Assurdo

di
genere
dominazione

Un breve e "assurdo" racconto.
per commenti, critiche o altro lokrost@mail.com
Buona lettura
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- Cioè, Jenny ma te ne rendi conto? È assurdo!
- Dai ti prego Mary, fammi sto favore. Solo una volta e non se ne parla più. Ti prego!
- Jenny!!! Ma tu sei fuori di testa!
- Dai!!! Ti prego!! Voglio solo questo per i miei vent'anni!!! Voglio provare almeno una volta!!!
- Jenny... Non ho parole. Davvero. Non puoi comportarti come tutte le ragazze della tua età?
- Ecco, adesso parla lei dall'alto dei suoi trent'anni!
- Oh! Mi hai rotto!
- Che palle...
- Va bene!!! Allora, facciamo sta cosa! Ma, che sia la prima e ultima volta!
- Ti adoro Mary! Lo sapevo di poter contare sulla mia migliore amica!
- Da come parli... Sembra che sia la tua migliore amica solo quando faccio quello che vuoi....
- Non è vero!! Lo sai che ti adoro, sempre e comunque!
- Si... Va bene Jenny... Come dici tu...
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Due settimane dopo.
Sabato.
Ore 13.30.
Casa di Mary.
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- Jenny, sei sempre convinta di cosa stai per fare?? - domanda timorosa.
- Si Mary, stai tranquilla. Non vedo l'ora che suoni il campanello! - afferma saltellando quasi euforica.
- Ma devi proprio accoglierlo così ? Non vi siete nemmeno visti di persona! - domanda ancora, guardando l'abbigliamento dell'amica.
- Puoi stare tranquilla??? In foto ci siamo visti eccome!!! - risponde con una strana euforia mista all'irrequietezza del momento.
- Si, lui ha visto tutto. Tu, solo il suo cazzo! - afferma Mary con perplessità.
- Basta e avanza! - risponde Jenny quasi seccata dall'atteggiamento posto nei suoi confronti.
Mary è molto perplessa.
Mentre la guarda per com'è vestita da zoccola, spera in cuor suo che all'apertura della porta di casa, non vedrà tramontare tutti i sogni della sua migliore amica, di fronte l'immagine di un porco brutto e bavoso, ma bensì, spera che troverà ciò che realmente sta cercando.
Fin dal principio, è sempre stata scettica e delusa dalla determinazione che la sua amica ha posto nei confronti di questo incontro.
Si è vero, i due si sono conosciuti su internet, si sono scambiati una miriade di foto. Peccato che quella ad aver mostrato tutto, è stata solo la sua amica Jenny, mentre dall'altra parte, si è visto solo il cazzo.
Mary si domanda ancora perché abbia dato la sua disponibilità. Però ripensandoci, Jenny non avrebbe avuto molte alternative in quanto vive ancora con i suoi genitori e visto lo scopo dell'incontro, forse è un bene che la sua migliore amica abbia accettato che i due si vedano a casa sua, al posto di lasciarla da sola in uno squallido motel.
Trepidante, Jenny attende in piedi di fronte la porta d'ingresso con occhi lucidi e sguardo perso nelle sue fantasie.
Il "suo" padrone, è stato molto chiaro nella scelta degli abiti.
Anche Mary ha letto quella lista ed è stata lei stessa ad aprire l'armadio di casa e fornire il vestiario adatto alla sua amica, in quanto non possedeva niente di tutto ciò.
Le calzature richieste sono state un sandalo tacco 12 di colore nero, autoreggenti nere a rete larga, perizoma rosso, minigonna di jeans più corta possibile e per concludere, un normalissimo reggiseno di colore nero. Per fortuna entrambe portano una quarta misura, così Mary, ha potuto consegnare all'amica un modello leggermente più sexy.
Il campanello suona agitando così gli animi delle due ragazze.
- Chi è ? - domanda Jenny al citofono.
La ragazza ascolta con attenzione cosa viene risposto dall'altra parte della cornetta e poi, senza timori, preme il pulsante di apertura.
Passano alcuni minuti di attesa in cui entrambe le ragazze si sentono tese.
Un surreale silenzio regna in casa e poi, qualcuno bussa alla porta facendole quasi spaventare.
Jenny, senza più chiedere chi fosse, si fionda alla porta e dopo due giri di chiavistello, apre senza timori.
- Ciao Troia. - sono le prime parole udite da Mary, prima che l'uomo compaia di fronte i suoi occhi.
- Salve padrone – risponde Jenny abbassando il capo, prima di richiudere la porta alle spalle dell'uomo giunto in casa.
- Troia. Vieni qui ! - quasi urla, richiamando Jenny a se.
La ragazza lo raggiunge di corsa.
Senza alcuna esitazione viene presa per i capelli e spinta verso terra le viene ordinato di inginocchiarsi.
- Come mai quest'altra troia non è vestita come ordinato? - domanda sempre a Jenny, riferendosi però alla sua amica Mary.
- Padrone, ecco. Io volevo chiedere se lei poteva rimanere vestita così. - risponde Jenny mentre i capelli le vengono torti dolorosamente.
- Tu troia! - esclama l'uomo, puntando il dito verso Mary.
- Senti, voi fate quello che volete! Ma non ti permettere di chiamarmi in quel modo! Io non centro con le vostre cose! - afferma Mary con stupore per l'irruenza di quest'uomo.
- Troia! - esclama ancora una volta con arroganza prima di proseguire.
- Tu centri eccome! Con la tua amichetta, eravamo rimasti d'accordo che se l'incontro si fosse tenuto a casa tua, avresti dovuto rispettare certe regole! - conclude di spiegare torcendo il capo di Jenny verso il proprio.
- Tu troietta non hai niente da dire? Non le hai detto niente vero? Non ne hai avuto il coraggio? - domanda rifilandole diversi schiaffetti sul volto senza mollare la presa dai capelli.
- No padrone – risponde con sguardo sottomesso e impaurito.
- Non le ho detto niente. Altrimenti, non avrebbe accettato..... e io non volevo fare l'incontro in un motel. - conclude con occhi pieni di disperazione.
- Vabbè, a sto punto, posso levare il disturbo! I patti non sono stati rispettati! - afferma l'uomo staccandosi da Jenny e dirigendosi quindi alla porta di casa.
- No! Padrone! La prego! Si fermi! - implorante, Jenny si butta a terra di fronte i piedi dell'uomo.
- Cosa vuoi? Sei una bugiarda! Levati! - ordina l'uomo cercando di scansarla.
- Ti prego! Mary! Fai quello che ti dice! Ti prego! Solo questa volta! - supplica Jenny alla sua amica Mary con plateale disperazione nei suoi occhi.
Mary si sente presa in mezzo a qualcosa che non le appartiene affatto. Si sente imbarazzata, nutre un discreto timore nei confronti di quell'uomo, ma poi, ripensando alla sua amica, stesa in terra e piena di disperazione, cambia sguardo.
Tanto che sarà mai, si risponde.
L'uomo si volta verso Mary e vendendo il suo sguardo diventato ora più remissivo, domanda :
- Cosa decidi ? Muoviti a rispondere! Troia! - urla quasi
- Va bene! Va bene! Cosa devo fare? - domanda Mary ad alta voce, decisamente scocciata dall'essere chiamata con quel nome.
L'uomo la guarda meglio, da capo a piedi e medita sul da farsi.
- Questa troietta, affermava che tu saresti stata molto più disponibile. - esclama prendendo nuovamente Jenny per i capelli e trascinandola di fronte la sua amica.
- Disponibile quanto? Cosa avrei dovuto fare? - domanda Mary con un notevole imbarazzo.
- Tanto per cominciare, dovevi accogliermi con addosso solo l'intimo ed un bel paio di scarpe da zoccola. - risponde sorridendo malignamente.
- Scusa?? Ma stai scherzando? - domanda Mary esterrefatta.
- E tu..... hai detto che io.... avrei fatto ste cose????? - domanda rivolta verso Jenny.
La sua amica non risponde, probabilmente non vuole, non se la sente, ma dallo sguardo, si capisce nitidamente cosa pensa.
- Ragazzine! Mi state stancando. Tra poco me ne vado se non la smettete di frignare ed iniziate invece ad ubbidirmi. - l'uomo si intromette con arroganza.
- Ti prego! Mary! Sta sera faremo finta che non sia successo niente! Fai quello che ti dice, ti prego! - è la supplica che esce dalla bocca di Jenny.
Mary ha il volto paonazzo. Il cuore batte a mille e non sa cosa rispondere.
- Allora? Vi siete chiarite? Cosa decidiamo di fare qui? - risponde l'uomo irritato.
- Va bene! Va bene! Stai calmo e dimmi cosa devo fare! - risponde Mary carica di imbarazzo.
- Tu? Devi stare zitta e pronta ad eseguire i miei ordini. - risponde rapidamente l’uomo.
- Tu Troia, osserva con attenzione o ti dovrò punire – aggiunge rivolto verso Jenny, prima di mollare la presa dai capelli.
Giunto di fronte Mary sorride per poi passare alle spalle e fermarsi a poche spanne da lei.
Mary sente il respiro dell'uomo, ne sente la presenza ed il calore che dimostra quanto i due siano vicini.
Jenny con occhi spalancati guarda con attenzione la scena rimanendo in ginocchio.
- Troia, devi imparare un po’ di disciplina. - afferma sottovoce, vicino l'orecchio sinistro di Mary.
- Abbassa i leggings. Voglio vederti bene il culo. – ordina ora a voce più alta ed allontanandosi leggermente da lei, schiocca le dita.
Mary è ormai paonazza in volto e chiudendo gli occhi pochi istanti, con le mani raggiunge l'elastico dei leggings e li abbassa silenziosamente mostrando così le chiappe nude divise tra loro da un tanga grigio.
- Basta così – afferma bloccando la discesa dell'indumento quando è arrivato poco sotto l'attaccatura delle chiappe.
Passando quindi di fronte la ragazza, l'uomo sorride nuovamente con sguardo carico di potere e bramosia.
- Hai proprio un bel culo. Ora però, togliti la maglietta. – ordina godendo del volto di Mary sempre più provato dall'imbarazzo.
Mary esegue ancora una volta e presi i bordi inferiori della sua maglietta bianca, li trascina verso l'alto fino a sfilarsela per poi lasciarla cadere in terra.
Rimasta in reggiseno e leggings calati sotto il culo, si sente agitata e con il cuore che pulsa a mille.
L'uomo fissa con insistenza le tette solo più coperte da un reggiseno classico di colore bianco.
- Belle tettone. - afferma prima di voltarsi verso l'altra ragazza rimasta in ginocchio a guardare la scena.
- Mettiti a quattro zampe e sporgi il culo – ordina deciso a Jenny mentre la raggiunge posizionandosi alle spalle.
La ragazza esegue rapidamente l'ordine posizionandosi come richiesto. L'uomo si piega verso il basso ed agguantata la corta gonna, la alza senza esitazione scoprendo così il culo.
Diversi sculaccioni raggiungono le chiappe facendola gemere.
- Lo sai vero perché ti sculaccio? - domanda assestando sculaccioni sempre più forti.
- Ahhh si! - risponde Jenny con qualche lacrima che solca il viso.
- Allora dimmi per cosa! Altrimenti non smetto – risponde ripetendo la serie di sculacciate.
- Perché non sono stata in grado di dire a Mary la verità – risponde con il fiato corto, trattenendo a stento i continui gemiti.
- Brava – esclama fermandosi quando ormai il culo e diventato color rosso acceso.
Qualche carezza sulle chiappe dolenti fa mugolare la ragazza e poi, impugnato il perizoma, con un violento strattone le viene strappato di dosso facendola gemere.
- Ehii!!!! Quello era il mio perizoma!!!! - urla Mary.
L’uomo rimane silenzioso, prima la fulmina con lo sguardo e poi, tenendo il perizoma in mano, la raggiunge.
- Non hai ancora capito che devi stare zitta ? - domanda per poi agguantare anche lei per i capelli.
Appena Mary geme per la violenta stretta seguita da diversi strattoni, il perizoma le viene ficcato a forza in bocca e spinto tutto all’interno.
- Ecco – esclama l'uomo prima di liberarla dalla stretta ai capelli.
- Ora starai zitta ! - conclude tornando verso Jenny.
Mary, terrorizzata da tutta questa irruenza e rudezza, non osa sputare il perizoma e mantenendo le mani lungo i fianchi, torna a fare la spettatrice.
Ancora una volta Jenny viene presa per i capelli e trascinata verso l'alto fino a tornare in posizione eretta, ma rimanendo comunque in ginocchio.
Le mani rudi tornano in azione e questa volta prendono di mira il reggiseno.
Anche sta volta l'indumento viene violentemente lacerato e strappato di dosso mostrando così le tette nude, ora libere di ballonzolare con i capezzoli già turgidi e puntati verso l'alto.
L'uomo si dirige subito verso Mary con il reggiseno strappato.
- Anche questo era tuo immagino – afferma divertito prima di passarle alle spalle.
- Mani dietro la schiena. Muoviti! Troia! – ordina con arroganza.
Nervosa ed agitata, Mary esegue l'ordine, sentendo subito le mani dell'uomo prenderla per i polsi e stringerli tra loro. A differenza però di quanto pensasse, il reggiseno stracciato le viene avvolto all'altezza dei gomiti e stretto fino a quando non si toccano tra loro.
- Molto bene – afferma dopo aver completato il nodo ed esser passato di fronte a lei.
- Così mostri molto meglio le tue tettone – afferma avvicinandosi con il volto ad esse e inspirandone ripetutamente il profumo.
Infatti, l'operazione di congiungere i gomiti tra loro, non ha fatto altro che far sporgere il petto in fuori così da sporgere con esso le tette.
- Hai un buon odore.. Chissà il sapore... - afferma prima di voltarsi e raggiungere ancora una volta Jenny.
Posizionatosi alle spalle, si inginocchia a cavallo delle gambe della ragazza e preso violentemente possesso delle tette stringendole con entrambe le mani, torna a fissare Mary negli occhi.
Le mani impastano quelle tette come fossero gelatina e facendo gemere Jenny, non si fermano un secondo, nemmeno quando l’uomo senza smettere di fissare Mary, le ordina :
- Troia! Allarga le gambe -
Mary esegue silenziosamente, senza smettere di fissare quell’uomo che maltratta senza sosta la sua migliore amica.
- Di più - ordina ancora.
Mary esegue allargando ancora le cosce e tornando ben presto rossa in volto.
Jenny geme con forza quando le dita dell’uomo prendono possesso dei capezzoli per strizzarli e torcerli ripetutamente. Quando crede sia abbastanza, con le mani scende tra le cosce della ragazza e mentre una mano si posa all’altezza del clitoride già gonfio e duro, con l’altra scava tra le labbra per poi fermarsi all’entrata della vagina.
- Troia. Lo vuoi un bel ditalino? - domanda a Jenny prima di morderle un orecchio.
- Si! Padrone! La prego! - risponde con gli occhi chiusi e leggermente ansimante.
Il padrone non risponde ma si limita a spingere due dita in lei, senza remore, senza delicatezza, senza passione e solo rude indifferenza.
- Che puttana. Sei già fradicia. - afferma l’uomo estraendo le dita per mostrarle a Mary che spalanca gli occhi di fronte la quantità di umori che colano in abbondanza.
L’uomo ride per lo stupore della ragazza ed alzandosi, la raggiunge.
Senza chiedere permesso, con la mano piena di umori, si infila nella bocca e impugnato il perizoma lo estrae.
Subito dopo, si dirige nuovamente verso Jenny, si accovaccia di fronte a lei e senza esitazione, spinge il perizoma nella figa della ragazza. Lo muove ripetutamente avanti e indietro spingendolo con l’indice e facendo gemere Jenny, infine lo estrae e torna da Mary.
Ancora senza esitazione, con una mano forza la mandibola di Mary ad aprirsi e subito dopo, infila nella bocca il perizoma pregno degli umori dell’amica.
- Gustati il regalo che ti ho fatto - ordina tornando in ginocchio dietro Jenny per riprendere il ditalino diventato ora quasi furioso.
La bocca di Mary viene presto invasa dal forte sapore della sua amica e senza poter fare altrimenti, si rassegna ad assaporarlo.
Jenny geme sempre più forte, chiude gli occhi, li stringe, quasi quanto stringe i denti, sbuffa, si lamenta, gira la testa in ogni angolazione ed infine, viene.
L’uomo si stacca dalla ragazza ancora ansimante ed una volta in piedi, raggiunge Mary posizionandosi alle spalle.
- Vuoi godere anche tu come lei - afferma come se già lo sapesse.
Con le mani di cui una ancora ricoperta dagli umori, prende Mary per i fianchi.
- Anzi, a te non basta un ditalino. Tu vuoi scopare e scommetto che ti piace anche farti inculare - afferma l’uomo portando una mano sul culo per poi afferrare il tanga ed abbassarlo sotto le chiappe.
Mary non riesce a muoversi, in realtà non sa nemmeno cosa pensare con quest’uomo alle sue spalle.
Credeva di aspettare in cucina mentre i due amanti se la spassavano allegramente nel suo letto.
Invece sono ancora tutti e tre in corridoio, una in ginocchio, l’altra con le braccia legate e una mano dell’uomo che le massaggia le chiappe ed sono entrambe irrimediabilmente eccitate.
- Il tuo culo sembra una scultura - afferma l’uomo senza smettere di toccarlo e stringere le chiappe tra le mani.
Mary inizia a respirare profondamente mentre il cuore pulsa con sempre maggior forza e probabilmente accorgendosene, l’uomo le rifila due forti e dolorosi sculaccioni prima di allontanarsi.
La ragazza geme dal dolore, ma non si scompone di un millimetro e rimanendo ferma, in volto diventa quasi paonazza per le emozioni provate.
Con chiunque altro si sarebbe girata per schiaffeggiarlo e insultarlo nel peggiore dei modi, ma questa volta, tutto è diverso ed anche se volesse, non può muovere le braccia nemmeno di un millimetro.
Tornato da Jenny, quasi divertito, la spinge nuovamente in terra ed una volta posizionata a pecora, si inginocchia alle sue spalle e guardando Mary, sorride mentre si apre la patta dei jeans.
Quando finalmente estrae il cazzo, Mary spalanca gli occhi di fronte quel pezzo di carne tanto bello, grosso, nodoso e che ben presto viene scappellato mostrando già l’eccitazione che sgorga dalla cappella.
L’uomo le sorride prima di puntare la cappella tra le labbra della figa di Jenny e prenderla ancora una volta per i capelli.
- Puttana - è la parola che riesce a decifrare Mary dal labiale dell’uomo
Subito dopo, l’uomo penetra nella figa con forza e dalla bocca di Jenny iniziano a uscire gemiti e lamenti.
Mary vede quell’uomo cavalcare l’amica come un vero toro e senza la minima premura, la sbatte come fosse un giocattolo da rompere ad ogni costo.
Jenny dal canto suo è rossa in volto, le vene iniziano a venire in rilievo sia sulla fronte che sulle tempie. Trattiene ripetutamente il respiro, chiude gli occhi, sbuffa, quasi urla mentre anche le vene sul collo si fanno più evidenti e poi, crolla con il volto e le spalle in terra.
A quel punto l’uomo molla la presa dai capelli e passando le mani sotto la ragazza, raggiunge le tette, le strizza e la monta con ancor più vigore.
I colpi si susseguono, il bacino che colpisce il culo di Jenny rimbomba nel corridoio ed infine, dopo chissà quanti minuti, l’uomo si lamenta ed estratto il cazzo dalla figa, si porta di fronte la ragazza.
Dopo averla presa ancora una volta per i capelli, le alza il volto e infila subito il cazzo in bocca.
Bastano poche pompate da parte della ragazza e grugnendo, l’uomo scarica tutto il seme in bocca.
- Bevilo tutto, da brava, Troia. - ordina prima di rimettersi in piedi e mentre prende fiato, si avvicina nuovamente a Mary.
Quasi divertito, si spoglia senza smettere un secondo di fissarla e quando è totalmente nudo con il cazzo mezzo moscio, passa alle sue spalle.
Con le mani torna a palparle il culo con sicurezza e senza esitazione ne approfitta più volte per allargare le chiappe a tal punto da poterne vedere nitidamente il buco del culo.
Mary si sente sconvolta in quanto, non solo viene palpata rudemente da uno sconosciuto, ma addirittura l’uomo ne approfitta per fare ciò che vuole ed impugnati i leggings li abbassa fino alle ginocchia.
Dopo averle assestato un portentoso sculaccione, si allontana e presa Jenny per un braccio, la trascina via dal corridoio.
Passano svariati minuti, forse decine, in cui sente la sua amica gemere ripetutamente e poi finalmente l’uomo torna da lei.
Le braccia vengono liberate e quando l’uomo si pone di fronte, può notare come il cazzo sia già tornato duro e svettante tra le gambe.
Mary lo fissa quasi rapita da quel pezzo di carne e poi, le parole dell’uomo la fanno nuovamente sprofondare nella vergogna.
- Lo so che ti piace il mio cazzo, ma adesso levati le ciabatte e i leggings! Muoviti Troia, non ho tempo da perdere con te ! - ordina divertito rimanendo fermo a guardare mentre esegue gli ordini.
Piegata a novanta intenta a togliersi i leggings, Mary si rende conto che nel momento in cui tornerà sull’attenti, il suo tanga scenderà notevolmente, in quanto la parte posteriore è ancora abbassata sotto le chiappe. Infatti, mentre si rialza con le mani trattiene l’indumento inesorabilmente sceso di qualche centimetro e tornata in posizione la sua passera rimane coperta.
L’uomo ovviamente nota la manovra e si avvicina al suo volto.
- Chi ti ha detto che potevi rialzarlo? - domanda a pochi centimetri dall’orecchio
Con la mano destra raggiunge la bocca della ragazza e spingendo le dita all’interno, ne preleva il perizoma.
Quando finalmente Mary ha la bocca libera da impedimenti, muove ripetutamente la mandibola, come se cercasse di riprenderne confidenza e poi, quasi sottovoce, risponde:
- Nessuno - con occhi bassi non osa dire altro ed attende la sua sorte.

Pochi istanti, qualche sospiro da parte dell’uomo mentre le passa alle spalle e un forte sculaccione sorprende la ragazza facendole emettere un piccolo gridolino che rimbomba nel corridoio.
Con uno strattone sulla spalla la fa voltare e dopo aver infilato rudemente una mano nel solco tra le tette, prende possesso del reggiseno e da esso la trascina lungo il corridoio.
Giunti in camera da letto, la scena che si mostra agli occhi di Mary, la lascia letteralmente senza parole.
Jenny è legata a pecorina sul letto con le mani strette tra loro agganciate alla spalliera.
Nel culo un grosso fallo vibrante è conficcato fino alla base in lei.
Nella passera, un altro fallo vibrante sta lentamente fuoriuscendo a causa di tutti gli umori prodotti dalla ragazza. Infine, in bocca, un altro fallo è tenuto stretto tra le labbra.

L’uomo porta Mary da un lato della stanza e fatta inginocchiare a gambe larghe, lega polsi e caviglie alla scrivania posta dietro di lei. Una volta immobilizzata, mentre dal letto provengono forti i rumori dei vibratori accesi, l’uomo, dopo essersi inginocchiato di fronte a lei, per la prima volta raggiunge il pube con una mano, sorpassa il perizoma ed arrivato a contatto con la passera, la penetra senza riguardi.
Mary geme mentre le dita entrano ed escono. Infine, quando l’uomo se le porta alla bocca per assaporarne il gusto, lei rimane a bocca aperta, con ormai il perizoma abbassato a tal punto da mostrare a chiunque la sua passera fradicia di umori.
Quando lo vede allontanarsi, ne è quasi dispiaciuta, in quanto la voglia di godere inizia a crescere in modo esponenziale ad ogni minuto che passa.
L’uomo sale sul letto, estrae senza remore il vibratore dal culo di Jenny e presa la mira con il suo cazzo duro, affonda con forza facendo sputare il fallo nella bocca della ragazza che inizia a gemere con forza.
Incurante, l’uomo inizia a cavalcarla ancora una volta come se fosse un toro da monta e senza pietà la sbatte con affondi violenti.
- Troia! Ti sfondo il culo! - le urla prima di prenderla per i fianchi ed affondare con sempre più violenza.
Jenny geme senza sosta con incessanti lacrime che le scendono sul viso. Ad un certo punto però, il vibratore conficcato nella figa, esce del tutto e cadendo sul letto, lascia la via libera ad un denso e lungo fiotto di umori.
Ancora pochi minuti di questa cavalcata animalesca e l’uomo grugnendo, spruzza tutto il suo seme nel culo di Jenny.
- Sei stata una brava puttana - afferma ansimante mentre scende dal letto.
Jenny è sconvolta, con la testa è affondata tra i cuscini ed ansima ancora ad alta voce mentre innumerevoli umori continuano a colare dalla sua passera.
Dopo essersi acceso una sigaretta, l’uomo raggiunge Mary, si accovaccia di fronte a lei e fumando la studia con lo sguardo.
Solo quando la sigaretta è finita, slega la ragazza e con un gesto della mano le ordina di seguirlo.
Arrivati nel corridoio però, l’uomo la prende con forza per la gola ed una volta sbattuta contro il muro posto dietro di lei, con la mano libera lacera violentemente il reggiseno e poi il perizoma.
Mary geme, ha paura di tutta questa violenza, ma quando la mano raggiunge la sua passera e due dita la penetrano senza pietà, tutto in lei cambia.
- Lo so che hai voglia. Sei molto più troia della tua amichetta. Ma non lo vuoi ammettere. - afferma uscendo con le dita dalla passera per spostarsi sul buco del culo.
- Scommetto che il tuo l’hanno sfondato parecchie volte - afferma spingendo il pollice all’interno.
Mary si lamenta, sente un discreto dolore, ma il pollice in effetti entra in lei.
- Lo sapevo - afferma l’uomo allontanandosi.
- Sei troia e pure carina. Ti voglio sabato prossimo, per scoparti con qualche mio amico. - afferma senza la minima esitazione. Subito dopo, raccogliendo i pantaloni da terra, da una tasca estrae un foglietto scritto a mano e lo consegna a Mary.
- Questo è il mio numero, se vuoi farti scopare, chiamami prima di mercoledì. - spiega guardando la ragazza negli occhi.
- Devi però sapere che se decidi di venire, quello che ho fatto alla tua amichetta non è niente paragonato a quello che ti faremo noi. - fa una pausa in cui le tocca volgarmente una tetta e poi prosegue
- Ti farò conoscere tutti i miei amici e poi dovrai decidere. Se vorrai continuare, sappi che non ti puoi più tirare indietro. - conclude con uno schiaffetto in volto.
Detto questo l’uomo si riveste sotto gli occhi spaesati di Mary, ed una volta raccolte tutte le sue cose, senza salutare, esce di casa.
Mercoledì, l’uomo riceve la chiamata di Mary.
Sabato mattina, Mary alle 10.30 è arrivata all’indirizzo scritto per messaggio.
Una volta accolta in casa, di fronte a lei, 8 uomini la salutano sorridenti.
Mary non sa cosa dire.
L’unica cosa che fa è quella di sorridere e lasciarsi prendere da molteplici mani che la alzano da terra e rapidamente la spogliano completamente.
scritto il
2024-10-26
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