Il colmo - cap5 - Cornugames
di
Davesun71
genere
tradimenti
Erano passate quasi quattro settimane da quel giorno. Angelo passava a casa nostra dal venerdì alla domenica ed io in quei giorni dormivo sul divano. Mi chiamavano e consideravano praticamente solo per pulire la vagina imbrattata di sperma di Daniela. Non mi avevano più tolto la cintura di castità: avevo gli ormoni a mille e mi dolevano i testicoli.
- Gio abbiamo una sorpresa per te! Domani sera andremo tutti e tre in un nuovo club! Uno serio dove ci sono molte altre persone come noi! Così vedrai che non sei solo!
Chissà per quale ragione questa cosa non mi entusiasmava così come sembrava facesse con lei.
- Daniela ha ragione – aggiunse Angelo - Vedrai, potrai imparare e capire molte cose! Molte di più di quelle che ti potremmo spiegare! Ci divertiremo un mondo!
Sabato sera viaggiavamo sull’audi di Angelo, loro due davanti ed io ovviamente dietro. Loro si scambiavano sguardi e si mettevano a ridere tra di loro ed io non ne compredevo il motivo.
Arrivammo di fronte ad un palazzo d’epoca imponente. Il portone era di legno massiccio. Angelo suonò il campanello e due occhi spuntarono da uno spioncino quadrato.
- Sono Angelo…
La porta si aprì e dietro fece la sua comparsa un omino vestito di calzamaglia nera aderente. In testa aveva un paio di corna luminose come quelle che si usano a Natale e che ricordano le renne.
- Buonasera signor Angelo. Buonasera signora!
E poi rivolgendosi a me
- E tu sei il cornuto vero? Tieni indossale, è la regola!
E mi porse un paio di corna come le sue che mal volentieri indossai.
Appena varcato l’uscio si rivolse nuovamente a me
- Allora partecipi ai Cornugames! Buona fortuna! Dopo qualcuno verrà a prendervi!
E mi appiccicò sul petto un adesivo fosforescente con il numero tre.
Mi girai verso mia moglie e Angelo
- Cos’ha detto? Partecipo a cosa?
- Gio ti abbiamo fatto una sorpresa! Ti abbiamo iscritto a questa gara!
- Che gara non ho capito….
- Alle olimpiadi dei cornuti, i Cornugames - Rispose Angelo
- E cosa bisogna fare scusate? In cosa consistono?
- Lo scorprirai presto. Vedremo se sarai un bravo cornuto come hai promesso….
- Metticela tutta Gio, io ti starò vicina quasi tutto il tempo!!!
Daniela ed Angelo si guardarono e risero di gusto, mentre io continuavo a non capire.
Ci dirigemmo al bar ed ordinammo da bere. Notai che stavano allestendo una specie di piccolo palcoscenico con davanti molte file di sedie. Dopo qualche minuto arrivò l’omino di prima che mi individuò grazie al numero che portavo sul petto.
- Signora è ora che i cornuti partecipanti si preparino. Se vuole prenderlo e seguirmi….
Notai che si rivolgeva a lei come se io non esistessi e con molta deferenza.
- Ti seguiamo! Vieni Giorgio andiamo! Angelo ci vediamo dopo!
- Giorgio divertiti!!!!
Entrammo con mia moglie nel retropalco, c’erano altri 3 sventurati come me.
Lo speaker si rivolse a Daniela.
- La prima prova è la sfilata. Laggiù - e indicò il fondo del locale - ci sono gli attaccapanni con tutti i vestiti che vorrete indossare voi e che vorrete fare indossare ai vostri cornuti. Avete trenta minuti poi si va in scena!
Gli attaccapanni contenevano abiti di due tipi: per le signore c’erano abiti in pelle tutti uguali nelle fattezze, ma di varie misure per potersi adattare alle diverse corporature delle mogli; per i cornuti invece abiti da donna che mi ricordavano il burlesque e scarpe con tacchi altissimi di tutte le misure.
- Dani mica mi vorrai far vestire con quello vero?
- Certo Gio, dai è solo un gioco. Spogliati che non abbiamo tempo e ci prendono tutti quelli più belli! Hai visto che gli altri cornuti sono già nudi?
Mi girai e guardai i miei avversari di quella sera. Erano nudi e tutti portavano la gabbietta tra le gambe come me. Le loro mogli erano già intente a scegliere gli abiti più vistosi e di cattivo gusto che io avessi mai visto. Mia moglie si unì a loro.
Venti minuti dopo eravamo pronti. Daniela con l’abito in pelle aderente e molto scollato completato con degli stivaloni che le arrivavano sopra il ginocchio, io con parrucca biondo platino, guepiere con reggicalze viola e calze fucsia, gabbietta bene in vista e scarpe tacco quindici. Ed ovviamente le corna sopra la parrucca. Ero orribilmente ridicolo.
Il presentatore annunciò la sfilata. Già per arrivare alla scaletta su cui dovevo salire per accedere al palco avevo preso due storte.
- Quando uscite dovete camminare fino alla parte opposta del palco. Lì troverete dei vassoi con sopra ognuno dieci flute di champagne pieni. Dovrete prenderli e riportarli verso di me. OK via!
Entrammo in scena. Appena il pubblico ci vide si sentirono le risate e gli sfottò. Cominciò anche un coro ritmato “cornuti, cornuti” con tanto di battimani. Cercavo di camminare come meglio potevo ma mi risultava impossibile con quei tacchi così alti. Arrivai terzo a prendere il vassoio e cominciai faticosamente a ritornare, ma il pubblico cominciò a lanciarci addosso delle palline da tennis delle quali erano stati dotati in abbondanza, cercando di colpirci. Una mi prese dritto nell’occhio ed un attimo dopo ero a terra dolorante in mezzo a tutti i bicchieri rotti. Mi rialzai, sanguinavo dalle ginocchia. Lo speaker sul palco mi incitava a rialzarmi ed a finire la gara ed alla fine ce la feci. Arrivai ultimo a causa di quella pallina.
Non appena misi i piedi fuori dal palco mia moglie mi aspettava con uno sguardo truce
- Giorgio che figura mi fai fare! Siamo ultimi!
- Scusa Daniela è che….
- Niente scuse. Alla prossima gara cerca di vincere, altrimenti la cintura di castità te la tieni altri due mesi!!!
- Prossima gara? Perché ce ne sono ancora?
- Altre due, puoi ancora recuperare…. Vieni che ci prepariamo, togliti quella roba di dosso!
- Che cosa devo fare adesso?
- Lo scoprirai presto….e da adesso starò vicino a te!
Mi fece spogliare completamente nudo, tranne la mia ormai inseparabile cintura di castità, e mi applicò al collo un collare di cuoio completo di catenella che lei impugnava con sicurezza. Vedevo altri cornuti non partecipanti che portavano sul palco, uno per volta, quattro tavoli corti di legno grezzo a cui erano fissate delle catene. Venne il momento di risalire sopra il palco. Le mogli trascinavano ciascuna il suo cornuto per il guinzaglio. Raggiungemmo il terzo tavolo e ci fermammo rivolti verso il pubblico. Entrò lo speaker.
- La seconda prova è anche questa una gara di velocità. Dovete sapere che i quattro cornuti che partecipano stasera sono in castità da quattro settimane…..
Dal pubblico si levò un fragoroso applauso ed una miriade di fischi
- Adesso le loro mogli li libereranno dalla castità e li faranno sdraiare a pancia in giù sulle panche che vedete. Ogni panca davanti ha posizionata una telecamera che proietterà le immagini del loro viso in alto sul telo che vedete alle loro spalle, in modo che non vi possiate perdere le loro espressioni!
Il pubblico applaudì nuovamente mentre si udiva una risata fragorosa degli uomini e delle donne presenti. Morivo dalla vergogna. Supplicai Daniela di portarmi via da lì. Vidi mia moglie rovistare in mezzo al suo seno e tirare fuori una piccola chiave. Cominciò come le altre ad armeggiare per togliere ciò che teneva prigionero il mio pisello.
- Le mogli mediante il vibratore che abbiamo dato in dotazione praticheranno un massaggio prostatico ai loro cornuti. Al di sotto dei loro cazzetti metteranno una ciotola in cui si dovrà raccogliere lo sperma che produrranno. Solo quando avranno finito di spurgare i loro liquidi le mogli prenderanno la ciotola e gliela presenteranno davanti alla bocca in modo tale che loro con la lingua possano raccogliere tutto ed ingoiarlo, fino alla completa pulizia della ciotola stessa. Vince chi per primo pulisce la ciotola!
Nel frattempo Daniela mi aveva fatto sdraiare a pancia in giù sulla panca incurante delle mie suppliche ed aveva fissato le mie mani ed i miei piedi divaricati alle gambe della panca stessa, in modo che non potessi muovermi.
Mi sentivo male, il cuore mi batteva forte tanto da sentirlo pulsare nelle tempie. Non riuscivo a capire come potessi essere arrivato lì, come avessero potuto farmi questo e come avessi potuto accettarlo.
Le mogli presero i vibratori e li cosparsero di lubrificante, poi cosparsero dello stesso i nostri ani.
- Tre, due, uno, via!
Urlai forte, mia moglie aveva infilato tutto il dildo di colpo nel mio culo in cui mai era entrato niente.
Voleva vincere a tutti i costi e cominciò a muoverlo avanti ed indietro con la vibrazione inserita al massimo. Dopo quattro settimane di castità sentii super amplificata la stimolazione sulla prostata e sentii uscire dal pene lentamente il mio liquido seminale mentre la mia faccia assumeva un’espressione estasiata. In quel momento stavo finalmente venendo e per un momento non ricordai più di essere sdraiato su una panca ed esposto al pubblico ludibrio, dimenticai la vergogna. Continuai a gocciolare filamenti per parecchi minuti. Finalmente sentii il dildo uscire dal mio ano, segno evidente che avevo fatto tutto. Mi guardai a destra ed a sinistra e vidi che ancora nessuno aveva di fronte la ciotola che nel frattempo Daniela aveva raccolto e mi stava mettendo sotto il mento. Distinsi dal pubblico la voce di Angelo
- Lecca Giorgio! Forza che sei primo!
Cominciai a leccare quello che i miei testicoli avevano prodotto più velocemente che potessi, Daniela con la mano libera mi spingeva la testa verso la ciotola mentre mi incitava a fare presto. Quando vide che l’acciaio risplendeva e non c’era più traccia di niente la rivolse verso lo speaker per fargliela vedere.
- Vince il cornuto numero tre!
Dal pubblico si levò l’applauso. Appoggiai la testa sul legno e cercai di non piangere per l’umiliazione che ora provavo forte, mentre aspettavo che gli altri cornuti finissero la prova. Pensai che tutti avrebbero potuto vedermi debole attraverso la telecamera puntata sul mio volto e non volevo dare a nessuno questa soddisfazione. Il mio orgoglio esisteva ancora, anzi se possibile si stava risvegliando da un lungo torpore. Tenni gli occhi chiusi ed aspettai.
Mi ripresi quando sentii lo speaker annunciare la prossima prova.
- Signore e signori, viene adesso la gara più difficile. Infatti questa è una gara di sopportazione e non di velocità. Vince quindi il cornuto che resiste più tempo. Il miei aiutanti consegneranno ora nelle mani di quattro signore del pubblico scelte a caso un bel bastone di bambù….
Dal pubblico si levarono urla e fischi assordanti
- Vedo che avete già capito….comunque verranno percossi sulle natiche ed io conterò il numero di colpi. Le loro mogli potranno stare vicino ai cornuti per incitarli se vogliono. Verranno posizionati vicino alle telecamere anche dei microfoni così potrete sentire tutti distintamente sia i lamenti dei cornuti che gli eventuali incitamenti o minacce delle loro mogli!!!!
Daniela si mise di fianco a me in modo che potessi vederla. Vennero avvicinati i microfoni. Avevo paura.
Sentii i passi delle signore scelte dal pubblico dietro di noi. Le luci calarono e dei riflettori illuminarono i nostri quattro culi esposti.
- Siamo pronti per partire? Benissimo!!! Uno!!!!
Il dolore che provai quando la canna di bambù si abbattè sulle mie chiappe fu indescrivibile. Mi mancò il fiato mentre spalancavo bocca e occhi e un urlo mi usciva dalla gola. Pensai che non avrei potuto resistere molto.
- Due!!!!!
Il secondo colpo fu doloroso quanto il primo. La signora dietro di me aveva colpito l’altra chiappa.
I colpi successivi si susseguirono senza sosta tra le urla degli sventurati cornuti e gli incitamenti a resistere delle mogli. Sentii nelle casse cominciare a piangere uno degli altri partecipanti chiedendo per pietà alla moglie di far fermare la sua gara. Per tutta risposta lei gli disse di resistere altrimenti gli avrebbe fatto asportare i testicoli e li avrebbe dati da mangiare al gatto. Incassò urlando e piangendo a squarciagola altri cinque colpi. La moglie lo avrebbe fatto continuare ma lo speaker lo dichiarò fuori gara.
Io uscii dopo di lui, al quarantasettesimo colpo. Piangevo come un bambino mentre la signora dietro di me insisteva colpendo il mio sedere martoriato e segnato. Scoprii solo dopo che gli altri due cornuti venivano puniti con regolarità e quindi avevano una sopportazione più alta della mia dovuta all’allenamento.
- Ringraziamo tutti i presenti, speriamo che vi siate divertiti. Dichiaro vincitore dell’edizione dei conugames di quest’anno il cornuto numero quattro!!!!!
Tutti applaudivano mentre le mogli ci slegavano dal supplizio e ci accompagnavano giù dal palco. Il sedere mi bruciava da impazzire e non riuscivo a infilarmi i pantaloni. Comparve Angelo e baciò in bocca mia moglie.
- Allora com’è andata? Ti sei divertito cornuto?
- Posso rispondere?
- No meglio di no, lo dico per te. Non vorrei che Daniela dovesse punirti per irriverenza nei miei confronti!
- Come scusa?
Si intromise Daniela
- Si Giorgio. Oggi hai visto e sentito cosa può succedere ad un cornuto irrispettoso. Se non righerai dritto io come moglie ho il diritto di punirti, o fisicamente o con castighi. Giusto Angelo?
- Non fa una grinza. Quindi abbassa la cresta, ti conviene! Ce la fai di questo secolo a infilarti i pantaloni? Ho voglia di andare a casa e farmi una scopata con tua moglie. E come premio per la gara, anche se non hai vinto, stasera potrai assistere! Contento?
Non ero contento per nulla ma evitai di rispondere. Lasciai che pensassero che tutto fosse a posto. Il viaggio in macchina lo feci sdraiato a pancia in sotto sul sedile posteriore, mentre la mia mente macinava pensieri in maniera vorticosa.
Quando arrivammo a casa Angelo e Daniela mi portarono in camera con loro. Lui volle che io spogliassi mia moglie usando solamente i denti per toglierle gli indumenti, ed io eseguii con molta difficoltà. Quando mi rialzai Angelo lo fece apposta a colpirmi con una mano sul sedere. Mi contorsi dal dolore.
- Spogliati nudo cornuto e poi mettiti faccia all’angolo! Mentre scopiamo vogliamo vedere il tuo culo segnato!
Daniela rideva forte e insieme mi prendevano in giro. Lui la scopò alla grande, sicuramente questa cosa la sapeva fare bene. Mi fecero pulire i loro fluidi, dovetti pulire anche per la prima volta il suo cazzo mentre mi chiamavano insieme frocetto e cornuto.
- Ti sei abituato allo sperma vero? Adesso ti piace eh cornuto? Se farai il bravo un giorno, forse, te lo farò bere direttamente alla fonte!
E giù insulti mentre Daniela rideva divertita. Poi si stufarono di avermi lì.
- Giorgio cornutone mio ora puoi andare di là. Anche io voglio essere generosa oggi per come ti sei comportato alla gara, così ho deciso che la cintura di castità te la rimetterò solo domattina in modo che tu possa menarti il pisellino tutta la notte, per cui approfittane! Magari il prossimo anno ti iscriveremo ancora ai giochi e speriamo che tu vada meglio!
Me ne andai in bagno dove mi spalmai una abbondante dose di crema lenitiva sulle ferite. La pelle era rosso/blu e gonfia ed in molti punti spaccata.
La quantità innumerevole di umiliazioni subite in una sola sera mi aveva aperto gli occhi ed adesso ragionavo in maniera cinica. Avevo realizzato perfettamente che mia moglie non mi amava più, che non aveva più nessun rispetto per me, per la persona che ero. Inoltre, diversamente da altri cornuti che avevo visto e conosciuto, a me non era mai piaciuto dividere mia moglie con altri uomini, non mi ero mai eccitato nel vederla né nel saperla nelle braccia di altri. Non mi divertiva né mi dava masochistico piacere essere umiliato e maltrattato, lo avevo fatto solo per lei credendo che mi amasse. Che stupido ero stato! Avevo sopportato per farla felice. Ma adesso tutto in me era cambiato e cominciai a sentire prepotente crescere dentro la sete di vendetta.
- Gio abbiamo una sorpresa per te! Domani sera andremo tutti e tre in un nuovo club! Uno serio dove ci sono molte altre persone come noi! Così vedrai che non sei solo!
Chissà per quale ragione questa cosa non mi entusiasmava così come sembrava facesse con lei.
- Daniela ha ragione – aggiunse Angelo - Vedrai, potrai imparare e capire molte cose! Molte di più di quelle che ti potremmo spiegare! Ci divertiremo un mondo!
Sabato sera viaggiavamo sull’audi di Angelo, loro due davanti ed io ovviamente dietro. Loro si scambiavano sguardi e si mettevano a ridere tra di loro ed io non ne compredevo il motivo.
Arrivammo di fronte ad un palazzo d’epoca imponente. Il portone era di legno massiccio. Angelo suonò il campanello e due occhi spuntarono da uno spioncino quadrato.
- Sono Angelo…
La porta si aprì e dietro fece la sua comparsa un omino vestito di calzamaglia nera aderente. In testa aveva un paio di corna luminose come quelle che si usano a Natale e che ricordano le renne.
- Buonasera signor Angelo. Buonasera signora!
E poi rivolgendosi a me
- E tu sei il cornuto vero? Tieni indossale, è la regola!
E mi porse un paio di corna come le sue che mal volentieri indossai.
Appena varcato l’uscio si rivolse nuovamente a me
- Allora partecipi ai Cornugames! Buona fortuna! Dopo qualcuno verrà a prendervi!
E mi appiccicò sul petto un adesivo fosforescente con il numero tre.
Mi girai verso mia moglie e Angelo
- Cos’ha detto? Partecipo a cosa?
- Gio ti abbiamo fatto una sorpresa! Ti abbiamo iscritto a questa gara!
- Che gara non ho capito….
- Alle olimpiadi dei cornuti, i Cornugames - Rispose Angelo
- E cosa bisogna fare scusate? In cosa consistono?
- Lo scorprirai presto. Vedremo se sarai un bravo cornuto come hai promesso….
- Metticela tutta Gio, io ti starò vicina quasi tutto il tempo!!!
Daniela ed Angelo si guardarono e risero di gusto, mentre io continuavo a non capire.
Ci dirigemmo al bar ed ordinammo da bere. Notai che stavano allestendo una specie di piccolo palcoscenico con davanti molte file di sedie. Dopo qualche minuto arrivò l’omino di prima che mi individuò grazie al numero che portavo sul petto.
- Signora è ora che i cornuti partecipanti si preparino. Se vuole prenderlo e seguirmi….
Notai che si rivolgeva a lei come se io non esistessi e con molta deferenza.
- Ti seguiamo! Vieni Giorgio andiamo! Angelo ci vediamo dopo!
- Giorgio divertiti!!!!
Entrammo con mia moglie nel retropalco, c’erano altri 3 sventurati come me.
Lo speaker si rivolse a Daniela.
- La prima prova è la sfilata. Laggiù - e indicò il fondo del locale - ci sono gli attaccapanni con tutti i vestiti che vorrete indossare voi e che vorrete fare indossare ai vostri cornuti. Avete trenta minuti poi si va in scena!
Gli attaccapanni contenevano abiti di due tipi: per le signore c’erano abiti in pelle tutti uguali nelle fattezze, ma di varie misure per potersi adattare alle diverse corporature delle mogli; per i cornuti invece abiti da donna che mi ricordavano il burlesque e scarpe con tacchi altissimi di tutte le misure.
- Dani mica mi vorrai far vestire con quello vero?
- Certo Gio, dai è solo un gioco. Spogliati che non abbiamo tempo e ci prendono tutti quelli più belli! Hai visto che gli altri cornuti sono già nudi?
Mi girai e guardai i miei avversari di quella sera. Erano nudi e tutti portavano la gabbietta tra le gambe come me. Le loro mogli erano già intente a scegliere gli abiti più vistosi e di cattivo gusto che io avessi mai visto. Mia moglie si unì a loro.
Venti minuti dopo eravamo pronti. Daniela con l’abito in pelle aderente e molto scollato completato con degli stivaloni che le arrivavano sopra il ginocchio, io con parrucca biondo platino, guepiere con reggicalze viola e calze fucsia, gabbietta bene in vista e scarpe tacco quindici. Ed ovviamente le corna sopra la parrucca. Ero orribilmente ridicolo.
Il presentatore annunciò la sfilata. Già per arrivare alla scaletta su cui dovevo salire per accedere al palco avevo preso due storte.
- Quando uscite dovete camminare fino alla parte opposta del palco. Lì troverete dei vassoi con sopra ognuno dieci flute di champagne pieni. Dovrete prenderli e riportarli verso di me. OK via!
Entrammo in scena. Appena il pubblico ci vide si sentirono le risate e gli sfottò. Cominciò anche un coro ritmato “cornuti, cornuti” con tanto di battimani. Cercavo di camminare come meglio potevo ma mi risultava impossibile con quei tacchi così alti. Arrivai terzo a prendere il vassoio e cominciai faticosamente a ritornare, ma il pubblico cominciò a lanciarci addosso delle palline da tennis delle quali erano stati dotati in abbondanza, cercando di colpirci. Una mi prese dritto nell’occhio ed un attimo dopo ero a terra dolorante in mezzo a tutti i bicchieri rotti. Mi rialzai, sanguinavo dalle ginocchia. Lo speaker sul palco mi incitava a rialzarmi ed a finire la gara ed alla fine ce la feci. Arrivai ultimo a causa di quella pallina.
Non appena misi i piedi fuori dal palco mia moglie mi aspettava con uno sguardo truce
- Giorgio che figura mi fai fare! Siamo ultimi!
- Scusa Daniela è che….
- Niente scuse. Alla prossima gara cerca di vincere, altrimenti la cintura di castità te la tieni altri due mesi!!!
- Prossima gara? Perché ce ne sono ancora?
- Altre due, puoi ancora recuperare…. Vieni che ci prepariamo, togliti quella roba di dosso!
- Che cosa devo fare adesso?
- Lo scoprirai presto….e da adesso starò vicino a te!
Mi fece spogliare completamente nudo, tranne la mia ormai inseparabile cintura di castità, e mi applicò al collo un collare di cuoio completo di catenella che lei impugnava con sicurezza. Vedevo altri cornuti non partecipanti che portavano sul palco, uno per volta, quattro tavoli corti di legno grezzo a cui erano fissate delle catene. Venne il momento di risalire sopra il palco. Le mogli trascinavano ciascuna il suo cornuto per il guinzaglio. Raggiungemmo il terzo tavolo e ci fermammo rivolti verso il pubblico. Entrò lo speaker.
- La seconda prova è anche questa una gara di velocità. Dovete sapere che i quattro cornuti che partecipano stasera sono in castità da quattro settimane…..
Dal pubblico si levò un fragoroso applauso ed una miriade di fischi
- Adesso le loro mogli li libereranno dalla castità e li faranno sdraiare a pancia in giù sulle panche che vedete. Ogni panca davanti ha posizionata una telecamera che proietterà le immagini del loro viso in alto sul telo che vedete alle loro spalle, in modo che non vi possiate perdere le loro espressioni!
Il pubblico applaudì nuovamente mentre si udiva una risata fragorosa degli uomini e delle donne presenti. Morivo dalla vergogna. Supplicai Daniela di portarmi via da lì. Vidi mia moglie rovistare in mezzo al suo seno e tirare fuori una piccola chiave. Cominciò come le altre ad armeggiare per togliere ciò che teneva prigionero il mio pisello.
- Le mogli mediante il vibratore che abbiamo dato in dotazione praticheranno un massaggio prostatico ai loro cornuti. Al di sotto dei loro cazzetti metteranno una ciotola in cui si dovrà raccogliere lo sperma che produrranno. Solo quando avranno finito di spurgare i loro liquidi le mogli prenderanno la ciotola e gliela presenteranno davanti alla bocca in modo tale che loro con la lingua possano raccogliere tutto ed ingoiarlo, fino alla completa pulizia della ciotola stessa. Vince chi per primo pulisce la ciotola!
Nel frattempo Daniela mi aveva fatto sdraiare a pancia in giù sulla panca incurante delle mie suppliche ed aveva fissato le mie mani ed i miei piedi divaricati alle gambe della panca stessa, in modo che non potessi muovermi.
Mi sentivo male, il cuore mi batteva forte tanto da sentirlo pulsare nelle tempie. Non riuscivo a capire come potessi essere arrivato lì, come avessero potuto farmi questo e come avessi potuto accettarlo.
Le mogli presero i vibratori e li cosparsero di lubrificante, poi cosparsero dello stesso i nostri ani.
- Tre, due, uno, via!
Urlai forte, mia moglie aveva infilato tutto il dildo di colpo nel mio culo in cui mai era entrato niente.
Voleva vincere a tutti i costi e cominciò a muoverlo avanti ed indietro con la vibrazione inserita al massimo. Dopo quattro settimane di castità sentii super amplificata la stimolazione sulla prostata e sentii uscire dal pene lentamente il mio liquido seminale mentre la mia faccia assumeva un’espressione estasiata. In quel momento stavo finalmente venendo e per un momento non ricordai più di essere sdraiato su una panca ed esposto al pubblico ludibrio, dimenticai la vergogna. Continuai a gocciolare filamenti per parecchi minuti. Finalmente sentii il dildo uscire dal mio ano, segno evidente che avevo fatto tutto. Mi guardai a destra ed a sinistra e vidi che ancora nessuno aveva di fronte la ciotola che nel frattempo Daniela aveva raccolto e mi stava mettendo sotto il mento. Distinsi dal pubblico la voce di Angelo
- Lecca Giorgio! Forza che sei primo!
Cominciai a leccare quello che i miei testicoli avevano prodotto più velocemente che potessi, Daniela con la mano libera mi spingeva la testa verso la ciotola mentre mi incitava a fare presto. Quando vide che l’acciaio risplendeva e non c’era più traccia di niente la rivolse verso lo speaker per fargliela vedere.
- Vince il cornuto numero tre!
Dal pubblico si levò l’applauso. Appoggiai la testa sul legno e cercai di non piangere per l’umiliazione che ora provavo forte, mentre aspettavo che gli altri cornuti finissero la prova. Pensai che tutti avrebbero potuto vedermi debole attraverso la telecamera puntata sul mio volto e non volevo dare a nessuno questa soddisfazione. Il mio orgoglio esisteva ancora, anzi se possibile si stava risvegliando da un lungo torpore. Tenni gli occhi chiusi ed aspettai.
Mi ripresi quando sentii lo speaker annunciare la prossima prova.
- Signore e signori, viene adesso la gara più difficile. Infatti questa è una gara di sopportazione e non di velocità. Vince quindi il cornuto che resiste più tempo. Il miei aiutanti consegneranno ora nelle mani di quattro signore del pubblico scelte a caso un bel bastone di bambù….
Dal pubblico si levarono urla e fischi assordanti
- Vedo che avete già capito….comunque verranno percossi sulle natiche ed io conterò il numero di colpi. Le loro mogli potranno stare vicino ai cornuti per incitarli se vogliono. Verranno posizionati vicino alle telecamere anche dei microfoni così potrete sentire tutti distintamente sia i lamenti dei cornuti che gli eventuali incitamenti o minacce delle loro mogli!!!!
Daniela si mise di fianco a me in modo che potessi vederla. Vennero avvicinati i microfoni. Avevo paura.
Sentii i passi delle signore scelte dal pubblico dietro di noi. Le luci calarono e dei riflettori illuminarono i nostri quattro culi esposti.
- Siamo pronti per partire? Benissimo!!! Uno!!!!
Il dolore che provai quando la canna di bambù si abbattè sulle mie chiappe fu indescrivibile. Mi mancò il fiato mentre spalancavo bocca e occhi e un urlo mi usciva dalla gola. Pensai che non avrei potuto resistere molto.
- Due!!!!!
Il secondo colpo fu doloroso quanto il primo. La signora dietro di me aveva colpito l’altra chiappa.
I colpi successivi si susseguirono senza sosta tra le urla degli sventurati cornuti e gli incitamenti a resistere delle mogli. Sentii nelle casse cominciare a piangere uno degli altri partecipanti chiedendo per pietà alla moglie di far fermare la sua gara. Per tutta risposta lei gli disse di resistere altrimenti gli avrebbe fatto asportare i testicoli e li avrebbe dati da mangiare al gatto. Incassò urlando e piangendo a squarciagola altri cinque colpi. La moglie lo avrebbe fatto continuare ma lo speaker lo dichiarò fuori gara.
Io uscii dopo di lui, al quarantasettesimo colpo. Piangevo come un bambino mentre la signora dietro di me insisteva colpendo il mio sedere martoriato e segnato. Scoprii solo dopo che gli altri due cornuti venivano puniti con regolarità e quindi avevano una sopportazione più alta della mia dovuta all’allenamento.
- Ringraziamo tutti i presenti, speriamo che vi siate divertiti. Dichiaro vincitore dell’edizione dei conugames di quest’anno il cornuto numero quattro!!!!!
Tutti applaudivano mentre le mogli ci slegavano dal supplizio e ci accompagnavano giù dal palco. Il sedere mi bruciava da impazzire e non riuscivo a infilarmi i pantaloni. Comparve Angelo e baciò in bocca mia moglie.
- Allora com’è andata? Ti sei divertito cornuto?
- Posso rispondere?
- No meglio di no, lo dico per te. Non vorrei che Daniela dovesse punirti per irriverenza nei miei confronti!
- Come scusa?
Si intromise Daniela
- Si Giorgio. Oggi hai visto e sentito cosa può succedere ad un cornuto irrispettoso. Se non righerai dritto io come moglie ho il diritto di punirti, o fisicamente o con castighi. Giusto Angelo?
- Non fa una grinza. Quindi abbassa la cresta, ti conviene! Ce la fai di questo secolo a infilarti i pantaloni? Ho voglia di andare a casa e farmi una scopata con tua moglie. E come premio per la gara, anche se non hai vinto, stasera potrai assistere! Contento?
Non ero contento per nulla ma evitai di rispondere. Lasciai che pensassero che tutto fosse a posto. Il viaggio in macchina lo feci sdraiato a pancia in sotto sul sedile posteriore, mentre la mia mente macinava pensieri in maniera vorticosa.
Quando arrivammo a casa Angelo e Daniela mi portarono in camera con loro. Lui volle che io spogliassi mia moglie usando solamente i denti per toglierle gli indumenti, ed io eseguii con molta difficoltà. Quando mi rialzai Angelo lo fece apposta a colpirmi con una mano sul sedere. Mi contorsi dal dolore.
- Spogliati nudo cornuto e poi mettiti faccia all’angolo! Mentre scopiamo vogliamo vedere il tuo culo segnato!
Daniela rideva forte e insieme mi prendevano in giro. Lui la scopò alla grande, sicuramente questa cosa la sapeva fare bene. Mi fecero pulire i loro fluidi, dovetti pulire anche per la prima volta il suo cazzo mentre mi chiamavano insieme frocetto e cornuto.
- Ti sei abituato allo sperma vero? Adesso ti piace eh cornuto? Se farai il bravo un giorno, forse, te lo farò bere direttamente alla fonte!
E giù insulti mentre Daniela rideva divertita. Poi si stufarono di avermi lì.
- Giorgio cornutone mio ora puoi andare di là. Anche io voglio essere generosa oggi per come ti sei comportato alla gara, così ho deciso che la cintura di castità te la rimetterò solo domattina in modo che tu possa menarti il pisellino tutta la notte, per cui approfittane! Magari il prossimo anno ti iscriveremo ancora ai giochi e speriamo che tu vada meglio!
Me ne andai in bagno dove mi spalmai una abbondante dose di crema lenitiva sulle ferite. La pelle era rosso/blu e gonfia ed in molti punti spaccata.
La quantità innumerevole di umiliazioni subite in una sola sera mi aveva aperto gli occhi ed adesso ragionavo in maniera cinica. Avevo realizzato perfettamente che mia moglie non mi amava più, che non aveva più nessun rispetto per me, per la persona che ero. Inoltre, diversamente da altri cornuti che avevo visto e conosciuto, a me non era mai piaciuto dividere mia moglie con altri uomini, non mi ero mai eccitato nel vederla né nel saperla nelle braccia di altri. Non mi divertiva né mi dava masochistico piacere essere umiliato e maltrattato, lo avevo fatto solo per lei credendo che mi amasse. Che stupido ero stato! Avevo sopportato per farla felice. Ma adesso tutto in me era cambiato e cominciai a sentire prepotente crescere dentro la sete di vendetta.
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Il colmo - cap6 - Rinasce l'orgoglio
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