La cancelleria dell'ufficio

di
genere
dominazione

È caldo, sono le giornate lunghe estive e questa sera abbiamo una festa con amici, una festa in piscina come andava quando eravamo teenagers.
Da qualche giorno viviamo una situazione ormonale molto attiva, andiamo a lavoro ma quando siamo fuori sogniamo i nostri corpi, sogniamo di farli intrecciare, di farli sudare, di morderne la pelle. Sogno di baciarti i piedi e leccare ogni centimetro del tuo corpo leggermente salato dalla calura, profumato di sesso.
Tu mi scrivi mentre lavori che vuoi il mio vigore, vuoi osservarlo, toccarlo, ingoiarlo e sentirlo ovunque dentro di te, vuoi soddisfarti con esso in ogni modo ti passa per la testa, vuoi farti possedere in ogni modo, dolce e violento che al solo pensiero ti fa inumidire le grandi labbra. Mentre sei seduta al tuo posto controlli con un dito, lasci scorrere la mano nelle mutandine e con un gesto rapido e profondo spingi due dita nella fica. Calda e già bagnata, ansiosa di farsi riempire e usare. Maliziosa prendi un evidenziatore dalla scrivania e lo spingi dentro di te, mi scrivi che hai una sorpresa appena torniamo a casa.
Finalmente rientriamo, passeggi una mezz’ora, soddisfatta da quel corpo estraneo, ma così gradito, che accompagna la passeggiata nel tuo ventre. Nel mentre io sono arrivato a casa, verso il vino per berlo insieme.
Apri la porta, io sono uscito dalla doccia, nudo. Mi vieni incontro, mi baci profondamente sento la tua lingua calda, ti restituisco il bacio intrecciando le lingue, tirandoti a me da un fianco facendoti sentire la mia erezione sulla pancia. Non una parola, ti inginocchi, apri ancora una volta la bocca e ti riempi la gola con il mio cazzo che succhi avidamente, ne baci ogni nervatura per spingertelo nuovamente dentro la bocca d’un sol fiato.
Ti prendo in braccio, ti faccio sedere sul tavolo della cucina e ti spoglio, levo la camicia, le scarpe, i pantaloni ed il reggiseno. Mi accorgo avvicinandomi alle tue cosce che spunta qualcosa tra le mutandine, giallo vivace, sorrido.
Ti strappo via le mutandine, sono eccitato, sti sdraio sulla schiena e alzo le tue ginocchia per godermi ancora meglio la tua fica, la bacio avidamente, succhio il clitoride mentre con la mano esploro il tuo sesso con quel giocattolo improvvisato. Mentre stringi la mia testa tra le cosce prendo quell’evidenziatore, al suo posto ti esploro con la lingua e velocemente te lo metto nel culo, fino in fondo. Sussulti, godi, ti bagni ancora di più. Mi implori di scoparti.
In quello stesso istante senti la mia cappella allargarti le labbra e spingersi dentro di te, ti penetro completamente e il tuo sguardo incrocia il mio, vuoi essere posseduta più di ogni altra cosa.
Salgo sopra di te, con le mani stringo le tue, e tu a cosce larghe stesa su quel tavolo avidamente ti gusti le mie anche che sbattono sulle tue, facendo smuovere tutta la cucina. Mordi un braccio, stringi forte, ti piace quello che stai provando, il mio cazzo nella fica e l’evidenziatore che si muove di riflesso nel tuo culo, preghi per essere dominata in quel modo un’infinità di volte.
Ti prendo ancora una volta in braccio, sempre rimanendo dentro di te ci spostiamo sul divano, rimani a pancia in giù, un ginocchio per terra e l’altra gamba stesa sulla seduta. Il tuo culo è ben in vista, la tua schiena nuda suda di piacere. Senti ancora il mio cazzo, ma questa volta prende il posto di quel gioco, ti allarga il buco con forza, ma lasciandoti il tempo di adattarti, fino a quando una volta passato questo ostacolo ti penetro fino in fondo il culo, tiro un gran sospiro di piacere vedendoti stringere tra le mani il tessuto e ascoltando il tuo gutturale suono di lussuria.
Stai per avere un orgasmo, potente. Ti metto una mano tra le cosce, cerco le tue labbra e le apro riempiendole con due dita, ti tengo per la fica mentre senti il mio cazzo gonfio al limite che scorre dentro e fuori il tuo orifizio. Ti godi ogni centimetro della penetrazione, ti senti posseduta e felice, letteralmente tra le mie mani nel tuo intimo. Stringo la mano dentro di te, l’orgasmo ci raggiunge con forza, il mio cazzo sta pulsando profondamente in te mentre si svuota del mio seme, senti ogni schizzo, e accogli ogni goccia mentre godiamo insieme. Mi stringi a te mentre mi accascio sulla tua schiena.
Non ci muoviamo, non diciamo una parola, rimaniamo nella penombra in quella posizione lasciando che il sonno ci prenda dolcemente..
di
scritto il
2024-05-27
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