Lo sport fa pene
di
TheOldJonny
genere
etero
Da un po' di anni frequento una sala pesi per diventare più forte, migliorare il mio fisico e sentirmi meglio. Ok, non so mentire. Vado in palestra per ammirare i culi. Ora avrò la folla con torce e forconi sotto casa, ma sticazzi.
Fosse vero il mito sulle seghe, a quest'ora girerei con il cane guida e il bastone. Leggins attraverso cui si vede anche il pancreas, perizoma in vista e mini reggiseno sportivo. Tra poco il curl lo faccio letteralmente con il cazzo. In palestra mi massacro di allenamento, a casa sul letto miassacro di seghe. Ho superato i trenta, ma mi sembra di essere ancora adolescente. Prima o poi mi chiamerà la Milka per lavorare con loro, visto quanto mi mungo.
Da qualche settimana parlo con questa ragazza che frequenta la sala pesi. Così figa che penso si riproduca per partenogenesi. Occhi azzurri, roba da gelo polare, capelli lisci e biondi, visetto angelico e un corpo da urlo. Carnagione chiara e due tette da metterci la faccia e fare il motoscafo. Che gran culo, evidenziato da shorts e dal tanga che si intravede. Entrambi ci alleniamo sul serio, però poi si chiacchiera e si ride molto. Io agisco con nonchalance, anche se il testosterone mi esce da occhi e orecchie. Poi a casa le dedico almeno un paio di seghe.
Ok, prendo coraggio e la invito per un aperitivo. Fa caldo ed è molto piacevole bere qualcosa all'aperto. Cazzo, accetta. Non ci credo. Ci vediamo un sabato pomeriggio e lei è bellissima. Mi sforzo per non cadere nel ridicolo, ma è letteralmente dura. Pantaloncini di jeans, camicetta bianca e sandali. Entriamo nel locale, ordiniamo due bianchi e degli stuzzichini e ci sediamo in un angolo molto grazioso.
"Come è andata la giornata?" le chiedo. Che apertura originale. "Bene, il solito" mi risponde. Parliamo per un po' di cose leggere come i programmi per il weekend o di un film da guardare. Nonostante l'inizio un po' standard, la conversazione diventa interessante, mi racconta che sta ultimando gli studi in marketing e dei progetti per il futuro. Ad un certo punto, sento una strana pressione sul pacco. "Beh se non inizio io, mi vengono le ragnatele" ride. Aveva poggiato il su piede nudo tra le mie gambe. Io ciao, ma ciao. Avrò anche una laurea col massimo dei voti in matematica, ma non capisco più nulla e il mio cazzo vuole uscire dai bermuda. Dopo aver "palleggiato" con i miei testicoli, passa il piedino sull'asta. "Che c'è?" ride. Mi sfugge un "Che gran troia che sei!". "Ti tengo letteralmente per i tuoi grossi coglioni, credi sia molto astuto darmi della troia?" E dicendo questo piazza la punta del piede sul mio scroto. "Comunque sì, lo sono e tanto" afferma con fare giocoso.
Dopo aver vinto un'erezione implacabile, vado a pagare e usciamo dal locale. La prendo per i fianchi e la bacio. Palpatina di culo che lei apprezza molto e la accompagno nella mia auto, un umile Pandino. "Se è vero che chi ha i macchinoni ha il cazzo piccolo, tu avrai un cannone sotto" mi percula. "Beh, puoi scoprirlo quando vuoi" le rispondo. Vediamo se vuoi solo provocarmi o vuoi scopare davvero, stronzetta.
La accompagno a casa e arriva la fatidica domanda da parte sua "vuoi entrare?". Cazzo se voglio entrare.
Non appena entrati da lei, accade una magia. I bermuda sono scomparsi insieme alle mutande. "Che bel cazzone" esclama estasiata. Lei è in ginocchio, nuda, con il mio cazzo in bocca e i coglioni in mano. Con l'altra si masturba guardandomi negli occhi. Minchia che spettacolo! "Quanto sei bona! Ti voglio sfondare!" esclamo. "Non pensavo che il principino fosse uno stallone! Ahahahah" replica.
La sdraio sul letto di camera sua e divoro la sua fica. Lei gode tantissimo, mi tiene per i capelli, ansima e gira gli occhi indietro. Sono davvero bravo, mi sento un pasticciotto ripieno di sborra e testosterone. Ora la lingua va in panchina, perché scende in campo il protagonista. Il cazzo. Più che scende, entra! Sono su di lei e la bacio, mentre il mio bacino si occupa dello sfondamento. Grazie hip thrust e grazie lezioni di ballo latino americano. Riesco a limonarla con passione e fotterla contemporaneamente. Sento il piacere e il godimento fluire in lei, la tenerezza dell'abbraccio si fonde alla passione del nostro fare l'amore. Mi artiglia le chiappe e mi sussurra nell'orecchio "Mi sono innamorata del tuo cazzone. Sono già venuta tre volte. Ora però tocca a te. La voglio tutta". Mi sfilo da lei e la faccio giocare. Mi fa stendere e si siede sulla mia faccia. Sento la fica fradicia e lei parte a masturbarmi il cazzo. Sono molto vicino a venire, ma voglio assaporare ogni istante di questa gran trombata.
Lei usa la combo perfetta: cazzo in una mano, coglioni nell'altra e lingua sulla cappella. Il tutto mentre è seduta sul mio viso. Strizza gentilmente le palle e la avviso che sto per venire. Dal mio cazzo parte un getto di sborra veloce e abbondante che inonda le sue tette. "Mi hai prosciugato" le dico ansimando. "Ci deve essere tanto spazio in quei grossi coglioni" afferma mentre mi dà uno schiaffetto sullo scroto svuotato e con un dito dell'altra mano assapora il mio sperma.
Ci alziamo dal letto perché vuole farmi una foto. Io accetto, però è un po' particolare. Prende il perizoma che indossava e fa un fiocco sul mio pene ancora rigido. Si inginocchia vicino al mio pacco infiocchettato e prende le palle con la destra. Con la sinistra si fa un selfie inquadrando anche i miei gioielli. "È per una amica, la prossima volta viene anche lei. Letteralmente. Le ho scritto di venire a provare questo nuovo hotdog". Mi sa che a casa mi massacrerò di seghe.
3
voti
voti
valutazione
8.7
8.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Trasferta sfortunataracconto sucessivo
Tanto disagio
Commenti dei lettori al racconto erotico