Trasferta sfortunata

di
genere
etero

Il mio capo mi chiama a lavoro e mi dice che ho vinto una trasferta di 3 giorni in una nota multinazionale tedesca. Il viaggio parte male, perché il volo per Francoforte accumula ritardo e alla fine rimango per tre ore in aeroporto.

Arrivo nella sede dell'azienda cliente e mi accorgo che la trasferta è puramente politica: serviva solo un rappresentante della mia ditta come presenza. Tre giorni di scassamento assoluto, passati a guardare uno schermo mentre il service lavora da remoto. E faccio da interprete tra i tedeschi della multinazionale e la mia ditta italiana.

Finalmente la trasferta finisce e ritorno nel fatale aeroporto di Francoforte. Sono così fortunato che i ferri di cavallo si sciolgono quando li tocco. Volo cancellato. Bene. Dopo una serie di lodi pie e sante nei confronti di apostoli, divinità e angeli, roba che anche Satana stesso prende paura, decido di andare a mangiare qualcosa.

Mi siedo al tavolo di un bistrot italiano. Sì, lo so, è una pessima idea mangiare italiano all'estero. Infatti la mia pasta al ragù grida vendetta e mia nonna è pronta a fare esplodere il posto con del C4. Sorseggio la mia cedrata e sento improvvisamente freddo al pacco. Mi sono ritrovato un bicchiere di acqua frizzante riversato sui pantaloni. Ottimo, ora sembra mi sia pisciato addosso. "Scusa" sento alle mie spalle. "Scusa un paio di palle" rispondo d'istinto. Mi giro e vedo questa ragazza bellissima, resa ancora più bella dal sincero imbarazzo. Mulatta, leggins neri con un culo da urlo, un sorriso che scioglierebbe il ghiaccio in Antartide e degli occhi nocciola da impazzire. "Dai ti aiuto" mi dice sorridente. "Ok" dico impacciato.

Si siede accanto a me e con dei tovaglioli prova a rimediare all'incidente dell'acqua. Lei ride. Cazzo, ho un'erezione tremenda. "Scusa" sussurro. "Ahahahah. Perché scusa? È un complimento sincero" replica. "Guarda, ho bisogno di cambiarmi mutande e pantaloni" le dico. "Beh, posso aiutarti" risponde con fare civettuolo.

Pago il pasto orribile e nel frattempo lei mi racconta di avere lo stesso mio volo cancellato. Senza farci sgamare, andiamo in un bagno dimenticato dell'aeroporto. Mi sfila i pantaloni e i boxer bagnati. "Che bel pisellone" ridacchia. Non faccio nemmeno in tempo a rispondere, che si inginocchia e parte uno dei pompini migliori che abbia ricevuto. Mi bacia la cappella, masturba l'asta e prende entrambe le palle in bocca. Cazzo, qui ci rimango secco. Sì stacca e si spoglia. "Sai stallone, sono una modella di lingerie" afferma con orgoglio. Perizoma arancio e reggiseno coordinato, che nasconde una terza abbondante. I miei spermatozoi si scazzottano nei testicoli per uscire.

Rimane nuda di fronte a me e stavolta mi inginocchio io. Le lecco la vagina perfettamente liscia, mentre lei gira gli occhi in stile Undertaker. Infilo il preservativo, la faccio girare e la penetro. Lei mugola di piacere, mentre le mie anche sbattono sul suo culo perfetto. In realtà non solo le mie anche. "Adoro i tuoi grossi coglioni che sbattono sulla mia fica" ansima. Sì, ciao. Non capisco più nulla. Metto il turbo e la scopo senza pietà. Lei ha un orgasmo multiplo e si scioglie completamente sul muro.

Si volta e con fare famelico si avventa sul mio povero cazzo. "Voglio la tua sborra fino all'ultima goccia" ordina. Beh è una donna di parola, perché mi masturba con una mano, mentre con l'altra strizza piacevolmente i miei gioielli. "Cazzo, sto per sborrare" supplico. Lei mi tiene per le uova maschili con entrambe le mani, mentre infila l'intera asta in bocca. Scarico un enorme sborrata in bocca, che lei ingoia. Ha appena ucciso più bambini del comunismo.
Mi dà un bacio sulla cappella, si alza e stavolta sono io che la bacio.

Alla fine questa trasferta non è andata così male!
scritto il
2024-04-25
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