"Spingi! Spingi! Spingi! Mettilo dentro tutto!"-Ovvero sia: l’anello mi è caduto nello scarico
di
Vandal
genere
etero
"Spingi! Spingi! Spingi! Mettilo dentro tutto!"-Ovvero sia: l’anello mi è caduto nello scarico
"Spingi! Spingi! Spingi! Mettilo dentro tutto!" urla Laura a due centimetri dal mio orecchio
"Sì, cazzo" mi discosto turandomi l'orecchio offeso "Porca troia, non sono sordo, non c'è bisogno di gridare" appoggio lo stura lavandino sul bordo del lavello e mi concedo una pausa "Poi i vicini che dicono?"
"Che vuoi che dicano? Ce l'hanno anche loro un lavandino intasato, no?"
"Sì, ma così sembra che stavo facendo altro"
"Tipo?" replica ingenua Laura
"Tipo, sesso"
Lei scoppia a ridere "MA dai, due frasi innocenti e pensano che noi...?" abbassa la voce, torce lo straccio che ha in mano "Uh"
"Dammi un minuto e poi ricomincio" ammonisco "Voce bassa, se vuoi incitare"
E via che si ricomincia, quel dannato anello non ne vuole proprio sapere di venire fuori dal posto dove si è incastrato
E, niente, dopo un quarto d'ora sono ancora lì, stanco, frustrato e sudato. tento il tutto e per tutto, smonto perfino una gruccia metallica e la uso come gancio ma, nulla, il bastardo resta là
Allora, mano alla chiave inglese, smonto il sifone
Laura è accoccolata a terra e mi fissa curiosa "Perché diavolo ti è venuto in mente di toglierti l'anello sopra il lavello"
"Non lo so, avevo paura che mi scivolasse .." si quieta e abbassa la voce
"Ma che cazzo!" la chiave inglese mi sfugge di mano, picchio con le nocche contro il ferro, soffoco tremila bestemmia, ne dico un paio giusto per compensare e.. dlin dlin dlin.. "Ma che diavolo?"
L'anello mi rotola davanti fino al ginocchio destro e lì rimbalza indietro fa due piroette e tintinna a terra. Laura mi guarda, aggrotta le sopracciglia come se l'anello fosse una cosa aliena materializzata improvvisamente e poi guarda me "OPS"
"OPS?" faccio afferrando l'anello e puntandoglielo contro
"Eh, ero convinta che fosse caduto nel lavandino" ridacchia
In un moto di stizza lancio l'anello per la stanza. Centro perfetto, cade nella fioriera irta di cactus "Cazzo!" ho rischiato di fratturarmi le dita, ho sturato per mezz'ora, distrutto una gruccia per cosa?
Mi alzo incazzato nero. Vado in bagno, doccia fredda. Ritorno in cucina. Laura sta cercando di recuperare l’anello dalle spine del cactus. Sono nudo. Lei mi da le spalle. Penso, perché no: mi serve giusto quello sfogo. “Smettila di cercare di infilzarti. Dopo te lo riprendo” lei si gira e si trova a pochi centimetri di distanza del mio sesso
“Uh” fa lei “Ciao”
L’aiuto ad alzarsi e la porto dove c’è l’alzata della poltrona “Piegati e appoggiati”
Lei obbedisce . Io le sfilo le mutandine e le alzo la minigonna sulla schiena. Pronta all’uso. Entro dentro e comincio a bombarla come uno stantuffo. Lei urla e le parole, questa volta, sono azzeccate "Spingi! Spingi! Spingi! Mettilo dentro tutto!" Almeno non mi sta gridando nell’orecchio
Spingo, lo metto dentro tutto. La lascio senza fiato, le vengo anche sulla schiena. Poi torno in bagno , mi lavo il cazzo e torno in salotto. Recupero l’anello con la stessa destrezza in cui Lupin sfila i gioielli dalle teche dei musei
“Yee” fa Laura applaudendo
“E ora” dico afferrandola e portandola in camera da letto “Vediamo di concludere meglio la serata”
Se i vicini hanno sentito, poco mi importa. Basta che quel cazzo di anello non finisca di nuovo in un luogo inaccessibile.
"Spingi! Spingi! Spingi! Mettilo dentro tutto!" urla Laura a due centimetri dal mio orecchio
"Sì, cazzo" mi discosto turandomi l'orecchio offeso "Porca troia, non sono sordo, non c'è bisogno di gridare" appoggio lo stura lavandino sul bordo del lavello e mi concedo una pausa "Poi i vicini che dicono?"
"Che vuoi che dicano? Ce l'hanno anche loro un lavandino intasato, no?"
"Sì, ma così sembra che stavo facendo altro"
"Tipo?" replica ingenua Laura
"Tipo, sesso"
Lei scoppia a ridere "MA dai, due frasi innocenti e pensano che noi...?" abbassa la voce, torce lo straccio che ha in mano "Uh"
"Dammi un minuto e poi ricomincio" ammonisco "Voce bassa, se vuoi incitare"
E via che si ricomincia, quel dannato anello non ne vuole proprio sapere di venire fuori dal posto dove si è incastrato
E, niente, dopo un quarto d'ora sono ancora lì, stanco, frustrato e sudato. tento il tutto e per tutto, smonto perfino una gruccia metallica e la uso come gancio ma, nulla, il bastardo resta là
Allora, mano alla chiave inglese, smonto il sifone
Laura è accoccolata a terra e mi fissa curiosa "Perché diavolo ti è venuto in mente di toglierti l'anello sopra il lavello"
"Non lo so, avevo paura che mi scivolasse .." si quieta e abbassa la voce
"Ma che cazzo!" la chiave inglese mi sfugge di mano, picchio con le nocche contro il ferro, soffoco tremila bestemmia, ne dico un paio giusto per compensare e.. dlin dlin dlin.. "Ma che diavolo?"
L'anello mi rotola davanti fino al ginocchio destro e lì rimbalza indietro fa due piroette e tintinna a terra. Laura mi guarda, aggrotta le sopracciglia come se l'anello fosse una cosa aliena materializzata improvvisamente e poi guarda me "OPS"
"OPS?" faccio afferrando l'anello e puntandoglielo contro
"Eh, ero convinta che fosse caduto nel lavandino" ridacchia
In un moto di stizza lancio l'anello per la stanza. Centro perfetto, cade nella fioriera irta di cactus "Cazzo!" ho rischiato di fratturarmi le dita, ho sturato per mezz'ora, distrutto una gruccia per cosa?
Mi alzo incazzato nero. Vado in bagno, doccia fredda. Ritorno in cucina. Laura sta cercando di recuperare l’anello dalle spine del cactus. Sono nudo. Lei mi da le spalle. Penso, perché no: mi serve giusto quello sfogo. “Smettila di cercare di infilzarti. Dopo te lo riprendo” lei si gira e si trova a pochi centimetri di distanza del mio sesso
“Uh” fa lei “Ciao”
L’aiuto ad alzarsi e la porto dove c’è l’alzata della poltrona “Piegati e appoggiati”
Lei obbedisce . Io le sfilo le mutandine e le alzo la minigonna sulla schiena. Pronta all’uso. Entro dentro e comincio a bombarla come uno stantuffo. Lei urla e le parole, questa volta, sono azzeccate "Spingi! Spingi! Spingi! Mettilo dentro tutto!" Almeno non mi sta gridando nell’orecchio
Spingo, lo metto dentro tutto. La lascio senza fiato, le vengo anche sulla schiena. Poi torno in bagno , mi lavo il cazzo e torno in salotto. Recupero l’anello con la stessa destrezza in cui Lupin sfila i gioielli dalle teche dei musei
“Yee” fa Laura applaudendo
“E ora” dico afferrandola e portandola in camera da letto “Vediamo di concludere meglio la serata”
Se i vicini hanno sentito, poco mi importa. Basta che quel cazzo di anello non finisca di nuovo in un luogo inaccessibile.
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