L'odiosa suocera.
di
sequoia
genere
incesti
E’ vero che allora avevo un lavoro precario, è vero che giravo con un ciclomotore di seconda mano, è vero che vestivo più che casual, quasi sciatto, tutti fattori negativi all’apparenza, fisicamente ero messo proprio bene, i miei occhi neri, la mia carnagione scura avrebbero dovuto essere elementi atti a far ricredere la mamma di Viviana (oggi mia moglie) dal suo continuo incitare la figlia a lasciarmi perdere, macché, non potevo avvicinarmi alla loro casa, una sera me ne ha dette di tutti i colori. Quasi stavo per rinunciare anche se Viviana mi supplicava a continuare. Poi la svolta,
aspettavo quella chiamata per un concorso fatto un anno prima, primo in graduatoria con la possibilità di scegliermi la località, naturalmente quella in cui risiedevo. Viviana è stata la prima ad essere informata, l’ho pregata di non dire niente ai suoi, in modo particolare a Silvia, sua madre.
Rispetto alla retribuzione dovuta alla precarietà, ora lo stipendio era sicuro, non solo, ma era il quadruplo rispetto a prima. Nel giro di sei mesi, anche perché il nuovo lavoro lo richiedeva, ho acquistato dei vestiti nuovi, ed ho acquistato la mia, la nostra prima macchina, Viviana era impazzita. Il giorno in cui sono andata a prenderla sotto casa con la macchina è scesa giù anche Silvia, era convinta che Viviana avesse scelto un altro finalmente, era venuta a rendersi conto chi era.
Quando mi ha visto per poco non moriva, l’ha dovuta soccorrere Viviana stessa riportandola in casa per farla calmare. Quando si è ripresa l’abbiamo lasciata sola e siamo andati in giro.
Ho fatto una promessa a Viviana – Questo a tua madre prima o dopo gliela faccio pagare. Lei d’accordo con me. C’è stato un antefatto, forse quello era il motivo per cui Silvia non aveva fiducia in me. Una volta ho visto una splendida figa, con una minigonna vertiginosa, ho cercato di avvicinarla, mi ha dato del pezzente e mi ha mandato a fare in culo. Non so se mi ha riconosciuto, secondo me si, anche se Viviana non me lo ha mai riferito. Tutte le colpe del mondo ma è innegabile che Silvia è una super figa, veste al limite dell’osceno. Se per questo Viviana la imita molto bene, anche lei è bellissima. Con gradualità ci siamo riavvicinati, ha preso atto che la mia condizione era migliorata di tanto. Si giustificava per come mi aveva trattato non ritenendomi in grado di assicurare una vita decente alla loro unica figlia, per certi versi aveva ragione, ma le offese alla dignità non mi sono piaciute. Tralascio le fasi della vita per arrivare alla mia vendetta. Ero diventato il miglior genero del mondo, non si muoveva nulla, anche in casa loro, se non c’era il mio parere favorevole, quando è arrivato Louis, il nostro primo bambino, dire che erano felicissimi è poco, a turno mia mamma e Silvia stavano sempre in casa, si perché lavorava anche Viviana presso un compagnia di assicurazioni, lei addirittura siccome operava in due regioni faceva anche delle trasferte, restava fuori anche tre giorni consecutivi, l’aiuto dei nostri genitori era indispensabile. Con la crescita di Louis abbiamo cambiato metodo, invece di alternarsi ogni giorno i nonni, si cambiavano ogni settimana. In una delle sere del turno di Silvia, Louis sembrava
avesse la febbre, abbiamo avvisato Viviana che ha pregato la mamma di restare a casa nostra quella notte. Dopo aver cenato, ci siamo seduti vicino al bambino, dormiva profondamente, respirava perfettamente, siamo andati in salotto a parlare, ha voluto un caffè, l’ho bevuto anch’io dicendole che il caffè non mi fa fa dormire, probabile che passi la notte in bianco. -Meglio- ha risposto lei -Così ci facciamo compagnia- Tra i discorsi ho inserito quello relativo a quella volta in cui l’ho avvicinata -Sinceramente, mi hai riconosciuto- -Cazzo se t’ho riconosciuto, per quello non volevo che ti mettessi con Viviana, prova a farmela adesso la proposta--In che senso-? -Si in quel senso li, hai capito perfettamente, mi vuoi scopare, è da tanto che ti desidero- Di fronte ad una simile proposta si resta senza parole La mamma di mia moglie, mia suocera vuole scopare con me. -Se lo viene a sapere Viviana-? -Se glielo dici tu sei uno stronzo,
io non glielo dico sicuro, ora mi sembra che stiamo perdendo molto tempo, andiamo a letto, fammi godere come fai con lei, il mio cazzo preferisce il sonno alla mia figa- Mi ha preso per mano, siamo andati in camera, prima in bagno a rinfrescarci, poi si è distesa nuda sul letto, era identica a Viviana, non c’era nessuna differenza, era eccitata da morire, appena mi sono adagiato ha preso il cazzo a morsi -Non farmi male- -Stasera ti distruggo altro che farti male- Una violenza inaudita, mi succhiava il cazzo, ci sputava sopra e lo succhiava ancora, mi massaggiava lo scroto, mi ha messo perfino il dito nel culo, mi massaggiava la prostata per iper eccitarmi, non ne avevo bisogno, ero eccitato di mio, quando le ho messo il cazzo nella figa ha rovesciato gli occhi,
-Oddio che grande spaccamela la figa spingi più che puoi, voglio morire infilzata-
Aveva orgasmi continui -Silvia sto per sborrare- -Finalmente dai riempimi la figa, oooohhh ora posso anche morire- -Non credo proprio non è finita qui, stanotte ti faccio pagare il modo in cui mi hai trattato- - Fammi quello che vuoi fammi male, maltrattami dimmi che sono un puttana pisciami addosso, sputami in bocca nella figa, voglio tutto di te- Alle quattro di mattina è crollata, non ha sentito il telefono era Viviana che chiamava per sapere del bambino, l’ho rassicurata, ha chiesto dov’era sua mamma, le ho detto che siccome aveva vegliato il bambino fino alle quattro, ora si era appisolata, il suo laconico commento -Santa donna mamma- santa troia quel puttanone ho pensato. L’ho svegliata, aveva sborra dappertutto, le ho raccomandato di pulire minuziosamente anche se Viviana sarebbe tornata il giorno dopo. -Ci vediamo stasera Silvia- Riscopiamo stasera Silvia devi dire- mi ha baciato la lingua mi è arrivata alla faringe. Sono andato al lavoro, Viviana mi ha chiamato più volte nel corso della giornata, parlava come un disco incantato -Mi manchi amore- lo ripeteva continuamente. Esigente di cazzo come la mamma. Louis ha giocato tutto il giorno, la sera si è addormentato presto. Silvia ha preparato la pizza per cena – Sbrighiamoci ho voglia di cazzo-Ne abbiamo mangiato pochissima, poi in bagno ed a letto. Peggio della notte precedente -Ti ho pensato tutto il giorno, di desidero come non ho mai desiderato nessuno, mi calmo appena mi metti il cazzo nella figa, per tutta la notte lo voglio dentro, duro, morbido, floscio, non mi interessa, lo lasci dentro tutta la notte - Sai che questa è l’ultima notte-? -Sai che quel cazzo lo dovrai dividere tra me e Viviana-? - Stai tranquillo, che la catechizzo io, vedrai che ci concede di scopare insieme, sapessi la storia-? -Quando eravamo eccitate ci leccavamo la figa con splendidi sessantanove, fino all’orgasmo, l’abbiamo fatto mille volte- Sconcertante, ma si preparavano tournéé sessuali con mamma e figlia. La notte è trascorsa in modo amorevole contrariamente a quella minacciata. Abbiamo scopato tre volte, è stata sempre attaccata a me. Conclusione? Molto spesso Silvia dormiva a casa nostra, a volte mi facevano assistere a quei famosi sessantanove Viviana era molto soddisfatta che ormai ero a conoscenza del loro comportamento. Insaziabili tanto la madre quanto la figlia, per quello Ulisse il padre e marito dormiva, queste sono due sanguisughe.
aspettavo quella chiamata per un concorso fatto un anno prima, primo in graduatoria con la possibilità di scegliermi la località, naturalmente quella in cui risiedevo. Viviana è stata la prima ad essere informata, l’ho pregata di non dire niente ai suoi, in modo particolare a Silvia, sua madre.
Rispetto alla retribuzione dovuta alla precarietà, ora lo stipendio era sicuro, non solo, ma era il quadruplo rispetto a prima. Nel giro di sei mesi, anche perché il nuovo lavoro lo richiedeva, ho acquistato dei vestiti nuovi, ed ho acquistato la mia, la nostra prima macchina, Viviana era impazzita. Il giorno in cui sono andata a prenderla sotto casa con la macchina è scesa giù anche Silvia, era convinta che Viviana avesse scelto un altro finalmente, era venuta a rendersi conto chi era.
Quando mi ha visto per poco non moriva, l’ha dovuta soccorrere Viviana stessa riportandola in casa per farla calmare. Quando si è ripresa l’abbiamo lasciata sola e siamo andati in giro.
Ho fatto una promessa a Viviana – Questo a tua madre prima o dopo gliela faccio pagare. Lei d’accordo con me. C’è stato un antefatto, forse quello era il motivo per cui Silvia non aveva fiducia in me. Una volta ho visto una splendida figa, con una minigonna vertiginosa, ho cercato di avvicinarla, mi ha dato del pezzente e mi ha mandato a fare in culo. Non so se mi ha riconosciuto, secondo me si, anche se Viviana non me lo ha mai riferito. Tutte le colpe del mondo ma è innegabile che Silvia è una super figa, veste al limite dell’osceno. Se per questo Viviana la imita molto bene, anche lei è bellissima. Con gradualità ci siamo riavvicinati, ha preso atto che la mia condizione era migliorata di tanto. Si giustificava per come mi aveva trattato non ritenendomi in grado di assicurare una vita decente alla loro unica figlia, per certi versi aveva ragione, ma le offese alla dignità non mi sono piaciute. Tralascio le fasi della vita per arrivare alla mia vendetta. Ero diventato il miglior genero del mondo, non si muoveva nulla, anche in casa loro, se non c’era il mio parere favorevole, quando è arrivato Louis, il nostro primo bambino, dire che erano felicissimi è poco, a turno mia mamma e Silvia stavano sempre in casa, si perché lavorava anche Viviana presso un compagnia di assicurazioni, lei addirittura siccome operava in due regioni faceva anche delle trasferte, restava fuori anche tre giorni consecutivi, l’aiuto dei nostri genitori era indispensabile. Con la crescita di Louis abbiamo cambiato metodo, invece di alternarsi ogni giorno i nonni, si cambiavano ogni settimana. In una delle sere del turno di Silvia, Louis sembrava
avesse la febbre, abbiamo avvisato Viviana che ha pregato la mamma di restare a casa nostra quella notte. Dopo aver cenato, ci siamo seduti vicino al bambino, dormiva profondamente, respirava perfettamente, siamo andati in salotto a parlare, ha voluto un caffè, l’ho bevuto anch’io dicendole che il caffè non mi fa fa dormire, probabile che passi la notte in bianco. -Meglio- ha risposto lei -Così ci facciamo compagnia- Tra i discorsi ho inserito quello relativo a quella volta in cui l’ho avvicinata -Sinceramente, mi hai riconosciuto- -Cazzo se t’ho riconosciuto, per quello non volevo che ti mettessi con Viviana, prova a farmela adesso la proposta--In che senso-? -Si in quel senso li, hai capito perfettamente, mi vuoi scopare, è da tanto che ti desidero- Di fronte ad una simile proposta si resta senza parole La mamma di mia moglie, mia suocera vuole scopare con me. -Se lo viene a sapere Viviana-? -Se glielo dici tu sei uno stronzo,
io non glielo dico sicuro, ora mi sembra che stiamo perdendo molto tempo, andiamo a letto, fammi godere come fai con lei, il mio cazzo preferisce il sonno alla mia figa- Mi ha preso per mano, siamo andati in camera, prima in bagno a rinfrescarci, poi si è distesa nuda sul letto, era identica a Viviana, non c’era nessuna differenza, era eccitata da morire, appena mi sono adagiato ha preso il cazzo a morsi -Non farmi male- -Stasera ti distruggo altro che farti male- Una violenza inaudita, mi succhiava il cazzo, ci sputava sopra e lo succhiava ancora, mi massaggiava lo scroto, mi ha messo perfino il dito nel culo, mi massaggiava la prostata per iper eccitarmi, non ne avevo bisogno, ero eccitato di mio, quando le ho messo il cazzo nella figa ha rovesciato gli occhi,
-Oddio che grande spaccamela la figa spingi più che puoi, voglio morire infilzata-
Aveva orgasmi continui -Silvia sto per sborrare- -Finalmente dai riempimi la figa, oooohhh ora posso anche morire- -Non credo proprio non è finita qui, stanotte ti faccio pagare il modo in cui mi hai trattato- - Fammi quello che vuoi fammi male, maltrattami dimmi che sono un puttana pisciami addosso, sputami in bocca nella figa, voglio tutto di te- Alle quattro di mattina è crollata, non ha sentito il telefono era Viviana che chiamava per sapere del bambino, l’ho rassicurata, ha chiesto dov’era sua mamma, le ho detto che siccome aveva vegliato il bambino fino alle quattro, ora si era appisolata, il suo laconico commento -Santa donna mamma- santa troia quel puttanone ho pensato. L’ho svegliata, aveva sborra dappertutto, le ho raccomandato di pulire minuziosamente anche se Viviana sarebbe tornata il giorno dopo. -Ci vediamo stasera Silvia- Riscopiamo stasera Silvia devi dire- mi ha baciato la lingua mi è arrivata alla faringe. Sono andato al lavoro, Viviana mi ha chiamato più volte nel corso della giornata, parlava come un disco incantato -Mi manchi amore- lo ripeteva continuamente. Esigente di cazzo come la mamma. Louis ha giocato tutto il giorno, la sera si è addormentato presto. Silvia ha preparato la pizza per cena – Sbrighiamoci ho voglia di cazzo-Ne abbiamo mangiato pochissima, poi in bagno ed a letto. Peggio della notte precedente -Ti ho pensato tutto il giorno, di desidero come non ho mai desiderato nessuno, mi calmo appena mi metti il cazzo nella figa, per tutta la notte lo voglio dentro, duro, morbido, floscio, non mi interessa, lo lasci dentro tutta la notte - Sai che questa è l’ultima notte-? -Sai che quel cazzo lo dovrai dividere tra me e Viviana-? - Stai tranquillo, che la catechizzo io, vedrai che ci concede di scopare insieme, sapessi la storia-? -Quando eravamo eccitate ci leccavamo la figa con splendidi sessantanove, fino all’orgasmo, l’abbiamo fatto mille volte- Sconcertante, ma si preparavano tournéé sessuali con mamma e figlia. La notte è trascorsa in modo amorevole contrariamente a quella minacciata. Abbiamo scopato tre volte, è stata sempre attaccata a me. Conclusione? Molto spesso Silvia dormiva a casa nostra, a volte mi facevano assistere a quei famosi sessantanove Viviana era molto soddisfatta che ormai ero a conoscenza del loro comportamento. Insaziabili tanto la madre quanto la figlia, per quello Ulisse il padre e marito dormiva, queste sono due sanguisughe.
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