Teresa…che le vacanze abbiano inizio - 2 Parte
di
Teresa22
genere
orge
Dopo la piscina…tornammo nelle nostre camere.
-ragazzi ci vediamo alle venti e trenta giù al ristorante- disse Edoardo.
E tornammo nelle nostre camere.
Luca inizió a spogliarsi per entrare in doccia, io ero ancora frastornata e quando vidi il cazzo di Luca ancora in tiro per quello che era successo, entrai con lui e mi misi in ginocchio, presi l’asta in mano e iniziai a leccare dalle palle salendo fino alla punta di quel meraviglioso cazzo e me lo misi tutto in bocca.
Luca fece un verso di approvazione mentre io facevo su e giù lentamente e contemporaneamente succhiandolo come un goloso ghiacciolo.
Poi ripresi in bocca entrambe le palle, le succhiavo mentre con la mano lo segavo, prima piano e poi più veloce.
Lo presi di nuovo in bocca e continuavo ad accompagnarmi con la mano.
-continua così che sto godendo- mi disse
Allora presa dall’eccitazione, con l’altra mano gli accarezzai il punto dietro le palle che conduce all’ano e piano piano mi insinuai e spinsi un indice nel suo buchetto, lui sussultò - amore che fai?-
Io non risposi, aumentai la velocità con la bocca e contemporaneamente facevo avanti e indietro con quel dito birichino.
Lui inizió ad apprezzare, non smetteva di gemere, poi gli uscì un - cazzo, non resisto più!-
E così dicendo diversi fiotti di sperma mi riempirono la bocca, e dopo averlo spremuto fino all’ultima goccia ingoiai tutto.
Più tardi andammo a mangiare, Paola sottovoce mi disse -te lo sei goduta quel bagno in piscina eh?-
E insieme scoppiammo a ridere.
Nel tavolo accanto al nostro c’era Marco, il manutentore che avevamo conosciuto quel pomeriggio.
-guarda che bel bocconcino c’è seduto lì - dissi a Paola senza farmi sentire
Notavo che ci guardava molto spesso,accennando un sorriso decisamente malizioso.
E la cosa, ammetto, mi divertiva ed eccitava.
Così mentre ricambiavo il suo sguardo, con la mano accarezzavo la schiena di Paola.
Ero certa che gli facesse un certo effetto.
Dopodiché continuammo tranquillamente la nostra serata.
Tra i tanti camerieri c’era una ragazza, capelli castani chiaro legati in una coda di cavallo, fisico minuto ma molto proporzionato, dal pantalone attillato si notava un culetto bello sodo.
Non era italiana,e si occupava dei tavoli con famiglie straniere, mi ha sempre eccitata molto l’accento inglese, quindi la ascoltavo con molto piacere, il suo nome era Kate.
Alla fine della serata, i ragazzi stavano fumando una sigaretta fuori dal locale, e io e Paola che forse avevamo bevuto qualche bicchiere di troppo, dissimo -noi ci annoiamo a stare qui, ci facciamo due passi così prendiamo un po’ d’aria…-
E iniziammo a camminare…
Arrivate all’altezza della piscina, si fulminarono i lampioncini che illuminavano il percorso, c’era buio pesto e dato che la strada era sterrata, Paola mi disse - Teresa ti prego fermiamoci qui perché mi gira la testa e con questo buio rischiamo di cadere, sediamoci sulle sdraio e tra un po’ proviamo a tornare indietro-
E così facemmo…la feci sdraiare e io che ero più lucida mi sedetti accanto.
Ad un certo punto senti una botta seguita da un - Fucking shit!…help! Help!-
Così mi alzai e vidi Kate a terra che si teneva la caviglia, a causa del buio non aveva visto una buca e aveva preso una bella storta.
La aiutai ad alzarsi sorreggendosi da me e la feci sedere con noi.
Aveva molto fastidio, e mi chiese di aiutarla, così le tolsi la scarpa e le iniziai a massaggiare la caviglia dolorante.
Lei faceva dei versi di dolore misto a piacere, così continuai, salendo un po’ sulla gamba.
La situazione mi stava eccitando, e Paola che era su di giri e senza inibizioni si aggiunse a noi in modo un po’ più spinto, Kate era un po’ disorientata, ma non disse nulla per fermarci. Così quel semplice massaggio “innocente” diventó un misto di carezze e palpate decisamente ambigue.
Mentre aveva le nostre mani addosso, anche Kate allungó le sue sulle nostre tette, fece uscire i capezzoli dai nostri vestiti scollati e li strizzó con forza facendoci mugolare.
Paola le infiló la lingua in bocca ed io ne approfittai per toglierle i pantaloni.
Lei, non solo mi aiutò a farlo, ma spalancò le gambe e mi invitò a tuffarmici in mezzo.
Io non me lo feci ripetere, così mi avvicinai alla sua fighetta stretta, che aveva solo un triangolino raso di peli, e iniziai a leccarla.
La sua figa aveva un sapore dolcissimo, ed io facevo su e giù con la lingua per assaporarla meglio.
Nel frattempo Paola si tolse le mutandine e si mise a cavalcioni sulla sua faccia per farsi mangiare la fica. C’era un misto di mugolii che non riuscivamo a trattenere e questo aveva attirato l’attenzione…infatti senza che ce ne accorgessimo eravamo osservate da Marco, che era venuto li per sistemare le luci e sentendo i gemiti si era avvicinato.
Quando lo vidi con la coda dell’occhio stavo per fermarmi, ma Kate mi spingeva la testa contro la sua passera per non farmi smettere. Ormai la frittata era fatta, così me ne fregai e continuai. Lui senza fare troppo rumore si avvicinò a noi, e iniziò ad accarezzarmi la schiena, vedendo che nessuna di noi opponeva resistenza passó subito all’azione…
Mi alzò il vestito per accarezzarmi piano il culo, e nel mentre mi tolse le mutandine, le mie gambe si divaricarono automaticamente e lui si mise in ginocchio e affondò la lingua nella mia fica, io ebbi un sussulto di piacere. Sentivo quella lingua salire e scendere, e accarezzarmi il clitoride che piano piano si gonfiava.
Mi sentivo una vera troia, sapevo di fare una cosa sbagliata ma non riuscivo a frenarmi.
Ad un certo ci scambiammo tutti di posto, Marco si sdraió e Paola si fiondò sul suo cazzo per assaggiarlo e Kate invece mi fece un bellissimo cunnilingus che nel giro di 10 minuti mi portó ad un potentissimo orgasmo.
Dopodiché Paola si mise a cavalcioni su Marco per farsi impalare, saltava su quel cazzo godendo come una puttana!
Kate mise la figa sulla faccia di Marco per farsi leccare, nel frattempo io mi masturbavo davanti a quella scena, era tutto così eccitante e disinibito….ad un tratto mi avvicinai a Paola per sditalinarla mentre stantuffava sul cazzo di Marco, e ben presto anche lei arrivò all’orgasmo.
Kate intanto stava per godere, ma si fermó perché aveva voglia di essere scopata, così si spostò e si mise a 90, Marco le andó dietro e la scopó violentemente, più forte che poteva, lei resistette davvero poco a quella goduria e d’un tratto sentimmo il suo urlo soffocato nei cuscini delle sdraio.
Marco uscì da lei, aveva ancora il cazzo in tiro, mi guardò e mi disse - guarda che ce n’è anche per te…ti ho lasciata per ultima perché voglio sborrarti su quelle tette enormi!- così dicendo mi buttó sulla sdraio e mi divaricò le gambe, mi accarezzava il clitoride con la punta del cazzo, e mi vennero i brividi, ero completamente fradicia.
Lentamente entrò dentro di me, e inizió a scoparmi, prima piano e poi sempre più veloce.
Le ragazze mi succhiavano un capezzolo ciascuna e Paola con la mano mi sditalinava, erano tutti concentrati su di me e questa cosa mi faceva impazzire.
Sentivo che stavo per squirtare, iniziai ad ansimare come una troia, così aumentarono tutti il ritmo.
Ad un certo punto con gli occhi al cielo e con un urlo che non riuscii a controllare spostai Marco e uno spruzzo violento uscì dalla mia figa.
Paola continuava a strofinare il clitoride ed io non riuscivo a fermarmi.
Poi Marco si mise accanto a me e segandosi mi riempì le tette di sborra.
Eravamo tutti esausti, buttati sulle sdraio per riprendere fiato, ma era passato troppo tempo da quando ci eravamo allontanate, dovevamo tornare da Luca ed Edoardo….
Continua
-ragazzi ci vediamo alle venti e trenta giù al ristorante- disse Edoardo.
E tornammo nelle nostre camere.
Luca inizió a spogliarsi per entrare in doccia, io ero ancora frastornata e quando vidi il cazzo di Luca ancora in tiro per quello che era successo, entrai con lui e mi misi in ginocchio, presi l’asta in mano e iniziai a leccare dalle palle salendo fino alla punta di quel meraviglioso cazzo e me lo misi tutto in bocca.
Luca fece un verso di approvazione mentre io facevo su e giù lentamente e contemporaneamente succhiandolo come un goloso ghiacciolo.
Poi ripresi in bocca entrambe le palle, le succhiavo mentre con la mano lo segavo, prima piano e poi più veloce.
Lo presi di nuovo in bocca e continuavo ad accompagnarmi con la mano.
-continua così che sto godendo- mi disse
Allora presa dall’eccitazione, con l’altra mano gli accarezzai il punto dietro le palle che conduce all’ano e piano piano mi insinuai e spinsi un indice nel suo buchetto, lui sussultò - amore che fai?-
Io non risposi, aumentai la velocità con la bocca e contemporaneamente facevo avanti e indietro con quel dito birichino.
Lui inizió ad apprezzare, non smetteva di gemere, poi gli uscì un - cazzo, non resisto più!-
E così dicendo diversi fiotti di sperma mi riempirono la bocca, e dopo averlo spremuto fino all’ultima goccia ingoiai tutto.
Più tardi andammo a mangiare, Paola sottovoce mi disse -te lo sei goduta quel bagno in piscina eh?-
E insieme scoppiammo a ridere.
Nel tavolo accanto al nostro c’era Marco, il manutentore che avevamo conosciuto quel pomeriggio.
-guarda che bel bocconcino c’è seduto lì - dissi a Paola senza farmi sentire
Notavo che ci guardava molto spesso,accennando un sorriso decisamente malizioso.
E la cosa, ammetto, mi divertiva ed eccitava.
Così mentre ricambiavo il suo sguardo, con la mano accarezzavo la schiena di Paola.
Ero certa che gli facesse un certo effetto.
Dopodiché continuammo tranquillamente la nostra serata.
Tra i tanti camerieri c’era una ragazza, capelli castani chiaro legati in una coda di cavallo, fisico minuto ma molto proporzionato, dal pantalone attillato si notava un culetto bello sodo.
Non era italiana,e si occupava dei tavoli con famiglie straniere, mi ha sempre eccitata molto l’accento inglese, quindi la ascoltavo con molto piacere, il suo nome era Kate.
Alla fine della serata, i ragazzi stavano fumando una sigaretta fuori dal locale, e io e Paola che forse avevamo bevuto qualche bicchiere di troppo, dissimo -noi ci annoiamo a stare qui, ci facciamo due passi così prendiamo un po’ d’aria…-
E iniziammo a camminare…
Arrivate all’altezza della piscina, si fulminarono i lampioncini che illuminavano il percorso, c’era buio pesto e dato che la strada era sterrata, Paola mi disse - Teresa ti prego fermiamoci qui perché mi gira la testa e con questo buio rischiamo di cadere, sediamoci sulle sdraio e tra un po’ proviamo a tornare indietro-
E così facemmo…la feci sdraiare e io che ero più lucida mi sedetti accanto.
Ad un certo punto senti una botta seguita da un - Fucking shit!…help! Help!-
Così mi alzai e vidi Kate a terra che si teneva la caviglia, a causa del buio non aveva visto una buca e aveva preso una bella storta.
La aiutai ad alzarsi sorreggendosi da me e la feci sedere con noi.
Aveva molto fastidio, e mi chiese di aiutarla, così le tolsi la scarpa e le iniziai a massaggiare la caviglia dolorante.
Lei faceva dei versi di dolore misto a piacere, così continuai, salendo un po’ sulla gamba.
La situazione mi stava eccitando, e Paola che era su di giri e senza inibizioni si aggiunse a noi in modo un po’ più spinto, Kate era un po’ disorientata, ma non disse nulla per fermarci. Così quel semplice massaggio “innocente” diventó un misto di carezze e palpate decisamente ambigue.
Mentre aveva le nostre mani addosso, anche Kate allungó le sue sulle nostre tette, fece uscire i capezzoli dai nostri vestiti scollati e li strizzó con forza facendoci mugolare.
Paola le infiló la lingua in bocca ed io ne approfittai per toglierle i pantaloni.
Lei, non solo mi aiutò a farlo, ma spalancò le gambe e mi invitò a tuffarmici in mezzo.
Io non me lo feci ripetere, così mi avvicinai alla sua fighetta stretta, che aveva solo un triangolino raso di peli, e iniziai a leccarla.
La sua figa aveva un sapore dolcissimo, ed io facevo su e giù con la lingua per assaporarla meglio.
Nel frattempo Paola si tolse le mutandine e si mise a cavalcioni sulla sua faccia per farsi mangiare la fica. C’era un misto di mugolii che non riuscivamo a trattenere e questo aveva attirato l’attenzione…infatti senza che ce ne accorgessimo eravamo osservate da Marco, che era venuto li per sistemare le luci e sentendo i gemiti si era avvicinato.
Quando lo vidi con la coda dell’occhio stavo per fermarmi, ma Kate mi spingeva la testa contro la sua passera per non farmi smettere. Ormai la frittata era fatta, così me ne fregai e continuai. Lui senza fare troppo rumore si avvicinò a noi, e iniziò ad accarezzarmi la schiena, vedendo che nessuna di noi opponeva resistenza passó subito all’azione…
Mi alzò il vestito per accarezzarmi piano il culo, e nel mentre mi tolse le mutandine, le mie gambe si divaricarono automaticamente e lui si mise in ginocchio e affondò la lingua nella mia fica, io ebbi un sussulto di piacere. Sentivo quella lingua salire e scendere, e accarezzarmi il clitoride che piano piano si gonfiava.
Mi sentivo una vera troia, sapevo di fare una cosa sbagliata ma non riuscivo a frenarmi.
Ad un certo ci scambiammo tutti di posto, Marco si sdraió e Paola si fiondò sul suo cazzo per assaggiarlo e Kate invece mi fece un bellissimo cunnilingus che nel giro di 10 minuti mi portó ad un potentissimo orgasmo.
Dopodiché Paola si mise a cavalcioni su Marco per farsi impalare, saltava su quel cazzo godendo come una puttana!
Kate mise la figa sulla faccia di Marco per farsi leccare, nel frattempo io mi masturbavo davanti a quella scena, era tutto così eccitante e disinibito….ad un tratto mi avvicinai a Paola per sditalinarla mentre stantuffava sul cazzo di Marco, e ben presto anche lei arrivò all’orgasmo.
Kate intanto stava per godere, ma si fermó perché aveva voglia di essere scopata, così si spostò e si mise a 90, Marco le andó dietro e la scopó violentemente, più forte che poteva, lei resistette davvero poco a quella goduria e d’un tratto sentimmo il suo urlo soffocato nei cuscini delle sdraio.
Marco uscì da lei, aveva ancora il cazzo in tiro, mi guardò e mi disse - guarda che ce n’è anche per te…ti ho lasciata per ultima perché voglio sborrarti su quelle tette enormi!- così dicendo mi buttó sulla sdraio e mi divaricò le gambe, mi accarezzava il clitoride con la punta del cazzo, e mi vennero i brividi, ero completamente fradicia.
Lentamente entrò dentro di me, e inizió a scoparmi, prima piano e poi sempre più veloce.
Le ragazze mi succhiavano un capezzolo ciascuna e Paola con la mano mi sditalinava, erano tutti concentrati su di me e questa cosa mi faceva impazzire.
Sentivo che stavo per squirtare, iniziai ad ansimare come una troia, così aumentarono tutti il ritmo.
Ad un certo punto con gli occhi al cielo e con un urlo che non riuscii a controllare spostai Marco e uno spruzzo violento uscì dalla mia figa.
Paola continuava a strofinare il clitoride ed io non riuscivo a fermarmi.
Poi Marco si mise accanto a me e segandosi mi riempì le tette di sborra.
Eravamo tutti esausti, buttati sulle sdraio per riprendere fiato, ma era passato troppo tempo da quando ci eravamo allontanate, dovevamo tornare da Luca ed Edoardo….
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