Teresa Luca e la povera Anita
di
Teresa22
genere
dominazione
“Una sera dovevamo uscire con amici… Luca prima di andare alla serata mi infiló un uovo vibrante Bluetooth in fica e mi disse: stasera quando voglio io ti farò godere - io ero in estasi all’idea di trasgredire.
Durante la serata Luca lo attivó spesso, fortunatamente riuscii a nasconderlo agli altri.
Tra tutti c’era anche Anita, mia cognata, una persona davvero intollerabile, saccente e altezzosa con tutti.
Era vestita come al solito un po’ naïf, un abito a fiori lungo fino al ginocchio, la sua quinta di tette ben in vista, un tacco nero con le maglie al collo del piede, il rossetto rosso accendeva le labbra un po’ anonime, mentre i suoi capelli lunghi castani erano raccolti in una coda.
Alla fine della serata non le partiva la macchina e ci chiese un passaggio per casa così Luca mi guardò ed io capì subito che non l’avrebbe voluta portare a casa.
Luca mi scrisse un testo nel suo telefono dicendomi “ti va di portare Anita in un posto squallido e di scopartela senza pietà? ”io ero troppo eccitata da tutta quella stimolazione, avevo una voglia pazzesca quindi feci cenno di si.
Così la portammo in una zona remota della città, luogo abbandonato con dei campi rom.
Lei ci guardó stranita, ci fermammo in una strada semi buia.
Si vedevano i fuochi dei rom in lontananza.
Scendemmo dalla macchina e andammo dietro da lei, uscendola dalla macchina dai capelli.
Anita gridò un po’ ma Luca le disse - se gridi è peggio ci sono i rom!
Si mise dietro di lei, le teneva le mani strette dietro la schiena e la girò verso di me, io le abbassai di colpo il vestito e le tette sballonzolarono fuori.
Restai un po’ ad ammirarle, amavo le tette grosse.
Luca mi sorrise e guardandolo negli occhi mi chinai verso un capezzolo e lentamente lo leccai e lo succhiai per farlo inturgidire.
Quel gesto lo fece impazzire.
Tappò la bocca di Anita che si dimenava, le sussurrò di piegarsi e la fece mettere a 90 sui sedili della macchina, con il culo in fuori alla mia mercè, mentre lui si sedette dentro l’auto con lei tenendola dai capelli per non farla scappare.
Anita non aveva modo di svincolarsi, le sollevai il vestito e le strappai la brasiliana di pizzo bianco.
-Vi prego lasciatemi stare! - supplicava…
Luca le strizzò forte i capezzoli, io ridacchiando andai verso il cofano e presi una frusta, mi avvicinai al culo di Anita e le assestai un colpo secco che le lasció il segno all’istante.
Anita urlò forte per il dolore, e subito ricevette un’altra frustata.
-Ogni volta che urli te ne becchi una, quindi cerca di fare silenzio! - le disse Luca con tono serio.
Lei non riusciva a non lamentarsi.
Andò avanti così una ventina di minuti, le inizió ad uscire sangue per tutti quei colpi.
Luca le allargò bene le gambe tremanti per mettere la fica in bella mostra, era curioso di vedere cosa avrei fatto, e intanto prese una fascetta e le stritolò un capezzolo facendola urlare.
Intanto i rom incuriositi dalle urla si avvicinarono di nascosto, tutti giovani e mingherlini.
Io gli sorrisi e gli feci cenno di avvicinarsi un po’ di più, li vedevo a una decina di metri da noi, che guardavano e ridevano.
-Amore mio fai divertire i nostri spettatori- disse Luca con un sorriso sadico.
Io feci un cenno di assenso e le frustai forte la fica, i ragazzi osservavano eccitati, qualcuno si avvicinò ulteriormente, uscirono i cazzi di fuori e iniziarono a segarsi.
Anita non poteva vederli ma sentiva parlicchiare e iniziò a fare pipì dalla paura, i suoi peli si bagnarono.
Mi abbassai e le infilai la lingua dentro la figa sentendo un mix tra pipì e umori, lei urlava piangeva e le tremavano le cosce, i ragazzi erano tutti in tiro, erano una decina.
Dopo un po’ che la leccavo la sentii venire, osservai gli umori colare dalla figa, notai che il buco del culetto non era tanto aperto… sicuramente la principessina non lo dava tanto facilmente.
Intanto i ragazzi si avvicinavano sempre di più, guardai Luca con uno sguardo malizioso che la diceva lunga, un sorrisino sulla faccia,lui capì che avevo qualcosa in mente e mi lasciò fare.
Feci cenno ad uno dei ragazzi di avvicinarsi, gli presi la mano e gliela chiusi in un pugno, e gli ordinai di spingerglielo nella fica.
Anita gridava di no, sentiva le nocche iniziare a spingere e allargarle la passera, io ridevo di gusto, Luca mi guardava soddisfatto.
Il ragazzo entrò la mano e inizió a muoverla avanti e indietro veloce… la troia nonostante la paura era eccitata e scoppiò in un altro orgasmo.
Il ragazzo uscì la mano grondante dei suoi umori e se la passò sul cazzo per lubrificarlo, guardandomi, come se mi chiedesse il permesso di potersela anche scopare, gli feci cenno con la testa, così lui la prese dai fianchi e glielo schiaffó dentro in una volta.
Anita piangeva e supplicava di smettere.
Invece io invitai gli altri ragazzi a fare a turno e a scoparsela come una vera troia, e nel frattempo andai da Luca, mi misi in modo che potessi succhiargli il cazzo che stava per esplodere e misi la mia fica sulla faccia di Anita, e Luca subito le ordinò di leccarmela e di farmi godere.
Non ci volle molto perché Luca mi riempisse la bocca… così scese dalla macchina lasciandomi godere sotto la lingua di Anita e andò da uno dei ragazzi chiedendo di parlare con il capo.
Nel frattempo gli altri le riempivano la fica di sborra.
Quando l’uomo lo raggiunse gli disse che poteva avere la troia in cambio di soldi, e accettó.
E gli disse che prima però volevamo vederla con il culo rotto da lui.
Lui rise e accettó, la prese come un sacco di patate staccandola dalla mia fica e insieme andammo verso una roulotte.
Lei con tutto il trucco colato non riusciva neanche a reggersi in piedi.
Lui la gettó su un materasso e poi si avvicinó a me, mi toccó tra le cosce sentendomi umida - Che sadica porca che sei- Disse ridendo.
Uscì fuori il suo cazzo largo, giró Anita come una bambola, la prese dal collo e con un colpo secco entró sfondandole il culo.
Lei urló di dolore, lui continuó sempre più veloce, intanto Luca mise la mano sulla mia fica fradicia e inizió a torturarmi il clitoride e a scoparmi con le dita, e in poco tempo uscì un getto di piacere sulla sua mano, mentre quell’uomo riempiva il culo di Anita.
Quando si spostò vedemmo lei stremata sul letto che grondava sperma da tutti i buchi.
La lasciammo lì e andammo via……”
-che te ne pare? - chiesi a Luca mentre finiva di leggere il mio racconto
-davvero molto eccitante! Quando ti ho proposto di provare a scrivere racconti erotici non pensavo riuscissi a tirar fuori una storia del genere.
Brava la mia porcellina depravata- mi rispose sogghignando
-si mi sono divertita a fare questo gioco! Ho già in mente qualche altra storia…- dissi
-e non potrebbe diventare un po’ più di un gioco?- sussurrò.
Non avevo capito dove volesse arrivare, e onestamente avevo paura a chiedere.
Cosa aveva in mente?….
Durante la serata Luca lo attivó spesso, fortunatamente riuscii a nasconderlo agli altri.
Tra tutti c’era anche Anita, mia cognata, una persona davvero intollerabile, saccente e altezzosa con tutti.
Era vestita come al solito un po’ naïf, un abito a fiori lungo fino al ginocchio, la sua quinta di tette ben in vista, un tacco nero con le maglie al collo del piede, il rossetto rosso accendeva le labbra un po’ anonime, mentre i suoi capelli lunghi castani erano raccolti in una coda.
Alla fine della serata non le partiva la macchina e ci chiese un passaggio per casa così Luca mi guardò ed io capì subito che non l’avrebbe voluta portare a casa.
Luca mi scrisse un testo nel suo telefono dicendomi “ti va di portare Anita in un posto squallido e di scopartela senza pietà? ”io ero troppo eccitata da tutta quella stimolazione, avevo una voglia pazzesca quindi feci cenno di si.
Così la portammo in una zona remota della città, luogo abbandonato con dei campi rom.
Lei ci guardó stranita, ci fermammo in una strada semi buia.
Si vedevano i fuochi dei rom in lontananza.
Scendemmo dalla macchina e andammo dietro da lei, uscendola dalla macchina dai capelli.
Anita gridò un po’ ma Luca le disse - se gridi è peggio ci sono i rom!
Si mise dietro di lei, le teneva le mani strette dietro la schiena e la girò verso di me, io le abbassai di colpo il vestito e le tette sballonzolarono fuori.
Restai un po’ ad ammirarle, amavo le tette grosse.
Luca mi sorrise e guardandolo negli occhi mi chinai verso un capezzolo e lentamente lo leccai e lo succhiai per farlo inturgidire.
Quel gesto lo fece impazzire.
Tappò la bocca di Anita che si dimenava, le sussurrò di piegarsi e la fece mettere a 90 sui sedili della macchina, con il culo in fuori alla mia mercè, mentre lui si sedette dentro l’auto con lei tenendola dai capelli per non farla scappare.
Anita non aveva modo di svincolarsi, le sollevai il vestito e le strappai la brasiliana di pizzo bianco.
-Vi prego lasciatemi stare! - supplicava…
Luca le strizzò forte i capezzoli, io ridacchiando andai verso il cofano e presi una frusta, mi avvicinai al culo di Anita e le assestai un colpo secco che le lasció il segno all’istante.
Anita urlò forte per il dolore, e subito ricevette un’altra frustata.
-Ogni volta che urli te ne becchi una, quindi cerca di fare silenzio! - le disse Luca con tono serio.
Lei non riusciva a non lamentarsi.
Andò avanti così una ventina di minuti, le inizió ad uscire sangue per tutti quei colpi.
Luca le allargò bene le gambe tremanti per mettere la fica in bella mostra, era curioso di vedere cosa avrei fatto, e intanto prese una fascetta e le stritolò un capezzolo facendola urlare.
Intanto i rom incuriositi dalle urla si avvicinarono di nascosto, tutti giovani e mingherlini.
Io gli sorrisi e gli feci cenno di avvicinarsi un po’ di più, li vedevo a una decina di metri da noi, che guardavano e ridevano.
-Amore mio fai divertire i nostri spettatori- disse Luca con un sorriso sadico.
Io feci un cenno di assenso e le frustai forte la fica, i ragazzi osservavano eccitati, qualcuno si avvicinò ulteriormente, uscirono i cazzi di fuori e iniziarono a segarsi.
Anita non poteva vederli ma sentiva parlicchiare e iniziò a fare pipì dalla paura, i suoi peli si bagnarono.
Mi abbassai e le infilai la lingua dentro la figa sentendo un mix tra pipì e umori, lei urlava piangeva e le tremavano le cosce, i ragazzi erano tutti in tiro, erano una decina.
Dopo un po’ che la leccavo la sentii venire, osservai gli umori colare dalla figa, notai che il buco del culetto non era tanto aperto… sicuramente la principessina non lo dava tanto facilmente.
Intanto i ragazzi si avvicinavano sempre di più, guardai Luca con uno sguardo malizioso che la diceva lunga, un sorrisino sulla faccia,lui capì che avevo qualcosa in mente e mi lasciò fare.
Feci cenno ad uno dei ragazzi di avvicinarsi, gli presi la mano e gliela chiusi in un pugno, e gli ordinai di spingerglielo nella fica.
Anita gridava di no, sentiva le nocche iniziare a spingere e allargarle la passera, io ridevo di gusto, Luca mi guardava soddisfatto.
Il ragazzo entrò la mano e inizió a muoverla avanti e indietro veloce… la troia nonostante la paura era eccitata e scoppiò in un altro orgasmo.
Il ragazzo uscì la mano grondante dei suoi umori e se la passò sul cazzo per lubrificarlo, guardandomi, come se mi chiedesse il permesso di potersela anche scopare, gli feci cenno con la testa, così lui la prese dai fianchi e glielo schiaffó dentro in una volta.
Anita piangeva e supplicava di smettere.
Invece io invitai gli altri ragazzi a fare a turno e a scoparsela come una vera troia, e nel frattempo andai da Luca, mi misi in modo che potessi succhiargli il cazzo che stava per esplodere e misi la mia fica sulla faccia di Anita, e Luca subito le ordinò di leccarmela e di farmi godere.
Non ci volle molto perché Luca mi riempisse la bocca… così scese dalla macchina lasciandomi godere sotto la lingua di Anita e andò da uno dei ragazzi chiedendo di parlare con il capo.
Nel frattempo gli altri le riempivano la fica di sborra.
Quando l’uomo lo raggiunse gli disse che poteva avere la troia in cambio di soldi, e accettó.
E gli disse che prima però volevamo vederla con il culo rotto da lui.
Lui rise e accettó, la prese come un sacco di patate staccandola dalla mia fica e insieme andammo verso una roulotte.
Lei con tutto il trucco colato non riusciva neanche a reggersi in piedi.
Lui la gettó su un materasso e poi si avvicinó a me, mi toccó tra le cosce sentendomi umida - Che sadica porca che sei- Disse ridendo.
Uscì fuori il suo cazzo largo, giró Anita come una bambola, la prese dal collo e con un colpo secco entró sfondandole il culo.
Lei urló di dolore, lui continuó sempre più veloce, intanto Luca mise la mano sulla mia fica fradicia e inizió a torturarmi il clitoride e a scoparmi con le dita, e in poco tempo uscì un getto di piacere sulla sua mano, mentre quell’uomo riempiva il culo di Anita.
Quando si spostò vedemmo lei stremata sul letto che grondava sperma da tutti i buchi.
La lasciammo lì e andammo via……”
-che te ne pare? - chiesi a Luca mentre finiva di leggere il mio racconto
-davvero molto eccitante! Quando ti ho proposto di provare a scrivere racconti erotici non pensavo riuscissi a tirar fuori una storia del genere.
Brava la mia porcellina depravata- mi rispose sogghignando
-si mi sono divertita a fare questo gioco! Ho già in mente qualche altra storia…- dissi
-e non potrebbe diventare un po’ più di un gioco?- sussurrò.
Non avevo capito dove volesse arrivare, e onestamente avevo paura a chiedere.
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