Da marito a servo
di
Jay
genere
dominazione
Da marito a servo
Era un sabato sera, finito di cenare sul tavolo della cucina. Ho detto a mia moglie e al mio collega Attilio
-Andate pure in soggiorno sul divano io lavo i patti poi vi poi vi portò il caffè, mettetevi tranquilli
-Oh che bello, Attilio stasera abbiamo il servo che lavai piatti mentre noi facciamo i signori e ci rilassiamo. Ha detto mia moglie Laura sghignazzando un po’.
-Bravo servetto. Ha detto Attilio ridendo
Io e Attilio lavoriamo nella stessa azienda da qualche anno lui è un 61 enne manovale in procinto di andare in pensione io impiegato 30 enne.
Siamo subito andati molto d’accordo lui che è piuttosto rude e a volte duro e un carattere dominate mentre io sono remissivo, ho cominciato ad invitarlo da noi magari per vedere le partite e ultimante molto spesso anche a cena o a pranzo.
Mia moglie Laura ha 31 anni ed e insegnate al paesino di provincia dove viviamo.
In cucina li sentivo parlare Laura spesso ridacchiava
Quando sono entrato in soggiorno con i caffè su un vassoio ho detto.
-Signori il vostro caffè. Entrando nel ruolo del domestico di casa, tutto sembrava un gioco una recita
-Bravo servetto appoggiali sul tavolino e fila a sistemare la cucina. Ha detto Attilio
-Si signore se avete bisogno di me chiamatemi. Ho risposto
L’atmosfera cordiale allega scherzosa ma io ero eccitato.
Mentre rientravo in cucina ho sentito mia moglie dire.
-Pensa che bello se fosse sempre cosi con Carlo che fa il nostro servo.
Ho lasciato la porta aperta e a fatica ma ho potuto sentire Attilio dire.
-Beh possiamo farlo lui mi sembra ben predisposto ed e anche un po’ la sua natura così.
Ti sei accorta che che mi ubbidisce qualsiasi cosa le dico di fare ?
-Si lo avevo notato e pensa che a me ha anche chiesto di insegnarle a fare bene tutti i lavori di casa ha detto Laura.
Poi hanno cominciato a parlare a bassa voce e non ho più potuto sentire
Ho visto che hanno spento la luce e acceso la televisione
Quando sono tornato in soggiorno mi ha preso un colpo li ho trovati addormentati abbracciati sul divano.
Non ho detto niente e sono andato a dormire ma non riuscivo a prendere sonno ero troppo eccitato.
Verso l’una di notte ho sentito che si sono svegliati Attilio è uscito per tornare a casa sue e Laura è venuta a letto.
-Ah sei arrivata. Ho detto.
-Si ci siamo addormentati sul divano.
Ha risposto mia moglie con fare assonnato.
-Tu hai pulito e rimesso in ordine tutto ?
-Certo signora. Ho risposto.
-Bravo servetto mi ha detto lei.
-Adesso tutte le volte che viene Attilio facciamo così. Ha aggiunto prima di addormentarsi.
La mattina dopo siamo andati al supermercato a fare la spesa.
Ad un certo punto è arrivato a Laura un SMS.
Lei ha risposto digitando sulla tastiera poi mi ha detto.
-Maritino preparati che stasera devi farci ancora da servo, Attilio viene a cena.
Ci siamo guardati negli occhi.
-Dobbiamo anche preparare una cenetta speciale e apparecchiamo sul tavolo del soggiorno per noi due ovviamente tu mangi in cucina.
-Agli ordini signora. Ho risposto col sorriso sulle labbra.
Tutto il pomeriggio lo abbiamo impegnato a cucinare poi Laura si è fatta un rilassante bagno nella vasca ha indossato elegante vestito rosso
Si è truccata e profumata poi mi ha detto
-Tu metti i pantaloni neri la camicia bianca ovviamente senza cravatta e ricordati appena entra Attilio tu sei solo il servo.
-Si Amore. Ho risposto
-Non chiamarmi amore signora Laura mi devi chiamare, signora Laura e signor Attilio chiaro.
-Chiaro signora Laura. Ho risposto in tono umile
Quando è arrivato Attilio sono andato io ad aprire la porta. Aveva in mano un sacchetto di plastica
-Bentornato a casa Signor Attilio la cena è quasi pronta la signora Laura l’attende in soggiorno.
Ho detto.
Lui aveva un ghigno beffardo
-Bravo il mio servo, ma ti manca un particolare ha detto
Dal sacchetto ha estratto un grembiule bianco lungo di quelli che usavano una volte i camerieri nei caffè di lusso.
-Mettitelo. mi ha ordinato
Me lo sono cinto ai fianchi mente dal soggiorno è uscita Laura bellissima nel suo vestito rosso e i capelli sciolti.
Ha sorriso e ha detto
-Così è perfetto bravo Attilio, ora si che abbiamo veramente un servo .
Ero imbarazzatissimo no sapevo cosa fare o dire ed ero rosso in volto.
-Stupido ringrazia almeno. Mi ha detto Laura.
-Grazie signor Attilio di avermi reso vostro servo, non la deluderò le prometto che servirò con dedizione
Ho detto eccitandomi sentendo le mie parole.
-Bene ora accomodiamoci . Ha detto Attilio dando un bacio sul collo di Laura. E provocandomi un erezione
La serata è passata velocissima io indaffaratissimo a servire come un vero cameriere loro due che parlavano si scambiavano battute e ridevano ignorandomi completamente come se no esistessi.
La mia bellissima moglie era li a flirtare con un uomo molto più grande di noi
Poi al improvviso lui la prese per mano e con fermezza la portò in camera da letto. Lei lo seguì come un automa,
La scaraventò sul letto con forza io li avevo seguiti e mi ero fermato sulla porta della camera.
Attilio con modi ruvidi e forza maschia le sfilò il vestito, comincio a leccarla con con esasperata lentezza, lei gemeva Attilio la teneva in pugno provava un piacere immenso sopratutto per il fatto che lo stava facendo nel nostro letto.
Il suo ego era alle stelle, la penetrò quasi con violenza scaricandosi dentro di lei.
Quando ebbero finito rimasero fermi quasi storditi entrambi dal violento orgasmo.
Attilio si rivolse a me con fare questa volte molto duro
-Coglione porco schifoso che cazzo fai ? Chi ti ha dato il permesso di guardarci.
Si è alzato dal letto e mi ha tirato uno sberlone in pieno volto, poi mi ha sputato in faccia, poco schifoso.
-Le chiedo perdono signor Attilio.
Riuscii solo dire.
-Fila in cucina e non uscire finché non ti chiamiamo. Ha ordinato.
Un paio di ore dopo ero stanchissimo seduto al tavolo della cucina che cercavo di riposare un attimo dalla fatica di aver riordinato tutto
Sono entrati loro mia moglie era in sottoveste nera Attilio in mutande.
Di istinto mi sono alzato in piedi.
-Allora Coglione ha finito di farti seghe guardando i tuoi padroni che scopano?
-Chiedo perdono Signor Attilio.
Ho detto nel modo più umili che potevo.
-Che brutto porco schifoso abbiamo come servo. Ha detto Laura
-Dovremmo cacciarlo. Ha aggiunto Attilio.
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