Un mondo nuovo
di
Vandal
genere
pulp
UN MONDO NUOVO
La regina delle lucertole uscì dalla sua alcova che il sole era una linea rossa fuoco. Come faceva di solito, s'innalzò fino alla punta della roccia e rimase lì, in contemplazione, gli occhi socchiusi, annusando e percependo il Mondo rigoglioso attorno a lei
Lei era la prima. I suoi sudditi sarebbero arrivati dopo a salutare il sole e beneficiare della sua benevolenza.
Rimase lì, fino a che i raggi non colpirono la sua pelle, scaldandola, facendole rilucere le scaglie dorate e la sua cresta color zaffiro. Questo Mondo era di nuovo suo.
Masha era nascosta sotto una foglia di felce quando la regina uscì sulla roccia a salutare il sole. Mirro, al suo fianco, si strinse a lei, cercando il tepore della notte appena trascorsa. Il fremito delle scaglie era stato intenso e lei era stata molto dolce "Salute a te, raggio di sole"
Lui strusciò il muso su di lei e cercò la sua bocca scagliosa
"In questo momento mi sento più un alone di luna" rispose Mirro
"Andiamo a cercare delle bacche dopo?"
"Giù al lago ce ne sono un po'. Quelle blu mi piacciono di più"
"Ok per quelle blu" si strusciò contro di lui
“La sveglia del buon mattino?” ridacchia Mirro
“Sono insaziabile”
“Ho notato, questa notte”
La lunga lingua saettò sulle scaglie di lui, mentre la coda si avvolse alla sua “Mentre il sole nasce, su questo Mondo meraviglioso”
E lui le fu sopra e la prese di slancio, mentre il sole era una palla incandescente su nel cielo
Mutare, fluire. Ritto sulle zampe che diventano gambe tozze, gli artigli che affondano nel terreno, la cosa come punto d’appoggio. Il torace si forma e si delinea, le scaglie rivestono il corpo umanoide di Mirro. Il muso allungato ha preso posto a quello più piatto di un volto appartenente ad un lontano passato.
Mirro adora camminare nell’erba bagnata di rugiada subito dopo aver fatto l’amore con Masha.
Si soffermò sul bordo di una pozza d’acqua e si mise a rimirare i pesci cobalto che nuotavano sotto di essi. Poco distante, sull’altra riva, un piccolo daino si abbeverava alla polla.
Mirro sorrise a quella manifestazione della Natura, così lontana ora, dalla violenza che, gli abitanti del passato, avevano perpetrato
Un lieve frusciare dell’erba lo mise all’erta ma, subito si rilasso quando avvertì la presenza di Masha al suo fianco. Il daino continuò a bere, indifferente a quei due esseri
Masha si accoccolò accanto a lui, quasi completamente nuda, eccettuato una fascia trasparente azzurra che le cingeva la vita. Il suo corpo era meraviglioso anche in quella forma antica. Adorava di come la luce del sole giocasse sulle sue scaglie, a formare strani arcobaleni di verde e azzurro. E i suoi occhi azzurri, così insoliti nel popolo delle lucertole “Mia madre dice che, un tempo, milioni di anni fa, i rettili popolavano questo Mondo” racconta Masha “Loro dominavano incontrastati, senza alcuna minaccia. Poi, dal cielo piovve una gigantesca pietra e tutto divenne buio. Fu così che le scimmie presero il sopravvento. E i rettili mutarono”
“Poi le scimmie si evolsero in arte, ingegnerie, poesia. Ma anche in armi e fabbriche di veleni. Non furono necessari altri sassi per punirli” aggiunse Mirro
“Ora ci siamo noi, la nostra Eredità è quella di preservare quello che è rimasto”
Mirro staccò una bacca blu e la porse a Masha
Lei la prese, la masticò piano, afferrò il volto di Mirro e lo baciò
L’istinto di lui si risvegliò in un miscuglio di emozioni. Il suo sesso vibrava. In quella forma primordiale, i sensi erano sparati a mille. La sdraiò, cercò il sesso di lei ed entrò, mordicchiandole il collo, baciandola, le lingue che saettavano e si cercavano. I suoi colpi di fianchi erano poderosi e decisi. Lei assecondava ogni suo movimento.
Alla fine, spossato, Mirro rotolò al fianco di Masha, sull’erba, appagato del sesso appena consumato “Eredità” mormorò Masha
Il daino li guardò incuriosito. Poi, si allontanò nel folto del bosco.
La regina era nuda. Si muoveva lentamente nella sua tana, toccando ogni oggetto, ogni fiore, ogni fessura della roccia. Varko, il suo concubino, aveva appena finito di compiacerla e, ora, le stava preparando una sontuosa colazione a base di frutta e verdura raccolta ora nel giardino privato di sua Maestà
Qualcuno bussò discretamente alla porta. Una voce si schiarì tossendo chiedendo perdono. La regina gli disse di entrare.
L’uomo lucertola era una delle guardie private della regina. “Perdonate l’intrusione, mia Signora ma, è accaduto un fatto straordinario” sembrò titubante “Quello che tutti temevamo si è avverato: Lui è tornato”
“Sei sicuro?”
Il soldato annuì “Lo abbiamo trovato sulla spiaggia di Shinghton, un’ora fa. Vivo ma svenuto”
“Datemi un attimo” disse la regina
“Chi è arrivato?” chiese Varko
“Qualcuno che doveva essere estinto da qualche secolo: un uomo”
((direi che, come inizio non è male ma, so che piacerà solo a pochi.. Voi che dite? Popolo ER?))
La regina delle lucertole uscì dalla sua alcova che il sole era una linea rossa fuoco. Come faceva di solito, s'innalzò fino alla punta della roccia e rimase lì, in contemplazione, gli occhi socchiusi, annusando e percependo il Mondo rigoglioso attorno a lei
Lei era la prima. I suoi sudditi sarebbero arrivati dopo a salutare il sole e beneficiare della sua benevolenza.
Rimase lì, fino a che i raggi non colpirono la sua pelle, scaldandola, facendole rilucere le scaglie dorate e la sua cresta color zaffiro. Questo Mondo era di nuovo suo.
Masha era nascosta sotto una foglia di felce quando la regina uscì sulla roccia a salutare il sole. Mirro, al suo fianco, si strinse a lei, cercando il tepore della notte appena trascorsa. Il fremito delle scaglie era stato intenso e lei era stata molto dolce "Salute a te, raggio di sole"
Lui strusciò il muso su di lei e cercò la sua bocca scagliosa
"In questo momento mi sento più un alone di luna" rispose Mirro
"Andiamo a cercare delle bacche dopo?"
"Giù al lago ce ne sono un po'. Quelle blu mi piacciono di più"
"Ok per quelle blu" si strusciò contro di lui
“La sveglia del buon mattino?” ridacchia Mirro
“Sono insaziabile”
“Ho notato, questa notte”
La lunga lingua saettò sulle scaglie di lui, mentre la coda si avvolse alla sua “Mentre il sole nasce, su questo Mondo meraviglioso”
E lui le fu sopra e la prese di slancio, mentre il sole era una palla incandescente su nel cielo
Mutare, fluire. Ritto sulle zampe che diventano gambe tozze, gli artigli che affondano nel terreno, la cosa come punto d’appoggio. Il torace si forma e si delinea, le scaglie rivestono il corpo umanoide di Mirro. Il muso allungato ha preso posto a quello più piatto di un volto appartenente ad un lontano passato.
Mirro adora camminare nell’erba bagnata di rugiada subito dopo aver fatto l’amore con Masha.
Si soffermò sul bordo di una pozza d’acqua e si mise a rimirare i pesci cobalto che nuotavano sotto di essi. Poco distante, sull’altra riva, un piccolo daino si abbeverava alla polla.
Mirro sorrise a quella manifestazione della Natura, così lontana ora, dalla violenza che, gli abitanti del passato, avevano perpetrato
Un lieve frusciare dell’erba lo mise all’erta ma, subito si rilasso quando avvertì la presenza di Masha al suo fianco. Il daino continuò a bere, indifferente a quei due esseri
Masha si accoccolò accanto a lui, quasi completamente nuda, eccettuato una fascia trasparente azzurra che le cingeva la vita. Il suo corpo era meraviglioso anche in quella forma antica. Adorava di come la luce del sole giocasse sulle sue scaglie, a formare strani arcobaleni di verde e azzurro. E i suoi occhi azzurri, così insoliti nel popolo delle lucertole “Mia madre dice che, un tempo, milioni di anni fa, i rettili popolavano questo Mondo” racconta Masha “Loro dominavano incontrastati, senza alcuna minaccia. Poi, dal cielo piovve una gigantesca pietra e tutto divenne buio. Fu così che le scimmie presero il sopravvento. E i rettili mutarono”
“Poi le scimmie si evolsero in arte, ingegnerie, poesia. Ma anche in armi e fabbriche di veleni. Non furono necessari altri sassi per punirli” aggiunse Mirro
“Ora ci siamo noi, la nostra Eredità è quella di preservare quello che è rimasto”
Mirro staccò una bacca blu e la porse a Masha
Lei la prese, la masticò piano, afferrò il volto di Mirro e lo baciò
L’istinto di lui si risvegliò in un miscuglio di emozioni. Il suo sesso vibrava. In quella forma primordiale, i sensi erano sparati a mille. La sdraiò, cercò il sesso di lei ed entrò, mordicchiandole il collo, baciandola, le lingue che saettavano e si cercavano. I suoi colpi di fianchi erano poderosi e decisi. Lei assecondava ogni suo movimento.
Alla fine, spossato, Mirro rotolò al fianco di Masha, sull’erba, appagato del sesso appena consumato “Eredità” mormorò Masha
Il daino li guardò incuriosito. Poi, si allontanò nel folto del bosco.
La regina era nuda. Si muoveva lentamente nella sua tana, toccando ogni oggetto, ogni fiore, ogni fessura della roccia. Varko, il suo concubino, aveva appena finito di compiacerla e, ora, le stava preparando una sontuosa colazione a base di frutta e verdura raccolta ora nel giardino privato di sua Maestà
Qualcuno bussò discretamente alla porta. Una voce si schiarì tossendo chiedendo perdono. La regina gli disse di entrare.
L’uomo lucertola era una delle guardie private della regina. “Perdonate l’intrusione, mia Signora ma, è accaduto un fatto straordinario” sembrò titubante “Quello che tutti temevamo si è avverato: Lui è tornato”
“Sei sicuro?”
Il soldato annuì “Lo abbiamo trovato sulla spiaggia di Shinghton, un’ora fa. Vivo ma svenuto”
“Datemi un attimo” disse la regina
“Chi è arrivato?” chiese Varko
“Qualcuno che doveva essere estinto da qualche secolo: un uomo”
((direi che, come inizio non è male ma, so che piacerà solo a pochi.. Voi che dite? Popolo ER?))
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