La sorpresa per i genitori di Cristina
di
2 di Picche
genere
etero
Un Sabato sera siamo usciti Paola, il suo nuovo fidanzato Gianluca, io (Cristina) e Roberto.
Io e Roberto uscivamo spesso assieme ma eravamo solamente amici sebbene qualche volta la mano sul culo me l’aveva messa e io non avevo rifiutato.
Finimmo la serata a casa mia, limoncino per tutti, poi congedammo Gianluca e Paola, che non vedevano l’ora di ritirarsi in camera di Paola, e io e Roberto rimanemmo a concederci un altro limoncino.
Tra un bicchierino e l’altro Roberto si mise letteralmente a squadrarmi in tanto che me ne stavo seduta in poltrona.
Lo vedevo molto attratto dalle mie gambe, lasciate particolarmente scoperte quella sera dal vestitino corto.
La cosa non mi preoccupava, ero preoccupata più delle mutande che forse aveva visto.
Mi alzai dalla poltrona per prendere le bottiglia, Roberto mi venne dietro e cominciò:
“Sei sexy questa sera” e cominciò ad accarezzarmi le spalle nude.
“Si tratta sono di un banale vestitino” risposi guardandomi e dando un commento minimale su quel vestito corto sotto e sopra.
Roberto aveva senz’altro visto che avevo le mutande ma non il reggiseno, il vestito non le permetteva e comunque il mio piccolo seno non ne aveva bisogno.
Le sue mani scesero dalle spalle e attraverso la stoffa accarezzarono i capezzoli.
In un attimo si erano rizzati e come me erano al massimo dell’eccitazione. Volevo fermare le mani di Roberto, anzi no, ero troppo eccitata per cui non feci nulla.
Roberto continuò e la carezza divenne un massaggio che portò a scoprire completamente il seno
Si stava eccitando anche lui e vedendomi a seno scoperto ci tuffò dentro il viso cominciando a baciarlo.
Mi appoggiò sul tavolo poi prese ad accarezzarmi le gambe e la passera attraverso le mutande.
Stavo stesa sul tavolo con, le gambe a penzoloni e Roberto che mi sfilava il vestito ormai appallottolato.
Poi volarono anche le mutande e Roberto preso porto tra le mie gambe mi spinse dentro il suo uccello.
Finalmente un cazzo di nuovo nella figa, alla veneranda età di 30 anni.
Strinsi i denti, la patatina sembrava essersi ristretta, non volevo che Roberto smettesse e fu bravissimo a ballare il ballo della mattonella nella mia passera.
Mentre l’avevo dentro si affacciò mia madre che evidentemente sera stata svegliata dai rumori e vidi la sua faccia con gli occhi sgranati sotto i bigodini.
Evidentemente non si aspettava di vedere le chiappe nude di Roberto andare su e giù con me sotto di lui a gambe spalancate e le mie mutande sul pavimento
Si ritirò subito e la sentii ritornare in camera sua esclamando: “Gisto, è successa una cosa clamorosa.”
“Cosa c’è Cesira? A quest’ora di notte!”
“Quel ragazzo, che esce tanto spesso con la nostra Cristina, se la sta facendo sul tavolo della sala.
Dai che maritiamo anche l’ultima figlia”.
Io e Roberto uscivamo spesso assieme ma eravamo solamente amici sebbene qualche volta la mano sul culo me l’aveva messa e io non avevo rifiutato.
Finimmo la serata a casa mia, limoncino per tutti, poi congedammo Gianluca e Paola, che non vedevano l’ora di ritirarsi in camera di Paola, e io e Roberto rimanemmo a concederci un altro limoncino.
Tra un bicchierino e l’altro Roberto si mise letteralmente a squadrarmi in tanto che me ne stavo seduta in poltrona.
Lo vedevo molto attratto dalle mie gambe, lasciate particolarmente scoperte quella sera dal vestitino corto.
La cosa non mi preoccupava, ero preoccupata più delle mutande che forse aveva visto.
Mi alzai dalla poltrona per prendere le bottiglia, Roberto mi venne dietro e cominciò:
“Sei sexy questa sera” e cominciò ad accarezzarmi le spalle nude.
“Si tratta sono di un banale vestitino” risposi guardandomi e dando un commento minimale su quel vestito corto sotto e sopra.
Roberto aveva senz’altro visto che avevo le mutande ma non il reggiseno, il vestito non le permetteva e comunque il mio piccolo seno non ne aveva bisogno.
Le sue mani scesero dalle spalle e attraverso la stoffa accarezzarono i capezzoli.
In un attimo si erano rizzati e come me erano al massimo dell’eccitazione. Volevo fermare le mani di Roberto, anzi no, ero troppo eccitata per cui non feci nulla.
Roberto continuò e la carezza divenne un massaggio che portò a scoprire completamente il seno
Si stava eccitando anche lui e vedendomi a seno scoperto ci tuffò dentro il viso cominciando a baciarlo.
Mi appoggiò sul tavolo poi prese ad accarezzarmi le gambe e la passera attraverso le mutande.
Stavo stesa sul tavolo con, le gambe a penzoloni e Roberto che mi sfilava il vestito ormai appallottolato.
Poi volarono anche le mutande e Roberto preso porto tra le mie gambe mi spinse dentro il suo uccello.
Finalmente un cazzo di nuovo nella figa, alla veneranda età di 30 anni.
Strinsi i denti, la patatina sembrava essersi ristretta, non volevo che Roberto smettesse e fu bravissimo a ballare il ballo della mattonella nella mia passera.
Mentre l’avevo dentro si affacciò mia madre che evidentemente sera stata svegliata dai rumori e vidi la sua faccia con gli occhi sgranati sotto i bigodini.
Evidentemente non si aspettava di vedere le chiappe nude di Roberto andare su e giù con me sotto di lui a gambe spalancate e le mie mutande sul pavimento
Si ritirò subito e la sentii ritornare in camera sua esclamando: “Gisto, è successa una cosa clamorosa.”
“Cosa c’è Cesira? A quest’ora di notte!”
“Quel ragazzo, che esce tanto spesso con la nostra Cristina, se la sta facendo sul tavolo della sala.
Dai che maritiamo anche l’ultima figlia”.
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