Lecca al buio
di
Vandal
genere
etero
LECCA AL BUIO
I-Tre scelte
Acquattato sotto il tavolo come nelle peggiori, o migliori, commedie sexy degli anni 70. Solo che qui, invece della faccia dell'attore che si distorce e fa' facce buffe, aggrappandosi al bordo del tavolo e gridando un infinito Ooooooh!, la situazione si trasforma in un film di Rocco Siffredi.
Tre bel paio di gambe, carnagione chiara, senza peli e senza mutandine. Livio osserva quelle fichette da sotto quel tavolo e pensa che, un'occasione così non potrà più capitargli.
La scommessa "Vai sotto il tavolo, usa la tua lingua e, la prima che soddisferai sarà tua"
Livio, un po’ in imbarazzo, si immerge nel sotto tavolo. Non sa chi c’è al di sopra. E’ un gioco, una prova. Potrebbe esserci una vecchia, una cozza, o una stile fennech che aspetta solo la tua lingua. Livio sa che c’è un corrispettivo. In un’altra stanza, una donna sta avendo la stessa esperienza scegliendo tra tre maschi.
Livio si fa coraggio. Si avvicina alla prima fica. Bruna, qualche ricciolo ribelle che si insinua tra le labbra. Essenza di rosa. Potrebbe avere venti, venticinque anni? Chi lo sa?
Si avvicina, la lingua tesa. Due colpetti per saggiare il terreno. Risolino soffocato da sopra. Lecca piano, come se stesse gustando un gelato. Si bagna subito. Livio si ritrae, troppo umori lo sconcertano. Diavolo, perché solo leccare’ Non sarebbe stato meglio una bella scopata? Eh, hai beccato la pagliuzza corta. L’amico Marco sì è aggiudicato la scopata al buio. Ma non si sa se è stato fortunato o meno. Anche lì, vige la regola della fortuna. Vecchi, grassa, giovane, cozza, milf..
Scuote la testa, si avvicina. La lingua che entra piano, ne sugge gli umori. Altro mugolio. Ci dà dentro, usando la lingua come se fosse il suo pene. I mugolii aumentano. Sorride nella sua mente. Si ritrae in tempo: miss numero 1 è appena venuta
Si umidifica la bocca. Si è portato dietro dell’acqua e menta. Ora ha la seconda fica da leccare. Sembra più vecchia. Carnosa, depilata. A Livio viene duro di colpo. Immagina a leccargliela mentre qualcuna glielo succhia.
Si slaccia la zip e si ficca la mano nelle mutande.
Il volto immerso tra le gambe della milf.
Diavolo se sta godendo. Un profluvio di emozioni, umori, essenze. Mentre la sua mano si masturba veloce sul membro troppo duro.
Riesce a farla venire in contemporanea con la sua segata.
La terza leccata. Più giovane. Due ciuffi biondi ai lati delle labbra. La annusa, la lecca. Ci fa l’amore. Cerca il cazzo moscio per la segata di prima. Come vorrebbe che ritornasse duro e….
La fichetta freme, è già bagnata…
II-Taxi condiviso
Livio è in una stanza e si sta lavando il volto. Sciacquo con acqua e menta. Tre fiche dolci e stimolanti. Il suo gioco al buio è terminato
Un volto anonimo ringrazia all’uscita del bistrot con la promessa di tornare. Un biglietto “L’amico Marco se n’è andato via prima con la sua nuova amica”
Potrebbe farlo anche lui, scegliere tra una di quelle fiche che aveva leccato ma, lascia perdere. Ripensa alla serata mentre si incammina verso la zona taxi. Eccolo che arriva, l’ultimo della serata “Taxi” all’unisono con una ragazza bionda e gli occhiali spessi, stretta in un abitino color muschio, troppo largo per la sua figura minuta.
“Ultima corsa” annuncia il taxista “Chi prendo?”
Livio balbetta scusandosi “Farò il cavaliere” fa un passo indietro
“Ma no, non credo che… dividiamo il taxi?” fa lei
Lui tituba “Ok, va bene” apre lo sportello “Prego”
Ognuno da l’indirizzo. Imbarazzo momentaneo “Piacere, Livio” dice porgendo la mano
“Piacere Marta” dice lei timidamente
“Fortuna che ho trovato questo passaggio” dice lei “Le altre mie amiche se ne sono andate via senza di me”
“Idem”
Livio pensa a dove si sono trovati. L’unico edificio abitato è il bistrot delle Leccate. E’ un caso oppure?
Maldestro, prende la scatoletta delle mental nel taschino e, scivola a terra, dalla parte della ragazza “Scusa..” allunga la mano, poi ritrae “Oh, mi spiace..”
“Lascia, faccio io” dice lei chinandosi e cercando a tentoni le caramelle
“Dunque, cosa ti ha portata in questo luogo isolato dal resto della civiltà?” chiede lui
“Una serata tra amiche. E tu?”
“Anche io”
“E come mai ti hanno lasciato solo?”
“Il mio amico ha rimorchiato ed è sparito chissà dove”
“Aspetta, la vedo. Immobile che” lui si abbassa per afferrare la scatola e…Profumo di rosa. Si alza di scatto. “Tu eri al bistrot?”
Il taxi si ferma davanti al parcheggio dove ha lasciato l’auto.
Lei, imbarazzata, si colora tutta e balbetta “No, ma che dici?”
“Certo, scusa” Livio paga in fretta il taxista “Grazie per la condivisione” salute e scende quasi di fretta. Che imbarazzo. Era sicuro che fosse una di quelle fiche che aveva assaggiato.
All’auto, chiave inserita. Apre lo sportello, sale. Scuote la testa. Portello passeggero che si apre. Marta scivola sul sedile, sguardo imbarazzato “Ciao”
“Ciao” fa sorpreso
“Ecco, avrei bisogno di un passaggio”
“E il taxi?”
“Ah, ecco.. L’ho lasciato andare”
Lui la guarda attentamente “Profumo di rosa”
“Oddio, è così imbarazzante” arrossisce fino alla punta dei capelli
“Più avanti c’è un bar aperto 24 ore su 24. Ti và un caffè?”
III Due caffè
Marta: caffè macchiato freddo, due bustine di zucchero. Come Livio. Stessi gusti “Le amiche ti hanno trascinato in questo gioco?”
“Sì, io beh.. non sono una così..”
“Idem. L’amico Marco ha pensato che mi avrebbe fatto bene”
“Sei un timido?”
“Sotto certi versi”
“Sì, io sono da sesso al buio” si guarda intorno, temendo che qualcuno l’ascolti ma, il bar, è vuoto. Dietro il bancone, il barista ha una crisi di sonno e sta passando lo straccio per non crollare. E’ già la quarta volta che lo lucida da quando sono entrati
“Diavolo”
“Auch”
“No, no, non era una critica”
“Ecco, sapere che faccia hai.. Mi.. mi provoca imbarazzo”
“Io, capisco” Livio mescola il suo caffè “Quindi, niente alla luce del sole?”
“Ho avuto un paio di esperienze ma, ho preteso sempre il buio. Ci si imbarazzo di meno”
“Eh…”
“Tu?”
“Io.. beh.. Nel sesso non sono mai partito da lì”
“Uh, sì.. Neanche io.. Cioè, non ho mai.. Fatto.. Ecco, quindi ma, tu hai leccato le altre?”
“Ehm, questo era il gioco”
“E com’è stato?”
“Piacevole”
“Hai leccato e basta?”
E’ la volta di livio arrossire “Ehm, no”
“Ah” fa lei
“Ah, delusione?”
“Ecco, speravo che tu.. Voglio dire”
“Non con te” si affretta a dire. Ma perché l’ho detto? Che spero di cambiare
“Oh”
“Non per particolare scelta”
Lei beve d’un fiato “Ok, io ora.. Vorrei..”
“Andare a casa?”
“Sì..No”
“No?”
“No”
“Ok” Livio batte le dita sul ripiano del tavolo “Quindi?”
“Qui dietro c’è un motel” faccia allusiva
IV-Succhia
Luci spente, ovvio. La sente armeggiare con i suoi pantaloni, frugare nelle mutande. La ragazza ha fame. Lui, seduto sul letto, lei che…
La sente succhiare. Prima delicata, incerta. Poi più decisa. Un calippo. Lo stava succhiando come un calippo. E Livio che arriva in estasi mentre lei bomba a più non posso. Non smette nemmeno quando
Lui le inonda la bocca. Continua a succhiare, spremere, bere avidamente. Poi si issa sul letto e si lascia cadere a fianco a lui, come se avesse fatto una lunga cavalcata “Ok” fa lui “favore ricambiato”
“Scusa ma, avevo voglia di sfogarmi”
“Ah, mica mi sono offeso”
Lei ridacchia nel buio. E lui pensa che ha una risata bellissima “Quanto ci impieghi a ricaricare?” chiede lei
Si spogliano al buio, lentamente. Rischiarati solo dalla penombra e dall’incerta luce dei lampioni esterni. You can leave your hat on, come quella canzone di Joe Cocker. Non ha bisogno di sapere comè fatta. La sente al tocco, la palpa, ne saggia i contorni. Cerca i suoi capezzoli, il suo ombelico. La gira, la palpa, glielo fa sentire appoggiandoglielo.
Sul letto, lui sopra, la penetra dolcemente, la bacia. Continuano così, non in maniera selvaggia. Si baciano e fanno l’amore, come una coppia rodata da mille infaticabili letti. Lei lo aggancia “Vienimi dentro” lui ha un orgasmo e la pervade di ogni goccia. Pensa a dopo alle conseguenze
Nudi uno accanto all’altro, mano nella mano “Sublime” dice lui
“La prossima volta, accendiamo la luce?” chiede lei
..e ancora sesso e ancora amore.
I-Tre scelte
Acquattato sotto il tavolo come nelle peggiori, o migliori, commedie sexy degli anni 70. Solo che qui, invece della faccia dell'attore che si distorce e fa' facce buffe, aggrappandosi al bordo del tavolo e gridando un infinito Ooooooh!, la situazione si trasforma in un film di Rocco Siffredi.
Tre bel paio di gambe, carnagione chiara, senza peli e senza mutandine. Livio osserva quelle fichette da sotto quel tavolo e pensa che, un'occasione così non potrà più capitargli.
La scommessa "Vai sotto il tavolo, usa la tua lingua e, la prima che soddisferai sarà tua"
Livio, un po’ in imbarazzo, si immerge nel sotto tavolo. Non sa chi c’è al di sopra. E’ un gioco, una prova. Potrebbe esserci una vecchia, una cozza, o una stile fennech che aspetta solo la tua lingua. Livio sa che c’è un corrispettivo. In un’altra stanza, una donna sta avendo la stessa esperienza scegliendo tra tre maschi.
Livio si fa coraggio. Si avvicina alla prima fica. Bruna, qualche ricciolo ribelle che si insinua tra le labbra. Essenza di rosa. Potrebbe avere venti, venticinque anni? Chi lo sa?
Si avvicina, la lingua tesa. Due colpetti per saggiare il terreno. Risolino soffocato da sopra. Lecca piano, come se stesse gustando un gelato. Si bagna subito. Livio si ritrae, troppo umori lo sconcertano. Diavolo, perché solo leccare’ Non sarebbe stato meglio una bella scopata? Eh, hai beccato la pagliuzza corta. L’amico Marco sì è aggiudicato la scopata al buio. Ma non si sa se è stato fortunato o meno. Anche lì, vige la regola della fortuna. Vecchi, grassa, giovane, cozza, milf..
Scuote la testa, si avvicina. La lingua che entra piano, ne sugge gli umori. Altro mugolio. Ci dà dentro, usando la lingua come se fosse il suo pene. I mugolii aumentano. Sorride nella sua mente. Si ritrae in tempo: miss numero 1 è appena venuta
Si umidifica la bocca. Si è portato dietro dell’acqua e menta. Ora ha la seconda fica da leccare. Sembra più vecchia. Carnosa, depilata. A Livio viene duro di colpo. Immagina a leccargliela mentre qualcuna glielo succhia.
Si slaccia la zip e si ficca la mano nelle mutande.
Il volto immerso tra le gambe della milf.
Diavolo se sta godendo. Un profluvio di emozioni, umori, essenze. Mentre la sua mano si masturba veloce sul membro troppo duro.
Riesce a farla venire in contemporanea con la sua segata.
La terza leccata. Più giovane. Due ciuffi biondi ai lati delle labbra. La annusa, la lecca. Ci fa l’amore. Cerca il cazzo moscio per la segata di prima. Come vorrebbe che ritornasse duro e….
La fichetta freme, è già bagnata…
II-Taxi condiviso
Livio è in una stanza e si sta lavando il volto. Sciacquo con acqua e menta. Tre fiche dolci e stimolanti. Il suo gioco al buio è terminato
Un volto anonimo ringrazia all’uscita del bistrot con la promessa di tornare. Un biglietto “L’amico Marco se n’è andato via prima con la sua nuova amica”
Potrebbe farlo anche lui, scegliere tra una di quelle fiche che aveva leccato ma, lascia perdere. Ripensa alla serata mentre si incammina verso la zona taxi. Eccolo che arriva, l’ultimo della serata “Taxi” all’unisono con una ragazza bionda e gli occhiali spessi, stretta in un abitino color muschio, troppo largo per la sua figura minuta.
“Ultima corsa” annuncia il taxista “Chi prendo?”
Livio balbetta scusandosi “Farò il cavaliere” fa un passo indietro
“Ma no, non credo che… dividiamo il taxi?” fa lei
Lui tituba “Ok, va bene” apre lo sportello “Prego”
Ognuno da l’indirizzo. Imbarazzo momentaneo “Piacere, Livio” dice porgendo la mano
“Piacere Marta” dice lei timidamente
“Fortuna che ho trovato questo passaggio” dice lei “Le altre mie amiche se ne sono andate via senza di me”
“Idem”
Livio pensa a dove si sono trovati. L’unico edificio abitato è il bistrot delle Leccate. E’ un caso oppure?
Maldestro, prende la scatoletta delle mental nel taschino e, scivola a terra, dalla parte della ragazza “Scusa..” allunga la mano, poi ritrae “Oh, mi spiace..”
“Lascia, faccio io” dice lei chinandosi e cercando a tentoni le caramelle
“Dunque, cosa ti ha portata in questo luogo isolato dal resto della civiltà?” chiede lui
“Una serata tra amiche. E tu?”
“Anche io”
“E come mai ti hanno lasciato solo?”
“Il mio amico ha rimorchiato ed è sparito chissà dove”
“Aspetta, la vedo. Immobile che” lui si abbassa per afferrare la scatola e…Profumo di rosa. Si alza di scatto. “Tu eri al bistrot?”
Il taxi si ferma davanti al parcheggio dove ha lasciato l’auto.
Lei, imbarazzata, si colora tutta e balbetta “No, ma che dici?”
“Certo, scusa” Livio paga in fretta il taxista “Grazie per la condivisione” salute e scende quasi di fretta. Che imbarazzo. Era sicuro che fosse una di quelle fiche che aveva assaggiato.
All’auto, chiave inserita. Apre lo sportello, sale. Scuote la testa. Portello passeggero che si apre. Marta scivola sul sedile, sguardo imbarazzato “Ciao”
“Ciao” fa sorpreso
“Ecco, avrei bisogno di un passaggio”
“E il taxi?”
“Ah, ecco.. L’ho lasciato andare”
Lui la guarda attentamente “Profumo di rosa”
“Oddio, è così imbarazzante” arrossisce fino alla punta dei capelli
“Più avanti c’è un bar aperto 24 ore su 24. Ti và un caffè?”
III Due caffè
Marta: caffè macchiato freddo, due bustine di zucchero. Come Livio. Stessi gusti “Le amiche ti hanno trascinato in questo gioco?”
“Sì, io beh.. non sono una così..”
“Idem. L’amico Marco ha pensato che mi avrebbe fatto bene”
“Sei un timido?”
“Sotto certi versi”
“Sì, io sono da sesso al buio” si guarda intorno, temendo che qualcuno l’ascolti ma, il bar, è vuoto. Dietro il bancone, il barista ha una crisi di sonno e sta passando lo straccio per non crollare. E’ già la quarta volta che lo lucida da quando sono entrati
“Diavolo”
“Auch”
“No, no, non era una critica”
“Ecco, sapere che faccia hai.. Mi.. mi provoca imbarazzo”
“Io, capisco” Livio mescola il suo caffè “Quindi, niente alla luce del sole?”
“Ho avuto un paio di esperienze ma, ho preteso sempre il buio. Ci si imbarazzo di meno”
“Eh…”
“Tu?”
“Io.. beh.. Nel sesso non sono mai partito da lì”
“Uh, sì.. Neanche io.. Cioè, non ho mai.. Fatto.. Ecco, quindi ma, tu hai leccato le altre?”
“Ehm, questo era il gioco”
“E com’è stato?”
“Piacevole”
“Hai leccato e basta?”
E’ la volta di livio arrossire “Ehm, no”
“Ah” fa lei
“Ah, delusione?”
“Ecco, speravo che tu.. Voglio dire”
“Non con te” si affretta a dire. Ma perché l’ho detto? Che spero di cambiare
“Oh”
“Non per particolare scelta”
Lei beve d’un fiato “Ok, io ora.. Vorrei..”
“Andare a casa?”
“Sì..No”
“No?”
“No”
“Ok” Livio batte le dita sul ripiano del tavolo “Quindi?”
“Qui dietro c’è un motel” faccia allusiva
IV-Succhia
Luci spente, ovvio. La sente armeggiare con i suoi pantaloni, frugare nelle mutande. La ragazza ha fame. Lui, seduto sul letto, lei che…
La sente succhiare. Prima delicata, incerta. Poi più decisa. Un calippo. Lo stava succhiando come un calippo. E Livio che arriva in estasi mentre lei bomba a più non posso. Non smette nemmeno quando
Lui le inonda la bocca. Continua a succhiare, spremere, bere avidamente. Poi si issa sul letto e si lascia cadere a fianco a lui, come se avesse fatto una lunga cavalcata “Ok” fa lui “favore ricambiato”
“Scusa ma, avevo voglia di sfogarmi”
“Ah, mica mi sono offeso”
Lei ridacchia nel buio. E lui pensa che ha una risata bellissima “Quanto ci impieghi a ricaricare?” chiede lei
Si spogliano al buio, lentamente. Rischiarati solo dalla penombra e dall’incerta luce dei lampioni esterni. You can leave your hat on, come quella canzone di Joe Cocker. Non ha bisogno di sapere comè fatta. La sente al tocco, la palpa, ne saggia i contorni. Cerca i suoi capezzoli, il suo ombelico. La gira, la palpa, glielo fa sentire appoggiandoglielo.
Sul letto, lui sopra, la penetra dolcemente, la bacia. Continuano così, non in maniera selvaggia. Si baciano e fanno l’amore, come una coppia rodata da mille infaticabili letti. Lei lo aggancia “Vienimi dentro” lui ha un orgasmo e la pervade di ogni goccia. Pensa a dopo alle conseguenze
Nudi uno accanto all’altro, mano nella mano “Sublime” dice lui
“La prossima volta, accendiamo la luce?” chiede lei
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