttana Valentina”
“Grazie signore. A domani”


La notte fatico a dormire, ma mi sforzo di non masturbarmi. La mattina mi alzo presto e mi preparo. Mi ha chiesto un vestito senza intimo, non so bene cosa mettere senza sembrare oscena.
Alla fine ne trovo uno aderente, la cui assenza di mutande non si nota se non mi piego. Mi tiene abbastanza ferme le tette libere ma si vedono i capezzoli se eccitati. E sono eccitata, quindi si vedono eccome. Ma è la soluzione migliore che ho trovato, non ho alternative.
Salgo sulla metro e tutti gli occhi sono puntati sul mio seno. Sento gli sguardi addosso. Dentro di me penso “sapessero che non ho nemmeno le mutande”. Inutile dirlo, mi bagno.
Nella discesa affollata dal treno ricevo una palpata piena sul sedere. Mi sorprendo sentendomi mugolare di piacere. Tanto che l’uomo della palpata, un quarantenne grassoccio, ride e mi strizza anche l’altra chiappa. “Troia” mi sussurra e se ne va.
Rimango attonita qualche secondo. Perché, perché non sono indignata ma al contrario sono bagnata? Cosa mi sta succedendo? Davvero, non riesco più a riconoscermi.
Mi affretto e arrivo in ufficio affannata e con qualche minuto di ritardo.
Appena entro lo vedo subito e il fiato diventa ancora più corto e affannoso. Antonio è lì, mi aspetta.
“Sei in ritardo Valentina”
“Chiedo scusa”
“Nel mio ufficio, ora”

Lo seguo nel suo ufficio. Chiudo la porta alle mie spalle e rimango in piedi davanti. Lui si siede con calma e mi guarda. Sorride. “Un po più esibizionista no?” Dice sarcastico.
Io avvampo
“Era l’unica cosa che avevo in casa non eccessivamente oscena da mettere senza intimo, signore”
“Sei perfetta, una perfetta puttana”
“Grazie signore, felice di averla soddisfatta”

Si alza, mi viene vicino e inizia ad accarezzarmi il seno da sopra il vestito. Con un movimento veloce tira fuori le mie tette e le palpa per bene. Avvicina la sua bocca ai miei capezzoli e li lecca con gusto. Sospiro di piacere.
“Hai delle tette bellissime troietta mia” dice continuando a toccarle e guardandomi negli occhi.
“Oggi ho un compito per te” continua “se lo fai bene allora avrai una bella ricompensa”
Mi incuriosisco e lui lo nota.
Si stacca dalle mie tette e torna a sedersi. Faccio per rimetterle dentro ma mi ferma “chi ti ha detto di rivestirti?”
Rimango in piedi con le tette fuori mentre lui mi spiega “oggi ho un incontro con due clienti molto importanti. Se scelgono il nostro studio per rappresentarli è un grande affare. Voglio che tu assista all’incontro e che tu metta al loro servizio la tua bocca da pompinara.”
Spalanco la bocca e rimango incredula. Non credo di aver capito e chiedo di ripetere.
“Hai capito benissimo Valentina. Voglio che tu oggi faccia un bel pompino ai due nuovi clienti. Impossibile che non rimangano soddisfatti della tua lingua da troia.”
Non riesco a rispondere. Non voglio proprio farlo ma non voglio deludere il mio padrone.
“Se lo farai” conclude “avrai quello che desideri di più. Il mio cazzo che ti scopa”
Rimango basita. “Si signore”. La mia bocca parla senza che me ne renda conto. Non sono io a parlare, è il mio desiderio del suo cazzo. Ma senza che potessi controllarlo, ho appena acconsentito a prendere il cazzo di due clienti in bocca. Come una puttana, una vera.
“Sapevo che non mi avresti delusa Troia. L’appuntamento è tra un’ora, preparati”.


Antonio mi chiama nel suo studio dopo un ora. Sono puntuali, già seduti nelle poltroncine davanti alla scrivania.
Li guardo. Sono entrambi sulla cinquantina, vestiti bene. Hanno uno sguardo deciso ma rilassato. Si vede che sono convinti di essere nel posto giusto.
Antonio mi introduce e dice che sono lì per prendere appunti. Così iniziano a parlare. Sembrano che vadano d’accordo e penso che forse non sarò necessaria. Da una parte lo spero perché non voglio succhiare il loro cazzo. Però così rimarrei senza la scopata che mi ha promesso il mio signore.
“Bene, direi che ci siamo” esclama Antonio. Penso davvero che ormai non mi chieda nulla, hanno hai trovato un accordo.
“Si avvocato, siamo convinti”
“Noe sono felice” risponde Antonio
“Una cosa sola” continua quello dei due che ha parlato di più. “Un buon affare va festeggiato”.
“Non potrei essere più d’accordo” risponde Antonio.
I due mi guardano. Capisco che Antonio sapeva già quanto fossero porci e che glielo avrebbero chiesto. “Posso offrirvi un buon bicchiere di champagne” continua prendendo fuori una bottiglia e dei bicchieri “e la bella bocca della nostra Valentina”. I due sorridono soddisfatti.
“Molto graditi entrambi” rispondono.

“Su Valentina. Fai vedere ai nostri ospiti quanto sei brava. Spogliati.”

Io sono in una sorta di trance, ascolto quello che succede e sento il mio corpo che si muove. Mi spoglio in un unico gesto.

“Ora a quattro zampe” continua Antonio

Eseguo

“Vai verso di loro, come la cagna che sei”

Inizio a muovermi gattonando e arrivo col viso all’altezza dei loro bacini.
I due hanno tirato fuori il cazzo e se lo stanno menando piano.

Antonio porge loro i bicchieri di champagne e chiama un brindisi. “Alla bella giornata di oggi” i due brindano e iniziano a sorseggiare.

“Succhia Valentina, ora” mi ordina il padrone.

Mi avvento subito su uno dei due cazzi mentre l’altro lo prendo in mano e lo sego lentamente. Sono abbastanza grandi e già un po’ duri. Faccio scorrere la mia lingua dalla cappella alle palle e ingoio per bene l’asta ricoperta di saliva.
Sento dei mugolii di piacere. Inizio a dare attenzioni anche all’altro cazzo mentre il primo, coperto di saliva, lo sego per bene.

“Dove l’hai trovata questa succhiacazzi? È incredibile”
“Lo so” dice Antonio “la sto addestrando per bene questa cagna”

Continuò a succhiarli, spingendoli fino alla gola, prima uno poi l’altro, finché il primo non mi scarica la sborra in gola con un grugnito. Il secondo invece mi tira indietro la testa per i capelli, si sega veloce e mi viene sulle tette.
Finisco il mio lavoro pulendo per bene i due cazzi. I due sono molto soddisfatti.
Mi alzo in piedi e rimango ferma, nuda. Loro si alzano a loro volta, mi guardano soddisfatti e poi rivolti ad Antonio dicono prima di andare “ottima ospitalità. Dovremmo concludere affari più spesso”.

Antonio li accompagna alla porta e la chiude. Si volta e mi sorride.
“Come ti senti Valentina?”
“Eccitata signore”
“Siediti e fammi vedere quanto sei bagnata”
Mi siedo su una poltrona e apro le gambe. Ho le cosce tutte bagnate del succo della mia figa.
Lui si avvicina e ride. “Non ci credo. Io sapevo che sei una puttana, ma cazzo. Lo sei tanto. Una vera cagna in calore”
Dicendo così mi lecca le cosce e mi sfiora la clitoride. Il contatto mi provoca una scossa immediata. Mi massaggia piano mentre guaisco di piacere.
Non ce la faccio più. Glielo devo chiedere. “Signore”
“Si?”
“Posso essere scopata dal suo cazzo ora?”
“No troia”

Qualcosa dentro di me si spezza.
Lo guardò quasi disperata.
“Come no? Me lo aveva promesso signore”

Lui ride.
“Ti ho detto che te lo avrei dato. Non quando troia. Non osare mettere in dubbio quello che dico sai”
Lo tira fuori e me lo ficca in bocca.
“Ora succhia, poi vediamo se ti scopo oggi o un altro giorno”. Viene a cavalcioni su di me e inizia a scoparmi la gola. È violento e non respiro bene. Dura poco e mi scarica tutto in gola. Mi riprendo tossendo e sputando, stavo per soffocare.

Lui si riallaccia i pantaloni. Mi guarda divertito. Io sono nuda e sporca di sperma, sdraiata per terra che riprendo fiato.

Mi da il vestito e mi indica il bagno interno al suo studio.
“Pulisciti e rivestiti troia. Per oggi è abbastanza. Avrai presto il mio cazzo, ma solo quando lo deciderò io.
Ora mettiti a posto e torna al lavoro.
Domani vieni vestita come vuoi, ma sempre senza nulla sotto, capito?”
Io annuisco rassegnata.
“Signore, posso almeno toccarmi?”
Lui ride di nuovo. “Sei stata ubbidiente ma insolente. Oggi non ti meriti di venire”

Così mi pulisco, torno al lavoro. Sono esausta e eccitata in maniera assurda. Ma mantengo quello che mi ha ordinato il padrone. Non mi tocco.
Arrivo a fine giornata, rientro a casa sempre in metro. Mentre sono seduta, riguardo le foto che ho inviato ad Antonio il giorno prima.
Non mi sembro io. Ma mi guardo e la figa torna a bagnarsi tutta.
scritto il
2022-08-05
1 2 . 7 K
visite
6
voti
valutazione
5.2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Segretaria sottomessa - 2

racconto sucessivo

Segretaria sottomessa - 4
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.