La grande forza delle donne
di
gfranco
genere
tradimenti
Da ieri mi trovo in difficoltà. Ieri sera mentre straiati sul divano, guardavamo su canale uno di mediaset la serie "Chicago fire" ho dato alla mia dolce Bianca un dispiacere. Le ho detto che aveva ogni diritto e ragione di lasciarmi. Nonostante io la amassi, nei due giorni che si trovava dai suoi l'ho tradita. Sono caduto nella trappola della Erica, ma la colpa era mia che potevo evitare ogni coinvolgimento. Ho continuato dicendole che mi ero pentito, ma non era sufficiente, per tutta una serie di situazioni in cui mi aveva coinvolto la barista... mi ero reso conto di essere un debole. Ho continuato dicendole che lei meritava uno migliore, avrei sofferto se lei mi avesse lasciato, ma forse era giusto, almeno per lei che non meritava tanto. Se mi lasciava aveva tutte le ragioni del mondo, se mi avesse odiato non avrebbe avuto nessuna colpa. Si è messa a singhiozzare e per poco non mi sono messo a piangere anch'io. Mi sono leggemente riscattato raccontandole della scena delle bottiglie da spostare in cantina, della Erica che aveva aperto le gambe e dello schiaffo che le avevo subito elargito. La Bianca che si trovava sopra al bar aveva effettivamente notato il nervosismo della Erica e del suo cambio di umore dopo il rientro dalla cantina. Ho cercato di pulirle gli occhi dalle lacrime dicendo che ero pronto a portarla dai suoi, l'avrei fatto malvolentieri, ma capivo le sue ragioni.
Ormai ero certo, che dato il suo spigoloso carattere mi avrebbe liquidato per sempre. Invece girandosi e dandomi dei piccoli pugni su tutto il corpo, come per sfogarsi si era scaricata . Poi aveva cominciato a baciarmi con una tenerezza mai provata. Era una sua maniera per perdonare quel coglione che l'aveva tradita per una donna che valeva meno della metà di lei, sia dal punto sentimentale che fisico.
Non ho mai sentito una Bianca così dolce nei miei confronti. Abbiamo fatto l'amore. Il mio pisello l'ha penetrata quasi intimorito da tanto affetto. Mi ha detto di avermi perdonato, ma di non ripetermi senò mi avrebbe morsicato il pisello e per morsicato intendeva dire che sarei passato al pronto soccorso dell'ospedale per tirare dei punti di sutura.
Dalla contentezza per come tutto è finito in bene, con il mio pisello ho cercato di raggiungere le parti più lontane della sua vagina e lei ci godeva eccome. Il suo piccolo clitoride che sembra ad un pisello di uno o due centimetri, strofinava il mio basso ventre. Non avevo mai sentito il suo clitoride così eccitato e duro. Dopo diversi minuti, intercalati dai sui gemiti, le sono venuto dentro. Mi sa che il mio pisello non aveva mai sparato tanto sperma. Si sentiva tutta riempita. Quanto sperma è colato dalla sua vagina, sembrava un tubo dell'acquedotto rotto...povere lenzuola.
Poi ci siamo coccolati e lei si è avvicinata a me, pelle contro pelle come, per unire due corpi. Questa volta mi è andata bene, ma devo ringraziare la forza delle donne che sanno perdonare e subire spesso, in silenzio. Mi ha detto che lei non avrebbe mai avuto il coraggio di tradirmi e che di segnali in tal senso ne riceveva molti e tutti i giorni. Pensava ancora a quando diciottenne, era venuta al mare con me e mi aveva regalato una conchiglia. Ma come fa a stare con uno come me? Forse ha l'anima da missionaria. Allora mi sono alzato e dal comò le ho messo la conchiglia di quella volta in una mano.
Lei ha chiuso la mano e si è addormentata tenendomi stretto a lei. Povera ragazza, devo cambiare in meglio...speriamo.
Ormai ero certo, che dato il suo spigoloso carattere mi avrebbe liquidato per sempre. Invece girandosi e dandomi dei piccoli pugni su tutto il corpo, come per sfogarsi si era scaricata . Poi aveva cominciato a baciarmi con una tenerezza mai provata. Era una sua maniera per perdonare quel coglione che l'aveva tradita per una donna che valeva meno della metà di lei, sia dal punto sentimentale che fisico.
Non ho mai sentito una Bianca così dolce nei miei confronti. Abbiamo fatto l'amore. Il mio pisello l'ha penetrata quasi intimorito da tanto affetto. Mi ha detto di avermi perdonato, ma di non ripetermi senò mi avrebbe morsicato il pisello e per morsicato intendeva dire che sarei passato al pronto soccorso dell'ospedale per tirare dei punti di sutura.
Dalla contentezza per come tutto è finito in bene, con il mio pisello ho cercato di raggiungere le parti più lontane della sua vagina e lei ci godeva eccome. Il suo piccolo clitoride che sembra ad un pisello di uno o due centimetri, strofinava il mio basso ventre. Non avevo mai sentito il suo clitoride così eccitato e duro. Dopo diversi minuti, intercalati dai sui gemiti, le sono venuto dentro. Mi sa che il mio pisello non aveva mai sparato tanto sperma. Si sentiva tutta riempita. Quanto sperma è colato dalla sua vagina, sembrava un tubo dell'acquedotto rotto...povere lenzuola.
Poi ci siamo coccolati e lei si è avvicinata a me, pelle contro pelle come, per unire due corpi. Questa volta mi è andata bene, ma devo ringraziare la forza delle donne che sanno perdonare e subire spesso, in silenzio. Mi ha detto che lei non avrebbe mai avuto il coraggio di tradirmi e che di segnali in tal senso ne riceveva molti e tutti i giorni. Pensava ancora a quando diciottenne, era venuta al mare con me e mi aveva regalato una conchiglia. Ma come fa a stare con uno come me? Forse ha l'anima da missionaria. Allora mi sono alzato e dal comò le ho messo la conchiglia di quella volta in una mano.
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