Al bar dello Sport
di
gfranco
genere
sentimentali
Devo incontrarmi con la Manuela. Posso farlo senza paura di farmi impallinare dalla Margherita e dalla Amira, entrambe all'estero, se pure per motivi diversi. La bella Amira è in Tunisia dai parenti e la acida Margherita è oltre oceano per farsi trapanare la vagina da qualche boy toy di colore a pagamento, illudendosi magari di avere trovato il giovane amore della vita. L'unico che l'ha forse amata a metà, visto che aveva una amante è stato il marito, attualmente domiciliato sotto terra. Nonostante l'età, credo cinquantacinque anni, la Margherita è una bella donna, un po' curvy e fatta bene. Peccato sia acida, specialmente con me. Se sapesse che esco con la sua amica Manuela, che a me piace molto, forse mi scomunicherebbe a vita. Non tanto perchè esco con l'amica, tanto per avergli fatto il torto di metterla in riserva.
Quindi vado a prendere la mia professoressa personale, di matematica. Sale in auto...è bene vestita come sempre. La porto a bere qualcosa, questa volta al bar Sport. Ieri per dispetto ho messo, senza farmi vedere da alcuno, un pacchettino con tanto di fiocco nel cestino del bar. Conteneva un preservativo usato con la Amira. Non vuole essere una cattiveria, ma dato che la barista ha deciso di darla ad altri, fuorchè a me, come ha affermato con lucida cattiveria, ho deciso di farle uno scherzo, conoscendo la sua innata curiosità. Pierino che frequenta sempre il bar mi ha detto che la ragazza ha un diavolo per capello ed io credo di sapere il perchè... Con la Manuela mi siedo al tavolino e ordiniamo da bere. Tranquillamente osservo i comportamenti della Erica, ci serve, ma non fa trapelare nulla. Io insisto e lei ci dice che qualcuno le ha fatto un brutto scherzo, se becca chi è stato lo manda in ospedale. Gli ho detto che sarà qualche vecchietto respinto e magari innamorato, forse vedendola così carina qualcuno si era illuso di poterla corteggiare. La Erica non risponde ed annuisce con la testa dicendo che non tutti sono come me, che la porta a volte a casa senza nulla chiedere. Guardando la Manuela le dice che sono una perla di ragazzo. Mi scoppia da ridere, ma devo trattenermi.
La Manuela vuole andare al parco...l'accontento e so il perchè. Ci ritiriamo in un angolo dove passa poca gente e poco illuminato. Ci sediamo e lei prendendomi la mano, me la fa passare sotto la gonna. Si toglie i minuscoli slip (quando l'ho conosciuta poco mancava che portasse i mutandoni di lana) e li mette in borsa. Ora faccio finta di fare una caccia al tesoro e in cerca della vagina nascosta comincio a prelustrarla dal ventre in giù. Quando arrivo con le dita al suo clitoride mi dice che si arrende e comincio a masturbarla. La cosa le piace, chiude gli occhi e prova un orgasmo dopo l'altro. La vagina è profumata e sono convinto ci abbia persino messo del profumo. Continuo a toccarla con le dita, poi mi guardo attorno e vedendo che nessuno arriva, metto la testa sotto la gonna, in parte tirata su e con la lingua e la sostituisco alle dita. Le lecco il clitoride mentre lei controlla che nessuno arrivi là. Sarà per la tensione, sarà per la novità, ma lei gode come una matta. Di solito nel tranquillo letto di casa mia o di casa sua non reagisce così. Finito tutto mi sembra distrutta. Ha solo il coraggio di dirmi che se il preside sapesse che combina, la manderebbe al rogo come ai tempi della santa inquisizione. La porto a casa, domani devo alzarmi presto. Sabato andremo ospiti della sua amica e già da ora decidiamo che compere fare e come comportarci, da ospiti e non da padrone. La faccio scendere sotto casa sua e ci baciamo.Come ricordo della strana serata ovvero souvenir mi mette in tasca i suoi slip. Tornato a casa comincio a pensare alla Bianca, la giovane ragazza che cinque anni fa era venuta al mare con me. La cerco in internet...finalmente la trovo. Ha due foto su Facebook. E' ancora giovanile e per lei il tempo non sembra passato, dovrebbe avere circa 26 anni. Le chiedo l'amicizia, spero mi risponda, non vorrei che si vergognasse per quella sera passata in dolce allegria a casa mia a trombare. Non la ho mai dimenticata, le ragazze come lei non si dimenticano. Non mi rispondesse, mi resterebbe nel cuore il dispiacere di avere perso una piccola parte della mia vita.
Quindi vado a prendere la mia professoressa personale, di matematica. Sale in auto...è bene vestita come sempre. La porto a bere qualcosa, questa volta al bar Sport. Ieri per dispetto ho messo, senza farmi vedere da alcuno, un pacchettino con tanto di fiocco nel cestino del bar. Conteneva un preservativo usato con la Amira. Non vuole essere una cattiveria, ma dato che la barista ha deciso di darla ad altri, fuorchè a me, come ha affermato con lucida cattiveria, ho deciso di farle uno scherzo, conoscendo la sua innata curiosità. Pierino che frequenta sempre il bar mi ha detto che la ragazza ha un diavolo per capello ed io credo di sapere il perchè... Con la Manuela mi siedo al tavolino e ordiniamo da bere. Tranquillamente osservo i comportamenti della Erica, ci serve, ma non fa trapelare nulla. Io insisto e lei ci dice che qualcuno le ha fatto un brutto scherzo, se becca chi è stato lo manda in ospedale. Gli ho detto che sarà qualche vecchietto respinto e magari innamorato, forse vedendola così carina qualcuno si era illuso di poterla corteggiare. La Erica non risponde ed annuisce con la testa dicendo che non tutti sono come me, che la porta a volte a casa senza nulla chiedere. Guardando la Manuela le dice che sono una perla di ragazzo. Mi scoppia da ridere, ma devo trattenermi.
La Manuela vuole andare al parco...l'accontento e so il perchè. Ci ritiriamo in un angolo dove passa poca gente e poco illuminato. Ci sediamo e lei prendendomi la mano, me la fa passare sotto la gonna. Si toglie i minuscoli slip (quando l'ho conosciuta poco mancava che portasse i mutandoni di lana) e li mette in borsa. Ora faccio finta di fare una caccia al tesoro e in cerca della vagina nascosta comincio a prelustrarla dal ventre in giù. Quando arrivo con le dita al suo clitoride mi dice che si arrende e comincio a masturbarla. La cosa le piace, chiude gli occhi e prova un orgasmo dopo l'altro. La vagina è profumata e sono convinto ci abbia persino messo del profumo. Continuo a toccarla con le dita, poi mi guardo attorno e vedendo che nessuno arriva, metto la testa sotto la gonna, in parte tirata su e con la lingua e la sostituisco alle dita. Le lecco il clitoride mentre lei controlla che nessuno arrivi là. Sarà per la tensione, sarà per la novità, ma lei gode come una matta. Di solito nel tranquillo letto di casa mia o di casa sua non reagisce così. Finito tutto mi sembra distrutta. Ha solo il coraggio di dirmi che se il preside sapesse che combina, la manderebbe al rogo come ai tempi della santa inquisizione. La porto a casa, domani devo alzarmi presto. Sabato andremo ospiti della sua amica e già da ora decidiamo che compere fare e come comportarci, da ospiti e non da padrone. La faccio scendere sotto casa sua e ci baciamo.Come ricordo della strana serata ovvero souvenir mi mette in tasca i suoi slip. Tornato a casa comincio a pensare alla Bianca, la giovane ragazza che cinque anni fa era venuta al mare con me. La cerco in internet...finalmente la trovo. Ha due foto su Facebook. E' ancora giovanile e per lei il tempo non sembra passato, dovrebbe avere circa 26 anni. Le chiedo l'amicizia, spero mi risponda, non vorrei che si vergognasse per quella sera passata in dolce allegria a casa mia a trombare. Non la ho mai dimenticata, le ragazze come lei non si dimenticano. Non mi rispondesse, mi resterebbe nel cuore il dispiacere di avere perso una piccola parte della mia vita.
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