Piccoli passi -8-

di
genere
dominazione

Il fine settimana passò senza nessuna nota di rilievo, Monica si riposò dopo l’impegnativo venerdì sera. Fece un resoconto dettagliato e inviò il solito messaggio senza ricevere alcuna risposta. Non mancò di scrivere anche che aveva perso il plug che le era stato sfilato da Elisa e, presa com’era non si era ricordata di recuperarlo.
Fu proprio questa mancanza che causò il silenzio. Monica lo capì e capì che in qualche modo avrebbe pagato questa sua distrazione.
Lunedì mattina, mentre si recava al lavoro ricevette un semplice messaggio.
“Recupera un plug, mandami la foto! O non farti sentire”

Be, era stato sufficientemente perentorio. Però Monica ci aveva già pensato e non appena arrivò al lavoro mandò un messaggio ad Elisa.
“Ciao Elisa, grazie per venerdì sera ma, ho perso il mio “gioiello” lo hai per caso tenuto tu o puoi aiutarmi a recuperarlo? Per me è importante DOVERLO riavere.”
- “Ciao Monica, purtroppo non l’ho io e difficilmente lo potremmo recuperare al ristorante. Se ti va, questa sera ti accompagno a prenderne un altro… magari lo proviamo insieme e ne compro uno nuovo anche io”. Seguivano un paio di faccine con l’aureola.
Elisa era veramente incredibile. Come si poteva dirle di no?
Così si accordarono e dopo l’ufficio Monica ed Elisa si trovarono nei pressi di un fornitissimo sexy shop ed insieme entrarono nel negozio. Elisa si muoveva con sicurezza e velocità, segno che conosceva il negozio e che non era certamente la prima volta che ci entrava, infatti dopo poco si fece incontro un ragazzo dalle movenze molto femminili e la baciò sulla guancia salutandola e chiedendole se poteva essere d’aiuto.
- certo che mi puoi aiutare, vista la tua passione per i plug. Avremmo bisogno di comprare qualcosa, e se fosse possibile mi piacerebbe provare qualcosa di interessante.

Lui sorridendo si fece seguire in una sorta di retro bottega dove portò alla loro attenzione una serie di articoli dalle dimensioni e dalle fattezze più strane, oltre ovviamente ai più classici ed “eleganti” articoli.
Monica ed Elisa ascoltarono tutte le varie spiegazioni, Monica ne vide uno del tutto simile a quello che aveva perso mentre Elisa si soffermava su qualcosa di più grande.
- Monica, bisogna aumentare il volume! Se riesco a tenerlo, io mi prenderei questo
E così facendo prese tra le mani un oggetto che era almeno il doppio sia di larghezza che di lunghezza rispetto all’altro.
Monica spiegò, arrossendo, che voleva qualcosa che potesse tenere tutto il giorno e scelse di mantenere la vecchia dimensione.
In velocità Elisa si spogliò, prese il tubetto di vaselina che aveva portato il commesso e untasi il culo fece sparire al suo interno il plug più grande. Poi si rivestì e ridendo come una matta presen un altro paio di articoli e passò alla cassa.
-Monica, questo te lo offro io, però mi dai un passaggio fino a casa, credo di non essere ancora pronta a far tanta strada a piedi con questo affare nel culo.
Altra risata e stampò un bacio sulle labbra di Monica.
Uscirono dal negozio, salirono in auto e Monica guidò fino a casa di Elisa, non più di cinque minuti.
Elisa viveva in una villetta a schiera, con un piccolo giardino dove era posizionata una altrettanto piccola piscina.
-sai, è praticamente nascosta dai vicini, quando prendo il sole non ho assoluto bisogno di mettermi niente
Anche questa sottolineatura, mentre le faceva vedere la casa, a Monica fece effetto.
- Dai, dammi una mano che voglio togliermi il plug, forse è troppo grande.
Si spogliò nuovamente, questa volta anche la parte sopra, liberando il suo seno. Adesso era completamente nuda davanti a Monica e piegata a novanta gradi per mostrarle il culo.
Monica si avvicinò e cominciò a massaggiare culo e vagina per ammorbidire i muscoli e togliere piano piano l’oggetto.
L’operazione durò un po’ più del lecito, l’eccitazione cresceva e anche Elisa, mentre mugolava dal piacere, cominciava ad allungare le mani sull’amica. Una volta tolto il plug, Monica mantenne la mano sulla vagina dell’amica, e mantenne anche le due dita al suo interno, si avvicinò ad Elisa e la baciò. Le lingue delle due donne si intrecciavano tra loro entrando ed uscendo dalle bocche. Elisa spogliò Monica e tenendola forte per i seni, continuava, stando dietro di lei a leccarle il collo e l’orecchio, avvolgendola con le gambe e massaggiandole il clitoride con il tallone di un piede.
Era una strana posizione, una strana sensazione e uno strano modo di godere ma venne con un grido liberatorio. Poi si girò, bacio Elisa in bocca e prese a leccarla, scendendo sul suo sesso e impossessandosi del clitoride che da tanto era eccitato sembrava un piccolo cazzo.
Elisa non durò molto, e Monica non si perse una goccia di quel nettare di lussuria.
Ricomposte, si salutarono sulla porta con un tenero bacio sulla guancia. Ed Elisa sussurrò all’orecchio di Monica
- avevi il permesso per fare tutto questo?
Poi l baciò e chiuse la porta dietro di lei.
Monica restò turbata per le parole di Elisa, si affrettò a tornare a casa e prima di scendere dall’auto scrisse il messaggio:
- “ho recuperato un altro plug, ho dovuto chiedere aiuto ad Elisa e sdebitarmi a dovere. Non ho più nessuna difficoltà a far sesso con una donna, mi piace. Anche se mi piace di più il cazzo”
Non si aspettava una risposta in tempi brevi, anzi non si aspettava alcuna risposta, ma restò sorpresa a leggere:
-“ la prossima volta devi farti fare due foto, una prima di far sesso e una dopo aver goduto. E nella seconda non voglio veder vestiti”
Poi più niente.

Il giorno seguente era presa nei suoi pensieri e nelle sue incombenze lavorative, distante dai suoi giochi e dai giochetti di Elisa.
A metà mattina arrivò la mail dal suo capo, di tanto in tanto amava organizzare delle serate con tutti i colleghi, le famiglie, i clienti, i fornitori e…. Insomma mancavano solo i vicini di casa e i compagni dell’asilo.
Ma non si poteva e non si doveva mancare pena una infinita rottura di scatole’a rinfacciare l’assenza.
Sembrava un’evento fantoziano ma era fissato per il sabato successivo, nella sua villa poco fuori dalla città.
Insomma, una grande rottura!
Le battute in ufficio si sprecavano, ma intanto tutti dovevano essere presenti.
Monica si affrettò a mandare un messaggio al marito, prima che gli venisse veramente l’idea di organizzare un week end al mare come sembrava propenso a fare.
- “ e che cazzo Monica! Spero che saprai farti perdonare.. a dir la verità non vedo l’ora”
- “cretino! Non è che per farci una scopata devo farmi perdonare qualcosa”
- “no, ma saprò come punirti, io sottostò al tuo sabato di merda, e tu alla mia serata”
- “ va bene, dai. Prima di tornare passo a comprare un vestito per sabato sera. Ci vediamo dopo”

Rientrate da pranzo, mentre stava parlando con le colleghe, passò Luca
- “ signore belle, non vedevo l’ora di passare una serata con voi, peccato che tutte insieme non riesco a soddisfarvi”
Ridendo si allontanò e le battute si sprecarono, da chi un paio di colpi li avrebbe anche presi a chi, come Monica proprio irritava anche solo la presenza.

La sera, prima di rientrare passò da Elisa e trovò un vestito niente male per la serata.
Lungo, e smanicato, ma a differenza di quello che indossava venerdì sera, teneva celate le grandi tette pur presentando una generosa scollatura e copriva la schiena.
Elisa si comportò bene ma volle sapere i dettagli e salutando Monica le disse
-prima o poi dovrai presentarmi tuo marito
- Elisa, non se ne parla! Riusciresti a farti scopare anche da lui… oddio, credo che nessuna farebbe fatica
- sciocca, ma non per quello, al massimo lo farei insieme a te, ma solo per curiosità.
Si salutarono ma Monica cominciò a pensare alle parole di Elisa, “lo farei insieme a te”…. Suo marito voleva vederla scopata da una altro, ma se l’altro fosse una donna? Sarebbe impazzito. Si, ma era bello pensare di avere due cazzi contemporaneamente, non di doverne dividere uno con quella assatanata di Elisa.

Suo marito la accolse con una benda in mano.
Le bendò gli occhi e sottolineò che questa sera sarebbe stata a sua disposizione, come pegno per la serata del prossimo sabato.
Bendata fu accompagnata ad una sedia dove venne legata mani e piedi, non prima di averla spogliata di tutti gli indumenti.
Monica era nuda, legata alla sedia con suo marito che le girava intorno silenzioso.
Lui la colpì prima su un seno e poi sull’altro, voleva veder crescere i suoi capezzoli e una volta divenuti ben turgidi prese due mollette dei panni e le attaccò una per parte.
Monica soffriva, soffriva in silenzio. Faceva male ma le stava dando un scarica di adrenalina. I loro accordi erano questi, essere partecipi e complici senza esagerare tutto era permesso. Avevano un loro parola che avrebbe interrotto ogni gioco e obbligava entrambe a smettere qualsiasi cosa. Ma Monica non era assolutamente intenzionata ad usarla.
E fece bene.
Lui prese una piuma e cominciò a solleticarla. Monica che soffriva il solletico stava impazzendo e si contorceva sulla sedia.
- ferma o ti devo fissare alla sedia.
Monica raccolse tutta la sua forza di volontà e resistette anche a questo.
Poi tenendola bendata cominciò a farle assaggiare degli alimenti.
Cominciò con un würstel, poi fu la volta di altri alimenti finché non approfittò per metterle in bocca il suo cazzo facendosi fare un gran pompino che esplose in una serie di getto di sperma sulla faccia e sulle tette di Monica. Poi la slegò per riposizionarla legata al tavolo a pancia in giù. Cominciavano i giochi Monica sapeva benissimo che si sarebbero conclusi dentro al suo culo.
Ma non aveva previsto che il culo fosse invece l’inizio.
Non perse tempo, prima prese due cubetti di ghiaccio e li inserì all’interno della vagina di Monica poi, in un sol colpo la sosomizzò.
Il freddo del ghiaccio le faceva stringere il culo e lui aumentava il piacere sentendosi stretto.
La sensazione del ghiaccio finì in breve tempo e lui uscito dal culo puntò direttamente al suo sesso . Poi si staccò e la abbandonò per alcuni minuti.
Il tempo di tornare armato di un vibratore a grandezza naturale, nulla a che vedere con il big-size di MonicaZ
Naturalmente cavalcava le sue idee e prese con foga a a scoparla in entrambe i canali alternando il suo cazzo al vibratore.
- ti piace essere riempita, porca che non sei altro! Hai voluto andare alla festa di quel maiale del tuo capo e allo ti rompo il culo! E di faccio scopare da un altro!
E prese a stantuffarla in figa con il vibratore mentre lui restava piantato nel culo fino infondo.
A quelle parole Monica senti delle vibrazioni in tutto il corpo perché si trovò a pensare che anziché due cazzi poteva esserci Elisa.
Alla fine lui la scopò bendata per una mezz’ora e le venne ancora una volta in faccia.
Poi la liberò, si fecero una doccia insieme e cenarono parlando della serata di sabato e di tante altre cose……..

Ma ve le racconterò un’altra volta, se vi farà piacere.


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scritto il
2023-10-23
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