Il camper di Ottorino.
di
sequoia
genere
incesti
Il padre di papà aveva un amico fraterno Ottorino, lui e la moglie Gilda avevano un camper, non avevano figli, nel corso dell'anno era più il tempo che trascorrevano in giro che a casa. In seguito ad un infarto, da cui si era salvato solo perché passava dalle parti dell'ospedale, ha deciso di fermarsi, però la passione del camper gli è rimasta, Anche se era parcheggiato sotto casa, quando potevano ci cucinavano, mangiavano ed a volte dormivano immaginando di essere in giro. Ottorino dedicava molto del suo tempo a pulire, modificare, sostituire qualche orpello, insomma il passatempo preferito. Papà tutte le domeniche doveva mettere in moto il camper fare qualche giro in città per tenerlo in efficienza. E' stata mamma a pensare che potevamo approfittare di quella occasione per fare qualche giorno di vacanza a zero spese. Quando papà lo propose ad Ottorino, è stato felicissimo, "Certo fate conto che il camper è vostro, io non mi sento più di avventurarmi, col problema che ho non voglio rischiare" Eravamo a gennaio, non era il tempo adatto, intanto si progettava qualche località, anche se per brevi soggiorni.
Era sorto un problema, il camper era dotato solo di un letto matrimoniale, noi eravamo in tre, mamma tolse subito l'imbarazzo "Dai che ci arrangiamo" Una prova l'abbiamo fatta
in occasione della gita del lunedì di Pasqua, un solo giorno d'accordo, era solo una prova. Abbiamo provato a misurare la capienza del letto, non si stava poi tanto male.
Con la chiusura delle scuole, io frequentavo il professionale, mi trovavo al quarto anno,
con una settimana di ferie di papà, eravamo a metà giugno, abbiamo deciso di realizzare l'insolita vacanza, comunque si trattava di una vacanza in economia, lavorava solo papà
e stavamo pagando il mutuo, quindi vacanza si ma in ristrettezze. Non abbiamo fissato una meta, all'avventura sapendo che non era facile trovare un posto per sistemarci col mezzo.
Ci siamo diretti verso nord, abbiamo costeggiato sempre il mare, ogni tanto ci si addentrava in qualche viuzza per vedere se era possibile fermarci.
Avevamo percorso un centinaio di chilometri, ci è sembrato di aver trovato il posto adatto. Ironicamente Marzia, mia moglie "Una vacanza quasi a casa" "Hai sempre da dire, comunque è una vacanza". Quella giornata iniziava bene, il cielo non era terso, anzi
qualche nuvola occupava sempre più spazio, sulla spiaggia non c'era nessuno, finalmente
è venuta anche la pioggia "Be come inizio non c'è male, potremmo fare la vacanza chiusi
nel camper". In barba all'ironia comunque non si stava male, era bella quella vita.
Verso le quattro del pomeriggio è tornato il sole, abbiamo ispezionato i dintorni, non
c'era nessuno, un posto veramente isolato. Le giornate in quel periodo sono lunghissime,
si fa buio dopo le nove. Eravamo quasi soddisfatti di aver trovato quel posto. E' arrivata la sera, solo allora abbiamo messo in dubbio la nostra sicurezza "Se qualcuno
vuole farci del male questo è il posto adatto" "Dai papà chi ci trova, stiamo tranquilli
non poniamoci problemi". E' arrivata l'ora di coricarci, mancava poco a mezzanotte, forse
avevano ritardato volutamente in modo che la notte durasse pochissimo. Abbiamo dormito in
mutande, mamma anche col reggiseno. Lei si è messa al centro, involontariamente qualche
movimento, qualche contatto può avvenire durante il sonno. Mi ha svegliato il sole che penetrava attraverso l'oblò, ho guardato l'orologio erano le cinque circa, non mi muovevo
per non svegliarli, l'occhio è andato su papà, aveva il cazzo dritto e la cappella fuori
dalle mutande. Non avevo alternative, con molta cautela, cercando di non svegliarli, sono
sceso dal letto, sono uscito fuori, una meraviglia, il mare piatto, la vegetazione
rigogliosa, il verde con i riflessi del sole creava un'atmosfera particolare, mi sono
avvicinato alla riva, da lontano ho visto due sagome distese. Ero in mutande ancora non
mi sono allontanato, una delle due sagome si è sollevata, mi è sembrato che fosse nudo.
Non sapevo che fare, non potevo rientrare nel camper per non svegliarli, mi sono tolto
le mutande incamminandomi in direzione delle due sagome, si erano due ragazzi, erano nudi, mi hanno visto si è sollevato anche l'altro. Alla vista di quei cazzi mi sono
eccitato, ho avuto una bella erezione, uno ha fatto cenno di avvicinarmi, intanto anche loro erano in erezione, chi mi toccava il cazzo chi il culo, il cazzo di uno dei due era
invogliante, l'ho preso in mano, abbiamo sborrato tutti insieme, senza dire una parola.
Sono entrato in acqua per lavarmi, ho rimesso le mutande riavviandomi verso il camper.
Non era la prima volta che mi segavo con qualcuno, con i compagni succedeva spesso.
Volevo rientrare nel camper ho visto che si muoveva, ho atteso che si fermasse, ho
dato loro il tempo di pulirsi, dopo dieci minuti sono rientrato, erano ancora nudi.
"Buongiorno" "Buongiorno" ha risposto papà "Scusaci" "Guardate che forse in questa
zona mi sembra di aver visto due ragazzi nudi" "Cazzo lo sapevo che questo porco mi
portava dai nudisti" Ha esclamato ridendo mamma. "Dai facciamo colazione" Non si sono
preoccupati affatto di coprirsi. Mentre mamma preparava la colazione sono uscito
fuori, era arrivato un altro ragazzo, nudo anche lui, è uscito anche papà, si è reso
conto dove eravamo, siamo rientrati, abbiamo fatto colazione, papà ha preso per mano mamma portandola fuori, era arrivato anche un altro ragazzo, nudo anche lui, ha
reagito scoppiando a ridere. Erano circa le sette, l'unico in mutande ero io, delicatamente le ho tolte, nessuna reazione da parte loro. Vivere da nudisti anche di
fronte a loro, nessuno era in soggezione, intanto erano arrivate altre persone, nessuno
aveva il costume. Gioco forza per noi adeguarci, uno dei ragazzi si è sistemato a pochi
metri da noi, papà si è avvicinato chiedendogli informazioni sul posto, ci ha confermato
che era frequentato da nudisti, mamma era vicino a lui, la figa di mamma deve aver fatto
effetto al ragazzo che si toccava il cazzo facendolo crescere a vista d'occhio. Mi sono
avvicinato anch'io, il ragazzo si stava giustificando, non pensava che la nostra fosse una famiglia. In quel contesto mamma era l'unica donna, le sue movenze naturali davano adito a qualche impressione, era difficilissimo tenere i cazzi a riposo, diventava una catena, uno eccitava l'altro, cazzi eretti di diverse forme e diverse misure, forse la più felice era mamma al cospetto di così tanta natura. Forse però eravamo soddisfatti
tutti di trovarci in quel posto. Io e papà mostrarci col cazzo eretto l'uno con l'altro
non ci dispiaceva, era il raggiungimento di una libertà che in casa non ci sarebbe mai
venuto in testa di mettere in atto, anche mamma non aveva soggezione a stare nuda di fronte a me. Che vita ragazzi!!! Era solo il primo giorno e già eravamo preoccupati che
la vacanza era troppo breve. nonostante stessimo a circa cento chilometri da casa, non ci
è venuto in mente di spostarci per cercare un altro posto, eravamo in paradiso.
Mi ponevo il problema, nella mia testa vigeva l'interrogativo sul come ci saremmo coricati, nudi? In mutande? Il pensiero mi eccitava, accennavo l'erezione, non era
visibile, eravamo seduti a tavola, per modo di dire, gli spazi erano ridotti. Stasera
solo macedonia di frutta alcuni non entravano in frigo, li ho lasciati fuori, non facciamoli marcire. "Ottimo" ha esclamato papà. dopo cena ci siamo seduti fuori dal camper commentando il giorno, il posto, la nostra libertà che solo a parlarne causava
l'erezione, a mamma brillavano gli occhi. Non molto distanti da noi due ragazzi
avevano montato una piccola tenda, forse dormivano in spiaggia, meglio ci dava sicurezza.
Prima di coricarci abbiamo fatto il bagno in mare, dopo esserci asciugati ci siamo
adagiati sul letto, tutti nudi come pensavo, la luce era fioca, mamma tra noi due,
i cazzi non volevano saperne di stare fermi, quello di papà arrivava all'ombelico,
al mio mancava un millimetro, mamma era in estasi, è stato più forte di lei, ha preso
il cazzo di entrambi, io a destra papà a sinistra, nessuno profferiva parola, l'atmosfera
era innaturale, l'eccitazione alle stelle, mamma è salita sul corpo di papà, ha fatto
sparire immediatamente il cazzo nella figa, mi ha detto di avvicinarmi, ha preso il mio cazzo in bocca, siamo venuti tutti insieme in pochissimo tempo, è stata una esplosione,
Una situazione inimmaginabile fino al giorno prima, ora l'avevamo vissuta, quella era
l'inizio di una nuova vita, era quel pensiero ad eccitarci, si anche in casa avremmo vissuto le stesse situazioni. I giorni sono volati via letteralmente, ci sono state delle situazioni paradossali, vicino al camper il giovedì è arrivato un ragazzo solitario,
aveva un cazzo a riposo, mancava poco che arrivasse alle ginocchia, per provocarlo
mamma ha preso in bocca il cazzo di papà causando l'immediata erezione del soggetto, da paura, mai visto niente di simile, papà ha esagerato "Te lo faresti quel ragazzo"
"Quello sventra le persone, io ho voi questo mi basta e avanza".
Purtroppo la vacanza è finita, il lavoro di papà era al primo posto. il giorno successivo al rientro abbiamo pulito e lucidato il camper. Ottorino, preciso come al solito, ha
controllato il contachilometri "Avete fatto solo duecento chilometri"? "Si papà ha
preferito non forzarlo, magari in seguito potremmo riprovarci. Mentre papà era al lavoro
io e mamma eravamo a casa nudi, spesso automaticamente, un contatto ci portava sul letto a scopare, papà ne era al corrente, il giorno mamma scopava con me la notte con papà.
Lei lo diceva sempre, "Il paradiso mi ha raggiunto".
Il raggiungimento del benessere fisico, la situazione economica, non precaria, ma comunque impegnativa, limitava il nostro sistema di vita, prima di acquistare un capo
di vestiario bisognava valutare se c'erano altre priorità. Mamma l'ha buttata li come
proposta "Se trovassi un lavoro, anche part time potremmo migliorare la nostra posizione". Papà si è opposto "Tu sei la nostra regina, a costo di trovarmi un altro
lavoro, almeno fino a quando Giacomo si diploma" "Questo non lo voglio io, già sei
impegnato tantissimo col lavoro, con un altro impegno, sei sempre lontano da casa".
Senza informarci, mamma nel tempo libero si informava se c'era qualche possibilità.
Ha trovato un annuncio su Internet -Lavoro a domicilio- ha chiesto il tipo di lavoro,
si trattava di controllare e confezionare in appositi contenitori, biancheria intima.
La retribuzione non era altissima, era basata sulla quantità, ha accettato almeno in
prova. Dopo una settimana , in base al lavoro svolto, l'incaricato ha consegnato a
mamma 150 €. Lei felicissima, papà aveva sempre il pallino di conservare mamma nel
suo splendore, comunque si è convinto, anche perché il lavoro era molto facile tanto
che nel tempo libero la aiutavamo anche noi. Mantenendo quel ritmo 600 € mensili
diventavano irrinunciabili. Una volta entrati nel sistema un'ora al giorno di ognuno
di noi era una bazzecola. Aveva un altro vantaggio, quel lavoro ci faceva stare vicini,
avere mamma a fianco per me e papà, era come se sorgesse il sole ogni momento. Mamma
era parte integrante della nostra vita, il momento più atteso? La sera, all'ora di prepararci per la notte, lei si disponeva al centro del letto ed io e papà davamo
inizio al rito di farla godere il massimo possibile, ricambiati. Contro natura?
Secondo noi assolutamente no, avevamo io e papà un unico intento, amarla.
Quel piccolo mensile si è rivelato straordinario, siamo riusciti anche a toglierci qualche sfizio, oltre a non lesinare in altre esigenze, anche voluttuarie a volte.
Era sorto un problema, il camper era dotato solo di un letto matrimoniale, noi eravamo in tre, mamma tolse subito l'imbarazzo "Dai che ci arrangiamo" Una prova l'abbiamo fatta
in occasione della gita del lunedì di Pasqua, un solo giorno d'accordo, era solo una prova. Abbiamo provato a misurare la capienza del letto, non si stava poi tanto male.
Con la chiusura delle scuole, io frequentavo il professionale, mi trovavo al quarto anno,
con una settimana di ferie di papà, eravamo a metà giugno, abbiamo deciso di realizzare l'insolita vacanza, comunque si trattava di una vacanza in economia, lavorava solo papà
e stavamo pagando il mutuo, quindi vacanza si ma in ristrettezze. Non abbiamo fissato una meta, all'avventura sapendo che non era facile trovare un posto per sistemarci col mezzo.
Ci siamo diretti verso nord, abbiamo costeggiato sempre il mare, ogni tanto ci si addentrava in qualche viuzza per vedere se era possibile fermarci.
Avevamo percorso un centinaio di chilometri, ci è sembrato di aver trovato il posto adatto. Ironicamente Marzia, mia moglie "Una vacanza quasi a casa" "Hai sempre da dire, comunque è una vacanza". Quella giornata iniziava bene, il cielo non era terso, anzi
qualche nuvola occupava sempre più spazio, sulla spiaggia non c'era nessuno, finalmente
è venuta anche la pioggia "Be come inizio non c'è male, potremmo fare la vacanza chiusi
nel camper". In barba all'ironia comunque non si stava male, era bella quella vita.
Verso le quattro del pomeriggio è tornato il sole, abbiamo ispezionato i dintorni, non
c'era nessuno, un posto veramente isolato. Le giornate in quel periodo sono lunghissime,
si fa buio dopo le nove. Eravamo quasi soddisfatti di aver trovato quel posto. E' arrivata la sera, solo allora abbiamo messo in dubbio la nostra sicurezza "Se qualcuno
vuole farci del male questo è il posto adatto" "Dai papà chi ci trova, stiamo tranquilli
non poniamoci problemi". E' arrivata l'ora di coricarci, mancava poco a mezzanotte, forse
avevano ritardato volutamente in modo che la notte durasse pochissimo. Abbiamo dormito in
mutande, mamma anche col reggiseno. Lei si è messa al centro, involontariamente qualche
movimento, qualche contatto può avvenire durante il sonno. Mi ha svegliato il sole che penetrava attraverso l'oblò, ho guardato l'orologio erano le cinque circa, non mi muovevo
per non svegliarli, l'occhio è andato su papà, aveva il cazzo dritto e la cappella fuori
dalle mutande. Non avevo alternative, con molta cautela, cercando di non svegliarli, sono
sceso dal letto, sono uscito fuori, una meraviglia, il mare piatto, la vegetazione
rigogliosa, il verde con i riflessi del sole creava un'atmosfera particolare, mi sono
avvicinato alla riva, da lontano ho visto due sagome distese. Ero in mutande ancora non
mi sono allontanato, una delle due sagome si è sollevata, mi è sembrato che fosse nudo.
Non sapevo che fare, non potevo rientrare nel camper per non svegliarli, mi sono tolto
le mutande incamminandomi in direzione delle due sagome, si erano due ragazzi, erano nudi, mi hanno visto si è sollevato anche l'altro. Alla vista di quei cazzi mi sono
eccitato, ho avuto una bella erezione, uno ha fatto cenno di avvicinarmi, intanto anche loro erano in erezione, chi mi toccava il cazzo chi il culo, il cazzo di uno dei due era
invogliante, l'ho preso in mano, abbiamo sborrato tutti insieme, senza dire una parola.
Sono entrato in acqua per lavarmi, ho rimesso le mutande riavviandomi verso il camper.
Non era la prima volta che mi segavo con qualcuno, con i compagni succedeva spesso.
Volevo rientrare nel camper ho visto che si muoveva, ho atteso che si fermasse, ho
dato loro il tempo di pulirsi, dopo dieci minuti sono rientrato, erano ancora nudi.
"Buongiorno" "Buongiorno" ha risposto papà "Scusaci" "Guardate che forse in questa
zona mi sembra di aver visto due ragazzi nudi" "Cazzo lo sapevo che questo porco mi
portava dai nudisti" Ha esclamato ridendo mamma. "Dai facciamo colazione" Non si sono
preoccupati affatto di coprirsi. Mentre mamma preparava la colazione sono uscito
fuori, era arrivato un altro ragazzo, nudo anche lui, è uscito anche papà, si è reso
conto dove eravamo, siamo rientrati, abbiamo fatto colazione, papà ha preso per mano mamma portandola fuori, era arrivato anche un altro ragazzo, nudo anche lui, ha
reagito scoppiando a ridere. Erano circa le sette, l'unico in mutande ero io, delicatamente le ho tolte, nessuna reazione da parte loro. Vivere da nudisti anche di
fronte a loro, nessuno era in soggezione, intanto erano arrivate altre persone, nessuno
aveva il costume. Gioco forza per noi adeguarci, uno dei ragazzi si è sistemato a pochi
metri da noi, papà si è avvicinato chiedendogli informazioni sul posto, ci ha confermato
che era frequentato da nudisti, mamma era vicino a lui, la figa di mamma deve aver fatto
effetto al ragazzo che si toccava il cazzo facendolo crescere a vista d'occhio. Mi sono
avvicinato anch'io, il ragazzo si stava giustificando, non pensava che la nostra fosse una famiglia. In quel contesto mamma era l'unica donna, le sue movenze naturali davano adito a qualche impressione, era difficilissimo tenere i cazzi a riposo, diventava una catena, uno eccitava l'altro, cazzi eretti di diverse forme e diverse misure, forse la più felice era mamma al cospetto di così tanta natura. Forse però eravamo soddisfatti
tutti di trovarci in quel posto. Io e papà mostrarci col cazzo eretto l'uno con l'altro
non ci dispiaceva, era il raggiungimento di una libertà che in casa non ci sarebbe mai
venuto in testa di mettere in atto, anche mamma non aveva soggezione a stare nuda di fronte a me. Che vita ragazzi!!! Era solo il primo giorno e già eravamo preoccupati che
la vacanza era troppo breve. nonostante stessimo a circa cento chilometri da casa, non ci
è venuto in mente di spostarci per cercare un altro posto, eravamo in paradiso.
Mi ponevo il problema, nella mia testa vigeva l'interrogativo sul come ci saremmo coricati, nudi? In mutande? Il pensiero mi eccitava, accennavo l'erezione, non era
visibile, eravamo seduti a tavola, per modo di dire, gli spazi erano ridotti. Stasera
solo macedonia di frutta alcuni non entravano in frigo, li ho lasciati fuori, non facciamoli marcire. "Ottimo" ha esclamato papà. dopo cena ci siamo seduti fuori dal camper commentando il giorno, il posto, la nostra libertà che solo a parlarne causava
l'erezione, a mamma brillavano gli occhi. Non molto distanti da noi due ragazzi
avevano montato una piccola tenda, forse dormivano in spiaggia, meglio ci dava sicurezza.
Prima di coricarci abbiamo fatto il bagno in mare, dopo esserci asciugati ci siamo
adagiati sul letto, tutti nudi come pensavo, la luce era fioca, mamma tra noi due,
i cazzi non volevano saperne di stare fermi, quello di papà arrivava all'ombelico,
al mio mancava un millimetro, mamma era in estasi, è stato più forte di lei, ha preso
il cazzo di entrambi, io a destra papà a sinistra, nessuno profferiva parola, l'atmosfera
era innaturale, l'eccitazione alle stelle, mamma è salita sul corpo di papà, ha fatto
sparire immediatamente il cazzo nella figa, mi ha detto di avvicinarmi, ha preso il mio cazzo in bocca, siamo venuti tutti insieme in pochissimo tempo, è stata una esplosione,
Una situazione inimmaginabile fino al giorno prima, ora l'avevamo vissuta, quella era
l'inizio di una nuova vita, era quel pensiero ad eccitarci, si anche in casa avremmo vissuto le stesse situazioni. I giorni sono volati via letteralmente, ci sono state delle situazioni paradossali, vicino al camper il giovedì è arrivato un ragazzo solitario,
aveva un cazzo a riposo, mancava poco che arrivasse alle ginocchia, per provocarlo
mamma ha preso in bocca il cazzo di papà causando l'immediata erezione del soggetto, da paura, mai visto niente di simile, papà ha esagerato "Te lo faresti quel ragazzo"
"Quello sventra le persone, io ho voi questo mi basta e avanza".
Purtroppo la vacanza è finita, il lavoro di papà era al primo posto. il giorno successivo al rientro abbiamo pulito e lucidato il camper. Ottorino, preciso come al solito, ha
controllato il contachilometri "Avete fatto solo duecento chilometri"? "Si papà ha
preferito non forzarlo, magari in seguito potremmo riprovarci. Mentre papà era al lavoro
io e mamma eravamo a casa nudi, spesso automaticamente, un contatto ci portava sul letto a scopare, papà ne era al corrente, il giorno mamma scopava con me la notte con papà.
Lei lo diceva sempre, "Il paradiso mi ha raggiunto".
Il raggiungimento del benessere fisico, la situazione economica, non precaria, ma comunque impegnativa, limitava il nostro sistema di vita, prima di acquistare un capo
di vestiario bisognava valutare se c'erano altre priorità. Mamma l'ha buttata li come
proposta "Se trovassi un lavoro, anche part time potremmo migliorare la nostra posizione". Papà si è opposto "Tu sei la nostra regina, a costo di trovarmi un altro
lavoro, almeno fino a quando Giacomo si diploma" "Questo non lo voglio io, già sei
impegnato tantissimo col lavoro, con un altro impegno, sei sempre lontano da casa".
Senza informarci, mamma nel tempo libero si informava se c'era qualche possibilità.
Ha trovato un annuncio su Internet -Lavoro a domicilio- ha chiesto il tipo di lavoro,
si trattava di controllare e confezionare in appositi contenitori, biancheria intima.
La retribuzione non era altissima, era basata sulla quantità, ha accettato almeno in
prova. Dopo una settimana , in base al lavoro svolto, l'incaricato ha consegnato a
mamma 150 €. Lei felicissima, papà aveva sempre il pallino di conservare mamma nel
suo splendore, comunque si è convinto, anche perché il lavoro era molto facile tanto
che nel tempo libero la aiutavamo anche noi. Mantenendo quel ritmo 600 € mensili
diventavano irrinunciabili. Una volta entrati nel sistema un'ora al giorno di ognuno
di noi era una bazzecola. Aveva un altro vantaggio, quel lavoro ci faceva stare vicini,
avere mamma a fianco per me e papà, era come se sorgesse il sole ogni momento. Mamma
era parte integrante della nostra vita, il momento più atteso? La sera, all'ora di prepararci per la notte, lei si disponeva al centro del letto ed io e papà davamo
inizio al rito di farla godere il massimo possibile, ricambiati. Contro natura?
Secondo noi assolutamente no, avevamo io e papà un unico intento, amarla.
Quel piccolo mensile si è rivelato straordinario, siamo riusciti anche a toglierci qualche sfizio, oltre a non lesinare in altre esigenze, anche voluttuarie a volte.
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