Tale padre tale figlio
di
LILLO
genere
incesti
Non posso dire di essere un santo, ciò che mi è successo e che vi racconterò, non è una fantasia, e non è di certo colpa di nessuno, tutto è capitato naturalmente e voluto da ambo le parti.
Di racconti incestuosi ne ho letti, e molti, tutti interessanti, e goduriosi, e quindi, vorrei raccontare la mia di esperienza.
Sin da molto giovane, ho capoto, di avere tendenze omosessuali, nella palestra della scuola, osservavo i miei compagni nudi, eravamo alle medie, e notavo le loro erezioni, cosa che io avrei avuto più tardi, e vedere io loro cazzo duro, mi eccitava, tanto dabagnarmi nel culetto, e spesso dovevo asciugarmi il cazzetto, e in occosione di una di quelle volte, un mio compagno, di certo più sveglio di mè, se ne accorse, e a fine dell'ora di ginnastica, si attardò nelle docce, e mi si avvicinò, vuoi toccarlo mi disse, io ero imbarazzato, arrossivo, dai, mi disse ho visto che mi osservi, toccalo, non morde, e così, toccai il mio primo cazzo.
Gli feci una sega, mi venne nella mano, e da allora, iniziò il nostro rapporto, imparai a fargli i pompini, imparai a bere il suo sperma, per poi proseguire a casa sua, un paio di mesi dopo.
Nella comodità di casa sua, nella camera dei suoi genitori, per la prima volta nudi a baciarci e toccarci, poi l'idea di indossare per gioco l'intimo di sua madre, fino a mettermi reggicalze e calze, e qualche settimana dopo, essere sverginata da lui.
Successe con naturalezza, e senza problemi, lo sentii entrare con naturalezza, un poco di dolore, e di bruciore, ma passò subito, e lasciò spazio al godimento.
Col tempo, divenne naturale, che lui mi prendesse, nei bagni della scuola, dopo la ginnastica, in posti appartati, o a casa sua, dove, ci scoprì sua madre, era un pomeriggio di primavera, indossavo le sue autoreggenti e un paio di decoltè nere, la intravidi sulla porta, il figlio mi stava venendo dentro, non accennai nulla, anzi amplificai il mio piacere pregandolo di sbattermi con più violenza, di farmi male, di rompermi il culo, e lui lo fece, mi violentò, e io godevo, poi mi riempì di sperma, e ricaddi sul letto.
Sua madre si mise poi ad urlare, insultandomi, dandomi del frocio, del culo, ecc, e scacciò il figlio mandandolo nella sua camera, io rimasi con lei, ansimavo ancora, mi disse di togliermi le sue cose, che le avrebbe gettate nella spazzatura, era disgustata dal fatto che le avessi indossate io, poi, prese il telefono e chiamò casa mia, dove rispose mio padre.
Arrabbiatissima gli raccontò tutto, e dopo alcuni minuti, aggiunse di venirmi a riprendere, perchè un omosessuale in casa non lo voleva, e mi lasciò nudo seduto sul letto.
Arrivò papà, e entrato in camera mi vide nudo, si avvicinò, non era arrabbiato, mi accarezzò, e disse, dai vestiti che torniamo a casa, e mi aiutò a rivestirmi, notai che aveva il cazzo duro, ne rimasi colpita, prima di andarcene, la madre del mio compagno, giurò di sputtanarmi con tutti, visto che ero una checca, papà la convinse a desistere visto, che a scoparmi era stato suo figlio, e tornammo a casa.
Una volta a casa, ci sedemmo in salotto, e papà mi chiese di raccontare tutto dall'inizio, cosa che feci, calcando molto sul racconto, millantando giornate di sesso con il mio compagno, e del fatto che mi travestivo, ma nel raccontarlo, mi accorgevo della morbosità, delle domande che mi faceva.
Allora come fanno le bimbe cattivelle, gli proposi di vedermi da trav, e così, andammo in camera di mamma, cercai l'occorrente nei suoi cassetti, e davanti a lui, iniziai ad indossare reggicalze calze slip, e mi sedetti sul letto vicino a lui, tenendo lo sguardo basso, e poco dopo mi mise una mano sulla coscia.
Era fatta, lentamente risalì all'inguine, e trovò il mio cazzetto, mi sollevò il mento, e mi baciò.
La sua lingua calda si impadronì della mia bocca, mi sciolsi, lui mi strinse a sè, mi ritrovai in paradiso, poi si staccò da mè, e mi stese sul letto, lui si alzò, si sbottonò la camicia, mostrandomi il suo petto villoso, e si tolse i pantaloni, rimanendo con gli slip, che a fatica contenevano il suo cazzo.
Appena li abbassò, schizzò fuori un membro di tutto rispetto, scappellato, si mise al mio fianco, mi mise in mano il cazzo e continuò a baciarmi, io lo stringevo, era caldo e duro, poi, scese e mi leccò il cazzetto, credo di essere venuto in zero secondi, lui rise, e ingoiò il poco sperma che avevo gettato, poi fù il mio turno, iniziai a leccare e succhiare la sua nerchia, e a pomparlo, fino a bere il suo caldo sperma.
Poi mi mise comodo, e iniziò a leccarmi il buchetto, già bagnato, e poi, si posizionò per bene, e mi infilò il suo cazzo in culo, fù sublime, lo sentivo dentro, mi allargò per bene, iniziai a gemere da subito, e lo pregai di sfondarmi, era troppo bello, papà mi montò con forza, senza risparmiarsi, io iniziai a fare pipì, come le donne, era meraviglioso.
Mi venne dentro dopo una ventina di interminabili minuti, riempiendomi di sperma, e rimanemmo abbracciati per lungo tempo.
Poi, mi disse, da oggi tesoro sarai la mia bambina, e la mia amante, se vorrai scopare con il tuo amico, fallo pure ma a casa nostra, e da oggi ti parlerò al femminile, ok?, certo papà, ma con mamma come faremo, tranquilla, le dirò tutto io, mamma non si opporrà,anzi, ti aiuterà, e così fù.
Pochi giorni dopo mamma entrò in camera mia, e mi diede un bacio sulle fronte, allora piccola mia divideremo il letto con papà, sei contenta, annuii.
Nei giorni successivi mamma acquistò per mè, intimo, vestitini, scarpe, e mi aiutò con il trucco, fino a farmi diventare una bella ragazza, e mipresentò a papà, per la prima volta truccata e ben vestita, ecco la nostra bambina caro, papà, si alzò, mi raggiunse, mi baciò, bene, ora andiamo a fare una passeggiata, e per la prima volta uscii in pubblico da donna.
Al nostro rientro, andammo a letto, dove papà, soddisfò le sue due donne.
Grazie papà.
Di racconti incestuosi ne ho letti, e molti, tutti interessanti, e goduriosi, e quindi, vorrei raccontare la mia di esperienza.
Sin da molto giovane, ho capoto, di avere tendenze omosessuali, nella palestra della scuola, osservavo i miei compagni nudi, eravamo alle medie, e notavo le loro erezioni, cosa che io avrei avuto più tardi, e vedere io loro cazzo duro, mi eccitava, tanto dabagnarmi nel culetto, e spesso dovevo asciugarmi il cazzetto, e in occosione di una di quelle volte, un mio compagno, di certo più sveglio di mè, se ne accorse, e a fine dell'ora di ginnastica, si attardò nelle docce, e mi si avvicinò, vuoi toccarlo mi disse, io ero imbarazzato, arrossivo, dai, mi disse ho visto che mi osservi, toccalo, non morde, e così, toccai il mio primo cazzo.
Gli feci una sega, mi venne nella mano, e da allora, iniziò il nostro rapporto, imparai a fargli i pompini, imparai a bere il suo sperma, per poi proseguire a casa sua, un paio di mesi dopo.
Nella comodità di casa sua, nella camera dei suoi genitori, per la prima volta nudi a baciarci e toccarci, poi l'idea di indossare per gioco l'intimo di sua madre, fino a mettermi reggicalze e calze, e qualche settimana dopo, essere sverginata da lui.
Successe con naturalezza, e senza problemi, lo sentii entrare con naturalezza, un poco di dolore, e di bruciore, ma passò subito, e lasciò spazio al godimento.
Col tempo, divenne naturale, che lui mi prendesse, nei bagni della scuola, dopo la ginnastica, in posti appartati, o a casa sua, dove, ci scoprì sua madre, era un pomeriggio di primavera, indossavo le sue autoreggenti e un paio di decoltè nere, la intravidi sulla porta, il figlio mi stava venendo dentro, non accennai nulla, anzi amplificai il mio piacere pregandolo di sbattermi con più violenza, di farmi male, di rompermi il culo, e lui lo fece, mi violentò, e io godevo, poi mi riempì di sperma, e ricaddi sul letto.
Sua madre si mise poi ad urlare, insultandomi, dandomi del frocio, del culo, ecc, e scacciò il figlio mandandolo nella sua camera, io rimasi con lei, ansimavo ancora, mi disse di togliermi le sue cose, che le avrebbe gettate nella spazzatura, era disgustata dal fatto che le avessi indossate io, poi, prese il telefono e chiamò casa mia, dove rispose mio padre.
Arrabbiatissima gli raccontò tutto, e dopo alcuni minuti, aggiunse di venirmi a riprendere, perchè un omosessuale in casa non lo voleva, e mi lasciò nudo seduto sul letto.
Arrivò papà, e entrato in camera mi vide nudo, si avvicinò, non era arrabbiato, mi accarezzò, e disse, dai vestiti che torniamo a casa, e mi aiutò a rivestirmi, notai che aveva il cazzo duro, ne rimasi colpita, prima di andarcene, la madre del mio compagno, giurò di sputtanarmi con tutti, visto che ero una checca, papà la convinse a desistere visto, che a scoparmi era stato suo figlio, e tornammo a casa.
Una volta a casa, ci sedemmo in salotto, e papà mi chiese di raccontare tutto dall'inizio, cosa che feci, calcando molto sul racconto, millantando giornate di sesso con il mio compagno, e del fatto che mi travestivo, ma nel raccontarlo, mi accorgevo della morbosità, delle domande che mi faceva.
Allora come fanno le bimbe cattivelle, gli proposi di vedermi da trav, e così, andammo in camera di mamma, cercai l'occorrente nei suoi cassetti, e davanti a lui, iniziai ad indossare reggicalze calze slip, e mi sedetti sul letto vicino a lui, tenendo lo sguardo basso, e poco dopo mi mise una mano sulla coscia.
Era fatta, lentamente risalì all'inguine, e trovò il mio cazzetto, mi sollevò il mento, e mi baciò.
La sua lingua calda si impadronì della mia bocca, mi sciolsi, lui mi strinse a sè, mi ritrovai in paradiso, poi si staccò da mè, e mi stese sul letto, lui si alzò, si sbottonò la camicia, mostrandomi il suo petto villoso, e si tolse i pantaloni, rimanendo con gli slip, che a fatica contenevano il suo cazzo.
Appena li abbassò, schizzò fuori un membro di tutto rispetto, scappellato, si mise al mio fianco, mi mise in mano il cazzo e continuò a baciarmi, io lo stringevo, era caldo e duro, poi, scese e mi leccò il cazzetto, credo di essere venuto in zero secondi, lui rise, e ingoiò il poco sperma che avevo gettato, poi fù il mio turno, iniziai a leccare e succhiare la sua nerchia, e a pomparlo, fino a bere il suo caldo sperma.
Poi mi mise comodo, e iniziò a leccarmi il buchetto, già bagnato, e poi, si posizionò per bene, e mi infilò il suo cazzo in culo, fù sublime, lo sentivo dentro, mi allargò per bene, iniziai a gemere da subito, e lo pregai di sfondarmi, era troppo bello, papà mi montò con forza, senza risparmiarsi, io iniziai a fare pipì, come le donne, era meraviglioso.
Mi venne dentro dopo una ventina di interminabili minuti, riempiendomi di sperma, e rimanemmo abbracciati per lungo tempo.
Poi, mi disse, da oggi tesoro sarai la mia bambina, e la mia amante, se vorrai scopare con il tuo amico, fallo pure ma a casa nostra, e da oggi ti parlerò al femminile, ok?, certo papà, ma con mamma come faremo, tranquilla, le dirò tutto io, mamma non si opporrà,anzi, ti aiuterà, e così fù.
Pochi giorni dopo mamma entrò in camera mia, e mi diede un bacio sulle fronte, allora piccola mia divideremo il letto con papà, sei contenta, annuii.
Nei giorni successivi mamma acquistò per mè, intimo, vestitini, scarpe, e mi aiutò con il trucco, fino a farmi diventare una bella ragazza, e mipresentò a papà, per la prima volta truccata e ben vestita, ecco la nostra bambina caro, papà, si alzò, mi raggiunse, mi baciò, bene, ora andiamo a fare una passeggiata, e per la prima volta uscii in pubblico da donna.
Al nostro rientro, andammo a letto, dove papà, soddisfò le sue due donne.
Grazie papà.
3
voti
voti
valutazione
1.3
1.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Dolce papiracconto sucessivo
Tradito
Commenti dei lettori al racconto erotico