Elena… -1-
di
Mind
genere
etero
Stavo camminando per strada guardando svogliatamente le vetrine.
Mi squilla il telefono e mentre rispondo alla chiamata mi fermo guardando distrattamente all’interno del negozio.
Un negozio di casalinghi, una vetrina che non avrei degnato di grande attenzione se non avessi ricevuto quella chiamata.
A metà negozio, una commessa sta riordinando delle pentole, non presto molta attenzione ai casalinghi, ma la ragazza era sicuramente degna di nota. Bionda, capelli raccolti in una coda che lambiva le spalle, intorno al metro e settanta di altezza giudicandola vicino agli scaffali, un fisico degno più di un occhiata. Togliendo gli occhiali da sole riesco infatti a vederla meglio mentre si allontana a recuperare dell’altro materiale, i pantaloni fascianti evidenziano un culo fantastico, frutto di un dono di madre natura ma anche di ore di allenamento perché appare bello e tremendamente sodo.
A questo punto non posso che attendere davanti la vetrina, incuriosito per poterla vedere anche in viso.
Nessuno disdegna il bello, e quella anonima vetrina di piatti, bicchieri e pentole sicuramente non poteva reggere il confronto con la ragazza che stava lavorando all’interno.
Eccola, torna con in mano altre pentole, un viso pulito, dai lineamenti delicati e, un bellissimo sorriso accentuato dal rossetto chiaro che evidenzia le labbra. Non carnose ma piene e accattivanti.
Mentre posa gli articoli non si può non notare la camicetta che non nasconde le forme del seno, indubbiamente una gran bella terza.
(Qui il primo errore, scoprii successivamente che era una quarta).
La camicia, slacciata al punto giusto faceva cadere l’occhio sull’’incavo di quelle tenere montagna.
Nel mentre proseguivo la mia svogliata e poco interessante telefonata, ma restavo a guardare la ragazza che con calma lavorava. Andò avanti e indietro per completare l’esposizione ancora un paio di volte e probabilmente si accorse della mia presenza, visto che oramai ero lì davanti da una decina di minuti, francamente troppi per quanto poteva offrire la vetrina.
Lei guardò il suo lavoro, poi velocemente si diresse verso l’uscita proprio mentre terminavo la telefonata. Uscì dal negozio e prima guadando l’interno, poi guadando me, mi sorrise e mi chiese se l’esposizione interna andasse bene.
-va bene? È bella?
Queste furono le sue parole, che pronunciò con naturalezza e con un sorriso disarmante.
- bellissima, ma mai come chi l’ha composta.
Mi uscì spontanea, non volgare né provocante, e con un sorriso stavo per proseguire la mia camminata.
- be, visto che ha assistito a tutto il lavoro, potrebbe almeno dare un occhiata da vicino.
La ragazza mi spiazzò, indubbiamente una buona commerciale pensai. E sorridendo del mio pensiero, non trovai corretto andarmene, almeno per premiare il suo tentativo commerciale dovevo entrare.
Stavo già pensando che sarei uscito da quel negozio con un acquisto, anche minimo ma qualcosa avrei dovuto comprare.
Entrando, lei iniziò a spiegarmi le peculiarità delle pentole che aveva esposto, francamente non mi interessava nulla di quanto stava dicendo.
-Belle, ma onestamente non ho mai prestato tanta attenzione ad una pentola, cucino con le stesse da tanti anni, e forse tanti particolari sui materiali e quant’altro, non li ho mai considerati.
- male! Bisogna sempre prestare attenzione alle novità, alla loro forma e a quanto di buono e alle soddisfazioni che possono dare.
Rispose d’un fiato e sempre con quell’incredibile sorriso che disarmava.
- quindi se ho ben capito, cucini… e da tanti anni non provi una pentola nuova e non sai cosa ti perdi.
Era passata al tu, e in modo diretto mi stava portando in una trattativa commerciale che era convinta di poter vincere.
- si, cucino anche se non sono un cuoco, probabilmente per questo non ho mai prestato troppa attenzione a sostituire pentole che mi hanno sempre soddisfatto. Hanno sempre fatto il loro lavoro con soddisfazione.
- A questo punto è una sfida, sono sicura che apprezzerai queste nuove pentole e vorrei invitarti ad un cooking show che terremo sabato sera. Se può interessarti, lasciami il numero di telefono, ti faccio avere l’invito. Sarà un piacere poterti stupire, poterti dimostrare quanto di buono può dare una novità.
Vinto! Mi aveva spiazzato e pur non uscendo con acquisti dal negozio, le lasciai il mio numero ti telefono con la sensazione che non potevo non andare alla serata.
La mattina successiva, poco dopo le 9.00, mentre ero coinvolto in una riunione di lavoro mi arriva un messaggio whatsapp e dalla preview leggo
-Ciao Andrea, ti mando l’invito per Sabato
Non leggo subito il messaggio ma poco prima delle 12 mi libero dagli impegni e controllo chiamate, mail e messaggi.
- Ciao Andrea, ti mando l’invito per Sabato, sono sicura che ti divertirai e che potrai apprezzare tutte le novità.
Fammi sapere se vieni solo (😄) o se vuoi venire accompagnato (😭).
Aspetto tua conferma, ciao Elena.
In allegato la locandina con la presentazione e con l’indicazione della location. Non nascondo che il messaggio della ragazza mi fece sorridere e anche piacere. Continuavo a ritenere Elena (questo il suo nome) una ragazza in gamba, sveglia e capace nella trattativa commerciale.
Non ero convinto di andare a subire un sabato sera di “pentole” ma al momento non lo avevo ancora escluso, stavo infatti pensando se poteva valer la pena coinvolgere qualche amico e, post presentazione chiudere la serata in un pub vicino dove si beveva della buona birra, generalmente in buona compagnia.
Arrivò una telefonata, risposi e la chiamata si protrasse per circa mezz’ora, durante la quale sentii arrivare alcuni messaggi.
Chiuso l’impegno di lavoro, stavo pensando di staccare per pranzo e prima di uscire controllai i nuovi messaggi.
Notai che Elena aveva scritto ancora, aprii la sua chat e:
- Andrea scusa, non voglio essere insistente ma ho visto che hai ricevuto l’invito ma non mi hai risposto. Ti ho riservato comunque un posto, fammi sapere se devo aggiungere una persona ma non bidonarmi…
Aggiungendo una sua foto con il viso triste.
Bel modo, ma anche bellissima foto.
- non essere triste, sono stato impegnato tutta mattina. Se ci tieni così tanto, solo perché voglio vederti felice e sorridente verrò.
- fantastico! Spero che tu venga solo o devo diventar matta a ritagliare un posto…. Scherzo, vieni accompagnato?
- no, tranquilla non ho nessuno che mi accompagna. Sarò tutt’occhi per le tue pentole.
-spero che avrai occhi anche per me, così mi vedrai felice
E aggiunse una nuova foto, seria e pensierosa.
Era indubbiamente spiritosa.
Mi appuntai l’agenda e uscii per andare a pranzo.
Passarono i giorni e venerdì sera mi ricordai dell’impegno per l’indomani. Trovai giusto dare come di consuetudine un cenno di conferma.
- ciao Elena, ti confermo la mia presenza per domani sera. Sarò puntuale e… affamato!
Dopo pochi minuti mi rispose con un semplice ok che mi lasciò perplesso.
Sabato mattina sempre intorno alle 9 mi arrivò un messaggio da Elena
- scusa per ieri sera, non sono riuscita a risponderti in modo adeguato. Sono felicissima che ci sarai questa sera, saprò sdebitarmi. Ci vediamo dopo!
- nessun problema, non vedo l’ora.
Non finiva di stupirmi, ma pentole a parte, il suo modo di fare era veramente accattivante.
La sera arrivai al locale insieme ad altri ospiti, c’erano una ventina di persone, molte coppie, tre o quattro donne sole e un paio di altri uomini come me.
Elena, in uno splendido tubino blu scuro e tacco 12 mi venne incontro con un sorriso sempre più disarmante.
- Andrea ciao, è un piacere vederti, spero tu possa apprezzare a pieno la serata. Sarò sempre al tuo fianco e soddisferò tutte le tue curiosità.
- Ciao Elena, le presi una mano e accennai ad un baciamano sorridendo, solo la tua presenza vale già la serata. Spero di non dover chiederti chissà che stranezze.
Ridendo al baciamano, mi rispose:
- Tu chiedi, e sarai accontentato.
E mi diede due baci per saluto.
La serata si apriva in modo interessante… Elena esa interessante!
Mi fece strada e non potei non notare l’ampia scollatura sulla schiena abbronzata e tonica come avevo già visto per i suoi glutei.
Non c’erano dubbi sul fatto che non indossasse reggiseno, e sul fatto che il suo seno abbondante fosse molto tonico.
Se avevo già notato un bel fisico in negozio, in questo momento stavo apprezzando a pieno la sua personalità. Non conoscevo l’età ma approssimativamente non poteva avere più di trent’anni, almeno una decina in meno dei miei 42, comunque ben portati.
Iniziò lo show e tra spiegazioni tecniche e tecniche di cucina, la serata era allegra e simpatica, gli organizzatori coinvolgevano gli invitati anche ai fornelli, e a me toccò affettare le cipolle. Lavoro poco nobile, ma alla base di un buon piatto, spesso c’è un buon soffritto… almeno questo è quello che disse lo chef per indorarmi la pillola.
Finito il mio lavoro, mentre proseguiva la serata, chiesi a Elena dove trovavo il bagno perché avrei voluto lavarmi le mani, la cipolla è scomoda!
Sorridendo mi accompagnò chiedendomi le impressioni sulla serata.
- non so come funzionino le pentole, ma mi sto divertendo, ed è sicuramente grazie a te. Sei stata una piacevole sorpresa.
- tranquillo che le sorprese non finiscono qui.
Mentre entravo nel bagno per lavarmi le mani, anche lei imboccò la toilette delle signore.
Naturalmente eravamo soli in quanto il resto dei presenti era preso a cucinare.
Uscito dal bagno, attesi un momento Elena che uscendo dal bagno sorridendo, mi mise qualcosa nella tasca della giacca dicendo
- la cucina di questa sera sarà sicuramente insipida, rendiamola un po’ piccante.
Altro sorriso e girandosi mi precedette nella sala.
Guardai cosa mi aveva messo in tasca e con sorpresa trovai il suo perizoma.
Sicuramente diventai rosso, mentre qualcosa diventò duro.
Mi fermai un attimo per mettere il piccolo pezzo di stoffa in una tasca dei pantaloni e vidi Elena girarsi e sorridere ancora.
La serata stava prendendo una piega inaspettata. Ma la cosa non era poi così male…
- avevi una faccia che avrei voluto fotografare. Ti ho messo in imbarazzo?
- be, non me lo aspettavo, mi hai spiazzato e stupito. Non vorrei distrarmi troppo e perdermi tutte le spiegazioni delle pentole.
Elena rise di gusto, mi prese una mano tirandomi in disparte dietro tutti, girandomi intorno mise la sua mano nella tasca dei pantaloni dove aveva visto riporre il perizoma e affondando nella tasca raggiunse il mio membro che aveva mantenuto una semi erezione, lo sfiorò e tolse il perizoma.
- questo per il momento lo tengo io
- ma come, ti riprendi i regali?
- se lo vorrai dovrai meritarlo.
Dicendomi questo, mi prese la mano e se la fece scorrere lungo il suo fianco.
Continuai tastando la consistenza e la tonifica del sul culo e, risalendo la feci girare mentre scorreva ancora la mano finì a contenere, o forse meglio dire fino a cercare di contenere un suo seno.
- non vedo l’ora di essere messo alla prova.
Continuammo la serata fino ad assaggiare le portate cucinate.
Ci scambiammo occhiate complici, sorrisi maliziosi e qualche battuta a doppio senso, senza mai eccedere tra la gente.
A fine serata, dopo che Elena e gli altri organizzatori salutavano tutti, mi avvicinai anche io per i saluti di rito.
- non scappare, abbiamo solo mangiato e ho una sete tremenda. Per favore fammi bere qualcosa.
Stavo già pensando se accontentarla andando al pub vicino o se portarla in qualche altro locale più tranquillo, nel mentre mi raggiunge e appoggiandosi al mio braccio, si strinse a me facendomi sentire tutta la consistenza del suo seno.
- abito qui a due passi e ho sempre del vino o delle bibite in fresca.
- a dire il vero eri tu quella che aveva sete, a me basta la compagnia.
- e io ho ben altro da bere.
Così dicendo fece scorrere la mano afferrandomi il membro che stava già prendendo consistenza.
La serata stava prendendo una piega inaspettata.
In dieci minuti arrivammo sotto casa sua, salimmo in ascensore e mentre si muoveva per raggiungere il sesto piano lei non perse tempo, si inginocchiò, estrasse la mia asta e avidamente cominciò a pompare.
Per fortuna arrivammo al piano o avrei corso veramente il rischio di non riuscire ad entrare in casa sua…… o forse era proprio quello che voleva.
Una volta entrati fu infatti un lampo a sfilarsi il tubino lanciandolo sul vicino divano e restando completamente nuda con le scarpe, si chinò nuovamente prendendomelo in bocca.
- spogliati, muoviti.
Furono le uniche parole che pronunciò staccandosi un secondo da cazzo che aveva raggiunto la sua massima rigidità.
In velocità, ma non senza difficoltà, mi spogliai mentre lei non lasciava la presa. Quando fui completamente nudo mi fece sdraiare sul divano e si girò mettendomi la sua figa depilata e fradicia direttamente sulle labbra iniziando un magnifico sessantanove.
Era morbida, bagnata oltre ogni misura. Come feci per toccarla mi ammonì!
- non toccarmi, usa solo la bocca.
Non avevo motivo di disubbidire e presi un ritmo martellante lappando i suoi crescenti umori.
Eravamo entrambe al limite, mi concentrai al massimo cercando il suo orgasmo ma l’azione provocò in lei un senso di competizione e prese ad infilarsi l’intera asta in bocca richiudendo le sue labbra intorno al cazzo che andava inesorabilmente verso l’esplosione.
L’orgasmo arrivò intenso e travolgente quasi all’unisono e lei finalmente conquistò quanto si era prefissa.
Serrò le labbra intorno all’asta e non si perse un goccio dell’intessa sborrata che riempiendole prima la bocca, finì completamente nel suo stomaco.
- finalmente questa sera bevo qualcosa di buono.
Mi guardò e si mise a ridere.
Il suo atteggiamento mi diede altra carica, e una volta girata presi a leccarle i capezzoli, questa volta accarezzandola tra le gambe e trovandola bagnata e pronta ad accogliermi.
-scopami
La feci girare e posizionatomi dietro di lei, scivolai dentro fino in fondo. Lei si fermò e voltandosi mi mostrò il suo viso ancora più bello di prima. Un sorriso smagliante reso tale dall senso di grande soddisfazione.
Poi cominciò a muoversi sempre più velocemente. Per fortuna ero venuto pochi minuti prima, o non avrei retto quel ritmo forsennato.
Andammo avanti per qualche minuto, poi sentii aumentare i suoi gemiti, stava arrivando il secondo orgasmo. Nella foga del momento mi resi conto che era una grande maiala, e che non doveva avere dei grandi limiti. Non le dissi niente, ma tra una stantuffata e l’altra, feci scivolare fuori da lei in cazzo e approfittando dell’ampia ed abbondante lubrificazione, entrai velocemente nel suo culo, non incontrai nessuna difficoltà, anzi!
Lei come impazzita tornò a muoversi velocemente e prese ad incitarmi nel venirle dentro. Cosa che avvenne pochi secondi dopo il suo secondo orgasmo, probabilmente anche grazie alla contrazione dei muscoli ..
Rimasi dentro di lei, ansimante e sudato come non mai.
Anche lei era stravolta, ma felice.
- vieni, facciamo una doccia.
Si sfilò da me e mi prese per mano accompagnandomi in bagno.
L’ampia doccia fu l’occasione per toccarci, eccitarci e per scambiarci degli appassionati baci che fecero tornare la carica erotica necessaria.
- sei già sull’attenti? A questo punto dovresti essere in grado di conquistarti il premio. Fammi venire ancora, e ti sarai conquistato il perizoma.
Non era certamente per quel poco di stoffa che il mio cazzo puntò dritto al suo culo, era certamente per come aveva goduto poco prima, per quella magnifica sensazione di “aderenza” che avevo provato dentro di lei.
Lo spinsi fino in fondo, lei era leggermente piegata in avanti, le mani puntavano la parete, l’acqua scorreva sui nostri corpi e le mie mani restavano ben aggrappate ai suoi grossi seni, aumentando sia il mio che il suo godimento.
Nonostante i due recenti orgasmi, l’eccitazione era massima, scopare Elena era una cosa meravigliosa, restare piantati nel sul culo, tenendo tra le mani due tette monumentali e sentirà gemere era un piacere incredibile. Mi sfilai e prendendola in braccio, le feci appoggiare la schiena alla parete penetrandola.
La sua figa era un lago, non solo per l’acqua che continuava a bagnarci, stava arrivando un nuovo orgasmo, non ci volle molto a capirlo, mi piantò le sue unghie nella schiena agitandosi come un anguilla e poco dopo aver quasi urlato “aprimi in due” venne squassata dall’orgasmo.
Si sfilò, si inginocchiò e me lo prese ancora in bocca facendomi venire poco dopo direttamente nella sua gola.
Dopo la doccia ci sdraiammo sul letto coccolandoci a vicenda. Lei mi chiese di restare a dormire, io me ne andai poco dopo, non prima di averle dato un bacio e promesso di chiamarla il giorno dopo.
Elena era stata una scoperta, oltre che una scopata.
Una ragazza bella ed in grado di divertirsi , apparentemente senza particolari problemi e senza tante inutili menate.
L’indomani l’avrei chiamata, soprattutto per capire che tipo di donna fosse, se avrei potuto rivederla o se era meglio ricordarla.
Ma domani è un altro giorno.
- se vi è piaciuto, se vi piacerebbe leggere il seguito, lasciate un messaggio, un commento e se volete dei suggerimenti. Sono sempre ben accetti.
Mi squilla il telefono e mentre rispondo alla chiamata mi fermo guardando distrattamente all’interno del negozio.
Un negozio di casalinghi, una vetrina che non avrei degnato di grande attenzione se non avessi ricevuto quella chiamata.
A metà negozio, una commessa sta riordinando delle pentole, non presto molta attenzione ai casalinghi, ma la ragazza era sicuramente degna di nota. Bionda, capelli raccolti in una coda che lambiva le spalle, intorno al metro e settanta di altezza giudicandola vicino agli scaffali, un fisico degno più di un occhiata. Togliendo gli occhiali da sole riesco infatti a vederla meglio mentre si allontana a recuperare dell’altro materiale, i pantaloni fascianti evidenziano un culo fantastico, frutto di un dono di madre natura ma anche di ore di allenamento perché appare bello e tremendamente sodo.
A questo punto non posso che attendere davanti la vetrina, incuriosito per poterla vedere anche in viso.
Nessuno disdegna il bello, e quella anonima vetrina di piatti, bicchieri e pentole sicuramente non poteva reggere il confronto con la ragazza che stava lavorando all’interno.
Eccola, torna con in mano altre pentole, un viso pulito, dai lineamenti delicati e, un bellissimo sorriso accentuato dal rossetto chiaro che evidenzia le labbra. Non carnose ma piene e accattivanti.
Mentre posa gli articoli non si può non notare la camicetta che non nasconde le forme del seno, indubbiamente una gran bella terza.
(Qui il primo errore, scoprii successivamente che era una quarta).
La camicia, slacciata al punto giusto faceva cadere l’occhio sull’’incavo di quelle tenere montagna.
Nel mentre proseguivo la mia svogliata e poco interessante telefonata, ma restavo a guardare la ragazza che con calma lavorava. Andò avanti e indietro per completare l’esposizione ancora un paio di volte e probabilmente si accorse della mia presenza, visto che oramai ero lì davanti da una decina di minuti, francamente troppi per quanto poteva offrire la vetrina.
Lei guardò il suo lavoro, poi velocemente si diresse verso l’uscita proprio mentre terminavo la telefonata. Uscì dal negozio e prima guadando l’interno, poi guadando me, mi sorrise e mi chiese se l’esposizione interna andasse bene.
-va bene? È bella?
Queste furono le sue parole, che pronunciò con naturalezza e con un sorriso disarmante.
- bellissima, ma mai come chi l’ha composta.
Mi uscì spontanea, non volgare né provocante, e con un sorriso stavo per proseguire la mia camminata.
- be, visto che ha assistito a tutto il lavoro, potrebbe almeno dare un occhiata da vicino.
La ragazza mi spiazzò, indubbiamente una buona commerciale pensai. E sorridendo del mio pensiero, non trovai corretto andarmene, almeno per premiare il suo tentativo commerciale dovevo entrare.
Stavo già pensando che sarei uscito da quel negozio con un acquisto, anche minimo ma qualcosa avrei dovuto comprare.
Entrando, lei iniziò a spiegarmi le peculiarità delle pentole che aveva esposto, francamente non mi interessava nulla di quanto stava dicendo.
-Belle, ma onestamente non ho mai prestato tanta attenzione ad una pentola, cucino con le stesse da tanti anni, e forse tanti particolari sui materiali e quant’altro, non li ho mai considerati.
- male! Bisogna sempre prestare attenzione alle novità, alla loro forma e a quanto di buono e alle soddisfazioni che possono dare.
Rispose d’un fiato e sempre con quell’incredibile sorriso che disarmava.
- quindi se ho ben capito, cucini… e da tanti anni non provi una pentola nuova e non sai cosa ti perdi.
Era passata al tu, e in modo diretto mi stava portando in una trattativa commerciale che era convinta di poter vincere.
- si, cucino anche se non sono un cuoco, probabilmente per questo non ho mai prestato troppa attenzione a sostituire pentole che mi hanno sempre soddisfatto. Hanno sempre fatto il loro lavoro con soddisfazione.
- A questo punto è una sfida, sono sicura che apprezzerai queste nuove pentole e vorrei invitarti ad un cooking show che terremo sabato sera. Se può interessarti, lasciami il numero di telefono, ti faccio avere l’invito. Sarà un piacere poterti stupire, poterti dimostrare quanto di buono può dare una novità.
Vinto! Mi aveva spiazzato e pur non uscendo con acquisti dal negozio, le lasciai il mio numero ti telefono con la sensazione che non potevo non andare alla serata.
La mattina successiva, poco dopo le 9.00, mentre ero coinvolto in una riunione di lavoro mi arriva un messaggio whatsapp e dalla preview leggo
-Ciao Andrea, ti mando l’invito per Sabato
Non leggo subito il messaggio ma poco prima delle 12 mi libero dagli impegni e controllo chiamate, mail e messaggi.
- Ciao Andrea, ti mando l’invito per Sabato, sono sicura che ti divertirai e che potrai apprezzare tutte le novità.
Fammi sapere se vieni solo (😄) o se vuoi venire accompagnato (😭).
Aspetto tua conferma, ciao Elena.
In allegato la locandina con la presentazione e con l’indicazione della location. Non nascondo che il messaggio della ragazza mi fece sorridere e anche piacere. Continuavo a ritenere Elena (questo il suo nome) una ragazza in gamba, sveglia e capace nella trattativa commerciale.
Non ero convinto di andare a subire un sabato sera di “pentole” ma al momento non lo avevo ancora escluso, stavo infatti pensando se poteva valer la pena coinvolgere qualche amico e, post presentazione chiudere la serata in un pub vicino dove si beveva della buona birra, generalmente in buona compagnia.
Arrivò una telefonata, risposi e la chiamata si protrasse per circa mezz’ora, durante la quale sentii arrivare alcuni messaggi.
Chiuso l’impegno di lavoro, stavo pensando di staccare per pranzo e prima di uscire controllai i nuovi messaggi.
Notai che Elena aveva scritto ancora, aprii la sua chat e:
- Andrea scusa, non voglio essere insistente ma ho visto che hai ricevuto l’invito ma non mi hai risposto. Ti ho riservato comunque un posto, fammi sapere se devo aggiungere una persona ma non bidonarmi…
Aggiungendo una sua foto con il viso triste.
Bel modo, ma anche bellissima foto.
- non essere triste, sono stato impegnato tutta mattina. Se ci tieni così tanto, solo perché voglio vederti felice e sorridente verrò.
- fantastico! Spero che tu venga solo o devo diventar matta a ritagliare un posto…. Scherzo, vieni accompagnato?
- no, tranquilla non ho nessuno che mi accompagna. Sarò tutt’occhi per le tue pentole.
-spero che avrai occhi anche per me, così mi vedrai felice
E aggiunse una nuova foto, seria e pensierosa.
Era indubbiamente spiritosa.
Mi appuntai l’agenda e uscii per andare a pranzo.
Passarono i giorni e venerdì sera mi ricordai dell’impegno per l’indomani. Trovai giusto dare come di consuetudine un cenno di conferma.
- ciao Elena, ti confermo la mia presenza per domani sera. Sarò puntuale e… affamato!
Dopo pochi minuti mi rispose con un semplice ok che mi lasciò perplesso.
Sabato mattina sempre intorno alle 9 mi arrivò un messaggio da Elena
- scusa per ieri sera, non sono riuscita a risponderti in modo adeguato. Sono felicissima che ci sarai questa sera, saprò sdebitarmi. Ci vediamo dopo!
- nessun problema, non vedo l’ora.
Non finiva di stupirmi, ma pentole a parte, il suo modo di fare era veramente accattivante.
La sera arrivai al locale insieme ad altri ospiti, c’erano una ventina di persone, molte coppie, tre o quattro donne sole e un paio di altri uomini come me.
Elena, in uno splendido tubino blu scuro e tacco 12 mi venne incontro con un sorriso sempre più disarmante.
- Andrea ciao, è un piacere vederti, spero tu possa apprezzare a pieno la serata. Sarò sempre al tuo fianco e soddisferò tutte le tue curiosità.
- Ciao Elena, le presi una mano e accennai ad un baciamano sorridendo, solo la tua presenza vale già la serata. Spero di non dover chiederti chissà che stranezze.
Ridendo al baciamano, mi rispose:
- Tu chiedi, e sarai accontentato.
E mi diede due baci per saluto.
La serata si apriva in modo interessante… Elena esa interessante!
Mi fece strada e non potei non notare l’ampia scollatura sulla schiena abbronzata e tonica come avevo già visto per i suoi glutei.
Non c’erano dubbi sul fatto che non indossasse reggiseno, e sul fatto che il suo seno abbondante fosse molto tonico.
Se avevo già notato un bel fisico in negozio, in questo momento stavo apprezzando a pieno la sua personalità. Non conoscevo l’età ma approssimativamente non poteva avere più di trent’anni, almeno una decina in meno dei miei 42, comunque ben portati.
Iniziò lo show e tra spiegazioni tecniche e tecniche di cucina, la serata era allegra e simpatica, gli organizzatori coinvolgevano gli invitati anche ai fornelli, e a me toccò affettare le cipolle. Lavoro poco nobile, ma alla base di un buon piatto, spesso c’è un buon soffritto… almeno questo è quello che disse lo chef per indorarmi la pillola.
Finito il mio lavoro, mentre proseguiva la serata, chiesi a Elena dove trovavo il bagno perché avrei voluto lavarmi le mani, la cipolla è scomoda!
Sorridendo mi accompagnò chiedendomi le impressioni sulla serata.
- non so come funzionino le pentole, ma mi sto divertendo, ed è sicuramente grazie a te. Sei stata una piacevole sorpresa.
- tranquillo che le sorprese non finiscono qui.
Mentre entravo nel bagno per lavarmi le mani, anche lei imboccò la toilette delle signore.
Naturalmente eravamo soli in quanto il resto dei presenti era preso a cucinare.
Uscito dal bagno, attesi un momento Elena che uscendo dal bagno sorridendo, mi mise qualcosa nella tasca della giacca dicendo
- la cucina di questa sera sarà sicuramente insipida, rendiamola un po’ piccante.
Altro sorriso e girandosi mi precedette nella sala.
Guardai cosa mi aveva messo in tasca e con sorpresa trovai il suo perizoma.
Sicuramente diventai rosso, mentre qualcosa diventò duro.
Mi fermai un attimo per mettere il piccolo pezzo di stoffa in una tasca dei pantaloni e vidi Elena girarsi e sorridere ancora.
La serata stava prendendo una piega inaspettata. Ma la cosa non era poi così male…
- avevi una faccia che avrei voluto fotografare. Ti ho messo in imbarazzo?
- be, non me lo aspettavo, mi hai spiazzato e stupito. Non vorrei distrarmi troppo e perdermi tutte le spiegazioni delle pentole.
Elena rise di gusto, mi prese una mano tirandomi in disparte dietro tutti, girandomi intorno mise la sua mano nella tasca dei pantaloni dove aveva visto riporre il perizoma e affondando nella tasca raggiunse il mio membro che aveva mantenuto una semi erezione, lo sfiorò e tolse il perizoma.
- questo per il momento lo tengo io
- ma come, ti riprendi i regali?
- se lo vorrai dovrai meritarlo.
Dicendomi questo, mi prese la mano e se la fece scorrere lungo il suo fianco.
Continuai tastando la consistenza e la tonifica del sul culo e, risalendo la feci girare mentre scorreva ancora la mano finì a contenere, o forse meglio dire fino a cercare di contenere un suo seno.
- non vedo l’ora di essere messo alla prova.
Continuammo la serata fino ad assaggiare le portate cucinate.
Ci scambiammo occhiate complici, sorrisi maliziosi e qualche battuta a doppio senso, senza mai eccedere tra la gente.
A fine serata, dopo che Elena e gli altri organizzatori salutavano tutti, mi avvicinai anche io per i saluti di rito.
- non scappare, abbiamo solo mangiato e ho una sete tremenda. Per favore fammi bere qualcosa.
Stavo già pensando se accontentarla andando al pub vicino o se portarla in qualche altro locale più tranquillo, nel mentre mi raggiunge e appoggiandosi al mio braccio, si strinse a me facendomi sentire tutta la consistenza del suo seno.
- abito qui a due passi e ho sempre del vino o delle bibite in fresca.
- a dire il vero eri tu quella che aveva sete, a me basta la compagnia.
- e io ho ben altro da bere.
Così dicendo fece scorrere la mano afferrandomi il membro che stava già prendendo consistenza.
La serata stava prendendo una piega inaspettata.
In dieci minuti arrivammo sotto casa sua, salimmo in ascensore e mentre si muoveva per raggiungere il sesto piano lei non perse tempo, si inginocchiò, estrasse la mia asta e avidamente cominciò a pompare.
Per fortuna arrivammo al piano o avrei corso veramente il rischio di non riuscire ad entrare in casa sua…… o forse era proprio quello che voleva.
Una volta entrati fu infatti un lampo a sfilarsi il tubino lanciandolo sul vicino divano e restando completamente nuda con le scarpe, si chinò nuovamente prendendomelo in bocca.
- spogliati, muoviti.
Furono le uniche parole che pronunciò staccandosi un secondo da cazzo che aveva raggiunto la sua massima rigidità.
In velocità, ma non senza difficoltà, mi spogliai mentre lei non lasciava la presa. Quando fui completamente nudo mi fece sdraiare sul divano e si girò mettendomi la sua figa depilata e fradicia direttamente sulle labbra iniziando un magnifico sessantanove.
Era morbida, bagnata oltre ogni misura. Come feci per toccarla mi ammonì!
- non toccarmi, usa solo la bocca.
Non avevo motivo di disubbidire e presi un ritmo martellante lappando i suoi crescenti umori.
Eravamo entrambe al limite, mi concentrai al massimo cercando il suo orgasmo ma l’azione provocò in lei un senso di competizione e prese ad infilarsi l’intera asta in bocca richiudendo le sue labbra intorno al cazzo che andava inesorabilmente verso l’esplosione.
L’orgasmo arrivò intenso e travolgente quasi all’unisono e lei finalmente conquistò quanto si era prefissa.
Serrò le labbra intorno all’asta e non si perse un goccio dell’intessa sborrata che riempiendole prima la bocca, finì completamente nel suo stomaco.
- finalmente questa sera bevo qualcosa di buono.
Mi guardò e si mise a ridere.
Il suo atteggiamento mi diede altra carica, e una volta girata presi a leccarle i capezzoli, questa volta accarezzandola tra le gambe e trovandola bagnata e pronta ad accogliermi.
-scopami
La feci girare e posizionatomi dietro di lei, scivolai dentro fino in fondo. Lei si fermò e voltandosi mi mostrò il suo viso ancora più bello di prima. Un sorriso smagliante reso tale dall senso di grande soddisfazione.
Poi cominciò a muoversi sempre più velocemente. Per fortuna ero venuto pochi minuti prima, o non avrei retto quel ritmo forsennato.
Andammo avanti per qualche minuto, poi sentii aumentare i suoi gemiti, stava arrivando il secondo orgasmo. Nella foga del momento mi resi conto che era una grande maiala, e che non doveva avere dei grandi limiti. Non le dissi niente, ma tra una stantuffata e l’altra, feci scivolare fuori da lei in cazzo e approfittando dell’ampia ed abbondante lubrificazione, entrai velocemente nel suo culo, non incontrai nessuna difficoltà, anzi!
Lei come impazzita tornò a muoversi velocemente e prese ad incitarmi nel venirle dentro. Cosa che avvenne pochi secondi dopo il suo secondo orgasmo, probabilmente anche grazie alla contrazione dei muscoli ..
Rimasi dentro di lei, ansimante e sudato come non mai.
Anche lei era stravolta, ma felice.
- vieni, facciamo una doccia.
Si sfilò da me e mi prese per mano accompagnandomi in bagno.
L’ampia doccia fu l’occasione per toccarci, eccitarci e per scambiarci degli appassionati baci che fecero tornare la carica erotica necessaria.
- sei già sull’attenti? A questo punto dovresti essere in grado di conquistarti il premio. Fammi venire ancora, e ti sarai conquistato il perizoma.
Non era certamente per quel poco di stoffa che il mio cazzo puntò dritto al suo culo, era certamente per come aveva goduto poco prima, per quella magnifica sensazione di “aderenza” che avevo provato dentro di lei.
Lo spinsi fino in fondo, lei era leggermente piegata in avanti, le mani puntavano la parete, l’acqua scorreva sui nostri corpi e le mie mani restavano ben aggrappate ai suoi grossi seni, aumentando sia il mio che il suo godimento.
Nonostante i due recenti orgasmi, l’eccitazione era massima, scopare Elena era una cosa meravigliosa, restare piantati nel sul culo, tenendo tra le mani due tette monumentali e sentirà gemere era un piacere incredibile. Mi sfilai e prendendola in braccio, le feci appoggiare la schiena alla parete penetrandola.
La sua figa era un lago, non solo per l’acqua che continuava a bagnarci, stava arrivando un nuovo orgasmo, non ci volle molto a capirlo, mi piantò le sue unghie nella schiena agitandosi come un anguilla e poco dopo aver quasi urlato “aprimi in due” venne squassata dall’orgasmo.
Si sfilò, si inginocchiò e me lo prese ancora in bocca facendomi venire poco dopo direttamente nella sua gola.
Dopo la doccia ci sdraiammo sul letto coccolandoci a vicenda. Lei mi chiese di restare a dormire, io me ne andai poco dopo, non prima di averle dato un bacio e promesso di chiamarla il giorno dopo.
Elena era stata una scoperta, oltre che una scopata.
Una ragazza bella ed in grado di divertirsi , apparentemente senza particolari problemi e senza tante inutili menate.
L’indomani l’avrei chiamata, soprattutto per capire che tipo di donna fosse, se avrei potuto rivederla o se era meglio ricordarla.
Ma domani è un altro giorno.
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