Piccoli passi -7-
di
Mind
genere
orge
Non aveva mandato nessun messaggio, ma doveva informare degli eventi con il marito e con le ragazze. Prima di salire in ufficio scrisse tutti i particolari, senza omettere le preoccupazioni per venerdì e le sensazioni della scopata con il marito. A volte si chiedeva se continuare con questo gioco di messaggi ne valeva ancora la pena ma poi rifletteva su quanto l’avesse cambiata in questo periodo, sulle scoperte fatte grazie ai loro giochi a distanza e soprattutto sulle incredibili godute e allora continuava, cosciente che nessuno la stesse obbligando a fare cose contro la sua volontà.
Monica era agitata, non arrivavano risposte, nessun commento, e pur non avendo “strani ospiti” tra le gambe, la sua posizione alla scrivania era oltre modo agitata.
- ciao Monica, oggi? Tutto bene? Hai bisogno di qualcosa?
- senti Luca, stai diventando pesante! Non ho bisogno di niente e soprattutto non so come potresti essermi d’aiuto tu.
Acida e diretta come al suo solito, ma anche questo a Luca piaceva, piaceva perché si immaginava come un giorno potesse “sistemare” quella stronza.
Poco prima dell’ora d’uscita, finalmente, arrivò il messaggio
-“bene! Dovrai prepararti al meglio per domani sera. Se non ho capito male sarà l’occasione per indossare il vestito che hai comprato da Elisa. Questa sera cerca di non giocare con tuo marito e domani ti darò altre indicazioni”.
Cazzo! Il vestito era veramente tanto azzardato. Sì confrontò con Elisa per non essere fuori luogo e lei le confermò che anzi, andava benissimo. Le avrebbe portate in un posto elegante.
Alle 20.30 era parcheggiata davanti all’entrata del centro commerciale e, non vedendo ancora Noemi e Laura, estrasse il telefono per condividere le sue sensazioni, le sue paure e per confermare di aver “indossato” il plug.
Mentre ancora stava scrivendo, si spaventò quando la guardia, un ragazzone di colore, le bussò al vetro e vedendo arrivare anche le altre ragazze le invitò a seguirlo attraverso una porta che conduceva in un lungo e poco illuminato corridoio.
Dietro di lei, Monica sentiva Noemi ridere come una stupida e solo girandosi la vide camminare tenendo il vestito alzato così da mostrare la sua nudità, quasi a provocare l’ignaro uomo.
Monica non sapeva se ridere o preoccuparsi, certo che la serata stava già prendendo strane pieghe.
Arrivarono in un grande spazio illuminato, erano gli spogliatoi del personale, dove Elisa si era appena concessa una doccia e si era già cambiata d’abito e allo specchio era intenta a finire di truccarsi.
Alla vista di un estraneo, le quattro donne non passavano certo inosservate. Monica aveva due splendide tette che facevano capolino da un vestito leggero e ampiamente scollato sulla schiena, senza ombra di dubbio indossato sulla nuda pelle senza intimo.
Elisa, che stava finendo di prepararsi, aveva un top elastico che stringeva le sue tette evidenziando i capezzoli che quasi ne foravano la stoffa infine un largo pantalone a vita bassa e un sandalo con un tacco vertiginoso.
Noemi, con una terza perfetta, a sfidare la forza di gravità aveva optato per una camicia bianca, senza reggiseno, e una lunga gonna nera che come si era visto poco prima, celava il suo sesso completamente nudo e ben depilato. Laura, indossava anche lei un vestito come quello di Monica, solo di un rosso acceso.
Insomma, quattro gran gnocche, non tanto per la loro normale bellezza, quanto per la sensualità che trasmettevano.
- pronte? Adesso Said ci farà passare attraverso il centro commerciale, non si potrebbe ma io e lui ci siamo già accordati e farà questo strappo alla regola. Ci porterà dalla parte opposta senza dover fare tutto il giro e ci gusteremo un aperitivo nel locale della mia amica Elena. Se ci va ci possiamo fermare a cena, se non ci soddisfa il menù vi porto in un altro locale. Unico obbligo, divertirsi!
Elisa e le altre tre donne, felici seguirono Said, e lungo il tragitto si accertarono di come Elisa si era accordata, informandosi sulle “misure” dell’uomo che la stessa Elisa confermò essere di estrema rilevanza…..
Arrivarono al locale ed entrarono in una sala elegante, con luce soffusa e una musica jazz in sottofondo. Da dietro il banco, una ragazza sorridente le raggiunse baciandole.
Era Elena, capello arancio, strizzata in un abito di pelle che a stento conteneva una quarta misura arrivando a coprire a malapena il culo.
Wow! Ma non era finita, perché in mano teneva un frustino e ai piedi due stivali di pelle nera che le arrivavano al ginocchio.
Condusse le ragazze in una saletta con unicamente il loro tavolo, le fece sedere e chiamò il personale per far portare la bottiglia di bollicine e l’aperitivo.
Monica strabuzzò gli occhi quando vide che a portare la bottiglia e i bicchieri era il ragazzo di colore che aveva conosciuto qualche giorno prima e che le aveva consegnato i “giochi”.
Lui le sorrise e si complimentò per il vestito.
Monica era già arrossita, ma per fortuna la poca luce nascondeva molto.
Risero e scherzarono finché terminarono il vino.
Elisa chiamò Elena per farsi spiegare com’era la cena di questa sera.
- signore, sono felice di avervi nostra ospite, vi illustro la serata. Innanzitutto potrete cenare o in questa stanza o nel salone dove già sono sedute altre persone, una trentina circa. La cena di questa sera è, come vedete anche dal mio abbigliamento a tema “schiavi” e sarà pertanto servita da personale di colore a ricordare il periodo storico.
Serviremo piatti tipici dello Stato della Virginia e fine cena, potrete fare dello schiavo, ciò che vorrete. Naturalmente sarà un solo esemplare a vostra disposizione . Spero possiate trarne le giuste soddisfazioni.
Ridendo decisero di fermarsi e cominciarono con le battute verso Elisa che aveva già fatto capire di aver preso le misure con il personale di colore.
Mangiarono bevendo un altro paio di bottiglie di bollicine e il vino cominciava a fare il suo effetto.
Fine cena, il ragazzo di colore si presentò a petto nudo con un pareo in vita, si fece spazio e sdraiatosi sul tavolo tolse il pareo restando completamente nudo spruzzandoli addosso abbondante quantità di panna montata.
- signore, sono a vostra disposizione, partendo dal dessert.
Noemi non perse tempo. Si avvicinò e iniziò a leccare la panna che era sui pettorali, Elisa più veloce di tutte prese a leccare il cazzo del ragazzo che ancora si presentava a dimensioni ridotte. Quattro, cinque leccare e lo prese in bocca completamente cominciando un pompino a risucchio con il forte intento di rendere la consistenza e le dimensioni di tutto interesse.
Laura e Monica stavano a guardare ma non erano certo indifferenti.
Dopo qualche minuto, raggiunta una buona erezione, in cazzo del ragazzo cominciò a ricevere anche le attenzioni di Noemi, le lingue delle due, si alternavano e si incrociavano sul lungo membro nero, Noemi liberò le sue tette cominciando una lenta spagnola. Non si sa come potesse resistere “lo schiavo”, ma restava immobile sdraiato sul tavolo.
Fu Monica per prima ad allungare le mani, cominciò a toccare il petto palestrato del ragazzo e così facendo lasciò in bella vista larga parte delle sue tette. Laura era sicuramente più attratta dalle dette di Monica che dal cazzo che continuava a crescere.
Elisa orami nuda stava spogliando Noemi mentre Monica veniva spogliata da Laura che non ci mise più di qualche secondo e poi cominciò a leccarla in ogni angolo spogliandosi a sua volta.
Monica era completamente in balia della lingua e delle mani di Laura, stava cominciando a toccare le gambe dell’uomo quando anche Elisa si fiondò su di lei giocando con il suo plug.
- bello! È proprio come il mio. Hai fatto bene ad indossarlo, se vuoi provare il vero bastone…
Ridendo cominciò a leccarle la figa continuando a giocare con il plug.
- a me sembra pronto, ma per esserne certa sarà meglio che controllo.
Era Noemi che salì con un balzo sul tavolo e tenendo tra le mani in cazzo ci si impallo sopra piano piano fino ad arrivare alle palle.
- se ti sembra pronto, lasciami il posto che devo testare bene
Elisa smise di leccare Monica, si tolse il suo plug e salita sul tavolo prese il posto di Noemi infilandosi piano piano il palo di carne nel culo.
Senza dubbio ne era ben abituata perché non ci mise molto a farselo scorrere tutto all’interno. Noemi intanto prese a tener lubrificato il buco di Elisa, leccando cazzo, culo e figa.
- Laura, ho bisogno di te!
Noemi chiamava al lavoro l’amica che prontamente obbedì e andò a posizionarsi dietro di lei leccandola a fondo mentre le faceva scivolare la mano intera all’interno della sua larga caverna.
In tutto questo, Monica si stava masturbando.
- Monica tocca a te. Vieni, aiutatela.
Elisa come sempre dava ordini perentori. Lei si sfilò il cazzo dal culo e tornò a spompinarlo mentre Noemi e Laura facevano salire Monica accompagnandole il cazzo fino alla figa che già era completamente dilatata.
Monica era quasi in trance, non riusciva a capire se era lei a fare quello che stava facendo o che altro, ma stava cominciando a godere saltando su quel grosso cazzo nero che assomigliava molto, anche per le dimensioni al dildo che aveva a casa.
Elisa prese nuovamente l’iniziativa liberando entrambe i buchi di Monica e indirizzando il grosso cazzo al culo dell’amica.
Monica sbarrò gli occhi ma non oppose resistenza accogliendo il cazzo fino alle palle cominciando a mugolare dal piacere mentre le tre amiche le stavano leccando la figa e le tette alternandosi.
Il ragazzo andò avanti per qualche minuto ma non era di gomma ed esplose in un violento orgasmo che innondò le budella di Monica ma restò al suo posto mentre lei continuava il suo movimento fino ad inondare la faccia di Laura.
Poi si sfilò dal culo il suo enorme ospite e si sdraiò su una vicina poltrona di pelle.
Laura sempre più attratta da Monica cominciò a leccarle lo sprema che le colava dal culo e non smise finché non ebbe tolto ogni tracccia.
Monica era completamente nelle mani di Laura, l’orgasmo di poco prima e il lavoro di lingua che stava subendo non le avrebbero permesso di muovere un solo muscolo di sua iniziativa.
Elisa e Noemi riportarono il cazzo alle sue dimensioni ragguardevoli e presero ad alternarsi soddisfacendo ogni loro buco.
Quando comparve Elena, il ragazzo aveva appena riempito il culo di Noemi e, l’unica che non aveva testato la consistenza tra le proprie gambe dello schiavo era Laura, ancora troppo presa nel leccare la passera di Monica.
- signore, se volete raggiungere la sala grande, potrete partecipare alla festa e trovare ulteriore elementi di conforto, se invece volete restare qui, posso portar via l’ormai inservibile schiavo e nel caso farvi raggiungere da qualche altra sorpresa.
Noemi si alzò
- Elena, serata perfetta ma la mia amica Laura avrebbe bisogno di qualcosa di forte, non ha preso il dolce. Hai per caso qualche altra specialità?
Elena tornò subito tendo tra le mani dei lacci che servirono a legare Laura ad una grande “X” che era posizionata in fondo alla sala.
Una volta legata, Laura fu incappucciata cosi da non poter vedere, infine Elena spalmò il sesso di Laura con una crema e fece entrare un grosso cane che cominciò a leccare Laura con la sua funga e ruvida lingua facendole raggiungere tre orgasmi di fila prima di farlo smettere e liberare una sfinita Laura.
Circa mezz’ora dopo, sporche e stanche le donne uscirono dal locale raggiungendo le loro auto con una passeggiata attraverso il parcheggio del centro commerciale.
Durante il tragitto si fermò un auto che abbassando il finestrino cercò di concordare una prestazione, scambiando le quattro amiche per delle professioniste del sesso a pagamento….
Un venerdì sera alternativo si era appena concluso.
> se avete piacere, i vostri commenti sono graditi
Monica era agitata, non arrivavano risposte, nessun commento, e pur non avendo “strani ospiti” tra le gambe, la sua posizione alla scrivania era oltre modo agitata.
- ciao Monica, oggi? Tutto bene? Hai bisogno di qualcosa?
- senti Luca, stai diventando pesante! Non ho bisogno di niente e soprattutto non so come potresti essermi d’aiuto tu.
Acida e diretta come al suo solito, ma anche questo a Luca piaceva, piaceva perché si immaginava come un giorno potesse “sistemare” quella stronza.
Poco prima dell’ora d’uscita, finalmente, arrivò il messaggio
-“bene! Dovrai prepararti al meglio per domani sera. Se non ho capito male sarà l’occasione per indossare il vestito che hai comprato da Elisa. Questa sera cerca di non giocare con tuo marito e domani ti darò altre indicazioni”.
Cazzo! Il vestito era veramente tanto azzardato. Sì confrontò con Elisa per non essere fuori luogo e lei le confermò che anzi, andava benissimo. Le avrebbe portate in un posto elegante.
Alle 20.30 era parcheggiata davanti all’entrata del centro commerciale e, non vedendo ancora Noemi e Laura, estrasse il telefono per condividere le sue sensazioni, le sue paure e per confermare di aver “indossato” il plug.
Mentre ancora stava scrivendo, si spaventò quando la guardia, un ragazzone di colore, le bussò al vetro e vedendo arrivare anche le altre ragazze le invitò a seguirlo attraverso una porta che conduceva in un lungo e poco illuminato corridoio.
Dietro di lei, Monica sentiva Noemi ridere come una stupida e solo girandosi la vide camminare tenendo il vestito alzato così da mostrare la sua nudità, quasi a provocare l’ignaro uomo.
Monica non sapeva se ridere o preoccuparsi, certo che la serata stava già prendendo strane pieghe.
Arrivarono in un grande spazio illuminato, erano gli spogliatoi del personale, dove Elisa si era appena concessa una doccia e si era già cambiata d’abito e allo specchio era intenta a finire di truccarsi.
Alla vista di un estraneo, le quattro donne non passavano certo inosservate. Monica aveva due splendide tette che facevano capolino da un vestito leggero e ampiamente scollato sulla schiena, senza ombra di dubbio indossato sulla nuda pelle senza intimo.
Elisa, che stava finendo di prepararsi, aveva un top elastico che stringeva le sue tette evidenziando i capezzoli che quasi ne foravano la stoffa infine un largo pantalone a vita bassa e un sandalo con un tacco vertiginoso.
Noemi, con una terza perfetta, a sfidare la forza di gravità aveva optato per una camicia bianca, senza reggiseno, e una lunga gonna nera che come si era visto poco prima, celava il suo sesso completamente nudo e ben depilato. Laura, indossava anche lei un vestito come quello di Monica, solo di un rosso acceso.
Insomma, quattro gran gnocche, non tanto per la loro normale bellezza, quanto per la sensualità che trasmettevano.
- pronte? Adesso Said ci farà passare attraverso il centro commerciale, non si potrebbe ma io e lui ci siamo già accordati e farà questo strappo alla regola. Ci porterà dalla parte opposta senza dover fare tutto il giro e ci gusteremo un aperitivo nel locale della mia amica Elena. Se ci va ci possiamo fermare a cena, se non ci soddisfa il menù vi porto in un altro locale. Unico obbligo, divertirsi!
Elisa e le altre tre donne, felici seguirono Said, e lungo il tragitto si accertarono di come Elisa si era accordata, informandosi sulle “misure” dell’uomo che la stessa Elisa confermò essere di estrema rilevanza…..
Arrivarono al locale ed entrarono in una sala elegante, con luce soffusa e una musica jazz in sottofondo. Da dietro il banco, una ragazza sorridente le raggiunse baciandole.
Era Elena, capello arancio, strizzata in un abito di pelle che a stento conteneva una quarta misura arrivando a coprire a malapena il culo.
Wow! Ma non era finita, perché in mano teneva un frustino e ai piedi due stivali di pelle nera che le arrivavano al ginocchio.
Condusse le ragazze in una saletta con unicamente il loro tavolo, le fece sedere e chiamò il personale per far portare la bottiglia di bollicine e l’aperitivo.
Monica strabuzzò gli occhi quando vide che a portare la bottiglia e i bicchieri era il ragazzo di colore che aveva conosciuto qualche giorno prima e che le aveva consegnato i “giochi”.
Lui le sorrise e si complimentò per il vestito.
Monica era già arrossita, ma per fortuna la poca luce nascondeva molto.
Risero e scherzarono finché terminarono il vino.
Elisa chiamò Elena per farsi spiegare com’era la cena di questa sera.
- signore, sono felice di avervi nostra ospite, vi illustro la serata. Innanzitutto potrete cenare o in questa stanza o nel salone dove già sono sedute altre persone, una trentina circa. La cena di questa sera è, come vedete anche dal mio abbigliamento a tema “schiavi” e sarà pertanto servita da personale di colore a ricordare il periodo storico.
Serviremo piatti tipici dello Stato della Virginia e fine cena, potrete fare dello schiavo, ciò che vorrete. Naturalmente sarà un solo esemplare a vostra disposizione . Spero possiate trarne le giuste soddisfazioni.
Ridendo decisero di fermarsi e cominciarono con le battute verso Elisa che aveva già fatto capire di aver preso le misure con il personale di colore.
Mangiarono bevendo un altro paio di bottiglie di bollicine e il vino cominciava a fare il suo effetto.
Fine cena, il ragazzo di colore si presentò a petto nudo con un pareo in vita, si fece spazio e sdraiatosi sul tavolo tolse il pareo restando completamente nudo spruzzandoli addosso abbondante quantità di panna montata.
- signore, sono a vostra disposizione, partendo dal dessert.
Noemi non perse tempo. Si avvicinò e iniziò a leccare la panna che era sui pettorali, Elisa più veloce di tutte prese a leccare il cazzo del ragazzo che ancora si presentava a dimensioni ridotte. Quattro, cinque leccare e lo prese in bocca completamente cominciando un pompino a risucchio con il forte intento di rendere la consistenza e le dimensioni di tutto interesse.
Laura e Monica stavano a guardare ma non erano certo indifferenti.
Dopo qualche minuto, raggiunta una buona erezione, in cazzo del ragazzo cominciò a ricevere anche le attenzioni di Noemi, le lingue delle due, si alternavano e si incrociavano sul lungo membro nero, Noemi liberò le sue tette cominciando una lenta spagnola. Non si sa come potesse resistere “lo schiavo”, ma restava immobile sdraiato sul tavolo.
Fu Monica per prima ad allungare le mani, cominciò a toccare il petto palestrato del ragazzo e così facendo lasciò in bella vista larga parte delle sue tette. Laura era sicuramente più attratta dalle dette di Monica che dal cazzo che continuava a crescere.
Elisa orami nuda stava spogliando Noemi mentre Monica veniva spogliata da Laura che non ci mise più di qualche secondo e poi cominciò a leccarla in ogni angolo spogliandosi a sua volta.
Monica era completamente in balia della lingua e delle mani di Laura, stava cominciando a toccare le gambe dell’uomo quando anche Elisa si fiondò su di lei giocando con il suo plug.
- bello! È proprio come il mio. Hai fatto bene ad indossarlo, se vuoi provare il vero bastone…
Ridendo cominciò a leccarle la figa continuando a giocare con il plug.
- a me sembra pronto, ma per esserne certa sarà meglio che controllo.
Era Noemi che salì con un balzo sul tavolo e tenendo tra le mani in cazzo ci si impallo sopra piano piano fino ad arrivare alle palle.
- se ti sembra pronto, lasciami il posto che devo testare bene
Elisa smise di leccare Monica, si tolse il suo plug e salita sul tavolo prese il posto di Noemi infilandosi piano piano il palo di carne nel culo.
Senza dubbio ne era ben abituata perché non ci mise molto a farselo scorrere tutto all’interno. Noemi intanto prese a tener lubrificato il buco di Elisa, leccando cazzo, culo e figa.
- Laura, ho bisogno di te!
Noemi chiamava al lavoro l’amica che prontamente obbedì e andò a posizionarsi dietro di lei leccandola a fondo mentre le faceva scivolare la mano intera all’interno della sua larga caverna.
In tutto questo, Monica si stava masturbando.
- Monica tocca a te. Vieni, aiutatela.
Elisa come sempre dava ordini perentori. Lei si sfilò il cazzo dal culo e tornò a spompinarlo mentre Noemi e Laura facevano salire Monica accompagnandole il cazzo fino alla figa che già era completamente dilatata.
Monica era quasi in trance, non riusciva a capire se era lei a fare quello che stava facendo o che altro, ma stava cominciando a godere saltando su quel grosso cazzo nero che assomigliava molto, anche per le dimensioni al dildo che aveva a casa.
Elisa prese nuovamente l’iniziativa liberando entrambe i buchi di Monica e indirizzando il grosso cazzo al culo dell’amica.
Monica sbarrò gli occhi ma non oppose resistenza accogliendo il cazzo fino alle palle cominciando a mugolare dal piacere mentre le tre amiche le stavano leccando la figa e le tette alternandosi.
Il ragazzo andò avanti per qualche minuto ma non era di gomma ed esplose in un violento orgasmo che innondò le budella di Monica ma restò al suo posto mentre lei continuava il suo movimento fino ad inondare la faccia di Laura.
Poi si sfilò dal culo il suo enorme ospite e si sdraiò su una vicina poltrona di pelle.
Laura sempre più attratta da Monica cominciò a leccarle lo sprema che le colava dal culo e non smise finché non ebbe tolto ogni tracccia.
Monica era completamente nelle mani di Laura, l’orgasmo di poco prima e il lavoro di lingua che stava subendo non le avrebbero permesso di muovere un solo muscolo di sua iniziativa.
Elisa e Noemi riportarono il cazzo alle sue dimensioni ragguardevoli e presero ad alternarsi soddisfacendo ogni loro buco.
Quando comparve Elena, il ragazzo aveva appena riempito il culo di Noemi e, l’unica che non aveva testato la consistenza tra le proprie gambe dello schiavo era Laura, ancora troppo presa nel leccare la passera di Monica.
- signore, se volete raggiungere la sala grande, potrete partecipare alla festa e trovare ulteriore elementi di conforto, se invece volete restare qui, posso portar via l’ormai inservibile schiavo e nel caso farvi raggiungere da qualche altra sorpresa.
Noemi si alzò
- Elena, serata perfetta ma la mia amica Laura avrebbe bisogno di qualcosa di forte, non ha preso il dolce. Hai per caso qualche altra specialità?
Elena tornò subito tendo tra le mani dei lacci che servirono a legare Laura ad una grande “X” che era posizionata in fondo alla sala.
Una volta legata, Laura fu incappucciata cosi da non poter vedere, infine Elena spalmò il sesso di Laura con una crema e fece entrare un grosso cane che cominciò a leccare Laura con la sua funga e ruvida lingua facendole raggiungere tre orgasmi di fila prima di farlo smettere e liberare una sfinita Laura.
Circa mezz’ora dopo, sporche e stanche le donne uscirono dal locale raggiungendo le loro auto con una passeggiata attraverso il parcheggio del centro commerciale.
Durante il tragitto si fermò un auto che abbassando il finestrino cercò di concordare una prestazione, scambiando le quattro amiche per delle professioniste del sesso a pagamento….
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