Una coppia affiatata 1

di
genere
tradimenti

Quando abbiamo suonato alla porta, era venuto ad aprirci un uomo alto, robusto, coi capelli rasati e senza barba completamente diverso da quello col quale avevamo chattato accordandoci per quell'appuntamento.

-Buon giorno, c'è Giorgio?-

Aveva chiesto mio marito con tono dimesso come faceva sempre assumendo il ruolo di sottomesso alla moglie.

-Sono io!-

Aveva risposto l'uomo in tono brusco.

-Certo che è lui!
Non lo riconosci, è proprio il signor Giorgio, coi capelli corti e la barba rasata.-

Avevo risposto con tono di scherno mentre mi inginocchiavo per abbassargli i pantaloni della tuta:

-Guarda, guarda qui se non è proprio quello col coso che mi era piaciuto quando chattavamo!-

Avevo continuato mentre impugnandogli la verga con entrambe le mani, avevo cominciato a leccargli i testicoli grossi e pelosi come noci di cocco.

Gli accordi prevedevano proprio che alla prima vista, senza neanche parlare, io avrei dovuto inginocchiarmi e prenderglielo subito in bocca.

-Brava.. brava, sei proprio la troia che mi aspettavo!-

Aveva commentato mettendomi le mani sotto le ascelle per sollevarmi e con un gesto secco delle mani, strapparmi la minigonna lasciandomi nuda dall'ombelico in giù.

Poi, mettendomi una mano tra le cosce e l'altra dietro la schiena, mi aveva sollevata portandomisi sulla spalla come fossi un sacco di farina.

-Adesso io e la troia andiamo in camera a scopare e tu cornuto aspetta qui seduto sul divano.
Se vuoi, ti puoi anche masturbare se ci riesci col tuo cazzetto a condizioni che non sporchi.
Se vai in bagno è ancora meglio, potrai sborrare nel cesso e pulisti con quelle lavette di spugna ricamare con quelle corna rosse.
Ti ripeto, detesto i cornuti che sporcano e dunque, fai attenzione se non vuoi farmi incazzare.-

A quel punto ero intervenuta io:

-Non preoccuparti Giorgio, mio marito ha l'uccellino bloccato da una gabbietta di acciaio ed ha in tasca un fazzoletto per pulirsi nel caso dovesse gocciolare.-

Mentre dalla camera da letto giungevano ogni sorta di rumori meccanici accompagnati da gemiti, ansimi, rantoli, schiamazzi, grida di piacere e grugniti animali che costringevano il marito a tormentarsi i capezzoli con le dita mentre dal foro della sua gabbietta colavano fili lucidi e biancastri che lui raccoglieva in una scatoletta dorata senza tuttavia, riuscire mai a fermare quel sottile e viscido filamento.

Dopo circa due ore, dalla zona notte era giunto un rumore di porte accompagnato dalla voce dell'uomo:

-Cornuto vieni, tua moglie ti aspetta!-

Agli occhi di mio marito, si era presentato un ambiente simile ad un campo di battaglia tale era il disordine ed il cocktail di odori che pervadevano la stanza.

Io giacevo supina con le cosce spalancate e la fica aperta dalla quale fuoruscivano copiosi rivoli di sperma.

Il mio viso stravolto, era illuminato e reso umano solo dagli occhi che, dalle pupille lucide e dilatate gli facevano capire che avevo goduto tanto da esserne completamente soddisfatta.

Il mio corpo dalla pelle arrossata era ricoperto da chiazze lucide di sperma ancora fresco ed anche i capelli scarmigliati, presentavano ciocche incollate.

Accanto al letto, nudo e con la proboscide pendula e ancora gocciolante, vi era Giorgio che invitandolo ad avvicinarsi alla moglie, gli aveva detto:

-Non guardarmi così cornuto!
Spero che tu non pensi che sia tutto merito mio!
Ti assicuro che mai avrei potuto domare una puledre vogliosa e scalpitante come tua moglie.
Ce ne sono voluti altri tre che lei ha spompato senza che la domassero completamente e infatti, ha chiesto che vuole anche te!-

Quelle parole erano state accompagnate dalle mie braccia tese verso di lui in un esplicito invito carico di lussuria.

Mio marito salendo sul letto, si era adagiato sul mio corpo e rimanendo lui stesso bagnato dalle chiazze di sperma, si era unito a me in un bacio lascivo, lungo, profondo e reso ancora più libidinoso dal miscuglio dei sapori di sborra che avevo ancora sulle labbra e sulla lingua.

Dopo essersi sciolti da quel bacio lussurioso, mio marito aveva cominciato a scivolare sul mio corpo verso il basso con l'evidente intento di pennellarmi il corpo madido di sperma sino ad arrivare alla fica con l'intenzione di ripulirmela con la lingua come solo lui era capace di fare.

A quel punto lo avevo fermato e dopo averlo fatto mettere in ginocchio con la gabbietta davanti al mio viso, avevo sfilato la chiavetta dalla mia cavigliera d'oro, e gli avevo liberato l'uccello arrossato, dolente e tumefatto dalla stretta delle barre cromate della gabbia.

Accarezzandolo come fosse una bestiola ferita, avevo cominciato a leccarlo, massaggiarlo e succhiarlo sino a che, da quell'ammasso di carne ferita ed informe, era spuntata una verga di tutto rispetto con due testicoli lisci, grossi e penduli con una cappella livida e gonfia che si ergeva su di un gambo scuro, solcato da un reticoli di vene bluastre.. un signor cazzo insomma!

A quel punto davanti agli occhi stupiti del mio amante, avevo baciato quel glande grosso e profumato come una pesca e, con aria soddisfatta, l'avevo spinto in basso sino a farmi penetrare la fica dando inizio così, ad una cavalcata impetuosa e profonda conclusasi con un violento orgasmo che ci aveva fatti esplodere insieme.

Dopo avermi ripulita con la lingua dalla sborra dei miei numerosi amanti e del suo stesso sperma, ci siamo lavati e rivestiti e dopo aver pagato la cifra pattuita, avevamo salutato l'incredulo stallone.

Tornati a casa, nonostante fosse notte fonda, avevamo scopato ancora con mio marito infoiato come mai al mio racconto di come avevo messo KO quegli stalloni tra i quali vi era un mandingo che con la sua verga mostruosa mi aveva sfondato anche il buco del culo oltre la fica e la bocca.

-Amore, ti sei fatta dare il tel. dallo stallone nero?-

Mi aveva chiesto mio marito con l'espressione più porca di cui era capace.

-Certo cornutino mio che ho il suo numero!
Credevi forse che non avrei pensato anche al tuo buchetto mentre mi riempiva le visceri di cazzo e di sborra!-

Abbiamo riso e ci siamo addormentati abbracciati come fidanzatini.

Tra me e mio marito, vi è un feeling sbocciato sin dal nostro primo incontro quando, in occasione di un'orgia organizzata a casa di un mio amico, ci siamo ritrovati a baciarci pastrugnando la sborra schizzata mentre facevamo un pompino a due bocche.

Quella prima volta vi era stato tra noi solo quel bacio lascivo e talmente complice che ci aveva portati dopo alcuni mesi a sposarci.

Per la cronaca, in quella circostanza, io mi ero presa tutti i cazzi disponibili ed aveva lesbicato anche con alcune donne mentre lui, aveva scopato solo la moglie del mio amico (Una troiona anche lei insaziabile di cazzo) alla quale aveva poi ripulito la fica con la lingua.


scritto il
2023-12-18
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