Luca ed Elisa 18° Capitolo

di
genere
incesti

CARISSIMI AMICI, PRIMA DI LEGGERE IL MIO RACCONTO CHE SPERO VI PIACERA’, VI INVITO A RIFLETTERE SULL’ACQUISTO DI QUESTO LIBRO, PUBBLICATO E DISPONIBILE SU AMAZON SIA IN FORMA CARTACEA CHE ELETTRONICA.
IO L’HO PRESO E MI HA APPASSIONATO TANTISSIMO, E’ DI UN AUTORE CHE SCRIVE MOLTO E MOLTO BENE.
IL TITOLO E’ “300 MILIONI: SOCIETA’ PASSIONE INTRIGHI”.
E’ un racconto completamente diverso da quello presentato qui sotto. Parla di sociale, di lotta alla povertà, parla di un ragazzo che riceve un grande dono e lo utilizza per il bene degli altri attirandosi una marea di problemi.
Riuscirà a dissolvere tutti i problemi che gli si presenteranno davanti?
Manterrà integra la sua persona?
Dovrà fare scelte forti?
Voi come reagireste davanti ai suoi problemi?
E’ un racconto che vi appassionerà e vi chiederete ad ogni pagina: Ma io come reagirei? e le persone che ho attorno?
I miei amici come mi vedrebbero?
Compratelo su Amazon, ve lo consiglio.

ORA IL MIO RACCONTO
BUONA LETTURA

Maria, aveva 45 anni ed era madre di Marco e Francesca, aveva desiderio di mettere in atto il suo piano.
Dopo aver visto le dimensioni del paletto del figlio e dopo aver sorpreso ancora lui e sua sorella fare sesso, si era eccitata molto.
Avere un maschio del genere in casa e non poterlo sfruttare era un peccato.
Quella sera Francesca sarebbe rimasta fuori con le amiche fino a tarda notte.
Maria a cena preparò tutti piatti che a Marco piacevano e bevettero un pò di vino in più.
Marco andò a sdraiarsi verso le 23, Maria attese che passasse un pò di tempo, mettendosi a letto a leggere, finchè il desiderio prese il sopravvento.
Ad un certo punto, verso la una della notte, andò a spogliarsi e a mettere la canottiera che qualche volta metteva la figlia per dormire, mentre non mise nessun indumento sotto.
Tolse la corrente alla casa, per paura che Marco, accendesse la luce magari svegliato di soprassalto.
Si infilò in camera di lui.
Era sicura che lui non si sarebbe accorto, nell’oscurità dello scambio di persona, infatti, lei era molto simile per altezza e corporatura alla figlia, aveva la stessa acconciatura, mentre il seno era più abbondante.
Si infilò nel letto di lui, dal lato dei piedi tenendosi coperta.
Con leggeri movimenti fece aprire le gambe al figlio salendo con il viso fino al pene.
Fece scendere i boxer liberando il pene.
Cominciò da subito a leccarlo, seguendo la lunghezza e Marco provò a muoversi.
Con la lingua percepiva l’indurimento che provocava al figlio accorgendosi che la lunghezza aumentava sempre di più.
Ad un certo punto lo prese in bocca per fargli un pompino e lo mise in verticale, lui aprì un altro pò le gambe e la lasciò fare.
Il pene compiaciuto dal lavoro di Maria diventava sempre più lungo, duro e grosso, finchè si trovò in bocca un bel arnese.
Marco aveva bevuto molto, si trovava nel sonno veglia.
Si destò, ma sentendo la bocca femminile che lo stava segando, disse: “Francesca sei già tornata? Ma non dovevi tornare domani? Cazzo che sorpresa che mi hai fatto, dai fammi venire per bene.”
Lei in silenzio continuò a spompinarlo
Marco: “Cazzo, sei affamata stasera, facciamo tutto in silenzio?”
Mamma mugolò, come per dire si.
Il fatto è che mamma aveva visto il pene mollo del figlio, ma non si aspettava che duro le riempisse così bene la bocca.
Ad un certo punto si staccò, perchè rimase spaventata, ma soprattutto sbalordita, nel pensare alla figlia che si prendeva un arnese del genere.
Marco prese la testa della mamma e gli infilò il pene in bocca ancora.
Marco: “Dai continua che ti voglio riempire la bocca per bene.”
Marco, percepì e capì che non era Francesca, ma la mamma, rimase impietrito e fermo da subito, ma poi ricominciò a muoversi per infilarlo e sfilarlo dalla bocca per bene, con il bacino.
In silenzio lasciava che lei proseguisse il lavoro.
La mamma percepiva le tipiche contrazioni del pene prima di esplodere, e cercò di toglierselo dalla bocca, ma Marco la teneva ferma e continuava a muovere il bacino.
Quando si sentì di venire, le prese la testa con tutte e due le mani, la mantenne ferma e aspettò di esplodere dentro.
Marco cacciò un urlo liberatorio, e rimase fermo immobile finchè non si svuotò del tutto.
Poi la lasciò libera di fare, per vedere come si comportava.
La mamma continuò a spompinarlo per pulirlo e poi si portò indietro, uscendo dal letto dalla stessa parte da cui era entrata, e pensando di fare poco rumore, se ne andò in camera sua.
Marco però ……………………………………..

CONTINUA
scritto il
2024-08-13
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