Segretaria sottomessa - 9

di
genere
dominazione

“Ti avevo detto un’ora” mi dice Antonio severo mentre entro. “Le cose che dico sono ordini troia, cosa ti fa pensare di poter disubbidire?”. Chiude la porta e mi tira uno schiaffo. “Dovevi entrare nel mio ufficio 15 minuti fa”
“Mi scusi signore” balbetto. Ma la mia figa è ancora fradicia e l’eccitazione mi scorre elettrica su tutta la pelle del mio corpo. Lui lo vede, lo sente.
“Hai fatto quello che ti ho chiesto?”
“Si signore”
“Ti sei bagnata come una puttana vero?”
Io in risposta alzo la gonna e gli mostro la figa bagnata, aprendola con le dita. “Si signore, mostrarmi a Laura mi ha fatta bagnare“
Antonio sorride. “Che cagna”
Si siede alla scrivania e mi chiede di mostrargli il video. Eseguo. Mentre lui vede il video io rimango in attesa, in piedi accanto a lui.
Antonio guarda lo guarda accigliato e man mano vedo i pantaloni gonfiarsi. Alla fine, mi guarda in silenzio per qualche secondo.
“Non pensavo che potessi spingerti fin qui Valentina. È evidente che il fatto che tua sia una puttana nata, riesci anche a farti succhiare le tette da una donna che ti ha sempre guardato con spocchiosità. È perché tutti riconoscono che sei un oggetto di cui godere.”
Lo guardo senza rispondere. Sento che ha ragione.
“Ti è piaciuto? Hai mai scopato una donna?”
“Signore mi è piaciuto molto. Si mi è capitata qualche esperienza in passato, ma erano sempre situazioni particolari. Avevo bevuto molto ed è successo.”
“Eri così in calore che qualsiasi cosa era buona per godere vero?”
Arrossisco
“Si signore esatto”
Antonio tira fuori il cazzo che è bello duro.
“Succhiamelo”
Non me lo faccio ripetere e inizio a fargli un pompino. Ogni volta che prendo il suo cazzo in bocca è come tornare a casa. Sento che è lì che dovrei stare. Tutto il giorno, tutto i giorni, tra le sue gambe a succhiarglielo e a farlo godere su di me.
“Brava bambina, ingoialo tutto” mi sussurra voglioso “mi fai impazzire quando ti comporti così da puttana. Ne ho viste tante di troie che volevano compiacermi, ma tu ci stai riuscendo poi di tutte le altre” mentre mi dice questo la sua mano accarezza i miei capelli, guidando la testa su e giù. “Credevo che le avresti solo mostrato le tue belle tettone, invece hai fatto molto di più.” Continua a parlare mentre io non stacco la mia bocca da suo cazzo ormai di marmo. “Ti do un altro compito. Per il resto della settimana, ogni giorno devi mostrare a Laura qualcosa di te nuda. E ogni volta ti devi fare una foto o un video da mandarmi. Ma devi fare attenzione a non arrivare mai a scopare con lei. Per scopare devi avere il mio permesso. È chiaro?”
Annuisco guardandolo negli occhi.
“Brava troia” e scarica una gettata enorme di sborra nella mia gola. Ingoio tutto senza nemmeno tossire. Sto diventando brava a non farmene sfuggire nemmeno una goccia.

Antonio si rimette a posto e mi annuncia che di lì a poco arriveranno i tre clienti che mi diceva ieri.
“Ti dico subito che non potrai avere orgasmo mentre li scopi finché non te lo dico io”
“Certo signore”
“Bene. Se ti comporti bene ti perdonerò il ritardo di prima”
“Grazie signore”
“Ora torna al lavoro. Ti chiamo io quando serviranno tuoi buchi”

Torno a sedere e incrocio lo sguardo di Laura. C’è qualcosa di strano, sembra arrabbiata, nervosa come minimo. Non mi rivolge la parola e, quando lo fa per chiedermi cose di lavoro, ha ripreso il suo tono stizzito che ha sempre avuto con me. Questo mi rabbuia, sia perché ero uscita molto eccitata dal bagno con lei, sia perché penso che non sarà facile svolgere il compito che mi ha dato il padrone nei prossimi giorni.

Poco dopo arrivano i tre famosi clienti. Sono tre uomini tra i 40 e i 50 anni. Uno è particolarmente di bell’aspetto, moro con gli occhi scuri e un sorriso decisamente affascinante. Uno invece, il più alto, non mi colpisce particolarmente ma sembra abbastanza forte. Il terzo, il più vecchio, è il meno attraente. Un po’ di pancia, il più basso tra i tre, uno sguardo cupo, quasi cattivo.
Antonio li accompagna nel suo ufficio ma non mi chiama subito. Stanno un‘ora chiusi nella stanza. Io sono tesa. Non ho mai fatto sesso con più di un uomo insieme. Non so se sono all’altezza. Non vorrei deludere il mio padrone.
Soprappensiero mi tocco la figa per sentire se è pronta. È ancora bagnata da prima ovviamente. Penso al mio culo pieno del plug. Spero che il padrone non mi faccia inculare da uno di loro, non sarei pronta. Questi pensieri mi incupiscono ma non ho una soluzione se non dare il meglio di me.

“Valentina vieni”
Ecco, ci siamo.
Faccio un respiro profondo ed entro.

“Lei è Valentina, la nostra giovane segretaria” mi presenta Antonio. I tre sono seduti a semi cerchio davanti alla scrivania, Antonio per presentarmi mi ha fatta venire accanto a lui, di fianco al suo posto.
I tre mi squadrano. Apprezzano la mia scollatura sicuramente, così come le mie gambe. I loro occhi fanno su e giù. Se gli sguardi potessero parlare, starebbero sicuramente dicendo che sono una Troia.
“Valentina ha un grande pregio, quello di saper eseguire gli ordini con devozione” continua Antonio. “È un po’ che le chiedo una mano. A festeggiare degli affari chiusi bene per esempio. Vorrei che mi aiutasse a chiudere questo affare, che penso tanto vantaggioso per tutti”.
Poi si rivolge a me “bambina mia, fai vedere cosa puoi offrire a questi signori”.
Inizio a togliermi la giacca, che non nascondeva molto bene la mia nudità sotto ed era chiaro che non portassi nulla. Me la tolgo è libero il mio seno davanti ai loro occhi. Come Laura prima, anche loro non tolgono lo sguardo dai miei capezzoli duri.
Proseguo e tolgo anche la gonna, rimanendo così solo in tacchi e autoreggenti di pizzo nero. L’assenza di mutande li lascia piacevolmente sorpresi, e fanno qualche verso di apprezzamento. Decido di lasciare le calze e i tacchi, mi sento particolarmente provocante. Faccio qualche passo e mi metto davanti alla scrivania. Mi giro lentamente dandogli le spalle e mi piego in avanti, aprendo con le mani il culo e mostrando loro cosa lo stava riempiendo. I versi di approvazione si ripetono, accompagnato da qualche risatina.
Torno a voltarmi. Mi inginocchio. Apro la bocca e tiro fuori la lingua. E rimango così, ferma, nuda, ai loro piedi, con la lingua di fuori.

“Cristo Antonio” dice ridendo il vecchio “ti conosco da anni e sai sempre stupirmi”
Antonio sorride “Lo so vecchio mio. Ma dimmi tu cosa ne dici”
Il vecchio mi guarda voglioso e senza staccare gli occhi da me chiede “possiamo scoparla come ci pare?”
“È una puttana al vostro servizio”
Il vecchio sorride.
“Quindi che ne dici? Se ora mi confermi che il mio studio può seguire la questione in totale, vi lascio Valentina per il resto del tempo che volete”
Il vecchio guarda gli altri due, che nel frattempo non mi hanno tolto gli occhi di dosso.
“Che ne dite?”
“Dico che la distruggo sta Troia” risponde quello più bello.
Quello alto ride “non camminerà più per un po’”
“Allora affare fatto” Antonio è felice. Io spaventata ma felice della sua felicità. Viene accanto a me e mi accarezza la testa “fai la brava puttana, Valentina. Inizia a succhiare il cazzo ai nostri ospiti. Ricordati che non puoi avere orgasmi”
“Si signore”
“Ringraziami per questa opportunità di ricevere cazzi. So che ti piacciono tanto.”
“Grazie padrone per farmi scopare oggi”
“Brava cagna”
Si allontana.

I tre hanno tirato fuori i cazzi dai pantaloni.
Io mi avvicino. Sputo su una mano e sull’altra e inizio a segare due cazzi insieme, mentre il terzo lo ingoio con gusto.
Sono tre cazzi di notevoli dimensioni. Il bello ha un cazzo lungo, il vecchio uno piu corto ma bello grosso di circonferenza, mentre l’alto ha un cazzo da attore porno. Lungo, grosso, venoso. È il mio preferito. È il primo che prendo in bocca.
Lo succhio e lo lecco con gusto perché è proprio bello. I tre iniziano a gemere di piacere. Si alzano in piedi per facilitarmi il lavoro.
Inizio ad alternarli. Ne succhio uno alla volta ingoiandolo per bene, mentre sego gli altri due. Li spingo fino in gola, tenendoli il più possibile. Lecco per bene anche i coglioni di tutti, cercando di non lasciare nessuno insoddisfatto.

A un certo punto quello alto mi interrompe, mi prende di peso e mi appoggia sulla scrivania. Sono sdraiata supina. Mi apre le gambe e inizia a leccarmi la figa mentre con una mano continuo a segare il vecchio e a spompinare quello bello.
Era da tempo che qualcuno non mi leccava la figa e la sua lingua arriva dappertutto. Sono così eccitata che colo, ma mentre ho la bocca e le mani piene di cazzi mi ricordo che non posso venire. È difficile perché sono un fuoco. La mia figa va a fuoco e lui è bravo, davvero bravo.
Mi concentro per non venire.
Alterno i due cazzi mentre l’alto mi tortura il clitoride e mi scopa con due dita. Sono in difficoltà. Allora cerco di cambiare. Interrompo tutto e mi metto a 90, con il busto sulla scrivania.
“Scopatemi, vi prego”
I tre ridono, praticamente all’unisono.
“Che puttana. Sei proprio una lurida troia” esclama il vecchio.
“Si sono una Troia” rispondo io “vi prego fottetemi”
“Certo puttana che ti scopiamo”

Il cazzo del vecchio entra dentro di me con un colpo secco. Me lo spinge a fondo. È largo e mi apre per bene. Smetto di respirare per poco. Alzo gli occhi e guardo il mio padrone.
Lui è lì che mi fissa soddisfatto.
Il vecchio inizia a scoparmi forte e non capisco più nulla. Mi monta un orgasmo incredibile ma lo blocco. Non devo, non posso.
Gli altri due mi prendono la testa di forza, l’alto mi torna a sbattere il cazzo in gola e il bello in mano. Continuo a segare e spompinare mentre il vecchio mi fotte senza riguardo.

Cerco di prendere fiato, e torno a guardare il mio padrone. Con lo sguardo lo imploro.
Lui ride. “No troia ancora no”

Sono disperata. Il vecchio si stacca e lascia il posto a quello bello che mi scopa con ancora più veemenza.
“Puliscimi il cazzo puttana” mi dice il vecchio prima di ficcarmi il cazzo fino alle tonsille.
“Quanto sei Troia cazzo. Dille anche tu quanto è puttana” dice il vecchio a quello alto.
“Sei una svuotacazzi” dice ridendo “quanto godi a farti sborrare tutta eh?”
“Da morire signore” rispondo io senza fiato.
“Che cagna che sei, Dio santo” mugola mentre gli lecco per bene le palle.
Il bello mi sta distruggendo. Mi da dei colpi fortissimi e io sono sempre più in difficoltà. Inizio a pensare che potrei impazzire.

Torno a guardare il padrone. Lui ride e fa di nuovo no con la testa.

È il turno di quello alto. Mi prende di peso e mi porta sul divano e mi mette a novanta. Così in effetti è più semplice continuare a spompinare gli altri due. Ho paura perché il suo cazzo è troppo bello per non venire all’istante. E infatti quando inizia a fottermi faccio davvero fatica a rimanere in me. Mi apre letteralmente in due e inizia a sculacciarmi.
“Dai troia prendilo tutto, so che ti piace”
Mentre lui mi apre e mi insulta, continuò a spompinare il bello mentre il vecchio mi strizza le tette fortissimo.
Non c’è la faccio più.

Torno a guardare il padrone.
Lui mi fissa e mi fa cenno di sì.
“ Vengo”
Tutti e tre aumentano il ritmo. Il cazzo in figa. Quello in gola. La strizzata di tette.

Esplodo in un orgasmo incredibile. Urlo e non riesco a non farlo.
“Aaaaaaaaah siiiiii”
“Vieni troia dai” tutti e tre mi insultano mentre godo e schizzo da tutte le parti il mio piacere.

Sento che avrei bisogno di riprendere le forze ma non me lo lasciano fare.
Quello alto si toglie da me, il vecchio torna a fottermi.
Io sto andando avanti per inerzia, continuo a succhiare e sbavare sui cazzi ma non capisco più nulla.

A un certo punto il vecchio si scarica dentro la mia figa. “Vengo dentro lurida troia, dimmi che vuoi che ti venga dentro”. “La prego signore, ingravidi questa piccola puttana”. Fa un grugnito e mi innonda.
Quando si toglie è il turno di quello alto, che torna a fottermi la figa. Mi sbatte forte. “Puttana, puttana, sei una zoccola, uno sborratoio” e anche lui si scarica dentro di me.
Il bello invece vuole venirmi in faccia, quindi si sega su di me “Ti innaffio di sborra brutta porca”. E mi sborra sul viso.

Sono distrutta. Dall’orgasmo. Da tutta la scopata. Sono inerme sul divano.

I tre invece si sono buttati sulle sedie per riprendersi. Mentre seduti si rivestono, il vecchio dice al mio padrone “questa è davvero brava”
“Ti piace eh la mia nuova troia?”
“Cazzo se mi piace”
Mi guarda
“Posso averla altre volte?” Chiede il vecchio
“a cosa ti serve?”
“Beh, è un ottimo servizio da offrire”
“Vediamo. Devo ancora decidere se cederla o no”
“Capisco. Pensaci. Te la pago bene”

I tre si rivestono e se ne vanno. Non prima di avermi salutata.
“Ciao troia” mi dice quello bello sputandomi addosso
Quello alto ride e basta, ma mi sputa anche lui in faccia.
Quello vecchio invece mi prende il viso in mano. Mi guarda negli occhi. “A presto svuotacazzi” e se ne va anche lui.

Rimango da sola nell’ufficio del mio padrone.
Lui si avvicina e mi chiede come sto.
“Bene” dico con la voce sottile.
“Sei stata una Troia impeccabile, brava la mia bambina troia”
Mi piace quando mi dice che sono stata una brava bambina.
“Grazie padrone”

Mi fa riprendere, pulire e rivestire.
Mi ordina di tornare al lavoro.
Lo ringrazio ancora per avermi fatto godere ed esco.

Sono stata via in totale un paio di ore.
Quando torno a sedermi Laura mi chiede dove ero finita.
“Antonio mi ha dato un incarico e l’ho eseguito”
Lei mi guarda. Io la guardo.
“Che incarico?”
“Non vuoi saperlo”
“Si lo voglio sapere”
Pausa
“Non lo so Laura”
“Dai cazzo Vale”
Non mi ha mai chiamata con il mio soprannome.
“Te lo dico domani”
“Davvero?”
“Giuro”
Lei non è convinta ma smette di insistere.

Ora devo capire cosa dirle davvero domani.
scritto il
2022-12-27
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