Lo studio del notaio
di
Davesun71
genere
tradimenti
Elisa uscì dallo studio del dottore visibilmente sconvolta ed andò a sedersi alla scrivania che era stata sua negli ultimi cinque mesi e mezzo, cominciando nervosamente a riordinare tutto il materiale che vi stazionava sopra. Era stata assunta con contratto a tempo determinato e questo sarebbe scaduto tra quindici giorni: aveva appena avuto con il notaio il colloquio per capire se sarebbe stato rinnovato oppure no, ma non era andato esattamente come lei aveva sperato.
Le sue colleghe, vedendola in quello stato, si scambiarono tra loro uno sguardo d’intesa, e dopo poco una di loro si alzò dalla sua postazione e raggiunse la scrivania di Elisa, posizionando una sedia alla sua sinistra e sedendosi sopra.
- Ti ha fatto la proposta vero?
Elisa alzò gli occhi verso la sua collega Alessandra
- Come scusa?
- Ti ha fatto la proposta per essere assunta?
Elisa assunse un’espressione stizzita
- Se vogliamo chiamarla così….
Alessandra sorrise, come fecero le altre sue colleghe che stavano ascoltando.
- Se ti può consolare, è una proposta che a suo tempo è stata fatta anche a noi tutte… - Elisa guardò ad una ad una le altre sue cinque colleghe che assentirono, confermando quanto Alessandra le stava dicendo – e dato che siamo qui, potrai anche capire che la abbiamo accettata…
Aspettò che Elisa metabolizzasse quanto le aveva appena detto, poi proseguì con il discorso che a suo tempo era stato fatto anche a lei dalla sua collega più anziana quando anch’essa aveva ricevuto la “proposta”.
- Inutile che io ti stia a parlare degli svantaggi, preferisco invece spiegarti quali siano i vantaggi nel caso tu decidessi di accettare…
Alessandra era una bellissima donna di circa quarantacinque anni, portati molto bene. Era chiaro che si curasse molto e tenesse in considerazione il suo aspetto fisico: le mani ben curate, il viso liscio, il fisico tonico di una che frequenta palestre per tenersi in forma e centri estetici per conservare la tonicità e l’elasticità della pelle. A pensarci bene tutte le colleghe di Elisa erano nella stessa situazione, dalle più giovani alle più anziane. Il modo di vestire all’interno dello studio era sempre irreprensibilmente elegante ed ordinato: nessuna di loro si sarebbe permessa di andare a lavoro con abiti non consoni, abitudine a cui Elisa si era immediatamente adeguata. I tailleur e le scarpe con il tacco erano praticamente una regola non scritta.
- Devi sapere che questo tipo di contratto fa parte della tradizione dello studio. Fin dalla sua nascita alla fine del 1800 è sempre stato così: quello che vale con il dottore ora, è stato per suo padre, per suo nonno, per suo bisnonno e così via. Ogni impiegata che ha lavorato qui, dal tempo dei tempi, ha sempre concesso le sue grazie al notaio…
Elisa ascoltava sconcertata quanto la sua collega le stesse dicendo. Non le sembrava possibile che davvero tutte loro avessero accettato di essere le amanti del dottore per mantenere un posto di lavoro. Lei, che era sposata con il suo Enrico da poco più di un anno, non riusciva a concepire una cosa del genere. Alessandra continuò la sua spiegazione
- Quando fui assunta qui, ormai più di vent’anni fa, ero come te…. Che lavoro mi hai detto che fa tuo marito?
- Si occupa di costruzioni edili…
- Fa il muratore insomma…come dipendente giusto?
- Si, è un dipendente…
- Il mio faceva, anzi fa ancora, il tornitore in una ditta meccanica. Il suo stipendio, come credo quello di tuo marito, non è mai stato un granchè…
- In effetti non guadagna molto…
- E tu al momento non hai un posto fisso. E comunque, sempre ammesso che tu lo trovassi, guadagneresti più o meno quello che guadagna lui, e così sarebbe con molta probabilità per il resto della vostra vita. Una vita fatta di sacrifici per pagare il mutuo, le bollette, la scuola ed i libri dei figli che magari verranno…
Fece una piccola pausa scrutando negli occhi la sua intelocutrice per vedere se il suo interesse stesse aumentando. Le altre colleghe non si perdevano una parola di quello che Alessandra stava dicendo
- Invece qui guadagniamo tutte, per contratto, più di due volte, quasi tre, quello che percepiremmo in un altro studio. Senza contare tutti i benefit….
- Benefit?
- Certo! E sono davvero tanti… Adele vuoi dirgeli tu per favore?
Adele era, dopo di me, la più giovane impiegata dello studio. Aveva ventisette anni, ed era ovviamente una bellissima ragazza: la carnagione chiara ed i capelli con una colorazione naturale tendente al rosso, un’altezza sopra la media, un sederino tondo e sodo ed il seno piccolo. Nel complesso era perfettamente proporzionata.
- Si ok… dunque, da dove comincio….
Le altre sorrisero vedendola impacciata, e lei di rimando sorrise a tutte loro facendo la linguaccia
- Allora, lo studio ha, diciamo, molte convenzioni…. Ne ha una con un parrucchiere in zona, dove per fare i capelli a noi basta prenotare e ce li fa senza pagare
Nel frattempo si era presa una ciocca dei suoi tra le dita
- Un’altra con un centro estetico, sempre qui in zona, per cerette, massaggi, trattamenti del viso, ecc ecc, ed un’altra ancora con un ginecologo di fiducia amico del notaio… per essere sempre a posto anche lì….
Adele si toccò con l’indice tra le gambe, e la risata generale coinvolse anche Elisa. Si intromise Anna, la più anziana, che era prossima alla pensione
- Questa te la devo raccontare… nel periodo in cui fui assunta il padre ed il nonno del dottore presero lo scolo. Scoprirono solo dopo che uno dei mariti delle colleghe di allora era avvezzo ad andare a prostitute all’insaputa della moglie, e lì aveva contratto la malattia. Il risultato fu che tutto lo studio venne contagiato e da allora, per evitare che ciò si ripetesse, abbiamo questa convenzione. Oltretutto sono molti gli uomini con questo tipo di vizietto…
Alessandra sorrise e riprese il controllo della conversazione
- Aggiungo solo che il dottore è una persona per bene, niente violenza, niente botte, niente insulti…nessuna cosa schifosa tipo pissing o altro…niente orge né altri che facciano sesso con te su sua richiesta. Solo lui…
- E qualche volta noi!
Aggiunse Marina, un’altra collega.
- Si, qualche volta ci chiama in due… spero non ti faccia orrore questa cosa
Marina intervenì ancora. Era una bella mora con la carnagione scura ed un seno importante, ed era anche la più spigliata dell’ufficio
- Al gusto di fica ci si abitua, dammi retta! Tranne che di quella di Adele!
Si misero a ridere mentre lo sguardo di Elisa si volgeva verso la rossa, la quale si sentì in obbligo di dare una spiegazione
- Si lamentano perché i miei umori sono leggermente più profumati dei loro!
- Leggermente più profumati? – ribattè Marina – Ma se sono talmente acri che sembra perfino che pizzichi la lingua!!!
- Che scema! Sono una caratteristica delle rosse di capelli non lo sapevi?
- Ma che rosse e rosse….sono una caratteristica tua e basta!
Tutte ripresero a ridere assentendo.
Comunque – continuò Alessandra – la cosa importante è che il dottore è sempre molto molto pulito, così come noi… Inoltre niente succede e si deve sapere al di fuori di qui, ci tiene moltissimo alla riservatezza almeno quanto ci teniamo noi. Anche lui ha una famiglia…
- Ma tutti sti soldi per pagarvi dove li prende?
- Non sono affari nostri. Credo abbia altre partecipazioni in società importanti, altre rendite che derivano dal passato…
E le strizzò l’occhio.
- Fino ad adesso ti ho elencato quelli che per me sono i molti pro ed i pochi contro della questione, in modo tale che tu possa fare la scelta che ritieni giusta. Devo però ancora aggiungere la questione del battesimo….
- Battesimo?
- Si. Questa, in caso tu voglia fare la stessa nostra scelta, è sicuramente la parte più complicata, perché non dipende solo da te.
- Non ci sto capendo nulla
- Va bene, cercherò di essere il più chiara possibile. Il dottore vuole che tuo marito sia a conoscenza di ciò che farai qui dentro….
- In che senso?
- Nel senso che deve sapere che tu fai sesso con il tuo capo in ufficio. Cioè deve esserne consapevole e consenziente. Il notaio non vuole problemi con mariti gelosi o essere coinvolto in alterchi tra coniugi, né tantomeno essere la causa di eventuali separazioni. Per questo i suoi antenati hanno inventato questa pratica, che chiamano “battesimo”.
- Ed in che cosa consiste?
- In pratica tu devi mettere a conoscenza tuo marito di cosa farai qui dentro ed in cambio di cosa. Una volta che tu e lui vi sarete accordati ed avrete entrambi, e ripeto entrambi, acconsentito, dovrete invitare il notaio a casa vostra una sera. Lui porterà, come ha fatto con noi e come da tradizione, fiori per te ed una bottiglia di ottimo rum per tuo marito, che dovrà accoglierlo con gioia e rispetto. Poi tu dovrai accompagnarlo nella vostra camera da letto, da sola, mentre tuo marito dovrà aspettare fuori. Molto importante è che lui stia in completo silenzio, voglio dire senza televisione, stereo, o altre cose che coprano i rumori. Non potrà vedere né partecipare, ma dovrà sentire quello che accadrà: dovrà sentire le parole, i gemiti, gli urletti, tutto! Tutti i rumori di quando il notaio ti scoperà per la prima volta. Generalmente vuole farne almeno due, quindi verso mezzanotte se ne andrà e se tu o tuo marito non avrete fatto pazzie sarai assunta alle condizioni che ti ho raccontato prima.
- Mio marito non accetterebbe mai una cosa del genere!!!
- Anche noi pensavamo lo stesso dei nostri… ma quando hanno capito a che fortuna avrebbero rinunciato, ai sacrifici che avrebbero dovuto fare nella vita mentre invece avrebbero potuto vivere serenamente a spese nostre… una bella macchina, le vacanze in albergo…. Devo ancora proseguire?
Tutte le colleghe si misero a ridere all’unisono
- Se vuoi fare questo passo, dipende soprattutto da come saprai convincerlo. Noi ci siamo riuscite…. In ogni caso hai, come abbiamo avuto noi, due settimane di tempo. Se non accetterai tu il notaio cercherà un’altra ragazza della tua età e prima o poi troverà quella che dirà si. E’ sempre successo, e succederà ancora. Come vedi capita ogni cinque anni, basta che fai attenzione alle nostre età…
In effetti la distanza di età tra le colleghe era di cinque, sette anni massimo, ora Elisa se ne rendeva conto.
Il suono del campanello fece scattare in piedi la giovane coppia, che aspettava nel silenzio di quel venerdì sera seduta sul divano. Elisa era bellissima: i suoi capelli lisci e biondi le cadevano fluenti sulle spalle, che la canotta di seta bianca lasciava scoperte. Il suo culetto era racchiuso da una gonna plissettata blu a vita alta, che lasciava scoperte le gambe abbronzate dal lettino dal ginocchio in giù. Nei piedi calzava un paio di ballerine blu, e come intimo un completo bianco a due pezzi finemente ricamato, molto semplice e carino.
I dubbi assalirono Enrico che si dirigeva a passo lentissimo verso la porta, per ricevere il loro ospite. Si era lasciato convincere dalla moglie abbagliato dall’idea del denaro facile che sarebbe entrato in casa. Lei più avvezza di lui a fare di conto gli aveva spiegato che anche solo duemilacinquecento euro al mese, per quarant’anni di lavoro o giù di lì, sarebbero corrisposti a un milione di euro, senza contare tutti i vari benefit che Alessandra le aveva descritto, in pratica tutto risparmio famigliare. E chi erano loro per rinunciare a tutto quel denaro? E poi mica doveva concedersi a tutti, solo una volta ogni tanto al notaio, che peraltro era sposato ed aveva anche altre cinque sue colleghe da “soddisfare”. Inoltre il sacrificio sarebbe stato tutto di lei, mentre lui avrebbe giovato della situazione, e cosa ancora più importante nessuno lo sarebbe mai e poi mai venuto a sapere.
Elisa aveva fatto come le avevano consigliato le sue colleghe: glielo aveva raccontato con tutta la gioia e il trasporto del mondo, come se avesse vinto alla lotteria e non aveva manifestato il benchè minimo tentennamento nella sua decisione.
- Se gli fai vedere che hai dei dubbi tu, a lui gliene verranno il doppio… Deve essere convinto che è il treno della fortuna che vi sta passando davanti e che dovete in ogni modo saltagli su al volo. Solo così potrai vincere contro la sua gelosia e le sue paure. Con il tempo si abituerà all’idea di quel che fai in ufficio e non avrà più da ridire! Al mio è successo così!
Così le avevano detto Marina ed Alessandra quando aveva chiesto loro come avessero fatto con i loro mariti quando era stato il momento, e lei aveva eseguito alla lettera. Ma dentro di sé non era convinta della scelta fatta, anche se ormai era tardi per ripensarci.
Enrico aprì la porta e di fronte gli si parò il notaio, in mano il mazzo di fiori e la confezione contentente la bottiglia.
- Prego, si accomodi….
- Grazie, molto gentile!
Il dottore consegnò la bottiglia nelle mani di Enrico
- E questi sono per te, Elisa. – disse porgendole i fiori - Sei molto bella, complimenti! Sono contento che vi siate decisi…
Elisa abbassò lo sguardo arrossendo, mentre Enrico contrasse per un attimo le sue mani forti e callose.
- Penso che sua moglie le abbia già spiegato tutto, ma per sicurezza preferisco ripeterlo ancora una volta. Tengo molto alla tradizioni, e questa a suo modo lo è. Così è stato per tutte le altre mie impiegate e per tutti i loro mariti, e se sono qui così sarà anche per voi. Mentre io e lei saremo di là, lei – e si rivolse a Enrico – dovrà stare qui, senza guardare la televisione, senza distrazioni. Dovrà essere in grado di sentire ciò che succede, ma non dovrà in nessun modo intervenire, altrimenti l’accordo salta. Sono stato chiaro?
- Si
- Bene! Elisa, mi accompagni nella vostra camera da letto allora?
Elisa posò sul tavolo del salotto il mazzo di fiori che ancora teneva in mano e prese quella del notaio. Il suo sguardo andò al marito che restava impietrito, con la bottiglia di rum in mano. Con un grande sforzo mentale cominciò a muovere i suoi passi nel corridoio mentre addosso sentiva lo sguardo di Enrico. Quando entrarono in camera lui chiuse dietro di sé la porta, dando una doppia mandata con la chiave.
- Non si sa mai che tuo marito cambi idea….
Le disse sorridendo. Enrico di fuori fissava ora la porta chiusa.
- Non aver paura, non ti farò del male. Lo sai vero?
- Si lo so… sono solo un po' tesa…
- Vediamo se riesco a rilassarti allora…
Il notaio si sedette sul letto e pose le mani sulle gambe di Elena, all’altezza dei polpacci, e cominciò a farle scorrere in alto ed in basso dolcemente, guadagnando ad ogni passaggio qualche centimetro, fino ad alzare lentamente la gonna. Ora le mani erano sulle cosce di lei e la sua pelle si increspava sotto il tocco delicato. Lasciò la presa per dedicarsi al bottoncino laterale, slacciandolo, per poi far scorrere la cerniera verso il basso. La gonna cadde ai piedi della giovane donna con un fruscio , mentre il tocco delicato sulle cosce riprendeva e le mani si avventuravano fino ai glutei sodi, tastandone la consistenza. Elisa chiuse gli occhi ed emise un sospiro, mentre dita sconosciute cominciavano a stimolare il suo clitoride da sopra la stoffa delle mutandine con un lieve movimento circolare. Senza rendersene conto la donna protese leggermente in avanti il suo bacino, verso le dita, segno evidente che sentiva salire dentro se stessa il piacere di quel tocco: fu allora che il notaio mise le mani sui lati afferrando l’elastico degli slip e lentamente li abbassò, godendosi la vista di quella giovane vulva completamente depilata.
- Sdraiati sul letto!
Elisa alzò prima un piede poi l’altro in modo da liberarsi delle mutandine che le tenevano imprigionate le caviglie e si sedette sul letto. L’uomo le prese entrambe le caviglie con le mani e la costrinse, mentre cadeva sulla schiena, a divaricare le gambe scoprendo la sua giovane vagina. La testa si infilò in mezzo e la lingua cominciò a percorrerla in lungo ed in largo per poi insistere sul suo bottoncino del piacere con mille meravigliosi colpetti.
- Penso sia ora che tu ricambi il favore, non credi?
- Si…
- Allora prendilo un po' in bocca, da brava…
Il notaio parlava a voce alta mentre, dopo essersi tolto i vestiti, offriva il suo pene duro alla bocca di Elisa
- Leccalo bene, tutto intorno….mmm che lingua felpata che hai….mi fai morire….adesso tutto in bocca fino in fondo…dai apri bene…ecco tutto dentro…..ti scopo la bocca….
Elisa grugniva e tossiva mentre lui si muoveva velocemente, affondando e poi estraendo il suo arnese dandole il tempo di respirare prima di un nuovo affondo.
Enrico di fuori sentiva tutto e più di una volta aveva avuto l’idea di buttare giù la porta. Ma gli accordi con Elisa erano quelli, e quindi pensò di cercare di rilassarsi versandosi un bicchierino di rum della bottiglia appena ricevuta. Mentre apriva la bottiglia continuava suo malgrado a sentire tutto.
- Dai adesso apri le gambe che te lo metto dentro….
Sentì il gemito della moglie e si rese conto che era successo per davvero, che il notaio gliela stava scopando.
- Dio come sei calda e stretta….tutta bagnata….ti piace vero? Dillo!
- Siii mi piace….
- Dillo ancora….
- Mi piace…
Si sentiva il rumore dello sbattere dei bacini dei due, il rumore della monta
- Adesso dimmi che sarai la mia puttana…
Elisa arrossì mentre la sua fica diventava un lago, eccitata anche da quello che stava per dire
- Sarò la sua puttana dottore…
Lui accelerò i colpi nel preludio dell’orgasmo
- Voglio venirti in faccia…. Apri la bocca….
Enrico da fuori fu costretto ad immaginare la scena mentre sentiva il gemito di lui che annunciava che era venuto sulla faccia di sua moglie. Si mise le mani sulle tempie disperato
- Pulisci bene tutto….
Poco prima di mezzanotte la porta si aprì e ne uscirono il notaio completamente rivestito ed ordinato così come Elisa. Sembrava quasi che non fosse successo niente tra di loro, ma Enrico che era seduto sul divano sapeva benissimo che non era così. Il notaio si avvicinò a lui e gli porse la mano
- La ringrazio e mi complimento per la grande ospitalità che mi avete dimostrato – disse stringendo la mano callosa di Enrico - sua moglie è assunta. Ora devo proprio andare! Non si disturbi, mi apro da solo! Arrivederci!
Poi, rivolgendosi a Elisa
- Noi ci vediamo lunedì….buon week end!
Le sue colleghe, vedendola in quello stato, si scambiarono tra loro uno sguardo d’intesa, e dopo poco una di loro si alzò dalla sua postazione e raggiunse la scrivania di Elisa, posizionando una sedia alla sua sinistra e sedendosi sopra.
- Ti ha fatto la proposta vero?
Elisa alzò gli occhi verso la sua collega Alessandra
- Come scusa?
- Ti ha fatto la proposta per essere assunta?
Elisa assunse un’espressione stizzita
- Se vogliamo chiamarla così….
Alessandra sorrise, come fecero le altre sue colleghe che stavano ascoltando.
- Se ti può consolare, è una proposta che a suo tempo è stata fatta anche a noi tutte… - Elisa guardò ad una ad una le altre sue cinque colleghe che assentirono, confermando quanto Alessandra le stava dicendo – e dato che siamo qui, potrai anche capire che la abbiamo accettata…
Aspettò che Elisa metabolizzasse quanto le aveva appena detto, poi proseguì con il discorso che a suo tempo era stato fatto anche a lei dalla sua collega più anziana quando anch’essa aveva ricevuto la “proposta”.
- Inutile che io ti stia a parlare degli svantaggi, preferisco invece spiegarti quali siano i vantaggi nel caso tu decidessi di accettare…
Alessandra era una bellissima donna di circa quarantacinque anni, portati molto bene. Era chiaro che si curasse molto e tenesse in considerazione il suo aspetto fisico: le mani ben curate, il viso liscio, il fisico tonico di una che frequenta palestre per tenersi in forma e centri estetici per conservare la tonicità e l’elasticità della pelle. A pensarci bene tutte le colleghe di Elisa erano nella stessa situazione, dalle più giovani alle più anziane. Il modo di vestire all’interno dello studio era sempre irreprensibilmente elegante ed ordinato: nessuna di loro si sarebbe permessa di andare a lavoro con abiti non consoni, abitudine a cui Elisa si era immediatamente adeguata. I tailleur e le scarpe con il tacco erano praticamente una regola non scritta.
- Devi sapere che questo tipo di contratto fa parte della tradizione dello studio. Fin dalla sua nascita alla fine del 1800 è sempre stato così: quello che vale con il dottore ora, è stato per suo padre, per suo nonno, per suo bisnonno e così via. Ogni impiegata che ha lavorato qui, dal tempo dei tempi, ha sempre concesso le sue grazie al notaio…
Elisa ascoltava sconcertata quanto la sua collega le stesse dicendo. Non le sembrava possibile che davvero tutte loro avessero accettato di essere le amanti del dottore per mantenere un posto di lavoro. Lei, che era sposata con il suo Enrico da poco più di un anno, non riusciva a concepire una cosa del genere. Alessandra continuò la sua spiegazione
- Quando fui assunta qui, ormai più di vent’anni fa, ero come te…. Che lavoro mi hai detto che fa tuo marito?
- Si occupa di costruzioni edili…
- Fa il muratore insomma…come dipendente giusto?
- Si, è un dipendente…
- Il mio faceva, anzi fa ancora, il tornitore in una ditta meccanica. Il suo stipendio, come credo quello di tuo marito, non è mai stato un granchè…
- In effetti non guadagna molto…
- E tu al momento non hai un posto fisso. E comunque, sempre ammesso che tu lo trovassi, guadagneresti più o meno quello che guadagna lui, e così sarebbe con molta probabilità per il resto della vostra vita. Una vita fatta di sacrifici per pagare il mutuo, le bollette, la scuola ed i libri dei figli che magari verranno…
Fece una piccola pausa scrutando negli occhi la sua intelocutrice per vedere se il suo interesse stesse aumentando. Le altre colleghe non si perdevano una parola di quello che Alessandra stava dicendo
- Invece qui guadagniamo tutte, per contratto, più di due volte, quasi tre, quello che percepiremmo in un altro studio. Senza contare tutti i benefit….
- Benefit?
- Certo! E sono davvero tanti… Adele vuoi dirgeli tu per favore?
Adele era, dopo di me, la più giovane impiegata dello studio. Aveva ventisette anni, ed era ovviamente una bellissima ragazza: la carnagione chiara ed i capelli con una colorazione naturale tendente al rosso, un’altezza sopra la media, un sederino tondo e sodo ed il seno piccolo. Nel complesso era perfettamente proporzionata.
- Si ok… dunque, da dove comincio….
Le altre sorrisero vedendola impacciata, e lei di rimando sorrise a tutte loro facendo la linguaccia
- Allora, lo studio ha, diciamo, molte convenzioni…. Ne ha una con un parrucchiere in zona, dove per fare i capelli a noi basta prenotare e ce li fa senza pagare
Nel frattempo si era presa una ciocca dei suoi tra le dita
- Un’altra con un centro estetico, sempre qui in zona, per cerette, massaggi, trattamenti del viso, ecc ecc, ed un’altra ancora con un ginecologo di fiducia amico del notaio… per essere sempre a posto anche lì….
Adele si toccò con l’indice tra le gambe, e la risata generale coinvolse anche Elisa. Si intromise Anna, la più anziana, che era prossima alla pensione
- Questa te la devo raccontare… nel periodo in cui fui assunta il padre ed il nonno del dottore presero lo scolo. Scoprirono solo dopo che uno dei mariti delle colleghe di allora era avvezzo ad andare a prostitute all’insaputa della moglie, e lì aveva contratto la malattia. Il risultato fu che tutto lo studio venne contagiato e da allora, per evitare che ciò si ripetesse, abbiamo questa convenzione. Oltretutto sono molti gli uomini con questo tipo di vizietto…
Alessandra sorrise e riprese il controllo della conversazione
- Aggiungo solo che il dottore è una persona per bene, niente violenza, niente botte, niente insulti…nessuna cosa schifosa tipo pissing o altro…niente orge né altri che facciano sesso con te su sua richiesta. Solo lui…
- E qualche volta noi!
Aggiunse Marina, un’altra collega.
- Si, qualche volta ci chiama in due… spero non ti faccia orrore questa cosa
Marina intervenì ancora. Era una bella mora con la carnagione scura ed un seno importante, ed era anche la più spigliata dell’ufficio
- Al gusto di fica ci si abitua, dammi retta! Tranne che di quella di Adele!
Si misero a ridere mentre lo sguardo di Elisa si volgeva verso la rossa, la quale si sentì in obbligo di dare una spiegazione
- Si lamentano perché i miei umori sono leggermente più profumati dei loro!
- Leggermente più profumati? – ribattè Marina – Ma se sono talmente acri che sembra perfino che pizzichi la lingua!!!
- Che scema! Sono una caratteristica delle rosse di capelli non lo sapevi?
- Ma che rosse e rosse….sono una caratteristica tua e basta!
Tutte ripresero a ridere assentendo.
Comunque – continuò Alessandra – la cosa importante è che il dottore è sempre molto molto pulito, così come noi… Inoltre niente succede e si deve sapere al di fuori di qui, ci tiene moltissimo alla riservatezza almeno quanto ci teniamo noi. Anche lui ha una famiglia…
- Ma tutti sti soldi per pagarvi dove li prende?
- Non sono affari nostri. Credo abbia altre partecipazioni in società importanti, altre rendite che derivano dal passato…
E le strizzò l’occhio.
- Fino ad adesso ti ho elencato quelli che per me sono i molti pro ed i pochi contro della questione, in modo tale che tu possa fare la scelta che ritieni giusta. Devo però ancora aggiungere la questione del battesimo….
- Battesimo?
- Si. Questa, in caso tu voglia fare la stessa nostra scelta, è sicuramente la parte più complicata, perché non dipende solo da te.
- Non ci sto capendo nulla
- Va bene, cercherò di essere il più chiara possibile. Il dottore vuole che tuo marito sia a conoscenza di ciò che farai qui dentro….
- In che senso?
- Nel senso che deve sapere che tu fai sesso con il tuo capo in ufficio. Cioè deve esserne consapevole e consenziente. Il notaio non vuole problemi con mariti gelosi o essere coinvolto in alterchi tra coniugi, né tantomeno essere la causa di eventuali separazioni. Per questo i suoi antenati hanno inventato questa pratica, che chiamano “battesimo”.
- Ed in che cosa consiste?
- In pratica tu devi mettere a conoscenza tuo marito di cosa farai qui dentro ed in cambio di cosa. Una volta che tu e lui vi sarete accordati ed avrete entrambi, e ripeto entrambi, acconsentito, dovrete invitare il notaio a casa vostra una sera. Lui porterà, come ha fatto con noi e come da tradizione, fiori per te ed una bottiglia di ottimo rum per tuo marito, che dovrà accoglierlo con gioia e rispetto. Poi tu dovrai accompagnarlo nella vostra camera da letto, da sola, mentre tuo marito dovrà aspettare fuori. Molto importante è che lui stia in completo silenzio, voglio dire senza televisione, stereo, o altre cose che coprano i rumori. Non potrà vedere né partecipare, ma dovrà sentire quello che accadrà: dovrà sentire le parole, i gemiti, gli urletti, tutto! Tutti i rumori di quando il notaio ti scoperà per la prima volta. Generalmente vuole farne almeno due, quindi verso mezzanotte se ne andrà e se tu o tuo marito non avrete fatto pazzie sarai assunta alle condizioni che ti ho raccontato prima.
- Mio marito non accetterebbe mai una cosa del genere!!!
- Anche noi pensavamo lo stesso dei nostri… ma quando hanno capito a che fortuna avrebbero rinunciato, ai sacrifici che avrebbero dovuto fare nella vita mentre invece avrebbero potuto vivere serenamente a spese nostre… una bella macchina, le vacanze in albergo…. Devo ancora proseguire?
Tutte le colleghe si misero a ridere all’unisono
- Se vuoi fare questo passo, dipende soprattutto da come saprai convincerlo. Noi ci siamo riuscite…. In ogni caso hai, come abbiamo avuto noi, due settimane di tempo. Se non accetterai tu il notaio cercherà un’altra ragazza della tua età e prima o poi troverà quella che dirà si. E’ sempre successo, e succederà ancora. Come vedi capita ogni cinque anni, basta che fai attenzione alle nostre età…
In effetti la distanza di età tra le colleghe era di cinque, sette anni massimo, ora Elisa se ne rendeva conto.
Il suono del campanello fece scattare in piedi la giovane coppia, che aspettava nel silenzio di quel venerdì sera seduta sul divano. Elisa era bellissima: i suoi capelli lisci e biondi le cadevano fluenti sulle spalle, che la canotta di seta bianca lasciava scoperte. Il suo culetto era racchiuso da una gonna plissettata blu a vita alta, che lasciava scoperte le gambe abbronzate dal lettino dal ginocchio in giù. Nei piedi calzava un paio di ballerine blu, e come intimo un completo bianco a due pezzi finemente ricamato, molto semplice e carino.
I dubbi assalirono Enrico che si dirigeva a passo lentissimo verso la porta, per ricevere il loro ospite. Si era lasciato convincere dalla moglie abbagliato dall’idea del denaro facile che sarebbe entrato in casa. Lei più avvezza di lui a fare di conto gli aveva spiegato che anche solo duemilacinquecento euro al mese, per quarant’anni di lavoro o giù di lì, sarebbero corrisposti a un milione di euro, senza contare tutti i vari benefit che Alessandra le aveva descritto, in pratica tutto risparmio famigliare. E chi erano loro per rinunciare a tutto quel denaro? E poi mica doveva concedersi a tutti, solo una volta ogni tanto al notaio, che peraltro era sposato ed aveva anche altre cinque sue colleghe da “soddisfare”. Inoltre il sacrificio sarebbe stato tutto di lei, mentre lui avrebbe giovato della situazione, e cosa ancora più importante nessuno lo sarebbe mai e poi mai venuto a sapere.
Elisa aveva fatto come le avevano consigliato le sue colleghe: glielo aveva raccontato con tutta la gioia e il trasporto del mondo, come se avesse vinto alla lotteria e non aveva manifestato il benchè minimo tentennamento nella sua decisione.
- Se gli fai vedere che hai dei dubbi tu, a lui gliene verranno il doppio… Deve essere convinto che è il treno della fortuna che vi sta passando davanti e che dovete in ogni modo saltagli su al volo. Solo così potrai vincere contro la sua gelosia e le sue paure. Con il tempo si abituerà all’idea di quel che fai in ufficio e non avrà più da ridire! Al mio è successo così!
Così le avevano detto Marina ed Alessandra quando aveva chiesto loro come avessero fatto con i loro mariti quando era stato il momento, e lei aveva eseguito alla lettera. Ma dentro di sé non era convinta della scelta fatta, anche se ormai era tardi per ripensarci.
Enrico aprì la porta e di fronte gli si parò il notaio, in mano il mazzo di fiori e la confezione contentente la bottiglia.
- Prego, si accomodi….
- Grazie, molto gentile!
Il dottore consegnò la bottiglia nelle mani di Enrico
- E questi sono per te, Elisa. – disse porgendole i fiori - Sei molto bella, complimenti! Sono contento che vi siate decisi…
Elisa abbassò lo sguardo arrossendo, mentre Enrico contrasse per un attimo le sue mani forti e callose.
- Penso che sua moglie le abbia già spiegato tutto, ma per sicurezza preferisco ripeterlo ancora una volta. Tengo molto alla tradizioni, e questa a suo modo lo è. Così è stato per tutte le altre mie impiegate e per tutti i loro mariti, e se sono qui così sarà anche per voi. Mentre io e lei saremo di là, lei – e si rivolse a Enrico – dovrà stare qui, senza guardare la televisione, senza distrazioni. Dovrà essere in grado di sentire ciò che succede, ma non dovrà in nessun modo intervenire, altrimenti l’accordo salta. Sono stato chiaro?
- Si
- Bene! Elisa, mi accompagni nella vostra camera da letto allora?
Elisa posò sul tavolo del salotto il mazzo di fiori che ancora teneva in mano e prese quella del notaio. Il suo sguardo andò al marito che restava impietrito, con la bottiglia di rum in mano. Con un grande sforzo mentale cominciò a muovere i suoi passi nel corridoio mentre addosso sentiva lo sguardo di Enrico. Quando entrarono in camera lui chiuse dietro di sé la porta, dando una doppia mandata con la chiave.
- Non si sa mai che tuo marito cambi idea….
Le disse sorridendo. Enrico di fuori fissava ora la porta chiusa.
- Non aver paura, non ti farò del male. Lo sai vero?
- Si lo so… sono solo un po' tesa…
- Vediamo se riesco a rilassarti allora…
Il notaio si sedette sul letto e pose le mani sulle gambe di Elena, all’altezza dei polpacci, e cominciò a farle scorrere in alto ed in basso dolcemente, guadagnando ad ogni passaggio qualche centimetro, fino ad alzare lentamente la gonna. Ora le mani erano sulle cosce di lei e la sua pelle si increspava sotto il tocco delicato. Lasciò la presa per dedicarsi al bottoncino laterale, slacciandolo, per poi far scorrere la cerniera verso il basso. La gonna cadde ai piedi della giovane donna con un fruscio , mentre il tocco delicato sulle cosce riprendeva e le mani si avventuravano fino ai glutei sodi, tastandone la consistenza. Elisa chiuse gli occhi ed emise un sospiro, mentre dita sconosciute cominciavano a stimolare il suo clitoride da sopra la stoffa delle mutandine con un lieve movimento circolare. Senza rendersene conto la donna protese leggermente in avanti il suo bacino, verso le dita, segno evidente che sentiva salire dentro se stessa il piacere di quel tocco: fu allora che il notaio mise le mani sui lati afferrando l’elastico degli slip e lentamente li abbassò, godendosi la vista di quella giovane vulva completamente depilata.
- Sdraiati sul letto!
Elisa alzò prima un piede poi l’altro in modo da liberarsi delle mutandine che le tenevano imprigionate le caviglie e si sedette sul letto. L’uomo le prese entrambe le caviglie con le mani e la costrinse, mentre cadeva sulla schiena, a divaricare le gambe scoprendo la sua giovane vagina. La testa si infilò in mezzo e la lingua cominciò a percorrerla in lungo ed in largo per poi insistere sul suo bottoncino del piacere con mille meravigliosi colpetti.
- Penso sia ora che tu ricambi il favore, non credi?
- Si…
- Allora prendilo un po' in bocca, da brava…
Il notaio parlava a voce alta mentre, dopo essersi tolto i vestiti, offriva il suo pene duro alla bocca di Elisa
- Leccalo bene, tutto intorno….mmm che lingua felpata che hai….mi fai morire….adesso tutto in bocca fino in fondo…dai apri bene…ecco tutto dentro…..ti scopo la bocca….
Elisa grugniva e tossiva mentre lui si muoveva velocemente, affondando e poi estraendo il suo arnese dandole il tempo di respirare prima di un nuovo affondo.
Enrico di fuori sentiva tutto e più di una volta aveva avuto l’idea di buttare giù la porta. Ma gli accordi con Elisa erano quelli, e quindi pensò di cercare di rilassarsi versandosi un bicchierino di rum della bottiglia appena ricevuta. Mentre apriva la bottiglia continuava suo malgrado a sentire tutto.
- Dai adesso apri le gambe che te lo metto dentro….
Sentì il gemito della moglie e si rese conto che era successo per davvero, che il notaio gliela stava scopando.
- Dio come sei calda e stretta….tutta bagnata….ti piace vero? Dillo!
- Siii mi piace….
- Dillo ancora….
- Mi piace…
Si sentiva il rumore dello sbattere dei bacini dei due, il rumore della monta
- Adesso dimmi che sarai la mia puttana…
Elisa arrossì mentre la sua fica diventava un lago, eccitata anche da quello che stava per dire
- Sarò la sua puttana dottore…
Lui accelerò i colpi nel preludio dell’orgasmo
- Voglio venirti in faccia…. Apri la bocca….
Enrico da fuori fu costretto ad immaginare la scena mentre sentiva il gemito di lui che annunciava che era venuto sulla faccia di sua moglie. Si mise le mani sulle tempie disperato
- Pulisci bene tutto….
Poco prima di mezzanotte la porta si aprì e ne uscirono il notaio completamente rivestito ed ordinato così come Elisa. Sembrava quasi che non fosse successo niente tra di loro, ma Enrico che era seduto sul divano sapeva benissimo che non era così. Il notaio si avvicinò a lui e gli porse la mano
- La ringrazio e mi complimento per la grande ospitalità che mi avete dimostrato – disse stringendo la mano callosa di Enrico - sua moglie è assunta. Ora devo proprio andare! Non si disturbi, mi apro da solo! Arrivederci!
Poi, rivolgendosi a Elisa
- Noi ci vediamo lunedì….buon week end!
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