Elena… -4-

di
genere
esibizionismo

La casa al mare era piccina, grande quanto basta per avere un punto d’appoggio, lavarsi e dormire. Non era certamente il posto dove trascorrere delle giornate intere.
Entrati in casa ci buttammo a turno sotto la piccola doccia e una volta sul letto consumammo il più tradizionale degli atti sessuali.
Con tenerezza e gentilezza, portai Elena al centro delle attenzioni, baci, carezze, un primo orgasmo mentre le leccavo il suo tenero e profumato sesso. Ed infine la sua abbondante dose di cazzo, ma sempre con gentilezza. Venni anche io due volte prima di capitolare nella stanchezza.
Elena si addormentò tenendo la sua testa sul mio petto, mentre teneva nella mano il mio sesso.
La domenica mattina mi risvegliai perché Elena mi stava facendo un pompino. Mi svegliai con la sua lingua intorno al cazzo, calda morbida. Una sensazione piacevole che volli subito ricambiare in un sessantanove che procedeva lento ed inesorabile.
Nessuno dei due aveva fretta. Nessuno dei due voleva godere, entrambe volevamo dare piacere all’altro.
Non durò poco, le carezze, le profonde lappate e sapienti tocchi portarono infine al reciproco orgasmo e finalmente ad un appassionato bacio. I nostri sapori si scambiarono anche nelle bocche.
Ci preparammo e infine andammo in spiaggia per la colazione e vista la bella e calda giornata per prendere un po’ di sole.
La spiaggia non era affollata, nemmeno il bar era pieno, la stagione non era ancora nel pieno e tutto era molto vivibile.
Mentre siamo seduti al bar vediamo altre persone che come noi devono avere intenzione di passare una giornata al sole.
In un tavolino poco lontano da noi, due ragazzi poco più che ventenni. Lui biondo con fisico atletico, lei una rossa naturale dalla carnagione chiara e lentigginosa con un fisico altrettanto atletico e due tette contenute a malapena da un costume a triangolo ben evidente sotto il prendisole che indossava.
Spiccava una serie di cerotti da fisioterapia attorno al ginocchio destro.
Anche Elena non disdegnò di dare un’occhiata ai due ragazzi…. O forse solo al ragazzo.
- hei! Lo stai mangiando con gli occhi. Hai già fame?

Lei mi guardò come sempre sorrise e prontamente mi ribattè che anche io stavo mangiando la rossa. Tanto che non mi ero accorto che lui se ne era accorto e poi aveva riso con lei.

- ti staranno prendendo in giro, lo zio ha adocchiato la piccina?

- guarda che lo zio la fa ancora arrampicare sui muri…
- anche dopo i miei trattamenti mattutini? Ce la fai ancora?

Al che fingendo di essere offeso andai a pagare indirizzandomi alla tenda che ci avevano assegnato.
Elena mi raggiunse subito, ancora ridendo e canzonandomi allegramente.

Dieci minuti dopo vidi i due ragazzi prendere posto non lontano da noi, lei con un costume molto ridotto che metteva in risalto anche un marmoreo fondo schiena, lui con un costume da nuotatore che però….. sembrava che sotto non ci fosse proprio nulla 😂😂

- Ele, mi sa che come scelta non sarebbe delle migliori, il rischio di stare a digiuno è molto alto. Probabilmente anche a bocca asciutta!

Elena non potè che confermare, ma la presa in giro continuava.

Nel mentre il biondo salutò la ragazza e si avviò ad una corsa sulla battigia. Sportivo fino in fondo.
Il sole scaldava e non poco, ed era fondamentale spalmarsi ben bene la crema per evitare spiacevoli scottature.
La stessa cosa stava facendo la rossa vicina di spiaggia, solo che sembrava controllare i movimenti di Elena e quando incrociava il mio sguardo non perdeva l’occasione per soffermarsi ora sul seno, ora sull’interno coscia.
Proprio in uno di questi movimenti, non so se inavvertitamente ma, più probabilmente con studiata casualità, scoprì completamente un seno mostrandomi il duro capezzolo.
Si era accorta del mio sguardo e sorrise coprendosi con tutta calma.
Poi si girò sul lettino mostrandomi bene il suo culo.

A questo punto Elena iniziò il suo show.
Si avvicinò a me con la crema, prima mi spalmò la schiena e poi il petto, andava avanti e indietro sul petto e sugli addominali sussurrandomi oscenità e scendendo ogni volta più in profondità.
Il suo “aiuto” produsse un notevole abbassamento del costume e un importante risveglio del mio cazzo.
L’eccitazione era ben visibile anche alla rossa, che simulando indifferenza e lettera del cellulare, non si era accorta di scattare delle foto con il flash inserito.
Che frana!
Elena si alzò e ad alta voce:
- a questo punto, mi spiace ma non avrai la mia mano. Dovrai arrangiarti da solo.

Si alzò strizzandomi l’occhio e si diresse verso le cabine.
Aspettai un minuto e sistemandomi alla bene meglio la seguii.

La rossa probabilmente, vista la manovra ed eccitata dalla situazione non perse tempo e da lontano cercando, invano, di non essere vista ci seguì.
Elena mi tirò nel deposito dove d’estate vengono lasciati i gonfiabili, ancora praticamente libero ma sicuramente non frequentato. Lasciò la grande porta semiaperta e si fiondò immediatamente sul mio cazzo.
Mi girò lateralmente alla porta, dopo aver controllato la presenza della rossa che assisteva allo spettacolo di Elena che si infilava ed estraeva il membro dalla sua bocca.
Non andò avanti molto, era solo “un assaggio”.
Mi lasciò con il cazzo di fuori e uscì velocemente dal deposito incrociando da lontano la rossa che cambiò colore.
Mi sistemai e uscii anche io, a questo punto giocai il jolly incrociando la rossa
- spero che anche tu abbia apprezzato lo spettacolo.

Sarà stata la sua giovane età, l’’inesperienza o chissà cosa, ma sempre più rossa anche in viso non riuscì ne a parlare ne ad abbozzare alcun movimento.
Feci un giro attorno alle cabine e non vedendola spuntare tornai indietro sentendola ansimare da dietro la porta del bagno.
Si era eccitata e non poco, probabilmente si stava dando una calmata.
In quei giorni sembrava di vivere in un film.
Però era giusto viverli così.
Elena stava già prendendo il sole ma teneva sotto controllo il lettino della rossa, sperava tornasse prima del suo ragazzo, ma invece arrivò prima lui e vedendo che la cercava, non si perse d’animo indicandogli la direzione. Poi lo seguì …
Quando tornò al lettino io ero già intento a prendere il sole, l’eccitazione era passata e sorridevo per la situazione. Elena si sedette vicino:
- dovevi vedere, lui è arrivato vicino alla porta, forse l’ha sentita gemere e l’ha chiamata … “Alice? Sei qui dentro?”
Dovevi vedere lei. Ha spalancato la porta l’ha preso per un braccio e l’ha tirato dentro.
Mi sono avvicinata e l’ho sentita invitarlo “dai dai spingi dai! Impegnati un po’ fammi godere! Su su”
Poraccia! Ma alla fine, non so come l’ho sentita godere.
Tra poco mi sa che arrivano.

Era euforica, d’altra parte molto merito era stato suo.
La giornata scivolò tra uno sguardo e l’altro, Elena non perdeva occasione per fare la civetta, provocava me e provocava Alice.
La rossa e il suo fidanzato se ne andarono prima di noi e quando passammo per il bar a salutare, la signora Mariuccia che mi conosce da tanti anni, mi da un biglietto
- L’ha lasciato la ragazza con i capelli rossi, mi ha detto di dartelo che lo stavi aspettando.

Ringraziai e quando uscimmo lo passai ad Elena, qualsiasi messaggio era tutto per lei.

“ Alice 33———-. Oggi mi avete fatto scoprire il mondo. Sarebbe bello parlarne”

- a io non ne voglio sapere. Se la vuoi chiamare, è una cosa di donne.

Elena rideva come una matta. Ma trai i due, quella più disinibita e aperta alle follie era sicuramente lei.

- dai! Cosa ne dici, la chiamiamo più tardi?
- fai come vuoi. Io non ne voglio sapere.
-come no! Se ha scoperto il mondo, è solo perché ha visto un vero cazzo. Hahahah

Ci sistemammo, sistemammo la casa e salimmo in auto per il ritorno a casa. Naturalmente era prevista una pausa cena lungo la strada del ritorno.


Questa parte è stata forse un po’ sotto tono, ma sarà certamente diverso il seguito……..
Sta a voi fare in modo che possa proseguire, o con un voto o con un messaggio.
A presto

scritto il
2024-07-04
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