Si apre il portone

di
genere
dominazione

Ti vedo passeggiare per i vicoli della città in una sera di primavera, la temperatura è gradevole, giri con un coprispalle ma le gambe scoperte, senza calze e solo un paio di shorts un po' larghi che svolazzano intorno alle tue cosce sode. Io ero lì per una serata con gli amici, una birra tutti insieme, qualche risata, facevamo piano per una fuga dalla città di qualche giorno verso la montagna che finalmente sta disgelando.
Hai catturato il mio sguardo, sono anni che ti conosco ma è la prima volta che sento un fremito sul ventre e la saliva in bocca osservandoti camminare sui sampietrini con quel passo ginnico. Stai venendo nello stesso bar cui stiamo servendoci noi, alzi lo sguardo, mi sorridi avvicinandoti. Ci salutiamo con un abbraccio e un bacio sulla guancia, cingendoti con il braccio la mia mano trova la tua schiena nuda sulla scollatura di quella maglia generosa che indossi sotto il coprispalle. Sulla tua pelle fredda senti la mia mano grande e calda che ti lascia un’impronta di tepore tra le scapole. Senti una vibrazione tra le gambe a quel tocco caldo e deciso, ti mordi un labbro.
Sparisci nel bar, chiacchieri con gli amici, con gli sconosciuti, con vaghi conoscenti e tra un bicchiere di vino e l’altro sale l’alcol nel tuo sangue e ti torna sempre più vivida la sensazione di quella mano su di te provata solo pochi minuti prima.
Ti vedo attraverso la vetrina, seduta a gambe incrociate su di uno alto sgabello, i capelli che ti cadono da un lato lasciando scoperto il collo dall’altro, morbido, sinuoso e sensuale. Vien voglia di stringerlo nella mano mentre lo porto alla mia bocca per un morso che assapora la tua pelle. Mentre faccio questo pensiero in libertà in parte preda delle mie pulsioni incroci il mio sguardo, sembri capirmi e chiedermi di continuare quell’azione per il momento solo nella mia testa. Hai un sorriso furbo e malizioso, mi sorridi ancora portandoti alla bocca il vino che ti bagna le labbra e ti scalda il sangue.
La serata prosegue felice, un gioco di sguardi l’anima e mi porta a distrarmi dai miei amici, mi allontano da loro e ti raggiungo al bancone, vengo vicino a te e chiedo altri due calici di vino, un amarone, vero protagonista di una primavera con qualche brezza fresca che spira nella città. Chiacchieriamo, parliamo, ci guardiamo negli occhi con un solo pensiero nella mente, io sentire la tua pelle tra le dita e tu sentire la mia mano sul tuo corpo che si sta scaldando rapidamente da quando parliamo a poca distanza.
Salutiamo i nostri amici, ci avviamo tra i vicoli che separano le mura delle case, e proprio uno di questi muri diventa quello che ti sostiene mentre senti il mio corpo appoggiarsi sul tuo e premerti contro la parete, la mano sulla tua nuca e le mie labbra che stringono le tue. Socchiudi la bocca ed esplori la mia con la punta della tua lingua, alla ricerca di una sensazione calda e umida che si sincronizza con il tuo cercare il mio sapore. Vino rosso, carico di gusto.
Nell’ebrezza e nell’eccitazione allargo lentamente le tue gambe con le mie ginocchia, ti premo contro il mio sesso che senti copiare le forme del tuo basso ventre, spingi il bacino verso di me cercando un contatto ancora più pieno mentre le mie mani stanno esplorando le altre tue forme; i tuoi fianchi, il tuo seno e il tuo culo che sto stringendo nel palmo e lo tiro a me con forza.
Dopo qualche sfregamento, in cui senti il mio cazzo ingrossarsi nei pantaloni mi guardi intensamente negli occhi mentre mi apri la cintura e sbottoni i pantaloni, pieghi le tue gambe per far arrivare il viso all’altezza del mio ventre e apri ancora una volta la tua bocca, tiri fuori la lingua e con questa assapori l’asta calda che hai finalmente liberato dai miei boxer. Sento la tua lingua calda scorrere lungo il mio cazzo, dalla base fino alla cappella larga che ti fa fare uno scalino con la lingua. Finalmente la tua bocca si avvicina e lentamente accoglie il mio cazzo fino a riempirti la gola, lo senti in profondità e succhi quel bel gioco che stai desiderando da una serata intera. Giochi alcuni minuti con il mio corpo, io ti tengo una mano sul collo mentre muovi ritmicamente la testa per succhiare al meglio delle tue capacità quel bastone duro che pulsa nella tua bocca.
Ti faccio alzare, voglio tutto il tuo corpo. Ti porto nell’androne del mio palazzo, varchiamo la porta mentre sei tra me e la serratura, senti il mio cazzo premere contro le tue natiche. Apro il portone, non faccio in tempo a chiamare l’ascensore che sento una pulsione incontenibile, ti prendo, ti porto nel sottoscala in penombra e comincio a liberarti da quella maglia e quei pantaloncini che mi hanno fatto immaginare per lunghissimi minuti le tue nudità.
Rimani nuda, scalza, e vogliosa di farti possedere, farti esplorare ogni orifizio da me. Ti porto contro il muro, i tuoi seni premono contro la parete mentre ti faccio allargare le gambe. voglio il tuo sapore, da quella posizione mi abbasso, prendo le tue natiche una per mano e le allargo, rivelando ogni parte di te alla mia vista, soprattutto le tue labbra bagnate a portata della mia lingua che dal basso verso l’altro spingo nella tua fica calda. Il gusto dei tuoi umori mi pervade, mi fa eccitare ancora di più, torno in piedi dietro di te, con una mano ti prendo il collo e porto la tua bocca alla mia, mentre le nostre lingue s’incrociano senti il mio dito indice e medio farsi dentro di te e gemi dal piacere nella mia bocca sentendoti finalmente esplorata. Tocco il tuo clitoride, mentre le mie dita ti esplorano in profondità, allargano e preparano la tua fica ad accogliere il mio cazzo gonfio e impaziente di possederti.
Con un sussurro mi dici nell’orecchio “ti prego, scopami ora..”. a questa preghiera non riesco a rimanere indifferente, mi posiziono dietro di te e lentamente spingo la mia cappella dentro di te, fino a sprofondare completamente il cazzo nelle tue viscere. Ti senti riempire, non lo immaginavi così duro e largo, una sensazione di piacere mista a dolore ti pervade, quelle due dita non erano bastate ad abituarti.
Ti ecciti profondamente a sentire le mie anche che un colpo dopo l’altro riempiono il tuo corpo e sbattono contro il tuo culo producendo un suono sordo di sesso e libido. Ti stringo un seno tra le mani, succhi due dita dell’altra mano con la bocca, più ti scopo forte più succhi forte. È un gioco molto sensuale, immaginarmi di occupare più parti di te mentre sto usando il tuo corpo, con tuo grande piacere.
Adesso la mia mano prende i tuoi polsi e li blocca alti sopra la testa spingendoli contro il muro, sei nelle mie mani, il tuo corpo è abbandonato a me e adora farsi scopare in quel modo, segui il movimento dei miei fianchi accompagnando con il culo il movimento fino a cercare la profondità massima, senti la mia cappella che riempie l’ultimo centimetro della tua fica, ancora una volta del piacere misto a dolore che ti fa fluire gli umori lungo le cosce.
Senti la mia mano libera correrti lungo la schiena, le dita ancora umide della tua saliva raggiungono il tuo ano che sta oramai contraendosi al ritmo del nostro “danzare” in quel sottoscala diventato teatro delle nostre voglie. Ti senti esplorare, violata anche in quel buco che era rimasto inutilizzato fino ad ora, ma adesso un dito lo riempie e si muove allo stesso ritmo della mia asta che sta ancora dando piacere al tuo sesso. Questa volta al tuo orecchio sono io a sussurrarti “voglio liberare il mio orgasmo nel tuo culo”, con un sospiro mi chiedi di farlo, le gambe ti tremano mentre senti ancora una volta il mio cazzo penetrare il tuo corpo, stavolta in un posto più stretto, più proibito, più eccitante. Lentamente ti scorre dentro, fino a quando non senti il mio addome posarsi sulla tua schiena che s’inarca, alla ricerca del piacere.
Ti muovi sul mio cazzo lentamente, ma con decisione, accompagni il mio movimento all’unisono, l’intesa è fenomenale, mai provata prima, è come se ti leggessi la mente e sapessi cosa vuoi. Una mano raggiunge la tua fica, fa pressione sul tuo clitoride mentre ansimi con sempre più forza, senti il piacere crescerti dentro, vuoi godere e nel farlo vuoi sentirmi svuotare il mio seme dentro di te.
Nella scala del palazzo si sentono ormai in nostri respiri in affanno che fanno eco, non ce ne accorgiamo nemmeno, con una mano a stringere il tuo collo e l’altra sulle grandi labbra di porto a me sempre più stretta, con forza. Senti l’orgasmo crescere dirompente in te, sei pervasa dal piacere e senti il tuo corpo tremare e contrarsi, mentre il mio sesso pulsa dentro di te e finalmente libera fiotti del mio seme.
Il palazzo è allertato dalle urla, qualcuno ha capito e ride tra sé e sé, le vecchiette si affacciano per sentire quei profumi ormai dimenticati.
Ti bacio la schiena, la nuca, ridiamo divertiti. Brindiamo ancora una volta ad una serata inaspettata e speciale, sicuramente la prima di molte…
di
scritto il
2024-07-01
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