Piccoli passi -6-
di
Mind
genere
dominazione
Finalmente la giornata ebbe fine, tornò a casa dove trovò il marito sorridente e premuroso..... probabilmente attendeva un nuovo
sexy round.
- Monica, ieri sera mi hai stupito, ho scoperto un nuovo lato di mia moglie, non mi avevi mai parlato di certi giochi, averti visto con quel grosso cazzo tra le gambe mi ha mandato fuori di testa.
E così facendo la abbraciò da dietro stringendole le tette. Si accorse subito che non portava il reggiseno e prese a sbottonarle la camicia lasciandola a petto nudo mentre cominciò a leccarle i capezzoli.
Monica che già era eccitata di suo, cominciò a mugolare toccando la prepotente erezione di suo marito che stava scendendo a baciarle il ventre. In pochi secondi erano entrambe nudi e presi in un incredibile sessantanove. Monica prendeva tutta la sua asta in bocca arrivando contemporaneamente a leccargli le palle, lui impazzendo per il trattamento ricevuto allargava le grandi labbra della moglie spingendo la lingua in profondità, poi allungò le mani a giocare con il suo culo e lo trovò stranamente dilatato. La sua eccitazione aumentò e non passò molto tempo prima di scaricare nella gola della moglie una potente raffica di sperma.
Nessuno dei due smise di tenere il sesso dell’altro in bocca, Monica lavorò in modo famelico il cazzo del marito che in poco tornò in grado di penetrarla con foga. Ma era lei a dirigere l’orchestra, staccandosi si mise sopra in marito impalandosi in un sol colpo con le tette che ballonzolavano davanti alla sua faccia.
Una decina di colpi profondi e Monica urlò tutto il suo godimento mentre il marito ancora incredulo lasciava libera di sfogarsi L la sua figa entrando prepotentemente nel suo culo che non oppose resistenza. Anche lui, assestato qualche colpo in profondità si lasciò andare ad un altro orgasmo.
Dopo essersi ricomposti, il marito tornò all’attacco
- La prossima volta facciamo partecipare ancora il tuo amico di gomma, vederti godere è bellissimo, ma non posso soddisfare tutti i tuoi bici.
- scemo! Vuoi mettere un dildo con un cazzo vero?
- Monica, da solo non posso. Preferiresti averne due in una volta?
- non ci avevo pensato, vorrà dire che dovrò fare un casting per scegliere il meglio.
E così dicendo si misero a ridere e chiusero l’argomento.
Prima di addormentarsi Monica ripensò a quelle parole e si trovò nuovamente crescere l’eccitazione, si ricordò il messaggio della mattina precedente e si precipitò a mettere sotto carica il vibratore.
Il messaggio della mattina non la stupì e le diede soddisfazione.
-“Oggi? Hai la carica o preferisci avere ancora il plug?”
- carica, in ogni senso!
Fu la sua breve risposta e di rimando lesse come fare sia ad indossarlo che a collegarlo al controllo remoto via app. Oggi avrebbe potuto ricevere una scarica in qualsiasi momento, senza preavviso e senza poter far nulla.
Arrivò in ufficio e fino a metà mattina tutto proseguiva nella normalità, aveva il piccolo vibratore tra le gambe ma non gli dava particolare disagio, una bella sensazione ma nulla più.
La prima scarica arrivò proprio mentre si stava recando alla macchina del caffè, la prese di sorpresa e si dovette fermare un momento appoggiandosi al muro.
Poco lontano Luca la guardava, o meglio la scrutava.
Durò una decina di secondi, sufficienti per farle perdere il respiro e per farle battere il cuore all’impazzata.
Poi, piano piano riprese il normale respiro e ricomponendosi bevve il suo caffè, scambiò due parole con le colleghe che erano con lei e tornò al suo lavoro.
Alcuni minuti dopo arrivò ancora un forte impulso e poi un altro e un altro ancora…. Una decina di scariche a potenza crescente che la fecero arrivare alle soglie dell’orgasmo arrossendo e contorcendosi non poco sulla sedia.
- Monica, tutto bene? Anche oggi ti vedo in difficoltà a star tranquilla, mi sembri una puledra da domare.
Luca, poco lontano da lei non perse occasione.
- tutto bene Luca, grazie. Tutto bene. Non preoccuparti che sono già stata domata da molto. Sai bene che alla mia età non son più una puledra.
Luca era stato messo al suo posto, ma non la perdeva d’occhio.
Monica poco alla volta riprese la sua normalità.
Finì la giornata e salì in auto per andare a far la spesa prima del rientro a casa.
Nel tragitto il piccolo vibratore cominciò ad animarsi all’’impazzata e Monica faticava non poco né traffico cittadino a mantenere la concentrazione ma, almeno non doveva simulare indifferenza.
Riuscì ad arrivare nel parcheggio del supermercato dove finalmente si abbandonò ad un orgasmo infinito, mentre la vibrazione continuava imperterrita alternandone la forza, poi si fermò e Monica riprese a respirare. Attese qualche minuto e scese dall’auto per andare a fare la spesa.
Quando tornò in auto sentì il telefono vibrare, era un messaggio.
Velocemente cercò il telefono nella borsa per controllare, aveva il cuore a mille, temendo o forse sperando, in un nuovo gioco.
Era invece un messaggio di Elisa.
“Ciao Monica cosa ne dici di organizzare una serata con le amiche e… una sorpresa?”
“Sarebbe fantastico”
Rispose d’istinto, felice, ma subito fu presa da mille dubbi.
Insomma, non era poi così convinta di fare una serata con “le ragazze”, probabilmente sarebbe finita ancora in una orgia lesbo. Un conto era stata la casualità degli scorsi giorni, un altro era programmare deliberatamente la serata a leccar fighe.
….. e la sorpresa????
Oddio!
“Ciao Elisa, pensandoci bene in questo periodo sono un po’ presa, non so se riesco a ritagliarmi una serata”
Si voleva parare il culo..
-“Monica non fare la preziosa, ho già avuto conferma da Noemi e Laura per questo venerdì, creo il gruppo e vi mando i dettagli”
Cazzo! Elisa era impressionante, sapeva gestire tutto e tutti e dirle di no risultava difficile.
Poco dopo arrivarono i dettagli.
-“ore 20.30 ci vediamo nel parcheggio del centro commerciale. Vi porto a cena da una amica, restiamo in zona, non preoccupatevi per le auto”
Be, tutto sommato non sembrava nemmeno una cosa preoccupante, la sorpresa sarà stata la cena. E si accodò alle conferme.
Rientrata a casa, si accordò con suo marito per il venerdì sera e giusto per farla sentire un po’ in colpa, lui cercò di trarne vantaggio.
- ok ma in cambio del venerdì cosa mi dai?
Lei sorrise maliziosa e rispose sotto voce
- Vuoi il culo?
Non se lo fece ripetere due volte la baciò appassionatamente mentre le rispondeva
- si, ma lo voglio subito e questa sera come voglio io.
Non si staccarono dall’abbraccio e le mani cominciarono a scorrere sui loro corpi. In un attimo Monica era distesa sul tavolo della cucina, a pancia in giù con il marito che le leccava il buco del culo.
“Porco, non perde tempo!”
Si spogliarono e lui chiese a Monica di andare a prendere il nero cazzo di gomma. Lei lo guardò in modo strano, ma tanto valeva stare al gioco. Andarono in camera da letto e Monica prese il dildo.
- leccalo, mettitelo in bocca come a fargli un pompino dei tuoi, bagnalo bene.
Monica obbedì e prese a fare un pompino al cazzo di gomma mentre lui continuava a leccarle la passera che era sempre più gonfia ed eccitata.
Poi la fece girare, alla pecorina e mentre cominciava a scoparla, con calma gli infilava un dito nel culo incitandola a non smettere di spompinare il fallo di gomma.
- ti piace? Ti piace essere riempita? Continua a fargli il pompino, fallo diventare di marmo
Monica chiudendo gli occhi conciava a godere della situazione simulando effettivamente una scopata a tre.
Lui la scopava, e le allargava il buco del culo, prima un dito, poi due ed ora era arrivato a scoparle il culo con quattro dita. Era oramai ben largo, pronto ad accogliere un cazzo di buone proporzioni.
Si fece passare il fallo e cominciò a scoparla con quello mentre teneva allargato il culo leccandoglielo per bene.
Monica era in estasi, l’orgasmo era alle porte e anche lui se ne accorse. Non voleva farla godere così, le doveva il culo e lo voleva.
Tolse il cazzo di gomma e le infilò nel culo il suo, senza alcuna difficoltà le entro fini alle palle, era largo ed era molto eccitata. Le diede qualche colpo poi passò alla figa alternando i due canali per portarla alla massima eccitazione. Poi prese il fallo di gomma e appoggiandolo al suo culo cominciò a spingere piano fino a fare entrare la cappella. Monica trattenne il fiato e cominciò. Spingere per agevolarne l’ingresso. Non si oppose, anzi ne stava fortemente godendo. Quando il dildo fu nel suo culo per una buna metà, suo marito riprese a scoparla con foga.
- dai Monica, dai! Fatti scopare per bene da questo cazzone nero. Dai, che ti riempiamo.
Si sentiva aprire in due, non tanto dal cazzo di suo marito, quanto dalla proboscide che teneva nel culo. Si lasciò andare, e venne con un orgasmo potente mentre il marito le schizzava sulle tette lasciandole nel culo, ben piantato il dildo.
Piano piano lo estrasse e tornando a Monica
- allora? Ti è piaciuto prenderlo nel culo dal nero?
- porco, il culo lo avevo promesso a te, ma direi che siamo a posto.
- ti sarebbe piaciuto di più se fosse stato vero?
- non lo so, non avevo mai pensato di poter godere così tanto con due cazzi insieme, ma un conto è il dildo, un altro è la carne vera.
- pensaci. vederti godere, godere con te è bellissimo. Se non posso riempirti da solo bisogna provvedere.
Non lo aveva mai confessato, ma scopare sua moglie condividendola con altri era sempre stato un suo sogno, sapeva bene della carica erotica che sprigionava, e vedeva spesso come gli uomini la guardavano per strada. Ma la conosceva e sapeva che difficilmente Monica avrebbe partecipato a qualcosa del genere…
O forse no!
> sarebbe interessante raccogliere i vostri pareri, le vostre opinioni prima di continuare l’opera narrativa ….. se piace continuo o se preferite mi dedico ad altro….
sexy round.
- Monica, ieri sera mi hai stupito, ho scoperto un nuovo lato di mia moglie, non mi avevi mai parlato di certi giochi, averti visto con quel grosso cazzo tra le gambe mi ha mandato fuori di testa.
E così facendo la abbraciò da dietro stringendole le tette. Si accorse subito che non portava il reggiseno e prese a sbottonarle la camicia lasciandola a petto nudo mentre cominciò a leccarle i capezzoli.
Monica che già era eccitata di suo, cominciò a mugolare toccando la prepotente erezione di suo marito che stava scendendo a baciarle il ventre. In pochi secondi erano entrambe nudi e presi in un incredibile sessantanove. Monica prendeva tutta la sua asta in bocca arrivando contemporaneamente a leccargli le palle, lui impazzendo per il trattamento ricevuto allargava le grandi labbra della moglie spingendo la lingua in profondità, poi allungò le mani a giocare con il suo culo e lo trovò stranamente dilatato. La sua eccitazione aumentò e non passò molto tempo prima di scaricare nella gola della moglie una potente raffica di sperma.
Nessuno dei due smise di tenere il sesso dell’altro in bocca, Monica lavorò in modo famelico il cazzo del marito che in poco tornò in grado di penetrarla con foga. Ma era lei a dirigere l’orchestra, staccandosi si mise sopra in marito impalandosi in un sol colpo con le tette che ballonzolavano davanti alla sua faccia.
Una decina di colpi profondi e Monica urlò tutto il suo godimento mentre il marito ancora incredulo lasciava libera di sfogarsi L la sua figa entrando prepotentemente nel suo culo che non oppose resistenza. Anche lui, assestato qualche colpo in profondità si lasciò andare ad un altro orgasmo.
Dopo essersi ricomposti, il marito tornò all’attacco
- La prossima volta facciamo partecipare ancora il tuo amico di gomma, vederti godere è bellissimo, ma non posso soddisfare tutti i tuoi bici.
- scemo! Vuoi mettere un dildo con un cazzo vero?
- Monica, da solo non posso. Preferiresti averne due in una volta?
- non ci avevo pensato, vorrà dire che dovrò fare un casting per scegliere il meglio.
E così dicendo si misero a ridere e chiusero l’argomento.
Prima di addormentarsi Monica ripensò a quelle parole e si trovò nuovamente crescere l’eccitazione, si ricordò il messaggio della mattina precedente e si precipitò a mettere sotto carica il vibratore.
Il messaggio della mattina non la stupì e le diede soddisfazione.
-“Oggi? Hai la carica o preferisci avere ancora il plug?”
- carica, in ogni senso!
Fu la sua breve risposta e di rimando lesse come fare sia ad indossarlo che a collegarlo al controllo remoto via app. Oggi avrebbe potuto ricevere una scarica in qualsiasi momento, senza preavviso e senza poter far nulla.
Arrivò in ufficio e fino a metà mattina tutto proseguiva nella normalità, aveva il piccolo vibratore tra le gambe ma non gli dava particolare disagio, una bella sensazione ma nulla più.
La prima scarica arrivò proprio mentre si stava recando alla macchina del caffè, la prese di sorpresa e si dovette fermare un momento appoggiandosi al muro.
Poco lontano Luca la guardava, o meglio la scrutava.
Durò una decina di secondi, sufficienti per farle perdere il respiro e per farle battere il cuore all’impazzata.
Poi, piano piano riprese il normale respiro e ricomponendosi bevve il suo caffè, scambiò due parole con le colleghe che erano con lei e tornò al suo lavoro.
Alcuni minuti dopo arrivò ancora un forte impulso e poi un altro e un altro ancora…. Una decina di scariche a potenza crescente che la fecero arrivare alle soglie dell’orgasmo arrossendo e contorcendosi non poco sulla sedia.
- Monica, tutto bene? Anche oggi ti vedo in difficoltà a star tranquilla, mi sembri una puledra da domare.
Luca, poco lontano da lei non perse occasione.
- tutto bene Luca, grazie. Tutto bene. Non preoccuparti che sono già stata domata da molto. Sai bene che alla mia età non son più una puledra.
Luca era stato messo al suo posto, ma non la perdeva d’occhio.
Monica poco alla volta riprese la sua normalità.
Finì la giornata e salì in auto per andare a far la spesa prima del rientro a casa.
Nel tragitto il piccolo vibratore cominciò ad animarsi all’’impazzata e Monica faticava non poco né traffico cittadino a mantenere la concentrazione ma, almeno non doveva simulare indifferenza.
Riuscì ad arrivare nel parcheggio del supermercato dove finalmente si abbandonò ad un orgasmo infinito, mentre la vibrazione continuava imperterrita alternandone la forza, poi si fermò e Monica riprese a respirare. Attese qualche minuto e scese dall’auto per andare a fare la spesa.
Quando tornò in auto sentì il telefono vibrare, era un messaggio.
Velocemente cercò il telefono nella borsa per controllare, aveva il cuore a mille, temendo o forse sperando, in un nuovo gioco.
Era invece un messaggio di Elisa.
“Ciao Monica cosa ne dici di organizzare una serata con le amiche e… una sorpresa?”
“Sarebbe fantastico”
Rispose d’istinto, felice, ma subito fu presa da mille dubbi.
Insomma, non era poi così convinta di fare una serata con “le ragazze”, probabilmente sarebbe finita ancora in una orgia lesbo. Un conto era stata la casualità degli scorsi giorni, un altro era programmare deliberatamente la serata a leccar fighe.
….. e la sorpresa????
Oddio!
“Ciao Elisa, pensandoci bene in questo periodo sono un po’ presa, non so se riesco a ritagliarmi una serata”
Si voleva parare il culo..
-“Monica non fare la preziosa, ho già avuto conferma da Noemi e Laura per questo venerdì, creo il gruppo e vi mando i dettagli”
Cazzo! Elisa era impressionante, sapeva gestire tutto e tutti e dirle di no risultava difficile.
Poco dopo arrivarono i dettagli.
-“ore 20.30 ci vediamo nel parcheggio del centro commerciale. Vi porto a cena da una amica, restiamo in zona, non preoccupatevi per le auto”
Be, tutto sommato non sembrava nemmeno una cosa preoccupante, la sorpresa sarà stata la cena. E si accodò alle conferme.
Rientrata a casa, si accordò con suo marito per il venerdì sera e giusto per farla sentire un po’ in colpa, lui cercò di trarne vantaggio.
- ok ma in cambio del venerdì cosa mi dai?
Lei sorrise maliziosa e rispose sotto voce
- Vuoi il culo?
Non se lo fece ripetere due volte la baciò appassionatamente mentre le rispondeva
- si, ma lo voglio subito e questa sera come voglio io.
Non si staccarono dall’abbraccio e le mani cominciarono a scorrere sui loro corpi. In un attimo Monica era distesa sul tavolo della cucina, a pancia in giù con il marito che le leccava il buco del culo.
“Porco, non perde tempo!”
Si spogliarono e lui chiese a Monica di andare a prendere il nero cazzo di gomma. Lei lo guardò in modo strano, ma tanto valeva stare al gioco. Andarono in camera da letto e Monica prese il dildo.
- leccalo, mettitelo in bocca come a fargli un pompino dei tuoi, bagnalo bene.
Monica obbedì e prese a fare un pompino al cazzo di gomma mentre lui continuava a leccarle la passera che era sempre più gonfia ed eccitata.
Poi la fece girare, alla pecorina e mentre cominciava a scoparla, con calma gli infilava un dito nel culo incitandola a non smettere di spompinare il fallo di gomma.
- ti piace? Ti piace essere riempita? Continua a fargli il pompino, fallo diventare di marmo
Monica chiudendo gli occhi conciava a godere della situazione simulando effettivamente una scopata a tre.
Lui la scopava, e le allargava il buco del culo, prima un dito, poi due ed ora era arrivato a scoparle il culo con quattro dita. Era oramai ben largo, pronto ad accogliere un cazzo di buone proporzioni.
Si fece passare il fallo e cominciò a scoparla con quello mentre teneva allargato il culo leccandoglielo per bene.
Monica era in estasi, l’orgasmo era alle porte e anche lui se ne accorse. Non voleva farla godere così, le doveva il culo e lo voleva.
Tolse il cazzo di gomma e le infilò nel culo il suo, senza alcuna difficoltà le entro fini alle palle, era largo ed era molto eccitata. Le diede qualche colpo poi passò alla figa alternando i due canali per portarla alla massima eccitazione. Poi prese il fallo di gomma e appoggiandolo al suo culo cominciò a spingere piano fino a fare entrare la cappella. Monica trattenne il fiato e cominciò. Spingere per agevolarne l’ingresso. Non si oppose, anzi ne stava fortemente godendo. Quando il dildo fu nel suo culo per una buna metà, suo marito riprese a scoparla con foga.
- dai Monica, dai! Fatti scopare per bene da questo cazzone nero. Dai, che ti riempiamo.
Si sentiva aprire in due, non tanto dal cazzo di suo marito, quanto dalla proboscide che teneva nel culo. Si lasciò andare, e venne con un orgasmo potente mentre il marito le schizzava sulle tette lasciandole nel culo, ben piantato il dildo.
Piano piano lo estrasse e tornando a Monica
- allora? Ti è piaciuto prenderlo nel culo dal nero?
- porco, il culo lo avevo promesso a te, ma direi che siamo a posto.
- ti sarebbe piaciuto di più se fosse stato vero?
- non lo so, non avevo mai pensato di poter godere così tanto con due cazzi insieme, ma un conto è il dildo, un altro è la carne vera.
- pensaci. vederti godere, godere con te è bellissimo. Se non posso riempirti da solo bisogna provvedere.
Non lo aveva mai confessato, ma scopare sua moglie condividendola con altri era sempre stato un suo sogno, sapeva bene della carica erotica che sprigionava, e vedeva spesso come gli uomini la guardavano per strada. Ma la conosceva e sapeva che difficilmente Monica avrebbe partecipato a qualcosa del genere…
O forse no!
> sarebbe interessante raccogliere i vostri pareri, le vostre opinioni prima di continuare l’opera narrativa ….. se piace continuo o se preferite mi dedico ad altro….
1
voti
voti
valutazione
10
10
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Piccoli passi -4-racconto sucessivo
Piccoli passi -7-
Commenti dei lettori al racconto erotico