Luca ed Elisa 24° Capitolo

di
genere
incesti

Marco e Francesca, erano andati via di casa per passare una settimana sulla neve da soli.
Marco sapeva che la mamma era al corrente del loro rapporto speciale, ma Francesca non sapeva che mamma sapeva del loro rispettivo rapporto.
Tra i due dopo quella volta, in cui erano stati visti dalla mamma non c’erano più stati momenti di sesso, perchè difficili da incastrare con le dinamiche famigliari, troppo rischioso.
Dopo a differenza di Elisa e Luca, vivevano questo speciale rapporto come semplice valvola di sfogo, ovvero, in un momento di solitudine, in cui nessuno ha dei rapporti stabili, ci può stare una bella scopata in serenità per rilassarsi.
Marco, più volte in auto aveva messo la mano in mezzo alle gambe della sorella, che comunque portava dei pantaloni, visto che stavano andando in montagna, e la teneva li ferma, per farle capire che sarebbe stata una settimana impegnativa per la sua passera.
Francesca: “Non so come ne verrà fuori la mia passera da questa settimana.”
Marco: “Dici?”
Francesca: “Bè, diciamo che il tuo cazzo me la apre bene, quando sei dentro e quindi, mi sa che il mio prossimo fidanzato o è come te o più grosso.””
Marco: “E’ meglio che sia più piccolo, visto che devi sentire bene il mio.”
Francesca: “Cazzo, ma come mi fai parlare, da quella volta al mare, mi hai cambiata.”
Marco: “Parli come una donna affamata.”
Francesca: “Non pensavo che quando ti fai scopare da certi cazzi, poi ti venga una voglia del genere.”
Marco: “Non è solo la dimensione del cazzo, ma anche quanto è duro e quanto è rugoso.”
Francesca: “Il tuo è un bel cazzo da uomo maschio, quando mi sbatti, mi sembra che tu sia più vecchio di come sei.”
Marco: “Ti fa sentire una donna dominatrice.”
Francesca: “Si, quando mi sbatti, anche se quella ad essere dominata sono io, sento di dominarti.”
Marco: “Lo fai infatti.”
I due proseguirono con questo discorso e con altri il viaggio.
Arrivarono verso le 13 all’albergo dove avevano prenotato, si sistemarono e poi velocemente Francesca andò a rilassarsi, usando i vari servizi che offriva l’albergo.
Marco, decise di fare una chiamata alla mamma.
Marco: “Ciao mamma, siamo arrivati?”
Francesca: “Si sono felice di saperlo, dai speriamo che passiate una settimana felici e contenti.”, parlando con voce bassa.
Marco: “Mamma che cosa hai?”
Francesca: “Niente, niente, dai non preoccuparti, mi raccomando.”
Marco: “Non preoccuparti mamma.”
La telefonata, dopo alcune altre parole si terminò.
Marco aveva intuito che mamma aveva qualcosa di strano.
Aveva però tutta l’intenzione di divertirsi e far si che fosse una settimana il più felice possibile.
Infatti un paio di giorni passarono bene, senza nulla dire, ma il terzo………………
Francesca: “Marco, ho appena telefonato a mamma e la sento strana, mi fa preoccupare.”
Marco: “Non è abituate che noi due siamo fuori casa, dovremmo uscire più spesso, non l’abbiamo mai abituata.”
Francesca: “E’ probabile che sappia del nostro rapporto segreto?”
Marco: “No, secondo me no.”
Francesca: “Perchè un giorno controllando il suo telefono, ho visto nella cronologia, delle ricerche sui rapporti incestuosi.”
Marco: “Guarda, mamma avrà un pò di fame, così per dire e se la passa anche con quei siti li.”
Francesca: “Io sono preoccupata, ti va di fare un giro fino a casa e controllare?”
Marco: “Fino a casa?, Ma mi perdo un giorno di ferie.”
Francesca: “Dai, parti nel pomeriggio e ritorni domani mattina, così per controllare come sta mamma, io ho paura che abbia capito tutto.”
Marco: “Ma, cosa vuoi che faccia, vado la e …………………………….”
Francesca: “Dai vai a vedere come sta?”
Marco: “Ok, l’hai voluto tu, potevamo fare una serata assieme molto bella ed invece niente.”
Francesca: “L’abbiamo fatta ieri sera, dai, ti aspetto domani.”
Marco accontentò la sorella, ma in auto si caricò per bene, mentalmente per la mamma.
Probabile che mamma, fosse preoccupata per quello che lui poteva fare a Francesca.
Durante la telefonata, fatta con mamma, lui, non le aveva detto che stava venendo a casa, ma aveva capito che lei si sarebbe fermata a cena con un’amica e poi sarebbe rientrata.
Lui chiedendo vari cose a mamma si era fatto dire come era vestita.
Arrivò a casa, prima di mamma, che invece rientrò verso le 21.
Quando entrò, lei trovò la casa buia, come l’aveva lasciata quando era uscita, ma una volta chiusa la porta e toltasi il giaccone, venne presa da un braccio, appoggiata alla parte dietro del divano, abbracciata e baciata con la lingua.
L’urlo di spavento che aveva iniziato a fare fu subito soffocato dal bacio del figlio.
Lei capendo che era il figlio lo assecondò.
Marco: “Sei contenta della visita?”
Maria: “Cazzo che sorpresa che mi hai fatto.”
Marco: “Ti ho sentito preoccupata al telefono e quindi sono venuto a vedere come stavi.”
Maria: “Non mi hai mai accolto in questa maniera quando rientravo da casa.”
Marco: “Tu non ti sei mai infilata nel mio letto per farmi un pompino.”
Maria: “Non voglio più che scopi tua sorella.”
Marco: “Sei gelosa?”
Francesca, fece staccare il figlio di un paio di centimetri da lei e cominciò ad aprirsi la lampo del vestito sulla schiena.
Marco la aiutò a far scendere il vestito e farlo cadere per terra.
Lei, poi si slacciò il reggiseno e lo fece cadere lasciando le tette libere.
Maria: “Non ti piacciono le mie? Le ho più grosse di tua sorella.”
Marco: “Mi fanno eccitare di più quando sono a contatto con il mio torace.”
Maria: “Allora, basta scopare tua sorella.”
Marco si spogliò completamente e prese Maria in braccio, facendo si che lei lo avvolgeva con le gambe.
La portò a letto e le sfilò gli slip lasciandola completamente nuda.
Lui fece lo stesso.
Il suo pene era perfettamente duro e pronto per fare il suo sporco lavoro, infatti pochi baci appassionati fecero da presentazione al momento in cui Maria, sentì il pene puntarsi sulla sua vagina ed entrare.
Marco, cominciò a pomparla lentamente mentre lei mugugnava e lo assecondava baciandolo
Maria: “mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….”
Marco era molto dolce, perchè se la sbatteva, ma era lento ed era sollevato da lei, per lasciarla libera di muoversi e contrarsi.
Lei cercava con la bocca i suoi baci e di entrargli con la lingua, lui faceva finta di baciarla, ma gli piaceva sentirla ansimare.
Marco: “Dai godi mamma, dai vieni, sono qua e non mi fermo finchè non ti ho sfinito.”
Maria: “mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….Marco sei spettacolare.”, Marco aumentò un pò il ritmo, “mmmmm ……mmmmm ……mmmmm ……mmmmm ……mmmmm ……mmmmm ……mmmmm ……mmmmm ……”
Quando Marco si fermava tutto dentro, lei faceva un urletto, mugugnava e si muoveva un pò di più, poi lui riprendeva.
Marco aumentò ancora il ritmo e lei lo stesso, ma lo implorò a rallentare e a sbattersela con calma.
Subito lui rallentò e divenne lento, così lei percepì bene tutti i centimetri del figlio.
Lo prese stretto tra le braccia in un bacio molto appassionato e caldo.
Lui aumentò subito il ritmo, spingendolo sempre dentro tutto.
Maria: “mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….Piano mio stallone, la tua puledra è un pò attempata, non tengo il ritmo, mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….Marco per piacere piano, mi spacchi mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….mmmmm …………….”
Sentì un’onda calda invaderle l’addome.
Maria: “Cazzo che scopata che mi stai dando.”
Marco le prese le mani e le bloccò sopra la testa di lei con le sue, e tenendosi sollevato cominciò a pomparla virilmente.
Lei ansimava sempre più ad alta voce, mentre lui la baciava e le mordeva il capezzoli.
Pensava che lui cercasse di venire ancora, invece si fermò e si sollevò per estrarlo.
Marco: “Dai girati, voglio prenderti da dietro.”
Maria si mise come diceva il figlio, mentre lui prese la cappella e le accarezzò la vulva, spingendolo piano piano per farlo entrare.
Maria: "Cazzo che bene che ti ho fatto. Cazzo cazzo cazzo."
Marco cominciò a stantuffarla, da prima piano e poi un pò più velocemente, sempre senza tenerla.
Maria: "Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... è grosso dell'altra volta, fai piano per piacere. ................. Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ..........."
Marco si fermò con metà pene dentro.
Lei si muoveva sul letto, e alla fine riuscì a sfilarlo, e si alzò dal letto, come per allontanarsi, lui però fece lo stesso e da dietro la prese e velocemente glielo rimise dentro, in piedi, con lei piegata verso il letto.
Marco: "Mi sono fatto 3 ore di macchina, mi dispiace ma merito un bel premio."
Ricominciò a pomparla.
Maria: "Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........", era stravolta, voleva sfilarselo un po' ma lui si muoveva con lei facendolo entrare un po' di più.
Lui con le mani comincio a palpare le grosse tette.
Marco: " Se mi darai il culo, smetto di montare Francesca. ......................Dai Trotta trotta. …………………………… Trotta bella mammina dai trotta. Vai, dai dai, fammi vedere le tue tette ballare."
Marco: "Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm .............................. mi fai svenire cazzo, mi fai svenire. Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Ahi ...... Ahi ....... Ahi ...... Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ............ Cazzo che montata che mi stai dando. ...............Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ...........Mmmm ..........."
Marco: "Trotta bella cavalla dai. Cazzo sei come una cavalla da domare ed io voglio riuscirci. Sarai la mia cavalla per la vita."
Marco la prese dai gomiti, prima da uno e poi dall'altro e la teneva con una mano sola, sollevata in modo che il busto fosse a mezzaria sul pavimento.Le tette ballavano impazzite.
Con la mano libera Marco la palpava vigorosamente le tette, mentre la montava.
A un punto le venne dentro, si fermò così in questa posizione.
Marco: “AAAAAAAAAAAAAAAA che figata, che montata che ti ho dato.”
Lei a volte stirava la schiena e a volte cercava di curvarsi in giù, ma Marco la sosteneva perchè mimava di essere sopra una cavalla e di cavalcarla.
Poi la fece distendere sul letto a pancia in su, lei pensava che lui avesse finito, invece le aprì le gambe e la ripenetrò, ricominciando a sbatterla in questa posizione.
Si baciarono appassionatamente, mentre lei lo lasciava fare, finchè non si sfogasse del tutto.
Al mattino seguente Marco, partì per ritornare in montagna.

CARISSIMI AMICI, GRAZIE PER AVER LETTO IL MIO RACCONTO.
SPERO CHE VI SIA PIACIUTO.

HO PUBBLICATO UN LIBRO DISPONIBILE SU AMAZON SIA IN FORMA CARTACEA CHE ELETTRONICA, IL TITOLO E’:

“300 MILIONI: SOCIETA’ PASSIONE INTRIGHI”.
In questa storia completamente inventata, prende spunto dalle vincite milionarie del superenalotto.
Un ragazzo si trova a dover riscrivere la sua vita.
Riuscirà a dissolvere tutti i problemi che gli si presenteranno davanti a causa della vincita?
Saranno i suoi amici a crearli o altri?
Manterrà integra la sua persona?
Dovrà fare scelte forti?
Voi come reagireste davanti ai suoi problemi?
I miei amici come mi vedrebbero se mi comportassi così?
Io ho provato a creare questa storia, dopo aver fatto delle ricerche e aver parlato con molte persone che si sono lasciate intervistare, mantenendo comunque il riserbo.
Ho parlato con persone che hanno conosciuto vincitori o persone che hanno visto cambiare la vita di persone che avevano vicino a loro.
Ne è uscito un libro che vi conivolgerà e vi farò compagnia nel prossimo autunno ed inverno.
E’ un’ottima idea regalo.
Sono a disposizione per eventuali domande.

BUONA LETTURA

scritto il
2024-09-16
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