Cosce al vento 2
di
Francopar
genere
voyeur
Cosce al vento 2 (racconto di fantasia)
Cosce al vento ormai era diventata importante nella ditta, era diventata l’icona della ditta, ogni volta che c’era da pubblicizzare delle nuove calze lei era quella che metteva le sue gambe , e che gambe, per pubblicizzarle. Gli accordi presi erano quelli di non mostrare mai il volto di Miranda, solo la parte inferiore del suo corpo.
Certo guadagnava bene , ormai era un pezzo grosso della ditta, ma quel mettere in mostra le gambe, quel fotografo che con la scusa di fare la posa giusta ne approfittava per darle una palpatina e una volta si erano eccitati entrambi ed erano finiti a scopare, tutto questo le dava un po’ fastidio.
Poi un giorno le fu richiesto di indossare nuovamente quel vestito che andava sempre su, quando si sedeva, proprio quel vestito da cui tutto era incominciato. Bisognava far pubblicità a un nuovo paio di calze tutte fiorellini, il vestito che andava in su doveva star a rappresentare la florealità della calze unita alla femminilità.
Come sempre quando si doveva fare le foto per la pubblicità nella stanza foto vi erano solo Miranda e il fotografo , Miranda si sedette con quel vestito che andò subito su mettendo in mostra cosce e mutandine, il tutto fasciato in calze un po’ scure piene di fiori. Il fotografo come sempre la palpò un po’, ormai ci si era abituata e poi iniziarono le foto in varie pose in cui Miranda metteva in mostra delle cosce da urlo. Il fotografo ebbe subito una erezione notevole e faticò molto a mantenere la concentrazione, a Miranda non sfuggì il fatto che Gino, il nome del fotografo, avesse un bel rigonfiamento nel basso ventre. Con estrema fatica Gino portò a compimento il suo lavoro, ma ad un certo punto non resistette e saltò addosso a Miranda. Lei capì che bisognava calmarlo e allora gli sbottonò i pantaloni gli tirò fuori il suo attrezzo e cominciò a masturbarlo, ma a Gino non bastava, la prese per i capelli la costrinse ad aprire la bocca e la obbligò a fargli un pompino. Le sborrò in bocca e Miranda deglutì tutta quella sborra, non era il suo primo pompino ne aveva già fatti nelle sue passate relazioni. Ma non finì qui, Gino era troppo eccitato voleva di più e così Miranda accettò di scopare, si tirò giù il collant e si fece penetrare da Gino. Fu abbastanza piacevole, Cosce al vento usava la pillola e non correva rischio di restare incinta. Ma Gino stavolta era troppo arrapato le girò e puntò sul suo culo, Miranda gridò”NOOOOO...non l’ho mai preso nel culo sono vergine..NOO”.Niente da fare Gino era troppo su di giri , glielo infilò senza adeguata preparazione ”HAHIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”il grido di Miranda fu disumano, nessuno poteva sentirla perché la stanza era insonorizzata e nessuno poteva entrare quando si facevano foto pubblicitarie “CHEDOLREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE….BASTA, mi fai MALE….MI stai rompendo l’ano HAIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA….GRETSCHAUC DOLTREEEEE...AUGH MALEEEE” Fu terribile , solo quando sentì la sborra che entrava nel suo ventre capì che quella tortura stava finendo. Gino era esausto, aveva sfogato i suoi più bassi istinti, Miranda col culo sfondato e aperto come una cozza era dolorante con la sborra e sangue che usciva dal suo di dietro.. Le faceva un male terribile. Andò a casa prima della fine della giornata lavorativa adducendo che non si sentiva bene. Ed era vero, camminava con molta difficoltà e nel suo ano le sembrava che ci fosse il fuoco, in taxi dovette sedere col culo un po’ alzato mentre il tassista si rifaceva gli occhi nel vedere tutte le cosce in mostra a causa di quel maledetto vestito , tutta scosciata con le mutandine anche in mostra sembrava veramente una troia . Restò a casa per malattia un mese, tanto ci volle per riprendersi fisicamente che psicologicamente .In seguito si licenziò dalla ditta di calze e passò ad una di cosmetici, guadagnava di meno, ma almeno il suo culo era salvo e non doveva più mettere in mostra le gambe e la fica.
Cosce al vento ormai era diventata importante nella ditta, era diventata l’icona della ditta, ogni volta che c’era da pubblicizzare delle nuove calze lei era quella che metteva le sue gambe , e che gambe, per pubblicizzarle. Gli accordi presi erano quelli di non mostrare mai il volto di Miranda, solo la parte inferiore del suo corpo.
Certo guadagnava bene , ormai era un pezzo grosso della ditta, ma quel mettere in mostra le gambe, quel fotografo che con la scusa di fare la posa giusta ne approfittava per darle una palpatina e una volta si erano eccitati entrambi ed erano finiti a scopare, tutto questo le dava un po’ fastidio.
Poi un giorno le fu richiesto di indossare nuovamente quel vestito che andava sempre su, quando si sedeva, proprio quel vestito da cui tutto era incominciato. Bisognava far pubblicità a un nuovo paio di calze tutte fiorellini, il vestito che andava in su doveva star a rappresentare la florealità della calze unita alla femminilità.
Come sempre quando si doveva fare le foto per la pubblicità nella stanza foto vi erano solo Miranda e il fotografo , Miranda si sedette con quel vestito che andò subito su mettendo in mostra cosce e mutandine, il tutto fasciato in calze un po’ scure piene di fiori. Il fotografo come sempre la palpò un po’, ormai ci si era abituata e poi iniziarono le foto in varie pose in cui Miranda metteva in mostra delle cosce da urlo. Il fotografo ebbe subito una erezione notevole e faticò molto a mantenere la concentrazione, a Miranda non sfuggì il fatto che Gino, il nome del fotografo, avesse un bel rigonfiamento nel basso ventre. Con estrema fatica Gino portò a compimento il suo lavoro, ma ad un certo punto non resistette e saltò addosso a Miranda. Lei capì che bisognava calmarlo e allora gli sbottonò i pantaloni gli tirò fuori il suo attrezzo e cominciò a masturbarlo, ma a Gino non bastava, la prese per i capelli la costrinse ad aprire la bocca e la obbligò a fargli un pompino. Le sborrò in bocca e Miranda deglutì tutta quella sborra, non era il suo primo pompino ne aveva già fatti nelle sue passate relazioni. Ma non finì qui, Gino era troppo eccitato voleva di più e così Miranda accettò di scopare, si tirò giù il collant e si fece penetrare da Gino. Fu abbastanza piacevole, Cosce al vento usava la pillola e non correva rischio di restare incinta. Ma Gino stavolta era troppo arrapato le girò e puntò sul suo culo, Miranda gridò”NOOOOO...non l’ho mai preso nel culo sono vergine..NOO”.Niente da fare Gino era troppo su di giri , glielo infilò senza adeguata preparazione ”HAHIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”il grido di Miranda fu disumano, nessuno poteva sentirla perché la stanza era insonorizzata e nessuno poteva entrare quando si facevano foto pubblicitarie “CHEDOLREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE….BASTA, mi fai MALE….MI stai rompendo l’ano HAIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA….GRETSCHAUC DOLTREEEEE...AUGH MALEEEE” Fu terribile , solo quando sentì la sborra che entrava nel suo ventre capì che quella tortura stava finendo. Gino era esausto, aveva sfogato i suoi più bassi istinti, Miranda col culo sfondato e aperto come una cozza era dolorante con la sborra e sangue che usciva dal suo di dietro.. Le faceva un male terribile. Andò a casa prima della fine della giornata lavorativa adducendo che non si sentiva bene. Ed era vero, camminava con molta difficoltà e nel suo ano le sembrava che ci fosse il fuoco, in taxi dovette sedere col culo un po’ alzato mentre il tassista si rifaceva gli occhi nel vedere tutte le cosce in mostra a causa di quel maledetto vestito , tutta scosciata con le mutandine anche in mostra sembrava veramente una troia . Restò a casa per malattia un mese, tanto ci volle per riprendersi fisicamente che psicologicamente .In seguito si licenziò dalla ditta di calze e passò ad una di cosmetici, guadagnava di meno, ma almeno il suo culo era salvo e non doveva più mettere in mostra le gambe e la fica.
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