Elena… -5-
di
Mind
genere
orge
Le giornate passavano tra mille impegni e tra molti incontri con quella che agli occhi di molti era diventata la mia ragazza ma che ancora non avevamo capito come definire la nostra relazione fatta di sesso, di esperienze più o meno diverse ma anche di feeling reciproco. Stavamo bene insieme ma nessuno pretendeva legami o controllo sull’altro.
Erano passati un paio di mesi da quando avevamo cominciato a frequentarci e pur avendone combinate tante, non eravamo più tornati su quella confidenza che mi aveva fatto. La voglia di “provare” il nero, in abbondanza…
La cosa mi venne in mente quando sentiì Robert, il commerciale dell’azienda cliente negli States.
Robert, Bob come lo chiamavo in confidenza, mi preannunciò un’imminente giro europeo per verifica e controllo dei fornitori. Nulla di preoccupante, il nostro rapporto di lavoro non era in discussione. Ma la delegazione sarebbe sbarcata a controllare sia gli standard produttivi che le competenze, in vista di un rinnovo dei contratti di fornitura. Era per tanto l’occasione di provare ad aumentare il fatturato e naturalmente gli utili..
Sarebbero arrivati a Londra, dove convocavano i vari fornitori europei, poi da lì avrebbero organizzato il giro di visite gestendo numeri e giorni.
Avrei quindi dovuto organizzare la presenza a Londra per almeno un paio di giorni, tre al massimo e cercando di capire gli sviluppi, gestire l’ospitalità degli americani ed organizzare al meglio i reparti dell’azienda che dovevano essere perfetti!
Per la parte aziendale nessun problema, i vari responsabili una volta coinvolti ed ingaggiati al meglio, sarebbero stati in grado di elevare ulteriormente i nostri standard. La capacità produttiva non era in discussione.
Per Londra era fondamentale capire come costruire la squadra ed infine capire chi e quando sarebbe venuto in visita da noi.
Un paio di giorni dopo Bob mi mandò i dettagli.
Tre giorni a Londra, uno di arrivo il seguente per gli incontri e cena, il successivo saremmo rientrati.
La loro delegazione era folta e oltre a Bob, comprendeva il nuovo Ceo, e altri sei responsabili di varie funzioni. Otto persone in tutto. La visita in Italia avrebbe comportato il nostro impegno per tre ospiti. Era a questo punto importante capire come si componeva la squadra americana in visita per organizzare al meglio l’ospitalità.
Nei giorni successivi, mi incontrai con Elena e le raccontai di questa cosa che mi avrebbe tenuto impegnato per le prossime due settimane, ma avremmo comunque organizzato per recuperare 😂.
Lei era entusiasta per me, parlavamo raramente dei nostri lavori, e il fatto di muovermi all’estero la affascinava tantissimo. Non sapeva e non le interessava sapere che una piccola parte dell’azienda per cui lavoravo era anche mia. Anche a lei sarebbe piaciuto viaggiare di più, certo per divertimento ma conciliando i tempi, lavoro e tempo libero potevano anche dare gratificazione.
Tutto questo entusiasmo lo premiai con la promessa di organizzare un week end all’estero, Londra l’aveva già visitata ma non era mai stata a Barcelona, una città tra l’altro anche comoda da raggiungere.
Arrivò il giorno in cui mi trasferii a Londra per incontrare la delegazione.
Gli incontri di lavoro andarono benissimo, i clienti erano in gruppo affiatato e molto simpatici. Nel corso della settimana successiva sarebbero stati da noi Bob con Liam e Violet. Liam era un altro ex giocatore di Basket, anche lui di colore sembravano fratelli. Violet una ragazza giovane, sulla trentina di chiara discendenza Irlandese.
Bob conosceva la nostra realtà tanto è vero che mise subito in chiaro che saremmo dovuti andare a cena in un determinato ristorante che cucinava la pasta in modo favoloso. Gli altri due colleghi, alla loro prima visita in Italia erano impazienti di raggiungerci. Avevo come la sensazione che la parte di lavoro non era solo una formalità, ma quasi sarebbe stata inesistente.
Mi venne in mente il desiderio di Elena….
Probabilmente era una follia, sicuramente nessuno avrebbe avuto la voglia o anche solo il pensiero di avventure sessuali, ma mentre ci pensavo mi resi conto che l’ erezione si faceva sentire.
Chissà! Ma chissà se anche Violet poteva essere interessata. Era tutto sommato una bella ragazza dai lineamenti armoniosi, due occhi verdi che ipnotizzavano e, se vogliamo trovarle dei difetti, i fianchi leggermente rotondi e un po’ poco seno per i miei gusti.
Tornato a casa, contento degli sviluppi dell’incontro, raccontai a Elena del mio entusiasmo senza accennare alla mia folle idea.
Lei timidamente chiese se in qualche modo avesse potuto essere utile, parlava un fluente inglese e se poteva non perdeva occasione di tenerlo allenato.
Sorrisi tra me e me, ma quando mi comunicarono le date della visita e, in via confidenziale Bob mi chiese se potevo suggerirgli qualcosa per il week end che avevano libero dal lavoro, mi illuminai.
A tutti, Elena compresa, proposi di trascorrere il week end in relax, ma sfruttando la possibilità di visitare qualcosa. L’idea era un agriturismo in Toscana, vicino a a Firenze e a tutta la sua cultura ma anche occasione di soddisfazione culinaria per far conoscere agli americani la vera cucina.
Ai tre annunciai che il week end sarebbe stato sicuramente non lavorativo e che avremmo avuto la compagnia anche di Elena, presentata come una mia consulente amica.
Spiegai a Elena come i clienti fossero simpatici, alla mano e molto disponibili a divertirsi, tanto che l’idea di Firenze, dei suoi musei e dei monumenti era piaciuta ma era piaciuto ancor di più per la possibilità di degustare ottimi vini e ottimo cibo.
Venerdì finimmo di lavorare all’ora di pranzo. Ritornarono a pranzare nel famoso ristorante preferito da Bob e diedi loro appuntamento dopo pranzo, li avrei raggiunti con Elena ed insieme ci saremmo diretti verso Firenze.
Quando Elena fu presentata, notai del fluido tra tutti. Lei era indubbiamente una gran bella ragazza e si faceva notare, e non solo per la sua scollatura…. Bob e Liam erano quarantenni in forma, ex atleti anche se non di livello, ma molto alti e fisicamente impressionanti. Violet … be non so se Elena l’avesse vista.. ma io notai che si era cambiata, aveva indossato un vestitino corto che metteva in mostra due belle gambe. In abiti non di lavoro sembrava anche più carina.
Partimmo ed in auto Elena mi stordì.
- non mi avevi detto che erano due statue, ma che personale. Come sono simpatici. ..
E via di complimenti per almeno cinque minuti.
- Elena, mi avevi detto sei tuo desiderio di essere scopata da due neri contemporaneamente….. non l’ho organizzata di proposito, ma se vuoi…
Dopo un momento di silenzio
- mi hai spiazzata. Mai avrei pensato che tu potessi propormi questa cosa. Non so cosa dirti.
- nulla, non devi dirmi niente. Nemmeno voglio dirti che devi fare
Qualcosa. Solo che sai quanto tengo a te, quanto mi piace stare con te e quanto mi piace spiazzarti ma anche e soprattutto farti felice.
- il nostro è uno strano rapporto. Prima o poi capiremo anche quanto è strano e quanto è “rapporto”. Ma sappi che se mai dovesse accendersi la lampadina della follia, ti vorrei al mio fianco!
- basta non aver dietro uno di loro
E cominciammo a ridere come due matti.
Prima di arrivare all’agriturismo fecimo tappa in un borgo che per molti motivi meritava di essere visto.
I tre stranieri rimasero entusiasmati dalla storia, dal panorama e durante la visita a piedi, le due ragazze parlarono molto, mentre i due uomini davano molte attenzioni ad Elena. Cordiali e attenti alle sue domande. Insomma un bel gruppo.
Violet ad un certo punto mi prese sotto braccio e mi ringraziò per questa fantastica opportunità, erano come dei bambini in gita.
Mi spiegò come nonostante le sue radici, non fosse mai stata in Europa e quanto gli stava piacendo l’Italia e gli italiani.
In serata arrivammo all’agriturismo, preso possesso delle camere, ci preparammo per la cena che consumammo a bordo piscina.
La temperatura lo permetteva e il paesaggio lo consigliava.
I proprietari furono splendidi, superandoli in cucina. La serata perseguiva tra chiacchiere e risate, ad un certo punto il proprietario mi disse che eravamo gli unici ospiti, la struttura era tutta per noi. Loro sarebbero andati altrove. La mattina tutto era già pronto per la colazione e alle 7.30 sarebbe arrivato il fornaio con i dolci. Se non fossimo partiti presto ci saremmo rivisti e comunque ringraziava per la preferenza.
Alle 23 le bottiglie di vino facevano effetto negli americani, Bob annunciò che avrebbe fatto un bagno in piscina per rinfrescarsi. Andò velocemente a cambiarsi e si tuffò in piscina felice, rassicurando tutti sulla temperatura dell’acqua.
Violet si sfilò il vestito e si tuffò vestita solo delle sue mutandine di pizzo, che una volta bagnate era come se non ci fossero.
- Come on guys, what are you waiting for? Come on, get in the water too, you’re fine
Ci guardammo ancora un momento, poi Liam si sfilò la maglietta, tolse i pantaloni e si buttò in acqua con i boxer aderenti che evidenziavano la sua terza gamba. Non volevo sembrar lo sfigato del gruppo e guardata Elena, insieme ci spogliammo e entrammo in acqua. Elena si tuffò con indosso l’intimo ma nel tuffo perse il reggiseno seguita dall’’applauso degli americani.
Fu Liam ad innescare la gara….
- hei Violet, there is no competition. In terms of tits Italy beats USA
Lei ridendo
- Don’t worry guys, we win widely on other measures
Guardandomi mi sorrise e ci tenne subito a precisare che non c’era nulla di personale.
Elena prese le mie difese
- a volte le misure non contano se ti possono portare lontano, credetemi che qui vinciamo anche le maratone.
Tutti scoppiammo a ridere e Violet che sembrava essere la parte più seria del gruppo, si dimostrò ben altro.
- essendo in Italia per la prima volta, non ho mai avuto il piacere.. non so se devo chiedere il permesso a Elena ma se volete farvi onore, sarebbe un bel gesto anche per l’ospitalità verso i clienti ..
Ridendo si tolse anche l’ultimo pezzo di stoffa che le restava e incitò tutti a fare altrettanto. Rapido scambio di occhiate e in un baleno nessuno aveva più nulla addosso. L’acqua della piscina mascherava molto e raffreddava i bollenti spiriti.
Anche se Violet non si perse d’animo prima tastando l’attrezzzatura di Bob, poi Liam mentre si dirigeva verso di me.
- non crederai di scappare???
- non ci penso nemmeno, qui ne va dell’onore dell’Italia!
Così dicendo mi avvicinai a Violet in acqua e mettendole le mani sul culo la avvicinai a me.
Il mio cazzo, non ancora del tutto in tiro cominciò a strusciarsi su di lei mi che mettendomi la lingua in bocca si impalò all’istante.
Violet era molto intraprendente… intanto in uno degli angoli della piscina, Liam era seduto sul bordo Elena aveva già preso in bocca il suo nero manganello e Bob si era posizionato dietro di lei e le stava massaggiando ben bene le tette.
In meno di cinque minuti la serata aveva preso una piega particolare. Elena e le sue fantasie stavo per essere soddisfatte.
Io e Violet uscimmo dall’acqua, il rischio di raffreddarsi e perdere in consistenza era alto ma sarà stato per quello che Violet si preoccupò di tener tutto caldo in bocca?
La feci mettere a pecorina poggiando sulla sedia a bordo piscina e presi a stantuffarla da dietro.
Nel mentre gli altri restavano in acqua ma si erano scambiati i posti.
Ora Liam era dietro ma stava palesemente riempiendo la figa di Elena che ad ogni affondo doveva lasciare la presa con la bocca al cazzo di Bob.
I due non mi degnavano di uno sguardo, nessuno mi veniva in aiuto.
Le piccole tette di Violet si rivelarono però un toccasana perché la ragazza era sensibilissima sui capezzoli e come iniziai a palparla, venne copiosamente.
Si staccò da me, riprese a pompare chiedendo un simile trattamento. Leccandola tra le gambe mi concentrai sul suo buchetto che mi pareva tutto sommato stretto.
Cominciai con la lingua ma ben presto infilai prima un dito e poi il secondo riprendendo a scoparla con la mano.
Si stava caricando ancora e ben presto, si alzò tornando a cavalcarmi.
Tre quattro colpi poi la sollevai e puntai dritto al suo culo che senza alcuno sforzo accolse per intero il mio membro. Non era a digiuno di questa pratica. La girai, facendomi dare la schiena e in questa posizione riuscivo a solleticarle il clitoride. Era come impazzita e ben presto scoppiò in un secondo orgasmo facendomi subito dopo venire abbondantemente nel suo culo.
Non persi tempo, nonostante lei stava accusando l’orgasmo appena raggiunto, le piazzai il cazzo un po’ barzotto in gola nella quasi certezza di mantenere l’ erezione.
Alzando gli occhi capii che tutto era inutile.
I tre si erano spostati nel punto più basso della piscina ed Elena stava per coronare il suo sogno.
Bob era sdraiato, lei sopra di lui dava la schiena a Liam che stava appoggiando la sua cappella al culo di Elena che sembrava in estasi.
Si girò verso di me e con un sorriso dei suoi mi inviò un bacio da lontano che mi rianimò immediatamente il cazzo.
Se ne accorse anche Violet che mi saltò immediatamente in braccio tornando a cavalcarmi.
Il feeling che mi legava a Elena era incredibile, mi stavo innamorando di lei. O delle sue urla.
- Si si dai! Ancora spingete fino infondo.
Era il preludio al suo orgasmo alle lunghe scie di sperma che i due riversarono sul suo viso.
Era bellissima, stravolta e stranamente incapace di riprendere subito l’iniziativa.
Liam si avvicinò a Violet e prese a baciarla. Lei disse qualcosa e lui prese a leccarle il culo ma anche il mio cazzo mentre ero ancora intento a tenere alto l’onore dell’Italia.
Non avevo mai avuto esperienze con uomini, e francamente ne facevo volentieri a meno.
Pian piano mi sfilai e lasciai il posto a Liam.
Elena si era buttata in acqua togliendosi tutti i liquidi dal viso, mi raggiunse, mi abbracciò in acqua e mi disse
- grazie. Grazie sei fantastico.
- non credere di cavartela così, poi voglio la mia razione.
Mi baciò e si strinse forte a me mentre Liam e Violet concludevano la loro cavalcata e Bob scrutava tutti in disparte.
-I would close the evening with a draw, but the Italian quality is not discussed in the slightest. I am pleased to confirm an increase in supplies, with an appropriate schedule of regular inspection visits.
Violet, scoprii era la nipote del proprietario e la sua positività era indispensabile per l’aumento del lavoro.
Erano passati un paio di mesi da quando avevamo cominciato a frequentarci e pur avendone combinate tante, non eravamo più tornati su quella confidenza che mi aveva fatto. La voglia di “provare” il nero, in abbondanza…
La cosa mi venne in mente quando sentiì Robert, il commerciale dell’azienda cliente negli States.
Robert, Bob come lo chiamavo in confidenza, mi preannunciò un’imminente giro europeo per verifica e controllo dei fornitori. Nulla di preoccupante, il nostro rapporto di lavoro non era in discussione. Ma la delegazione sarebbe sbarcata a controllare sia gli standard produttivi che le competenze, in vista di un rinnovo dei contratti di fornitura. Era per tanto l’occasione di provare ad aumentare il fatturato e naturalmente gli utili..
Sarebbero arrivati a Londra, dove convocavano i vari fornitori europei, poi da lì avrebbero organizzato il giro di visite gestendo numeri e giorni.
Avrei quindi dovuto organizzare la presenza a Londra per almeno un paio di giorni, tre al massimo e cercando di capire gli sviluppi, gestire l’ospitalità degli americani ed organizzare al meglio i reparti dell’azienda che dovevano essere perfetti!
Per la parte aziendale nessun problema, i vari responsabili una volta coinvolti ed ingaggiati al meglio, sarebbero stati in grado di elevare ulteriormente i nostri standard. La capacità produttiva non era in discussione.
Per Londra era fondamentale capire come costruire la squadra ed infine capire chi e quando sarebbe venuto in visita da noi.
Un paio di giorni dopo Bob mi mandò i dettagli.
Tre giorni a Londra, uno di arrivo il seguente per gli incontri e cena, il successivo saremmo rientrati.
La loro delegazione era folta e oltre a Bob, comprendeva il nuovo Ceo, e altri sei responsabili di varie funzioni. Otto persone in tutto. La visita in Italia avrebbe comportato il nostro impegno per tre ospiti. Era a questo punto importante capire come si componeva la squadra americana in visita per organizzare al meglio l’ospitalità.
Nei giorni successivi, mi incontrai con Elena e le raccontai di questa cosa che mi avrebbe tenuto impegnato per le prossime due settimane, ma avremmo comunque organizzato per recuperare 😂.
Lei era entusiasta per me, parlavamo raramente dei nostri lavori, e il fatto di muovermi all’estero la affascinava tantissimo. Non sapeva e non le interessava sapere che una piccola parte dell’azienda per cui lavoravo era anche mia. Anche a lei sarebbe piaciuto viaggiare di più, certo per divertimento ma conciliando i tempi, lavoro e tempo libero potevano anche dare gratificazione.
Tutto questo entusiasmo lo premiai con la promessa di organizzare un week end all’estero, Londra l’aveva già visitata ma non era mai stata a Barcelona, una città tra l’altro anche comoda da raggiungere.
Arrivò il giorno in cui mi trasferii a Londra per incontrare la delegazione.
Gli incontri di lavoro andarono benissimo, i clienti erano in gruppo affiatato e molto simpatici. Nel corso della settimana successiva sarebbero stati da noi Bob con Liam e Violet. Liam era un altro ex giocatore di Basket, anche lui di colore sembravano fratelli. Violet una ragazza giovane, sulla trentina di chiara discendenza Irlandese.
Bob conosceva la nostra realtà tanto è vero che mise subito in chiaro che saremmo dovuti andare a cena in un determinato ristorante che cucinava la pasta in modo favoloso. Gli altri due colleghi, alla loro prima visita in Italia erano impazienti di raggiungerci. Avevo come la sensazione che la parte di lavoro non era solo una formalità, ma quasi sarebbe stata inesistente.
Mi venne in mente il desiderio di Elena….
Probabilmente era una follia, sicuramente nessuno avrebbe avuto la voglia o anche solo il pensiero di avventure sessuali, ma mentre ci pensavo mi resi conto che l’ erezione si faceva sentire.
Chissà! Ma chissà se anche Violet poteva essere interessata. Era tutto sommato una bella ragazza dai lineamenti armoniosi, due occhi verdi che ipnotizzavano e, se vogliamo trovarle dei difetti, i fianchi leggermente rotondi e un po’ poco seno per i miei gusti.
Tornato a casa, contento degli sviluppi dell’incontro, raccontai a Elena del mio entusiasmo senza accennare alla mia folle idea.
Lei timidamente chiese se in qualche modo avesse potuto essere utile, parlava un fluente inglese e se poteva non perdeva occasione di tenerlo allenato.
Sorrisi tra me e me, ma quando mi comunicarono le date della visita e, in via confidenziale Bob mi chiese se potevo suggerirgli qualcosa per il week end che avevano libero dal lavoro, mi illuminai.
A tutti, Elena compresa, proposi di trascorrere il week end in relax, ma sfruttando la possibilità di visitare qualcosa. L’idea era un agriturismo in Toscana, vicino a a Firenze e a tutta la sua cultura ma anche occasione di soddisfazione culinaria per far conoscere agli americani la vera cucina.
Ai tre annunciai che il week end sarebbe stato sicuramente non lavorativo e che avremmo avuto la compagnia anche di Elena, presentata come una mia consulente amica.
Spiegai a Elena come i clienti fossero simpatici, alla mano e molto disponibili a divertirsi, tanto che l’idea di Firenze, dei suoi musei e dei monumenti era piaciuta ma era piaciuto ancor di più per la possibilità di degustare ottimi vini e ottimo cibo.
Venerdì finimmo di lavorare all’ora di pranzo. Ritornarono a pranzare nel famoso ristorante preferito da Bob e diedi loro appuntamento dopo pranzo, li avrei raggiunti con Elena ed insieme ci saremmo diretti verso Firenze.
Quando Elena fu presentata, notai del fluido tra tutti. Lei era indubbiamente una gran bella ragazza e si faceva notare, e non solo per la sua scollatura…. Bob e Liam erano quarantenni in forma, ex atleti anche se non di livello, ma molto alti e fisicamente impressionanti. Violet … be non so se Elena l’avesse vista.. ma io notai che si era cambiata, aveva indossato un vestitino corto che metteva in mostra due belle gambe. In abiti non di lavoro sembrava anche più carina.
Partimmo ed in auto Elena mi stordì.
- non mi avevi detto che erano due statue, ma che personale. Come sono simpatici. ..
E via di complimenti per almeno cinque minuti.
- Elena, mi avevi detto sei tuo desiderio di essere scopata da due neri contemporaneamente….. non l’ho organizzata di proposito, ma se vuoi…
Dopo un momento di silenzio
- mi hai spiazzata. Mai avrei pensato che tu potessi propormi questa cosa. Non so cosa dirti.
- nulla, non devi dirmi niente. Nemmeno voglio dirti che devi fare
Qualcosa. Solo che sai quanto tengo a te, quanto mi piace stare con te e quanto mi piace spiazzarti ma anche e soprattutto farti felice.
- il nostro è uno strano rapporto. Prima o poi capiremo anche quanto è strano e quanto è “rapporto”. Ma sappi che se mai dovesse accendersi la lampadina della follia, ti vorrei al mio fianco!
- basta non aver dietro uno di loro
E cominciammo a ridere come due matti.
Prima di arrivare all’agriturismo fecimo tappa in un borgo che per molti motivi meritava di essere visto.
I tre stranieri rimasero entusiasmati dalla storia, dal panorama e durante la visita a piedi, le due ragazze parlarono molto, mentre i due uomini davano molte attenzioni ad Elena. Cordiali e attenti alle sue domande. Insomma un bel gruppo.
Violet ad un certo punto mi prese sotto braccio e mi ringraziò per questa fantastica opportunità, erano come dei bambini in gita.
Mi spiegò come nonostante le sue radici, non fosse mai stata in Europa e quanto gli stava piacendo l’Italia e gli italiani.
In serata arrivammo all’agriturismo, preso possesso delle camere, ci preparammo per la cena che consumammo a bordo piscina.
La temperatura lo permetteva e il paesaggio lo consigliava.
I proprietari furono splendidi, superandoli in cucina. La serata perseguiva tra chiacchiere e risate, ad un certo punto il proprietario mi disse che eravamo gli unici ospiti, la struttura era tutta per noi. Loro sarebbero andati altrove. La mattina tutto era già pronto per la colazione e alle 7.30 sarebbe arrivato il fornaio con i dolci. Se non fossimo partiti presto ci saremmo rivisti e comunque ringraziava per la preferenza.
Alle 23 le bottiglie di vino facevano effetto negli americani, Bob annunciò che avrebbe fatto un bagno in piscina per rinfrescarsi. Andò velocemente a cambiarsi e si tuffò in piscina felice, rassicurando tutti sulla temperatura dell’acqua.
Violet si sfilò il vestito e si tuffò vestita solo delle sue mutandine di pizzo, che una volta bagnate era come se non ci fossero.
- Come on guys, what are you waiting for? Come on, get in the water too, you’re fine
Ci guardammo ancora un momento, poi Liam si sfilò la maglietta, tolse i pantaloni e si buttò in acqua con i boxer aderenti che evidenziavano la sua terza gamba. Non volevo sembrar lo sfigato del gruppo e guardata Elena, insieme ci spogliammo e entrammo in acqua. Elena si tuffò con indosso l’intimo ma nel tuffo perse il reggiseno seguita dall’’applauso degli americani.
Fu Liam ad innescare la gara….
- hei Violet, there is no competition. In terms of tits Italy beats USA
Lei ridendo
- Don’t worry guys, we win widely on other measures
Guardandomi mi sorrise e ci tenne subito a precisare che non c’era nulla di personale.
Elena prese le mie difese
- a volte le misure non contano se ti possono portare lontano, credetemi che qui vinciamo anche le maratone.
Tutti scoppiammo a ridere e Violet che sembrava essere la parte più seria del gruppo, si dimostrò ben altro.
- essendo in Italia per la prima volta, non ho mai avuto il piacere.. non so se devo chiedere il permesso a Elena ma se volete farvi onore, sarebbe un bel gesto anche per l’ospitalità verso i clienti ..
Ridendo si tolse anche l’ultimo pezzo di stoffa che le restava e incitò tutti a fare altrettanto. Rapido scambio di occhiate e in un baleno nessuno aveva più nulla addosso. L’acqua della piscina mascherava molto e raffreddava i bollenti spiriti.
Anche se Violet non si perse d’animo prima tastando l’attrezzzatura di Bob, poi Liam mentre si dirigeva verso di me.
- non crederai di scappare???
- non ci penso nemmeno, qui ne va dell’onore dell’Italia!
Così dicendo mi avvicinai a Violet in acqua e mettendole le mani sul culo la avvicinai a me.
Il mio cazzo, non ancora del tutto in tiro cominciò a strusciarsi su di lei mi che mettendomi la lingua in bocca si impalò all’istante.
Violet era molto intraprendente… intanto in uno degli angoli della piscina, Liam era seduto sul bordo Elena aveva già preso in bocca il suo nero manganello e Bob si era posizionato dietro di lei e le stava massaggiando ben bene le tette.
In meno di cinque minuti la serata aveva preso una piega particolare. Elena e le sue fantasie stavo per essere soddisfatte.
Io e Violet uscimmo dall’acqua, il rischio di raffreddarsi e perdere in consistenza era alto ma sarà stato per quello che Violet si preoccupò di tener tutto caldo in bocca?
La feci mettere a pecorina poggiando sulla sedia a bordo piscina e presi a stantuffarla da dietro.
Nel mentre gli altri restavano in acqua ma si erano scambiati i posti.
Ora Liam era dietro ma stava palesemente riempiendo la figa di Elena che ad ogni affondo doveva lasciare la presa con la bocca al cazzo di Bob.
I due non mi degnavano di uno sguardo, nessuno mi veniva in aiuto.
Le piccole tette di Violet si rivelarono però un toccasana perché la ragazza era sensibilissima sui capezzoli e come iniziai a palparla, venne copiosamente.
Si staccò da me, riprese a pompare chiedendo un simile trattamento. Leccandola tra le gambe mi concentrai sul suo buchetto che mi pareva tutto sommato stretto.
Cominciai con la lingua ma ben presto infilai prima un dito e poi il secondo riprendendo a scoparla con la mano.
Si stava caricando ancora e ben presto, si alzò tornando a cavalcarmi.
Tre quattro colpi poi la sollevai e puntai dritto al suo culo che senza alcuno sforzo accolse per intero il mio membro. Non era a digiuno di questa pratica. La girai, facendomi dare la schiena e in questa posizione riuscivo a solleticarle il clitoride. Era come impazzita e ben presto scoppiò in un secondo orgasmo facendomi subito dopo venire abbondantemente nel suo culo.
Non persi tempo, nonostante lei stava accusando l’orgasmo appena raggiunto, le piazzai il cazzo un po’ barzotto in gola nella quasi certezza di mantenere l’ erezione.
Alzando gli occhi capii che tutto era inutile.
I tre si erano spostati nel punto più basso della piscina ed Elena stava per coronare il suo sogno.
Bob era sdraiato, lei sopra di lui dava la schiena a Liam che stava appoggiando la sua cappella al culo di Elena che sembrava in estasi.
Si girò verso di me e con un sorriso dei suoi mi inviò un bacio da lontano che mi rianimò immediatamente il cazzo.
Se ne accorse anche Violet che mi saltò immediatamente in braccio tornando a cavalcarmi.
Il feeling che mi legava a Elena era incredibile, mi stavo innamorando di lei. O delle sue urla.
- Si si dai! Ancora spingete fino infondo.
Era il preludio al suo orgasmo alle lunghe scie di sperma che i due riversarono sul suo viso.
Era bellissima, stravolta e stranamente incapace di riprendere subito l’iniziativa.
Liam si avvicinò a Violet e prese a baciarla. Lei disse qualcosa e lui prese a leccarle il culo ma anche il mio cazzo mentre ero ancora intento a tenere alto l’onore dell’Italia.
Non avevo mai avuto esperienze con uomini, e francamente ne facevo volentieri a meno.
Pian piano mi sfilai e lasciai il posto a Liam.
Elena si era buttata in acqua togliendosi tutti i liquidi dal viso, mi raggiunse, mi abbracciò in acqua e mi disse
- grazie. Grazie sei fantastico.
- non credere di cavartela così, poi voglio la mia razione.
Mi baciò e si strinse forte a me mentre Liam e Violet concludevano la loro cavalcata e Bob scrutava tutti in disparte.
-I would close the evening with a draw, but the Italian quality is not discussed in the slightest. I am pleased to confirm an increase in supplies, with an appropriate schedule of regular inspection visits.
Violet, scoprii era la nipote del proprietario e la sua positività era indispensabile per l’aumento del lavoro.
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