Finalmente noi - Capitolo 8

di
genere
etero

Il nostro sonno dura poco, ci risvegliamo facciamo due chiacchiere sulle nostre vite, ma è solo un breve intermezzo, perché in breve tempo le nostre lingue sono di nuovo avvinghiate, non riescono a stare lontane tra loro.
Ti avvicini al mio orecchio e mi sussurri "seguimi, ho una sorpresa per te". Ti alzi dal letto, mi prendi per mano e ti avvicini al finestrone della tua stanza. Apri e mi conduci sul terrazzino: siamo nudi e la brezza primaverile è piacevole e caldina. Mi fai sedere sulla panchina in ferro battuto, ti accomodi al mio fianco e ci abbracciamo forte, guardando il cielo stellato e le colline davanti a noi. Siamo nudi e nessuno può vederci.
Veniamo in brevissimo tempo rapiti nuovamente dalla passione: la mia mano sinistra si insinua sul tuo clitoride e tra le tue grandi labbra, trovandole ancora umide, mentre con la tua mano destra impugni il mio cazzo barzotto e inizi a masturbarmi. Ci sussurriamo quanta voglia abbiamo e quanto stiamo bene qui fuori.
Limoniamo e poi mi stacco andando a leccare il tuo collo e mordicchiare il tuo lobo. La tua vagina è nuovamente fradicia, le mie dita sono come coltelli nel burro, sei bollente. La tua mano continua a masturbarmi, sono durissimo.
Mi sollevo e mi inginocchio davanti a te e ti faccio sollevare le gambe, poggiando i piedi sulla panchina: lo spettacolo della tua vagina aperta e grondante di umori e il tuo buchino ancora un pochino dilatato mi mandano in estasi. Non posso fare altro che avvicinare il mio viso e iniziare a leccarti tutta, dal clitoride all'ano. La mia lingua beve il tuo nettare, mentre la mia barba ispida si impregna dei tuoi succhi e ti solletica la vagina. I tuoi gemiti sono inizialmente sommessi, ma presto diventano delle vere grida di piacere. Ti tappo la bocca con la mano, anche se nessuno potrebbe sentirci, ma questo ti eccita moltissimo: mi spingi la testa e mugugni di continuare così. Mi aiuto con le dita, voglio farti godere il più possibile. Tu accompagni la mia lingua con il movimento del tuo bacino, siamo nuovamente in una danza erotica. Continuo a leccarti tutta fino a farti gridare di piacere e bere tutti i tuoi umori aspri e gustosi. Togli le mani dalla mia testa e mi dici "alzati, che adesso tocca a me". Non faccio in tempo ad alzarmi, che afferri al volo il mio cazzo duro e te lo infili tutto in bocca. Sono in piedi davanti a te nudo, su un terrazzino e non avrei mai pensato potesse accadere. Lo succhi fino alla radice e con le mani afferri le mie natiche per spingertelo ancora di più in gola. I tuoi risucchi sono forti, la tua saliva riempie tutto il mio cazzo duro. Lecchi la cappella come fosse un gelato e scendi a mangiarmi le palle. Con un dito titilli il mio ano e decidi che vuoi di più: ti bagni il dito e provi a infilarmi un dito. Non avevo mai provato, la sensazione è inizialmente strana, ma poi diventa anche piacevole, perché sei molto delicata e ti invito a proseguire con il pompino e con il dito. Ogni tanto infili il mio cazzo in mezzo alle tue tettone, in cui scivola benissimo, talmente è bagnato a causa della tua saliva, e non appena la cappella spunta, la succhi.
"Dai facciamolo, non mi è mai capitato di scopare su un terrazzino all'aria aperta" dico io.
"Va bene. Siediti" mi rispondi, smettendo di succhiarmelo voracemente.
Mi fai sedere e dopo avermi messo il preservativo con la bocca, sei diventata una maestra in questo, mi dai le spalle e afferratomi il cazzo, lo punti alla tua vagina e scendi piano piano, cm dopo cm fino alle palle.
Ti fermi per sentirlo tutto fino in fondo e poi inizi a fare su e giù, mentre con le mie mani afferro le tue tettone, strizzando i tuoi capezzoli sempre duri e irti. Queste strette sulle tue tette ti fanno gemere, mentre con la mia lingua lecco il tuo collo e mi avvicino al tuo lobo, mordicchiandolo.
Volti il tuo viso verso di me, le nostre lingue si cercano vogliose. Afferri una mia mano e la porti sul tuo clitoride. Lo masturbiamo a due mani, stai godendo e si sente da quanti umori colano sulle mie gambe.
Vuoi sentire ancora di più il mio cazzo e allora sollevi le tue gambe e le mettis sulla panchina: la tua vagina è oscenamente aperta, il tuo clitoride è nella mia mano. Siamo una cosa sola, un quadro erotico irripetibile. Ti sussurro all'orecchio quanto stia godendo e quanto tu sia porca. La tua risposta è un gemito lungo e prolungato, mentre ti torturi il capezzolo libero.
La posizione è molto faticosa, quindi ti fermi e poggi i piedi a terra, sollevandoti leggermente, quasi come per voler cambiare posizione. Io ti fermo in quella posizione e inizio a fare avanti indietro scopandoti velocemente, prendendoti in contropiede e facendoti urlare di piacere per la posizione inattesa. Urliamo entrambi il nostro godimento, i tuoi umori colano su di me, le mie palle rumorose sul tuo culo ad ogni colpo. Le tue tettone sono nelle mie mani, mi avvicino al tuo orecchio e urlo tutto il mio godimento. Sto arrivando alla fine, il mio cazzo si sta ingrossando sempre più prima dell'eiaculazione, continuo a scoparti e con un ultimo colpo di reni, vengo gridando il tuo nome. Urli anche tu e vieni, bagnandoci ancora di più.
Mi risiedo e tu crolli sopra di me, con ancora il mio cazzo dentro di te. Ti sollevi, facendolo uscire e ti giri verso di me. Siamo sporchi, sudati e felicissimi e limoniamo nuovamente.
Ti alzi e mi prendi la mano "andiamo a farci una doccia".
scritto il
2023-07-16
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