Il passaggio - 3
di
Lokrost
genere
dominazione
Terzo Capitolo
vi chiedo commenti, critiche o suggerimenti a lokrost@mail.com
Buona lettura
--------
La bocca di Francesca, anche questa mattina mi risveglia mentre sale e scende con forza sul mio cazzo duro.
Quando apro gli occhi, si ferma e senza togliersi il cazzo dalla bocca mi guarda e fa l’occhiolino.
Appena riparte a succhiarmi, ho un fremito lungo tutto il corpo.
Non ho mai provato risvegli più belli in vita mia.
- Fermati.
Ordino posando la mano sulla sua testa.
Francesca si ferma con il cazzo ben spinto in bocca.
- Voglio che ti tocchi e non smetti fino a quando sei bagnata come si deve.
Con le mani si mette subito all’opera. Anche se non muove la bocca, sento però la lingua che continua a spostarsi sul mio cazzo.
Ansima mentre si penetra ripetutamente. Le vibrazioni del suo corpo mi fanno capire con quanta foga si stia masturbando e appena sento lo sciacquettio provenire dalla figa, la fermo.
- Mostrami le dita.
Ordino aspettando che mi porga la sua mano.
- Sei zuppa.
Affermo prendendole in bocca e assaporando nuovamente i suoi umori.
- Coricati
Ordino staccandola dal mio cazzo
Con pochi balzi, le sono sopra.
La fisso negli occhi mentre entrambi abbiamo il fiatone dovuto all’eccitazione.
- Non sarò affatto gentile. Ti ho voluta bagnata apposta.
Affermo posizionandomi con il cazzo tra le sue gambe.
- Se vuoi che smetto devi dirmelo ora. Perché altrimenti, da questo momento diventi mia.
Decreto puntando la cappella tra le sue labbra grondanti umori.
- Sono già tua. Scopami! Ti prego.
Mi supplica alzando il capo quanto basta per baciarmi.
Nel medesimo momento in cui le lingue si intrecciano, spingo con forza in lei.
- Non smettere di baciarmi.
Ordino appena ferma la lingua per respirare.
Appena riprende il bacio, concludo l’opera e mi spingo dentro di lei fino le palle.
Esco quasi del tutto e poi, con un colpo secco di reni sono nuovamente tutto dentro.
- AAAAAAAHHHHH!!!!!
È il suo urlo di godimento mentre sento le mie palle già inzuppate dei suoi umori.
Le mordo la lingua e poi inizio a scoparla senza più fermarmi.
Punto i gomiti affianco le sue spalle, con le mani passo sotto la sua testa e dopo averla attirata a me, infilo con prepotenza la lingua in bocca.
Come si muove la lingua, anche il cazzo fa altrettanto in lei.
Tra i suoi e miei gemiti, la scopo con forza e furia, tanta quanta è l’eccitazione che porto in me.
Non smettiamo mai di baciarci e la sua lingua spinge in continuazione contro la mia.
I corpi accaldati e sudati, ormai scivolano uno sull’altro.
Gocce di sudore colano dalla mia fronte, direttamente sulla sua.
Ho una voglia talmente forte che sembra di divorarla con la bocca.
Risucchio la sua saliva nella mia bocca, mi disseto di lei che non smette di tenersi stretta alle mie spalle.
Ansimiamo all’unisono mentre il rumore del bacino che colpisce il suo non smette di rimbombare nella stanza.
- Sto per venire.
Affermo staccandomi pochi attimi dalla sua bocca.
Francesca sorride.
In un attimo spalanca maggiormente le gambe e poi, le passa sopra il mio corpo.
- Vieni in me
Esclama ansimante quando ormai sono al limite.
La sua posizione non mi lascia alternativa e appena i suoi piedi spingono le mie cosce verso di lei sono incastrato.
Mi spingo tutto dentro e mentre la lingua è nella sua bocca, urlo il mio godimento.
Vengo.
Crollo sul suo corpo.
Francesca non smette di baciarmi e appena provo a muovermi, mi stringe ancora di più a sé.
- Non uscire, ti prego stai dentro di me. Rilassati.
Supplica ansimante prima di tornare a baciarmi.
La sua figa è un continuo di contrazioni, calda che quasi ustiona e paradisiaca.
Infine sono io che non riesco più a continuare il bacio a causa del fiato corto e spostando il volto sulla sua guancia, mi riposo.
Passa qualche minuto senza che nessuno dei due si muova.
- Ma lo sento ancora duro. Vuoi ricominciare?
Afferma con il cazzo ancora duro in lei.
Con le gambe smette di trattenermi e le distende mantenendole larghe.
La fisso negli occhi e mentre la bacio, mi muovo lentamente con il bacino. La sua figa è fantastica e mi stringe il cazzo in modo divino. Pompo lentamente avanti e indietro e poi, mi sfilo.
Il cazzo è totalmente ricoperto di umori, il letto è imbevuto dei suoi succhi formando una chiazza enorme tra le gambe. La guardo e sorrido prima di andare con la bocca al suo clitoride per baciarlo dolcemente.
Con le dita sprofondo in lei e la guardo negli occhi.
- Questa adesso è mia.
Affermo rigirando le dita per poi estrarle e reinserirle diverse volte.
Francesca ansima e spalanca ancora di più le cosce.
Ne approfitto e senza smettere di fissarla, esco da lei e con il medio ricoperto dei nostri godimenti, vado a spingere sull’ano.
Spingo e non smetto fino a quando la prima falange non entra.
In effetti, non sento molta resistenza, cosa che conferma le sue parole quando dice di essersi allenata.
- Te la senti di allargare questo bel buchino? Questa sera lo vorrei tutto mio.
Domando uscendo da lei per poi tornare a coricarmi al suo fianco.
- Si. Ho con me qualche dildo e del lubrificante.
Afferma sorridente senza smettere di guardarmi negli occhi.
- Brava.
Esclamo prima di alzarmi dal letto.
- Ma non vuoi un aiuto?
Domanda indicando il mio cazzo ancora duro.
- No.
Affermo sorridendo.
- Per oggi, ho appena iniziato.
Concludo ridacchiando prima di andare in cucina a preparare la colazione.
Quando anche lei mi raggiunge, è ancora nuda e sorridendo mi viene incontro.
Mi aiuta a preparare il caffè e poi, quando è ora di sedersi per mangiare, la vedo che sorride.
Mi siedo e poi, la vedo venirmi incontro.
- Posso mettermi in braccio?
Domanda ma senza aspettare la risposta, si posiziona su di me.
Prima di sedersi però, impugna il mio cazzo ancora duro e dopo esserselo portato a contatto con la vagina, si lascia cadere su di esso.
- Ho visto che è ancora tanto duro. Almeno non soffre troppo.
Afferma sorridente prima di versare il caffè nelle tazzine.
I primi minuti è stato difficile adattarmi a questa situazione, ma poi iniziando a chiacchierare, riesco a fare colazione, fino a quando, quasi sembra diventare normale essere tutto in lei.
Quando però è il momento di alzarsi, appena si sfila dal mio cazzo, ho quasi un mancamento.
L’eccitazione è tornata a un livello esagerato e non sentire più la cappella spinta in lei, mi manda il cervello in tilt.
La prendo con forza.
Mi guarda qualche attimo con preoccupazione, ma appena la faccio inginocchiare sulla sedia e le faccio posizionare le braccia contro lo schienale, capisce tutto e si mette a sorridere.
Non resisto, con il culo sporto in modo osceno, le sono dietro e con un colpo secco di reni, torno in lei.
- Ahhhh!!!
È l’unico verso ripetitivo che esce dalla bocca di Francesca.
In questa posizione, dopo averla presa per i fianchi, la scopo ancora una volta in modo animalesco.
Questa posizione mi consente di affondare ancora di più in lei e con più vigore.
Il rumore del mio bacino che colpisce il culo è molto forte, tanto quanto i suoi versi di godimento.
Resisto veramente poco.
Mi schiaccio più in profondità possibile e vengo ancora in lei.
Respiro con affanno, le bacio ripetutamente la schiena mentre con le mani stringo le sue tette a penzoloni.
Appena mi sfilo dalla sua figa, si volta di scatto e con prepotenza mi abbraccia ficcandomi la lingua in bocca.
- Una colazione fantastica
Afferma ridendo per poi andare in bagno.
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Buona lettura
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La bocca di Francesca, anche questa mattina mi risveglia mentre sale e scende con forza sul mio cazzo duro.
Quando apro gli occhi, si ferma e senza togliersi il cazzo dalla bocca mi guarda e fa l’occhiolino.
Appena riparte a succhiarmi, ho un fremito lungo tutto il corpo.
Non ho mai provato risvegli più belli in vita mia.
- Fermati.
Ordino posando la mano sulla sua testa.
Francesca si ferma con il cazzo ben spinto in bocca.
- Voglio che ti tocchi e non smetti fino a quando sei bagnata come si deve.
Con le mani si mette subito all’opera. Anche se non muove la bocca, sento però la lingua che continua a spostarsi sul mio cazzo.
Ansima mentre si penetra ripetutamente. Le vibrazioni del suo corpo mi fanno capire con quanta foga si stia masturbando e appena sento lo sciacquettio provenire dalla figa, la fermo.
- Mostrami le dita.
Ordino aspettando che mi porga la sua mano.
- Sei zuppa.
Affermo prendendole in bocca e assaporando nuovamente i suoi umori.
- Coricati
Ordino staccandola dal mio cazzo
Con pochi balzi, le sono sopra.
La fisso negli occhi mentre entrambi abbiamo il fiatone dovuto all’eccitazione.
- Non sarò affatto gentile. Ti ho voluta bagnata apposta.
Affermo posizionandomi con il cazzo tra le sue gambe.
- Se vuoi che smetto devi dirmelo ora. Perché altrimenti, da questo momento diventi mia.
Decreto puntando la cappella tra le sue labbra grondanti umori.
- Sono già tua. Scopami! Ti prego.
Mi supplica alzando il capo quanto basta per baciarmi.
Nel medesimo momento in cui le lingue si intrecciano, spingo con forza in lei.
- Non smettere di baciarmi.
Ordino appena ferma la lingua per respirare.
Appena riprende il bacio, concludo l’opera e mi spingo dentro di lei fino le palle.
Esco quasi del tutto e poi, con un colpo secco di reni sono nuovamente tutto dentro.
- AAAAAAAHHHHH!!!!!
È il suo urlo di godimento mentre sento le mie palle già inzuppate dei suoi umori.
Le mordo la lingua e poi inizio a scoparla senza più fermarmi.
Punto i gomiti affianco le sue spalle, con le mani passo sotto la sua testa e dopo averla attirata a me, infilo con prepotenza la lingua in bocca.
Come si muove la lingua, anche il cazzo fa altrettanto in lei.
Tra i suoi e miei gemiti, la scopo con forza e furia, tanta quanta è l’eccitazione che porto in me.
Non smettiamo mai di baciarci e la sua lingua spinge in continuazione contro la mia.
I corpi accaldati e sudati, ormai scivolano uno sull’altro.
Gocce di sudore colano dalla mia fronte, direttamente sulla sua.
Ho una voglia talmente forte che sembra di divorarla con la bocca.
Risucchio la sua saliva nella mia bocca, mi disseto di lei che non smette di tenersi stretta alle mie spalle.
Ansimiamo all’unisono mentre il rumore del bacino che colpisce il suo non smette di rimbombare nella stanza.
- Sto per venire.
Affermo staccandomi pochi attimi dalla sua bocca.
Francesca sorride.
In un attimo spalanca maggiormente le gambe e poi, le passa sopra il mio corpo.
- Vieni in me
Esclama ansimante quando ormai sono al limite.
La sua posizione non mi lascia alternativa e appena i suoi piedi spingono le mie cosce verso di lei sono incastrato.
Mi spingo tutto dentro e mentre la lingua è nella sua bocca, urlo il mio godimento.
Vengo.
Crollo sul suo corpo.
Francesca non smette di baciarmi e appena provo a muovermi, mi stringe ancora di più a sé.
- Non uscire, ti prego stai dentro di me. Rilassati.
Supplica ansimante prima di tornare a baciarmi.
La sua figa è un continuo di contrazioni, calda che quasi ustiona e paradisiaca.
Infine sono io che non riesco più a continuare il bacio a causa del fiato corto e spostando il volto sulla sua guancia, mi riposo.
Passa qualche minuto senza che nessuno dei due si muova.
- Ma lo sento ancora duro. Vuoi ricominciare?
Afferma con il cazzo ancora duro in lei.
Con le gambe smette di trattenermi e le distende mantenendole larghe.
La fisso negli occhi e mentre la bacio, mi muovo lentamente con il bacino. La sua figa è fantastica e mi stringe il cazzo in modo divino. Pompo lentamente avanti e indietro e poi, mi sfilo.
Il cazzo è totalmente ricoperto di umori, il letto è imbevuto dei suoi succhi formando una chiazza enorme tra le gambe. La guardo e sorrido prima di andare con la bocca al suo clitoride per baciarlo dolcemente.
Con le dita sprofondo in lei e la guardo negli occhi.
- Questa adesso è mia.
Affermo rigirando le dita per poi estrarle e reinserirle diverse volte.
Francesca ansima e spalanca ancora di più le cosce.
Ne approfitto e senza smettere di fissarla, esco da lei e con il medio ricoperto dei nostri godimenti, vado a spingere sull’ano.
Spingo e non smetto fino a quando la prima falange non entra.
In effetti, non sento molta resistenza, cosa che conferma le sue parole quando dice di essersi allenata.
- Te la senti di allargare questo bel buchino? Questa sera lo vorrei tutto mio.
Domando uscendo da lei per poi tornare a coricarmi al suo fianco.
- Si. Ho con me qualche dildo e del lubrificante.
Afferma sorridente senza smettere di guardarmi negli occhi.
- Brava.
Esclamo prima di alzarmi dal letto.
- Ma non vuoi un aiuto?
Domanda indicando il mio cazzo ancora duro.
- No.
Affermo sorridendo.
- Per oggi, ho appena iniziato.
Concludo ridacchiando prima di andare in cucina a preparare la colazione.
Quando anche lei mi raggiunge, è ancora nuda e sorridendo mi viene incontro.
Mi aiuta a preparare il caffè e poi, quando è ora di sedersi per mangiare, la vedo che sorride.
Mi siedo e poi, la vedo venirmi incontro.
- Posso mettermi in braccio?
Domanda ma senza aspettare la risposta, si posiziona su di me.
Prima di sedersi però, impugna il mio cazzo ancora duro e dopo esserselo portato a contatto con la vagina, si lascia cadere su di esso.
- Ho visto che è ancora tanto duro. Almeno non soffre troppo.
Afferma sorridente prima di versare il caffè nelle tazzine.
I primi minuti è stato difficile adattarmi a questa situazione, ma poi iniziando a chiacchierare, riesco a fare colazione, fino a quando, quasi sembra diventare normale essere tutto in lei.
Quando però è il momento di alzarsi, appena si sfila dal mio cazzo, ho quasi un mancamento.
L’eccitazione è tornata a un livello esagerato e non sentire più la cappella spinta in lei, mi manda il cervello in tilt.
La prendo con forza.
Mi guarda qualche attimo con preoccupazione, ma appena la faccio inginocchiare sulla sedia e le faccio posizionare le braccia contro lo schienale, capisce tutto e si mette a sorridere.
Non resisto, con il culo sporto in modo osceno, le sono dietro e con un colpo secco di reni, torno in lei.
- Ahhhh!!!
È l’unico verso ripetitivo che esce dalla bocca di Francesca.
In questa posizione, dopo averla presa per i fianchi, la scopo ancora una volta in modo animalesco.
Questa posizione mi consente di affondare ancora di più in lei e con più vigore.
Il rumore del mio bacino che colpisce il culo è molto forte, tanto quanto i suoi versi di godimento.
Resisto veramente poco.
Mi schiaccio più in profondità possibile e vengo ancora in lei.
Respiro con affanno, le bacio ripetutamente la schiena mentre con le mani stringo le sue tette a penzoloni.
Appena mi sfilo dalla sua figa, si volta di scatto e con prepotenza mi abbraccia ficcandomi la lingua in bocca.
- Una colazione fantastica
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