La moglie del camionista
di
gfranco
genere
tradimenti
Girava voce che il camionista avesse una moglie biricchina. Lui posteggiava il camion ad un isolato da qui, stava a casa un giorno e poi ripartiva per Amburgo o Stoccarda. Solitamente il suo viaggio durava due giorni, forse tre a causa delle consegne, poi rientrava.
Lei, una donna qualsiasi, come molte altre. Nè bella, nè brutta, ma girava la voce che nei vari negozi della zona, quando dietro il bancone c'era un uomo, pagasse in natura, anche con piccoli lavoretti di bocca o di mano.
Ogni tanto la portava con lui al bar. Assieme bevevano qualcosa, poi lui faceva o il saputello o si metteva a giocare a carte con il mio amico Pierino. A volte mi sedevo a vedere la partita e già la signora Luisa, forse per sbaglio o forse per scelta, da sotto il tavolo mi aveva sfiorato la patta dei pantaloni, come per saggiare la consistenza del mio pene. La barista se ne era accorta e mi aveva guardato con uno sguardo che mi avrebbe fulminato, seduta stante. Avvicinandomi al banco ho cercato di spiegarle che non me l'aspettavo, non ero il tipo che rischiava con il marito da vicino. La Erica allora mi aveva spiegato che la Luisa lo aveva fatto con altri, pure anziani. Aveva la passione dei gratta e vinci, quando si trovava senza soldi, sperava di giocare ancora, grazie a coloro che la pagavano per qualche veloce prestazione. Un signore di quasi settanta anni le avrebbe rivelato che facendo l'angolo e non visto, sotto la pioggia e con l'ombrello che riparava lo sguardo dei curiosi, si era fatto fare una sega e la signora aveva imprigionato lo sperma nel suo fazzoletto e tutto per venti euro. Il fatto mi aveva incuriosito ed una volta trovata dal tabaccaio, nell'uscire, l'avevo invitata a bere qualcosa, dato che il marito era via all'estero e la signora di tempo ne aveva molto. Non era brutta e non superava a mio avviso i quaranta anni. Il sedere era un po' largo e le tette a mio avviso dovevano essere cadenti, ma sicuramente faceva bene all'amore. L'ho fatta bere fino che s'è fatta coraggio e mi ha chiesto se le prestavo cinquanta euro, solo provvisoriamente, poi me li avrebbe tornati, lei era una donna onesta, con due figli già indipendenti ed una famiglia felice. Le ho detto che avevo dimenticato i soldi a casa, sopra la scrivania, ma che glieli avrei dati senza problemi. Caricata in auto e portata su da me. La faccio sedere in cucina, prendo i soldi e mi chiede ottanta euro, invece dei cinquanta come da richiesta iniziale. Rimango perplesso, ma lei per togliermi ogni dubbio si sfila la gonna, la maglietta e resta in reggiseno. Mi dice che quello è un acconto, qualora non riesca a restituirmeli in poco tempo. In pratica per ottanta euro da giocare al lotto o al gratta e vinci mi faceva fare l'amore con lei. D'altra parte, portandomela in casa le avevo fatto capire che da lei volevo qualcosa di speciale. L'ho portata in camera e si è tolta il reggiseno. I seni erano discretamente grandi, ma come pensavo leggermente cadenti. Dalla borsetta ha preso una confezione di preservativi e dopo avermi tolto sapientemente gli abiti ha cominciato a succhiare il mio pisello. La cosa mi piaceva perchè si è subito drizzato. Quindi chiamandomi amore ( parola che sicuramente diceva spesso) ha oscenamente aperto le gambe. La vagina era tutta pelosa, il pube ... persino una parte delle cosce nella parte superiore della gamba. Ho messo il preservativo, lei mi ha aiutato a farlo e poi ho cercato il buchino, tanto era fitta e la sua foresta nera. Sono riuscito finalmente e con fatica a centrare il buco e mi sono messo a pomparla. Godeva ed urlava, ma il mio dubbio è che fosse tutta una commedia e stesse già pensando a grattare i prossimi giochi. Prima di venire ho estratto il pisello, tolto il preservativo e sono venuto sulla sua peluria, imbiancandola come la neve in inverno. Sembrava appagata, ma l'ho girata e rigirata...un sedere veramente grande. Poi le ho messo il pene in bocca, me lo ha fatto sparire dentro in maniera vorace, quindi con le labbra me lo ha succhiato, con la lingua ha torturato il mio glande, fino a che le ho sborrato sul viso, sulle tette e sulla pancia. Era contenta a mi ha ringraziato. Mi ha fatto promettere di non dire a suo marito che avanzavo soldi, l'avrebbe picchiata. Si è rivestita e se ne è andata. Sono passati diversi mesi e di quei soldi indietro manco l'ombra. La colpa è anche mia che per verificare se la Luisa era vacca ci ho rimesso ottanta euro. Quando mi vede al bar, assieme al marito, mi sorride ed è gentile come non mai. Quando non c'è con lui la moglie il camionista, mi parla di tutte quelle prostitute che carica in camion, spesso dell'est e anche giovani. Secondo me, se sul camion caricasse la moglie potrebbe evitare di fare salire delle prostitute, ne ha già una che gira per casa-
Lei, una donna qualsiasi, come molte altre. Nè bella, nè brutta, ma girava la voce che nei vari negozi della zona, quando dietro il bancone c'era un uomo, pagasse in natura, anche con piccoli lavoretti di bocca o di mano.
Ogni tanto la portava con lui al bar. Assieme bevevano qualcosa, poi lui faceva o il saputello o si metteva a giocare a carte con il mio amico Pierino. A volte mi sedevo a vedere la partita e già la signora Luisa, forse per sbaglio o forse per scelta, da sotto il tavolo mi aveva sfiorato la patta dei pantaloni, come per saggiare la consistenza del mio pene. La barista se ne era accorta e mi aveva guardato con uno sguardo che mi avrebbe fulminato, seduta stante. Avvicinandomi al banco ho cercato di spiegarle che non me l'aspettavo, non ero il tipo che rischiava con il marito da vicino. La Erica allora mi aveva spiegato che la Luisa lo aveva fatto con altri, pure anziani. Aveva la passione dei gratta e vinci, quando si trovava senza soldi, sperava di giocare ancora, grazie a coloro che la pagavano per qualche veloce prestazione. Un signore di quasi settanta anni le avrebbe rivelato che facendo l'angolo e non visto, sotto la pioggia e con l'ombrello che riparava lo sguardo dei curiosi, si era fatto fare una sega e la signora aveva imprigionato lo sperma nel suo fazzoletto e tutto per venti euro. Il fatto mi aveva incuriosito ed una volta trovata dal tabaccaio, nell'uscire, l'avevo invitata a bere qualcosa, dato che il marito era via all'estero e la signora di tempo ne aveva molto. Non era brutta e non superava a mio avviso i quaranta anni. Il sedere era un po' largo e le tette a mio avviso dovevano essere cadenti, ma sicuramente faceva bene all'amore. L'ho fatta bere fino che s'è fatta coraggio e mi ha chiesto se le prestavo cinquanta euro, solo provvisoriamente, poi me li avrebbe tornati, lei era una donna onesta, con due figli già indipendenti ed una famiglia felice. Le ho detto che avevo dimenticato i soldi a casa, sopra la scrivania, ma che glieli avrei dati senza problemi. Caricata in auto e portata su da me. La faccio sedere in cucina, prendo i soldi e mi chiede ottanta euro, invece dei cinquanta come da richiesta iniziale. Rimango perplesso, ma lei per togliermi ogni dubbio si sfila la gonna, la maglietta e resta in reggiseno. Mi dice che quello è un acconto, qualora non riesca a restituirmeli in poco tempo. In pratica per ottanta euro da giocare al lotto o al gratta e vinci mi faceva fare l'amore con lei. D'altra parte, portandomela in casa le avevo fatto capire che da lei volevo qualcosa di speciale. L'ho portata in camera e si è tolta il reggiseno. I seni erano discretamente grandi, ma come pensavo leggermente cadenti. Dalla borsetta ha preso una confezione di preservativi e dopo avermi tolto sapientemente gli abiti ha cominciato a succhiare il mio pisello. La cosa mi piaceva perchè si è subito drizzato. Quindi chiamandomi amore ( parola che sicuramente diceva spesso) ha oscenamente aperto le gambe. La vagina era tutta pelosa, il pube ... persino una parte delle cosce nella parte superiore della gamba. Ho messo il preservativo, lei mi ha aiutato a farlo e poi ho cercato il buchino, tanto era fitta e la sua foresta nera. Sono riuscito finalmente e con fatica a centrare il buco e mi sono messo a pomparla. Godeva ed urlava, ma il mio dubbio è che fosse tutta una commedia e stesse già pensando a grattare i prossimi giochi. Prima di venire ho estratto il pisello, tolto il preservativo e sono venuto sulla sua peluria, imbiancandola come la neve in inverno. Sembrava appagata, ma l'ho girata e rigirata...un sedere veramente grande. Poi le ho messo il pene in bocca, me lo ha fatto sparire dentro in maniera vorace, quindi con le labbra me lo ha succhiato, con la lingua ha torturato il mio glande, fino a che le ho sborrato sul viso, sulle tette e sulla pancia. Era contenta a mi ha ringraziato. Mi ha fatto promettere di non dire a suo marito che avanzavo soldi, l'avrebbe picchiata. Si è rivestita e se ne è andata. Sono passati diversi mesi e di quei soldi indietro manco l'ombra. La colpa è anche mia che per verificare se la Luisa era vacca ci ho rimesso ottanta euro. Quando mi vede al bar, assieme al marito, mi sorride ed è gentile come non mai. Quando non c'è con lui la moglie il camionista, mi parla di tutte quelle prostitute che carica in camion, spesso dell'est e anche giovani. Secondo me, se sul camion caricasse la moglie potrebbe evitare di fare salire delle prostitute, ne ha già una che gira per casa-
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