La venditrice a porta a porta
di
gfranco
genere
tradimenti
Era ancora giovane. Fidanzata e in cerca di lavoro. Betty aveva cominciato a vendere aspirapolveri di casa in casa, ma raramente riusciva a concludere un contratto. Però dall'altra parte, da come aveva notato, molti uomini vivevano soli o comunque si era resa conto che non passava inosservata ai loro sguardi, qualcuno la spogliava solo con gli occhi. Doveva sposarsi, ma tra lei ed Arturo c'era ancora un problema di soldi...sposarsi costava caro. Ebbe una idea e vide di realizzarla. Si vestì in maniera appariscente...calze autoreggenti, gonne corte e seni in vista, ovvero una camicetta scollata. Poi il resto sarebbe venuto da sè.
I primi risultati economici vennero quasi subito. Nel vendere gli aspirapolvere metteva casualmente in vista le qualità del suo corpo, che sommate alle qualità presunte degli aspirapolvere, le davano la possibilità di uno o due contratti al giorno, almeno il doppio della paga di un dipendente, il tutto senza fatica, con l'onere di aprire solo le gambe ed il costo di un preservativo.
Di piselli ne prendeva molti, di piccoli,di grossi e di lunghi. Poi c'era chi si accontentava solo di guardarla nuda o di palparla. Il fidanzato era orgoglioso delle risorse economiche della Betty e manco si immaginava di essere cornuto. Una o due volte al giorno ed in poco tempo si concedeva senza ritegno a qualche fortunato cliente, fortunato perchè lei era una bella ragazza, fatta bene e sebbene a volte per finta, sapeva godere come non mai, dando piena soddisfazione al cliente.
Un giorno le era capitato un cliente difficile, bell'uomo ma difficile. Si mise in mostra facendogli vedere le cosce, poi lui aveva allungato le mani e gli aveva tolto i piccoli slip. Gli aprì i pantaloni e vide che il suo pisello era veramente grande e grosso, da superdotato, mai ne aveva visto uno così. Lui la penetrò di brutto, le labbra della vagina facevano fatica a contenere quel coso e la situazione le piaceva molto, ebbe subito un orgasmo, poi alla fine lui lo tolse dalla vagina e le venne copiosamente sul pube. Alla ragazza tutto ciò era piaciuto ed indipendentemente dal contratto di vendita, decise di rivederlo ancora. Ogni tanto gli telefonava, a volte saliva le scale senza slip o reggiseno. Quel pisello era veramente amorevole, come del resto il suo padrone.
Alla fine si sposò, ma quel signore che le aveva donato tanto amore rimase nel suo cuore e continuò a frequentarlo di nascosto. Con lui riusciva ad avere persino rapporti anali, dolorosi, ma a lei piaceva sentirsi presa da dietro, con il marito quelle cose non le faceva mai. Quante volte le era venuto nel sedere e quante volte aveva goduto nel sentirsi completamente riempita, quasi rotta da quel feroce pisello.
A volte lo respingeva, ma solo per finta, ma come se lo sentiva dentro le sembrava di sognare.
Da sposata ebbe un figlio e gli mise nome: Luigi. Il nome che lei aveva voluto ed era il nome di quel signore che l'aveva posseduta e dato tanto, troppo piacere. Forse era il vero padre...crescendo Luigi sembrava poco al marito e molto di più assomigliava a quel signore che le squarciava la vagina, facendola riempire di umori vaginali e che la portava ad urlare dal piacere, che l'attirava a se peggio della droga. Tutto merito di una vendita a porta a porta che le aveva aperta al mondo e che le aveva pure sconvolto la vagina .
I primi risultati economici vennero quasi subito. Nel vendere gli aspirapolvere metteva casualmente in vista le qualità del suo corpo, che sommate alle qualità presunte degli aspirapolvere, le davano la possibilità di uno o due contratti al giorno, almeno il doppio della paga di un dipendente, il tutto senza fatica, con l'onere di aprire solo le gambe ed il costo di un preservativo.
Di piselli ne prendeva molti, di piccoli,di grossi e di lunghi. Poi c'era chi si accontentava solo di guardarla nuda o di palparla. Il fidanzato era orgoglioso delle risorse economiche della Betty e manco si immaginava di essere cornuto. Una o due volte al giorno ed in poco tempo si concedeva senza ritegno a qualche fortunato cliente, fortunato perchè lei era una bella ragazza, fatta bene e sebbene a volte per finta, sapeva godere come non mai, dando piena soddisfazione al cliente.
Un giorno le era capitato un cliente difficile, bell'uomo ma difficile. Si mise in mostra facendogli vedere le cosce, poi lui aveva allungato le mani e gli aveva tolto i piccoli slip. Gli aprì i pantaloni e vide che il suo pisello era veramente grande e grosso, da superdotato, mai ne aveva visto uno così. Lui la penetrò di brutto, le labbra della vagina facevano fatica a contenere quel coso e la situazione le piaceva molto, ebbe subito un orgasmo, poi alla fine lui lo tolse dalla vagina e le venne copiosamente sul pube. Alla ragazza tutto ciò era piaciuto ed indipendentemente dal contratto di vendita, decise di rivederlo ancora. Ogni tanto gli telefonava, a volte saliva le scale senza slip o reggiseno. Quel pisello era veramente amorevole, come del resto il suo padrone.
Alla fine si sposò, ma quel signore che le aveva donato tanto amore rimase nel suo cuore e continuò a frequentarlo di nascosto. Con lui riusciva ad avere persino rapporti anali, dolorosi, ma a lei piaceva sentirsi presa da dietro, con il marito quelle cose non le faceva mai. Quante volte le era venuto nel sedere e quante volte aveva goduto nel sentirsi completamente riempita, quasi rotta da quel feroce pisello.
A volte lo respingeva, ma solo per finta, ma come se lo sentiva dentro le sembrava di sognare.
Da sposata ebbe un figlio e gli mise nome: Luigi. Il nome che lei aveva voluto ed era il nome di quel signore che l'aveva posseduta e dato tanto, troppo piacere. Forse era il vero padre...crescendo Luigi sembrava poco al marito e molto di più assomigliava a quel signore che le squarciava la vagina, facendola riempire di umori vaginali e che la portava ad urlare dal piacere, che l'attirava a se peggio della droga. Tutto merito di una vendita a porta a porta che le aveva aperta al mondo e che le aveva pure sconvolto la vagina .
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