Capodanno in Casentino
di
2 di Picche
genere
trio
A metà degli anni novanta fui invitata a una festa di fine anno da una mia amica che a sua volta aveva auto l’invito da un suo amico Roberto.
Tutti assieme aravamo andati cda un altro gruppo di ragazzi in Casentino.
Così seguendo le indicazioni andammo sul posto, Io (Chiara) Cristina, Paola e Roberto.
Quando arrivammo di sistemammo in una unica camera noi quattro, Roberto solo con 3 donne.
Io piazzai il letto di fianco al suo e mentre lo preparavo gli dissi scherzosamente: “Vedrai che ti troverai bene con me”.
Lui mi guardò e mi sorrise, ma non aggiunse altro.
Passata mezzanotte eravamo tutti un po' brilli e stanchi per cui andammo verso i nostri letti.
Anche Roberto era stanco, aveva palpato culetti e tettine per tutta la sera, ma non le mie.
Quando in camera fu buio non so come partì una discussione su quante storie avevamo auto e chi aveva preso più cazzi nella figa.
Io sono una donna piccola, anzi minuta, sono non arrivo al metro e mezzo, ma ho tutto piccolo in proporzione, seno piccolo, gambe snelle, bacino stretto, e ovviamente figa piccola, soprattutto stretta per cui ogni uccello che ci è entrato era per me enorme.
Esatto era come esse sverginata ogni volta, e devo dirvi che se a volte fa piacere quando però il maschio è molto dotato poteva essere più una sofferenza che il godimento.
Ragazzini con l’uccello ancora sottile a volte mi facevano godere di più di uomini maturi e prestanti che se il rischio con i ragazzini è che partisse un colpo a salve e mi lasciasse insoddisfatta.
Roberto ci stava a sentire divertito anche quando mettemmo in dubbio il numero detto da Cristina che noi pensavamo fosse addirittura vergine.
Intanto che Paola era alla prese a cantarla a Cristina sentii Roberto infilarsi sotto le mie lenzuola, completamente nudo, eccitato, già in tiro.
Mi mise una mano sula bocca per non farmi fiatare e una tra le gambe per farmi eccitare.
Non sapevo che fare, volevo respingerlo ma in un attimo fu sopra di me con le mani sotto il mio pigiama che mi accarezzavano tette e figa
Scoprii le tettine per permettergli si baciarle.
Me le succhiò avidamente poi scese lungo il ventre e la sua lingua arrivò tra le gambe facendomi venire.
Ma che facesse di me quello che gli pareva a quel punto.
“Chi scopa a Capodanno scopa tutto l’anno” mi dissi e spalancai le cosce sfilandomi quello che mi restava addosso.
E proprio mentre Paola e Cristina discutevano quasi litigando Roberto mi riempì la figa con una instancabile pompata e quando stavo per gemere prima per il dolore poi per il piacere mi tappò la bocca con i miei slip fradici dei miei umori.
Che figa dolce avevo.
Intanto quelle due non la smettevano e cominciavano a farmi domande a cui non volevo e non potevo rispondere, fino a quando non prese la parola Roberto: “Adesso vengo a fare chiarezza io” disse ammutolendole.
Uscì dal mio letto lasciando la sua sbora che colava fuori della mia patacca e nudo come era si arrampicò sul letto di Cristina.
“Ma che fai?” le sentii dire.
“Accertiamo la tua verginità”.
Seguì nel buoi un po’ di trambusto e un sonoro: ”HA!!!!” di Cristina che veniva infilzata e poco dopo un::”OH!!” strozzato in gola di Cristina che veniva.
Roberto sentenziò: “Ragazze; che sia chiaro, non sono stato il primo a trombare Cristina , non posso dire quanti ne abbia ma certamente il mio non era il primo.
Piaciuta la certicazione?”
“Oh! Si!” rispose Cristina
“Soprattutto per averti riempita per benino.” replicò Roberto “Buon anno”
“Con me non fai nulla?” chiese Paola che nel frattempo si era spogliata e lo attendava nuda nel suo letto
Tutti assieme aravamo andati cda un altro gruppo di ragazzi in Casentino.
Così seguendo le indicazioni andammo sul posto, Io (Chiara) Cristina, Paola e Roberto.
Quando arrivammo di sistemammo in una unica camera noi quattro, Roberto solo con 3 donne.
Io piazzai il letto di fianco al suo e mentre lo preparavo gli dissi scherzosamente: “Vedrai che ti troverai bene con me”.
Lui mi guardò e mi sorrise, ma non aggiunse altro.
Passata mezzanotte eravamo tutti un po' brilli e stanchi per cui andammo verso i nostri letti.
Anche Roberto era stanco, aveva palpato culetti e tettine per tutta la sera, ma non le mie.
Quando in camera fu buio non so come partì una discussione su quante storie avevamo auto e chi aveva preso più cazzi nella figa.
Io sono una donna piccola, anzi minuta, sono non arrivo al metro e mezzo, ma ho tutto piccolo in proporzione, seno piccolo, gambe snelle, bacino stretto, e ovviamente figa piccola, soprattutto stretta per cui ogni uccello che ci è entrato era per me enorme.
Esatto era come esse sverginata ogni volta, e devo dirvi che se a volte fa piacere quando però il maschio è molto dotato poteva essere più una sofferenza che il godimento.
Ragazzini con l’uccello ancora sottile a volte mi facevano godere di più di uomini maturi e prestanti che se il rischio con i ragazzini è che partisse un colpo a salve e mi lasciasse insoddisfatta.
Roberto ci stava a sentire divertito anche quando mettemmo in dubbio il numero detto da Cristina che noi pensavamo fosse addirittura vergine.
Intanto che Paola era alla prese a cantarla a Cristina sentii Roberto infilarsi sotto le mie lenzuola, completamente nudo, eccitato, già in tiro.
Mi mise una mano sula bocca per non farmi fiatare e una tra le gambe per farmi eccitare.
Non sapevo che fare, volevo respingerlo ma in un attimo fu sopra di me con le mani sotto il mio pigiama che mi accarezzavano tette e figa
Scoprii le tettine per permettergli si baciarle.
Me le succhiò avidamente poi scese lungo il ventre e la sua lingua arrivò tra le gambe facendomi venire.
Ma che facesse di me quello che gli pareva a quel punto.
“Chi scopa a Capodanno scopa tutto l’anno” mi dissi e spalancai le cosce sfilandomi quello che mi restava addosso.
E proprio mentre Paola e Cristina discutevano quasi litigando Roberto mi riempì la figa con una instancabile pompata e quando stavo per gemere prima per il dolore poi per il piacere mi tappò la bocca con i miei slip fradici dei miei umori.
Che figa dolce avevo.
Intanto quelle due non la smettevano e cominciavano a farmi domande a cui non volevo e non potevo rispondere, fino a quando non prese la parola Roberto: “Adesso vengo a fare chiarezza io” disse ammutolendole.
Uscì dal mio letto lasciando la sua sbora che colava fuori della mia patacca e nudo come era si arrampicò sul letto di Cristina.
“Ma che fai?” le sentii dire.
“Accertiamo la tua verginità”.
Seguì nel buoi un po’ di trambusto e un sonoro: ”HA!!!!” di Cristina che veniva infilzata e poco dopo un::”OH!!” strozzato in gola di Cristina che veniva.
Roberto sentenziò: “Ragazze; che sia chiaro, non sono stato il primo a trombare Cristina , non posso dire quanti ne abbia ma certamente il mio non era il primo.
Piaciuta la certicazione?”
“Oh! Si!” rispose Cristina
“Soprattutto per averti riempita per benino.” replicò Roberto “Buon anno”
“Con me non fai nulla?” chiese Paola che nel frattempo si era spogliata e lo attendava nuda nel suo letto
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