Luca ed Elisa 15' Capitolo

di
genere
incesti

Luca si trovava in piedi davanti al mobile della cucina, mentre stava riassettando le stoviglie usate per la cena.
Elisa era andata con una scusa in bagno.
Era vestita con una maglia aderente e una minigonna.
Le gambe erano vestite da calze a rete.
Era evidente che non portava ne reggiseno.
Quando tornò, visto che tutto era sistemato, avevano pranzato e bevuto un cicchetto, lo ringraziò abbracciandolo e baciandolo.
Ormai, quando erano soli non vivevano da fratelli ma da fidanzati.
Lui con le mani faceva su e giù per la schiena, soffermandosi molto sui glutei, non aveva mai profanato il sedere della sorella, fino ad ora.
Con le mani Elisa gli sbottonò i pantaloni e glieli fece scendere: “Adesso Luca ho proprio bisogno del dolcetto.”
Luca stava cominciando ad avere una erezione.
Elisa, si inginocchiò e cominciò a leccare il pene, ma senza mai prenderlo in bocca, che in breve tempo divenne subito durissimo.
Elisa: “Oggi ti devo lubrificare per bene, perché mi sento un po’ secca.”
Finchè Elisa gli faceva un pompino lui si spogliò dei pantaloni e rimase in maglietta.
A questo punto con la mano prese la testa e cominciò lui a fare dentro fuori dalla bocca di lei, per venire, così poi la seconda volta sarebbe durato di più.
Ad un certo punto fece cenno a Elisa di alzarsi in piedi, lei lo fece e si voltò verso il tavolo come per mettersi a pecorina per il suo amante, ma lui le indicò la spalliera del divano, lei lo assecondò.
Senza far capire niente a lui prese una bustina di olio chiusa, quelle da ristorante, e senza farla girare la accompagnò al divano.
Li subito si abbracciarono, baciarono, lui la fece girare ancora le palpeggiò per bene le tette.
Lei si mise con le ginocchia sul divano ed i gomiti sulla spalliera, così che lui si trovasse bene a palpeggiarla finché la montava.
Fatto questo, lui le fece scendere la minigonna, in modo da tenerle le gambe bloccate, si inginocchiò e le leccò la figa un po’.
Con le mani di nascosto, rompeva la bustina dell’olio e se lo spargeva sul pene.
Con due dita continuò a stimolarla mentre con l’altra mano continuava a ungersi il pene.
Poi si sollevò e con le mani le prese i fianchi, e facendo in modo che lei se ne accorse solo all’ultimo secondo le puntò il pene nel sedere.
Elisa: “Luca, che fai? No, dai nel sedere no, per piacere.”
Più volte però, l’aveva avvertita che gli piaceva il sedere e che voleva sfondarlo.
Luca, spinse subito forte.
Elisa: “No Luca, aaaaaaaaaaaaaaaa, no dai è grosso, aaaaaaaaaaaaaaaaa mi sento morire, no dai Luca.”
Elisa cercò di divincolarsi, ma ormai la cappella era dentro, e lei cacciò un urlo infernale.
Si muoveva e lui la lasciava fare, divertendosi nel vedere la sua cappella dentro un culo che si divincolava.
Luca: “Finalmente ti sfondo il culo.”
Luca rimase fermo, finchè lei non si mise ad ansimare.
Si muoveva, si piegava sul divano, così lui la rimetteva appoggiata alla spalliera, poi piano piano cominciò a pomparla.
Elisa gemeva e urlava dal dolore, dal piacere e dalla paura.
Sentiva il pene che le entrava sempre di più ad ogni pompata.
Suo fratello era un vero maschio, glielo infilava per bene.
Lei con le mani cercava di fermarlo, sberlava le sue e cercava di liberarsi, ma questo faceva si che lui si eccitasse di più e velocizzò la pompata.
Con una mano prese il pene del fratello e senti scivolare dentro, non capiva come un cazzo del genere poteva essere entrato.
Essere venuto prima rendeva più lungo questo rapporto.
Elisa: "Basta Luca............ AHI....... AHI.......... AHI............ mmmmmm ………… mmmmmm …………mmmmmm …………mmmmmm …………mmmmmm …………mmmmmm …………DAI NO TUTTO.......... NO TUTTO DENTRO.......................... ............AHI.......mmmmmm …………mmmmmm …………AHI.......... AHI............ DAI NO TUTTO.....................mmmmmm …………mmmmmm …………mmmmmm …………mmmmmm …………mmmmmm …………mmmmmm …………mmmmmm …………. AHI....... AHI..........AHI............ AHI....... AHI..........AHI............DAI NO TUTTO NO TUTTO DENTRO........... "
Elisa imprecava, ma faceva capire che avrebbe voluto qualcosa in cambio.
Peggiorò però la situazione perché, così lui la aiutò a liberarsi della maglia restando completamente nuda solo con la minigonna a bloccarle le gambe.
Prese a mungerle i seni con le mani e a continuare a pomparla da subito sempre lentamente e poi più velocemente.
Quando sentì di essere in procinto di venire ancora, la prese e la fece alzare.
Lei si trovava in piedi con un palo piantato nel culo.
Basto che lui uscisse un po’ e poi rientrasse per farla ripiegare in avanti, così lui la prese dalle mani che bloccò dietro la schiena e con le tette che ballavano all’aria la pompò fino a venirle dentro.
Poi estrasse il pene dal sedere di lei e lei si accasciò per terra sfatta.
Elisa: “Sei un figlio di puttana, ma visto che ci sei riuscito a possedermi il culo e visto che ti piaccio così tanto ora ti posso chiedere quello che voglio.”
TO BE CONTINUED
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BUONA LETTURA!
Un abbraccio.

scritto il
2024-05-29
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