Mai dire mai, discesa libera
di
Bromuro
genere
gay
Sei mesi, sono passati sei mesi dall'ultima capatina nel mio inferno.
La frustrazione sembra aver avuto la meglio, vorrei ma non voglio, questo è il motto che ho fatto mio. Ho cercato di pacificare gli screzi domestici ed ho vestito il saio da santo.
Quando mi chiudo in bagno, cerco soddisfazione nella perversione.
Il mio culo ha conosciuto ogni sorta di aggeggio e diversi lubrificanti improvvisati ma nessun contatto con altri disperati come me.
Ormai alla soglia dei sessanta avrei dovuto farmene una ragione, le cose hanno preso una certa direzione e sento di non avere forza e voglia di cambiarla.
Ho qualche hobbies che cerco di barattare con il diavolo che ho dentro. Ci riesco spesso, ma non sempre.
Ho cambiato lavoro, adesso a pochi passi da casa, nessun autogrill, nessuna piazzola.
Mi capita di passare con l'autobus davanti all'ingresso della metro, ci sono tante persone, e penso ai cessi. Mi vengono i brividi e sento il buco del culo solleticare.
Potrei prendere la metro, tutto sommato il tragitto è simile, l'unica differenza è data dai seicento metri da fare a piedi per raggiungerla.
Era tanto che volevo farlo, oggi penso proprio che lo farò.
Le scale sono autentici pisciatoi ed è sconcertante vedere come le persone abbiano fatto l'abitudine a certi olezzi.
C' è un piccolo bar, molto affollato, un rumore assordante di piattini e tazzine, e un vociare sommesso.
Prendo un caffè niente male e mi avvio verso le scalette che portano ai binari della metro.
Passo davanti ai servizi igienici, forse, penso, è meglio che svuoti la vescica.
Ci sono almeno dieci urinatoi, ma non sono occupati. Vado verso l'ultimo e tiro fuori il cazzo, lo scappello e mi libero, mi piace pisciare con lo schizzo fino e potente.
Mentre mi pulisco entra un ragazzo, non ha più di ventiquattro anni, viene velocemente verso di me mentre armeggia con la zip dei pantaloni.
Non resiste più, libera il cazzo e subito piscia, con gli occhi socchiusi mentre io.... Li sbarro.
Quello non è un cazzo, è una opera d'arte. Un braccio senza mano ma con una testa violacea e lucida.
Il tempo sembra fermarsi, come i miei occhi su quello spettacolo.
:- bello eh?! - esco dalla trance, il ragazzo mi guarda e continua, - sei un porco, si vede, ma qui hai trovato chi può tenerti testa. Cinquanta euro e poi mi dirai se saranno stati spesi bene. -
Annuisco, e metto mano al portafoglio, lui sorride e mormora : - vecchio frocione - qualcosa mi dice che dovrei incazzarmi ma il cazzone sembra guardarmi ed io mi arrendo.
Entriamo nel bagno e lui si cala i pantaloni. Sono almeno ventiquattro centimetri, con due palle simmetriche, fantastiche.
Lo assaporo... Quanto tempo... Sa di piscio e non mi dispiace, succhio l'uretra e la ispeziono con la lingua, il ragazzo gradisce e mi prende la testa.
Senza preavviso la tira a se, la sua cappella sposta le mie tonsille, non lo sopporto, mi ribello mentre ho i conati di vomito e bava dappertutto.
Mi rendo conto che mi sono complicato la vita, il ragazzo è robusto e mi doma.
La mia gola è squassata, intanto riesco a respirare lo stesso controllando gli orifizi liberi.
Mi sta scopando la bocca, riesce a far sbattere le sue palle sulla mia barbetta grigia e morbida, con un ritmo molto sostenuto. Ha resistenza il ragazzo, poi, improvvisamente afferra la mia testa con i suoi manoni e la spinge verso il pube.
Sento la sborra colarmi oltre la trachea, copiosa e densa. Le sue dita mi scopano le orecchie e mi accarezzano le guance, poi lo sfila lentamente. Lo guardo, è tutto lucido e bavoso, devo pulirlo, così lo afferro alla base e poi con la lingua lo lecco tutto, è meraviglioso.
Sembra tutto finito ma mi afferra per il collo e porta la mia testa verso il wc. Mi giro per guardarlo in faccia ma vengo anticipato. Il cazzo comincia a pisciare e cerca di colpirmi in bocca. Sono un bersaglio facile, non posso muovermi.
Sento il piscio passarmi sulle labbra chiuse, non puzza, è caldo ma non puzza. Dischiudo le labbra e ne faccio entrare un po'. È salato ma non mi fa schifo. Allora apro la bocca, il ragazzo sembra impazzire e spinge al massimo. Il rumore del piscio sui miei denti è nella mia gola mi mandano fuori di testa, vorrei sborrare ma prima devo rimettere in ordine. Lecco di nuovo il cazzo, pulendolo perfettamente e poi strofino il mio cazzetto che, allo stremo, sborra in terra.
Sapevo che ci sarei caduto di nuovo ma adesso c'è una novità, adoro bere da certe fontanelle, mi piace sentirmi una latrina. So bene che tutto questo non porterà niente di buono.....
La frustrazione sembra aver avuto la meglio, vorrei ma non voglio, questo è il motto che ho fatto mio. Ho cercato di pacificare gli screzi domestici ed ho vestito il saio da santo.
Quando mi chiudo in bagno, cerco soddisfazione nella perversione.
Il mio culo ha conosciuto ogni sorta di aggeggio e diversi lubrificanti improvvisati ma nessun contatto con altri disperati come me.
Ormai alla soglia dei sessanta avrei dovuto farmene una ragione, le cose hanno preso una certa direzione e sento di non avere forza e voglia di cambiarla.
Ho qualche hobbies che cerco di barattare con il diavolo che ho dentro. Ci riesco spesso, ma non sempre.
Ho cambiato lavoro, adesso a pochi passi da casa, nessun autogrill, nessuna piazzola.
Mi capita di passare con l'autobus davanti all'ingresso della metro, ci sono tante persone, e penso ai cessi. Mi vengono i brividi e sento il buco del culo solleticare.
Potrei prendere la metro, tutto sommato il tragitto è simile, l'unica differenza è data dai seicento metri da fare a piedi per raggiungerla.
Era tanto che volevo farlo, oggi penso proprio che lo farò.
Le scale sono autentici pisciatoi ed è sconcertante vedere come le persone abbiano fatto l'abitudine a certi olezzi.
C' è un piccolo bar, molto affollato, un rumore assordante di piattini e tazzine, e un vociare sommesso.
Prendo un caffè niente male e mi avvio verso le scalette che portano ai binari della metro.
Passo davanti ai servizi igienici, forse, penso, è meglio che svuoti la vescica.
Ci sono almeno dieci urinatoi, ma non sono occupati. Vado verso l'ultimo e tiro fuori il cazzo, lo scappello e mi libero, mi piace pisciare con lo schizzo fino e potente.
Mentre mi pulisco entra un ragazzo, non ha più di ventiquattro anni, viene velocemente verso di me mentre armeggia con la zip dei pantaloni.
Non resiste più, libera il cazzo e subito piscia, con gli occhi socchiusi mentre io.... Li sbarro.
Quello non è un cazzo, è una opera d'arte. Un braccio senza mano ma con una testa violacea e lucida.
Il tempo sembra fermarsi, come i miei occhi su quello spettacolo.
:- bello eh?! - esco dalla trance, il ragazzo mi guarda e continua, - sei un porco, si vede, ma qui hai trovato chi può tenerti testa. Cinquanta euro e poi mi dirai se saranno stati spesi bene. -
Annuisco, e metto mano al portafoglio, lui sorride e mormora : - vecchio frocione - qualcosa mi dice che dovrei incazzarmi ma il cazzone sembra guardarmi ed io mi arrendo.
Entriamo nel bagno e lui si cala i pantaloni. Sono almeno ventiquattro centimetri, con due palle simmetriche, fantastiche.
Lo assaporo... Quanto tempo... Sa di piscio e non mi dispiace, succhio l'uretra e la ispeziono con la lingua, il ragazzo gradisce e mi prende la testa.
Senza preavviso la tira a se, la sua cappella sposta le mie tonsille, non lo sopporto, mi ribello mentre ho i conati di vomito e bava dappertutto.
Mi rendo conto che mi sono complicato la vita, il ragazzo è robusto e mi doma.
La mia gola è squassata, intanto riesco a respirare lo stesso controllando gli orifizi liberi.
Mi sta scopando la bocca, riesce a far sbattere le sue palle sulla mia barbetta grigia e morbida, con un ritmo molto sostenuto. Ha resistenza il ragazzo, poi, improvvisamente afferra la mia testa con i suoi manoni e la spinge verso il pube.
Sento la sborra colarmi oltre la trachea, copiosa e densa. Le sue dita mi scopano le orecchie e mi accarezzano le guance, poi lo sfila lentamente. Lo guardo, è tutto lucido e bavoso, devo pulirlo, così lo afferro alla base e poi con la lingua lo lecco tutto, è meraviglioso.
Sembra tutto finito ma mi afferra per il collo e porta la mia testa verso il wc. Mi giro per guardarlo in faccia ma vengo anticipato. Il cazzo comincia a pisciare e cerca di colpirmi in bocca. Sono un bersaglio facile, non posso muovermi.
Sento il piscio passarmi sulle labbra chiuse, non puzza, è caldo ma non puzza. Dischiudo le labbra e ne faccio entrare un po'. È salato ma non mi fa schifo. Allora apro la bocca, il ragazzo sembra impazzire e spinge al massimo. Il rumore del piscio sui miei denti è nella mia gola mi mandano fuori di testa, vorrei sborrare ma prima devo rimettere in ordine. Lecco di nuovo il cazzo, pulendolo perfettamente e poi strofino il mio cazzetto che, allo stremo, sborra in terra.
Sapevo che ci sarei caduto di nuovo ma adesso c'è una novità, adoro bere da certe fontanelle, mi piace sentirmi una latrina. So bene che tutto questo non porterà niente di buono.....
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