Al negozio di intimo
di
Tina71
genere
esibizionismo
Io sono Luca e vi voglio raccontare di me e della mia ragazza di allora il suo nome e Tina, erano gli anni 90, in quel periodo avevamo 20 anni entrambi, era già qualche anno che stavamo insieme.
Vi descrivo Tina altezza nella media 168, mora, una terza di seno, un bel culo, e una bellissima figa, quasi del tutto depilata con un clitoride predominante e delle labbra molto grandi, da quando stavamo insieme non passava momento che non facevamo sesso, una ragazza molto aperta ed esibizionista.
Un giorno di inizio primavera era in una zona periferica della città, che doveva fare delle commissioni, quella mattina si era messa un vestitino a fantasia rosso che terminava in modo più ampio sulla gonna, scarpe con tacco 12 rosse, calze color carne, reggicalze nero, reggiseno a balconcino, chi ha letto gli altri racconti sa che non indossava mai lo slip.
Mentre passava davanti una vetrina di un negozietto che prevalentemente era una merceria ma aveva qualche capo di intimo, in un angolo vede una guepiere, che subito attrae la sua attenzione, la guepiere era di colore grigio scuro con dei ricami, e aveva le coppe aperte e dei lacci, era molto bella e particolare.
Decide di entrare per vederla meglio, si trova davanti a lei un signore sui 65 anni molto a modo, chiede del capo visto in vetrina e chiede se era disponibile anche in altri colori, il proprietario le risponde che ha solo quello, che era stato ordinato per una cliente che dopo non ha più acquistato. Tina ha chiesto se poteva provarla. Il proprietario si è subito adoperato per fargliela vedere, e le ha indicato dove poteva andare a provarla, il negozio non era provvisto di un vero camerino ma più di un ufficio dove all’occorrenza serviva da camerino.
Tina una volta entrata si toglie il vestito, toglie il reggiseno e il reggicalze e inizia a indossare la guepiere, in quel preciso istante si rende conto che i gancetti e i lacci per chiuderla sono sul retro e le rimane impossibile allacciarli, chiama il proprietario chiedendo se poteva aiutarla, il tipo si rende subito disponibile, ma appena entra nell’ufficio la trova di spalle, inizia subito a stringere i lacci, Tina gli chiede che visto che era così gentile poteva agganciare le calze alla guepiere, il tipo come si abbassa per agganciare le calze si rende conto di avere il suo culo nudo davanti alla sua faccia, Tina sente le sue mani sulle gambe, lei si gira mettendo la figa in bella vista davanti alla sua faccia, non poteva perdere un’occasione del genere per mostrarla, il proprietario del negozio ha iniziato un po' a balbettare continuando a tenere mani sulle sue cosce a pochi centimetri dalla figa, Tina ha chiesto se le stava bene secondo lui, allargando le gambe per fargli vedere meglio la figa già bagnata, il poverino ( o meglio il fortunato) non sapeva cosa fare, lei ha indietreggiato verso la scrivania e sedendosi sul bordo, ha aperto meglio le gambe e con le mani ha allargato la figa che già sbrodolava, il negoziante ha subito messo due dita nella figa, Tina gli ha detto di leccarla, in pochi secondi aveva oltre le dita anche la lingua, il tipo ci sapeva fare leccava bene, ruotava la lingua sul clitoride, poi scendeva sulla fessura, questo alternarsi è durato dieci, dodici minuti, Tina era prossima all’orgasmo, con le mani ha preso la faccia del negoziante spingendola sulla figa ed è venuta.
In quel momento si sente qualcuno che chiama dal negozio, era entrato qualche cliente, il negoziante si precipita al bacone, mentre Tina con estrema calma si asciuga la figa che grondava di umori e si riveste,
dice al negoziante lasciando l’articolo sul bancone che ci avrebbe pensato, che sicuramente sarebbe tornata.
Una volta fuori dal negozio ha ripreso i suoi giri, nel pomeriggio mi ha raccontato la sua avventura dicendomi le piaceva molto quella guepiere ma che nella confusione si era dimenticata di chiedere il prezzo, ma ci sarebbe voluta tornare perché se la trattava bene l’avrebbe comprata.
Una settimana dopo, mentre eravamo in macchina mi dice che doveva fare delle commissioni, se la potevo accompagnare così facevamo prima, giunti sul posto, non si trovava il parcheggio e le ho detto che sarei rimasto in macchina, mi ha detto che avrebbe fatto il prima possibile, che sarebbe dovuta andare a ritirare un documento ad un ufficio li vicino e un altro paio di commissioni. Quel pomeriggio portava un vestitino panna e blu, abbastanza aderente e corto, con una cerniera davanti per tutta la lunghezza dell’abito, sotto reggicalze bianco con delle calze carne, reggiseno bianco, scarpe blu con tacco 10, difficilmente non si notava. Dopo una 40 rantina di minuti la vedo tornare, aveva una cartellina e una busta di un negozio.
Appena entrata in macchina mi ha detto che era ripassata dalla merceria, il proprietario appena l’ha vista le ha detto che era contento di vederla che la guepiere era ancora in vetrina.
Tina gli ha chiesto il prezzo, non era molto economica, gli ha chiesto se poteva riprovarla, il negoziante che si è presentato si chiamava Gino, le ha detto che andava a prenderla subito, presto fatto, l’ha accompagnata dell’ufficio, Tina gli ha chiesto di restare per darle una mano, in pochi secondi ha aperto la cerniera del vestito e lo ha tolto, Gino vedendola senza slip ha spalancato gli occhi, anche se conosceva la sua figa molto bene, lei ha continuato a togliere il reggiseno e il reggicalze, Gino si è adoperato per aiutarla a mettere la guepiere, lei si è guardata allo specchio poi si è girata mettendosi a pecorina davanti lo specchio e davanti Gino, con le mani si è aperta le chiappe mettendo in mostra la sua fica bella aperta, chiedendogli se gli piaceva, lui in pochi secondi si è avvicinato iniziando a leccare, cosa che a Tina piaceva molto sentire la sua lingua esperta. Tina dopo poco ha aperto la cerniera di Gino, trovando un cazzo di medie dimensioni, ma duro come il marmo, lo ha fatto sedere sulla sedia della scrivania e ha iniziato a cavalcarlo, lui nel frattempo le accarezzava le tette, il cazzo le entrava fino alle palle, dopo poco ha sentito ansimare e venire dentro di lei, i fitti di sborra erano interminabili, sembrava non finire più, lei si alza si siede davanti a lui sulla scrivania e inizia un ditalino mentre parte della sborra usciva, non poteva andare via senza godere. Dopo che si sono ricomposti e tornati nella parte frontale del negozio, hanno contrattato il prezzo, lei voleva uno sconto del 50%, lui non sembrava cedere, alla fine ha accettato il 50% con l’accordo che sarebbe tornata la settimana successiva a fine serata e se lo sarebbe fatto mettere nel culo oltre che nella figa.
In macchina di ha fatto vedere la figa ancora con i residui di sperma, e mi ha detto che il fine settimana l’avrebbe indossata.
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