Luna di miele - capitolo 5

di
genere
tradimenti

Giorgia


Stanotte è stata turbolenta, le emozioni della serata mi hanno stancata, ma i pensieri che mi frullano in testa mi hanno impedito di riposarmi: mille sogni, tutti strani, Axel, Giacomo, Luc, Sara, l'istruttrice di ginnastica, poi gente che non c'entra, il mio capo al lavoro, il fratello di Giacomo, il mio primo fidanzatino delle medie, il parroco che ci aveva sposati, altre persone senza volto che vedevo solo come ombre...tutti entravano ed uscivano dal mio sogno, tutti entravano ed uscivano da me, ero in mezzo a tutte queste persone ed ero alla mercè di chiunque voleva approfittare di me, mi sentivo abusata eppure ero eccitata, cazzi e fighe da leccare, piselli immensi che entravano ovunque in me, che mi riempivano di fluidi corporei, tutti ridevano e mi umiliavano...poi non ero più in camera, ma nella piazza del mio paese, nuda, ricoperta di sperma, tutti che mi guardavano, i maschi eccitati, le femmine schifate...ed io ero imbarazzata ma eccitata dal fatto di essere messa in mostra, in mezzo a tutte queste persone che potevano vedere cos'ero realmente, una maiala, una troia che doveva e voleva essere usata da chiunque volesse per il proprio piacere personale, padri di famiglia, giovani, vecchi che tiravano fuori l'uccello e si facevano succhiare, chi mi sborrava addosso, chi mi pisciava in faccia....poi mi sono svegliata, madida di sudore, ma anche con le mutande fradice da buttare a lavare...è da poco spuntata l'alba, sono scossa, eccitata, impaurita: non so cosa mi stava accadendo, se da una parte questa svolta mi eccita, dall'altra ho paura di cosa mi riserverà il futuro!

Ma ora devo calmarmi, non posso continuare così, non posso buttare via la mia vita, per l'ennesima volta maledico Axel, quel gran pezzo di merda che mi sta rovinando la vita, spero che sparisca, di non rivederlo più per il resto della vacanza, ma so che la mia speranza è fievole...mi cambio, mi metto un costume, do un bacio a Giacomo che romba lievemente, lo guardo, è bello, sono innamorata...ma non riesco a non pensare all'altro stronzo...non devo, non posso...esco e vado a camminare, in giro non c'è nessuno, è molto molto presto...arriverò a quel promontorio roccioso...



Azel



Poco prima delle 6 la vedo uscire dalla camera e andare verso il promontorio, scrivo delle cose su un foglio, poi mi cambio e parto…mentre corro vicino alla spiaggia la vedo. Sicuramente non è qui per caso, credo che voglia incontrarmi. É seduta sulla sabbia a guardare il mare, mi fermo di fianco a lei senza neppure salutarla e inizio una serie di flessioni, lei sta in silenzio, io continuo per qualche minuto poi dico “tra 45 minuti vieni in camera mia, la 9 A, la porta sarà aperta …sai già dove si trova”, lei non risponde, io mi alzo e riprendo la corsa.

Vedremo se avrà il coraggio di accettare il gioco e questo sarà il mio gioco.

La porta è socchiusa quindi capisco che hai accettato, passano pochi interminabili minuti pieni di paura ed eccitazione...Poi la apro ed entro, hai letto il mio biglietto perché sei in penombra, inginocchiata e bendata...La senti chiudersi dietro me...Appena mi senti vedo che hai un brivido, ti batte il cuore e sono sicuro che ti stai già bagnando.

Sul tavolo accanto a te le manette, te le stringo ai polsi dietro la schiena sopra al culo.

Mi abbasso difronte a te e ti prendo entrambi i capezzoli già durissimi fra le dita, li tiro forte, so di farti male, ma so anche che ti piace essere trattata così…ti faccio alzare in questo modo, tirandoti i capezzoli, senti il mio respiro e il forte odore del mio sudore…tu non dici una parola, come scritto, sai obbedire, mi piace; mi avvicino, il mio petto vicino al tuo viso, continui a non pronunciar parola. Era tutto nelle istruzioni; che immagine intrigante e maliziosa...Tu, li, nuda, tutta per me, legata, bendata e tremante…“lecca il mio sudore”, ordino, ubbidiente inizi a leccare i miei pettorali, le spalle le braccia e gli addominali, continui a scendere e ti rendi conto che sono nudo. Non c’è bisogno che dica nulla, mi prendi il cazzo in bocca, sicuro ha il sapore di sesso misto a sudore, e tu da brava lo ripulisci con la lingua ricoprendolo di saliva come le migliori troie che ho conosciuto. Mi sorprende la trasformazione di questa mogliettina perbene nella più arrapata delle zoccole. Quando sono soddisfatto ti tengo la testa e ti infilo tutto il cazzo fino in gola e lo tengo lì per 10 secondi, ti senti soffocare, devi capire che io ho il controllo totale su di te, lo sfilo, tu accetti tutto senza fiatare, brava cagna, ti faccio rialzare strattonandoti per i capelli e ti piego sul bordo del letto; vedo le tue gambe tornite... le tue mani legate... e il tuo busto che si appoggia... il viso e il grosso seno sul letto, Ti lascio così qualche istante... ti guardo... ti lascio aspettare ciò che sta per accadere...

Mi inginocchio dietro di te... ho il viso a pochi centimetri dal tuo sesso profumato... che sa di donna, di femmina... vogliosa, per farti capire chi comanda ti do una sberla forte sulla chiappa sinistra, emetti un gemito strozzato e ti chiedo se hai detto qualcosa, tu resti in silenzio, brava troietta, con le mani di allargo le chiappe abbondanti ma sode, vedo il tuo buchino... stretto a margherita... allettante...passo la lingua umida per lubrificarlo... e poi provo a penetrarlo con la punta irrigidita della lingua.

Che bello sentirti respirare fremente... La tua figa gronda... è pronta per essere posseduta... come te del resto.

Ti prendo dai fianchi, ti alzo e ti faccio mettere le ginocchia sul bordo del letto, ti apro bene le gambe... da solo il mio cazzo si poggia tra le tue grandi labbra... e muovendomi su e giù si strofina bagnandosi di te, dei tuoi umori...la cappella entra, ma subito esce lo faccio più volte senza penetrarti a fondo.

Stai impazzendo, i tuoi gemiti sono senza vergogna, “scopami” mi supplichi più volte mentre sbavi sulle lenzuola, “silenzio troia” mentre un’altra sberla va a colpire il culo già arrossato da prima. Poi arriva il momento da me atteso... appoggio la cappella fradicia e ben lubrificata al tuo buco stretto e spingo lentamente finché inizia a farsi strada dentro di te dietro di te fino in fondo: ora è tutto nel tuo culetto così riservato...lo senti aprirti le carni, non ti aspettavi questo, puoi parlare dire no e allora si fermerà tutto: cosi ho scritto... Allora non parli, lo senti riempirti centimetro dopo centimetro...mugoli di dolore, ma non dici nulla, hai paura di un’altra sberla.

Sono tutto dentro di te... ti fa un po' male, ma so che ti piace questo dolore. Lentamente però si trasforma e diventa estremo piacere, il godere di una donna che si sente piena e posseduta completamente.

Ti muovi col bacino per sentirlo meglio... quasi ad invitarmi a scoparti più forte. E così è... inizio un movimento completo... per tutta la lunghezza della mia asta... godi... godi... godi...

Me ne accorgo... e mi sfilo completamente da te... voglio guardare la cavità vuota che lentamente si stringe... mi supplichi “scopami scopami vieni dentro”. Questa volta non la schiaffeggio, ma con un colpo deciso sono nuovamente e completamente dentro al tuo culo, lei per non urlare morde il lenzuolo: anche la tua figa ormai è gocciolante... ancora supplichi che te la scopi “mettimelo in figa…” ma non cedo, ti meriti di essere sodomizzata come una puttana di strada.

Presa forte per i fianchi ti abbandoni alla mia irruenza... Vado avanti così... ti sento gemere sempre più forte... Il tuo culo ormai è aperto e sverginato, lo scopo con forza e senza riguardo. Tu godi, mi accorgo che la presa della tua carne si fa più stretta, hai le contrazioni di un orgasmo... mi accorgo che stai per venire, ma non ti do questa soddisfazione, mi sfilo, ti prendo e ti rigiro... voglio vedere il volto di una vera donna che gode da zoccola...ti metto sulla schiena, finisco ciò che stavo facendo prima, ti alzo le gambe le metto sulle mie spalle, il tuo culo si solleva e di nuovo ti penetro cosi...sempre nel culo che ormai ben rotto mi accoglie senza difficoltà fino alle palle; ti scopo sempre più forte... ora tu vieni... sento le tue emozioni, sei affannata il tuo ano si contrae sul mio cazzo...

Mi dici con voce rauca e spezzata: "sborra dentro di me"... e così sto facendo...

Ti accorgi delle contrazioni del mio cazzo e senti il mio sperma scaldarti dentro... ogni pulsazione è un fiotto che rimane in te... affondo ancora i colpi e senti altri fiotti di sperma abbondante, mi svuoto completamente nel tuo culo....

Ti afferro il collo e tu mi guardi sottomessa, mentre il mio cazzo scivola fuori lentamente e dello sperma sporco cola sulle lenzuola macchiandole di marrone, un misto di sangue e merda: il tuo culetto è stato rotto per bene e ha rilasciato tutto…. quando sei seduta su bordo del letto ti bacio, il nostro primo bacio.

Ti libero le mani, ti tolgo la benda e ti bacio di nuovo, ma questa volta con la lingua in modo passionale, mentre mi baci Senti che da dentro di te continua a colare fuori un misto dei tuoi umori e del mio sperma che impregna le lenzuola. Ne raccogli un po' dal tuo corpo con due dita e lo provi ad assaggiare.

Ti guardo vedo che lo rifai un'altra volta allora quando ne hai le labbra piene, non ti sazia…sei diventata una troia affamata di sesso e perversione

Non riesci a dire una parola... hai lasciato che ti facessi ciò che tuo marito non ha mai fatto.

Io mi allontano verso il bagno, senti che apro la doccia, pensi di raggiungermi, ma senti la mia voce che priva di ogni empatia ti congeda “quando esci tira la porta dietro di te”

Rimani lì sul bordo del letto, sporca ed umiliata, usata come una bambola gonfiabile o la più misera delle battone da strada, senti il bruciore del tuo culo e guardi le lenzuola sporche di sperma, merda e sangue tutto uscito da te, ti vergogni profondamente di te stessa, ti vesti ed esci: quanto si può concedere una brava moglie se la fai sentire una zoccola.



Giorgia



Non so cosa speravo stamattina quando sono uscita, da un lato non volevo incontrarlo, dall’altro la voglia di vedere Axel era fortissima, la mia figa umida ne era la prova incontrovertibile. Poi arriva, mi dice di andare da lui, quindi va via senza farmi parlare, mi sta usando come una marionetta ed io, seppur schifata dia me, mi sento totalmente nelle sue mani. Mi dirigo verso il villaggio e vado in camera sua, non c’è, sto per andarmene offesa per questa presa in giro ma vedo il biglietto sul tavolino: ‘ISTRUZIONI’, lo prendo emozionata ma anche un po’ irritata per come mi sta trattando: “Chiudi tutte le tende delle finestre, nel cassetto già aperto trovi delle manette e una mascherina per coprirti gli occhi, ti spogli completamente, ti inginocchi, indossi la mascherina e posi le manette accanto a te, poi mi aspetti, dovrei stare sempre senza fiatare, capito?”, rileggo il messaggio, mi pare tutto uno scherzo, non può pensare che io lo faccia davvero, è un pazzo se ci crede, resto lì col biglietto in mano, sto tentennando quando dovrei fuggire da quella stanza, da quella situazione, da quell’uomo che sta rovinando il mio matrimonio, eppure resto lì…poso il foglio, mi tolgo tutto e resto totalmente nuda, prendo la benda e le manette e mi inginocchio, poso le manette e metto la benda, metto le mani dietro, ed attendo…

Passano minuti interminabili, ma poi sento la porta aprirsi…eccolo, ormai non posso più tornare indietro, ma la mia figa è un lago, non vorrei andarmene anche potendo…mi ammanetta, poi mi tira i capezzoli che sono duri come chiodi, li storce, mi fa male, ma sul biglietto c’è scritto di non fiatare, ed io non voglio deluderlo, mi alza tirandomi per i capezzoli, mi scappa un gemito, poi mi fa leccare il sudore, è acre, ma mi eccita doverlo ripulire, mi vuole far capire che per lui non sono nulla, ed io, conscia di questo lo ripulisco, mi fa scendere fino ad arrivare al cazzo, che puzza di sudore, piscio e eccitazione, e questo mi manda fuori di testa, lo lecco e lo succhio come dovessi abbeverarmi dopo una settimana nel deserto, ad un tratto mi tiene la testa, me lo infila fino in gola e mi soffoca, ho paura, non posso fare nulla, ma tutto passa, mi tira per i capelli e mi fa alzare, vuole solo ribadire chi è il padrone e chi la schiava, ha ragione.

Mi fa girare, penso che finalmente mi scoperà…ma si dedica al mio culo, prima mi piazza una sberla fortissima sul culo che mi fa lacrimare, è violento e duro, ma non mi lamenterò, mi lecca, ho capito, vuole incularmi…lo imploro più volte di scoparmi, ma mi picchia ancora e mi intima di stare zitta, poi all’improvviso, mi spinge tutto il suo gran cazzo nel culo…la vista mi si offusca, mai sentito un dolore del genere, se parlassi so che lui godrebbe, non voglio dargli questa soddisfazione, ma soprattutto, nel profondo, voglio che il maschio sia orgoglioso della sua femmina, dopo qualche minuto mi abituo, il dolore continua ma sento anche il piacere della penetrazione; non so per quanto tempo mi ha inculata, orgasmi continui mi hanno sconquassata, mi ha girata, le mano le ho ancora dietro la schiena ed ero scomoda, ma lui incurante, ha messo di nuovo il cazzo nel culo fino a che non l’ho supplicato "sborra dentro di me"... finalmente l’ho sentito riempirmi il culo di sborra calda…pazzesco, mai provato sensazioni del genere in vita mia. Mi toglie la benda e mi prende per il collo, non mi fa respirare, mi guarda e mi fa capire che sono niente, solo uno svuotapalle, io mantengo lo sguardo da cagna bastonata, una cagna che ha occhi solo per il suo padrone che la tratta male, mi alza e mi bacia, poi mi toglie le manette e mi dà un nuovo bacio, sporco, bagnato, con molta lingua, e qui mi sciolgo, sento che dal mio culo esce qualcosa, lo prendo con le dita e lo porto alla bocca…fa schifo, è un mix di sborra, sangue e ….di, merda, ma non mi formalizzo e ne prendo ancora, voglio che sia orgoglioso della sua cagnolina.

Lui, come se non esistessi, va in bagno, mentre penso di raggiungerlo, lo sento dire “quando esci tira la porta dietro di te”, mi viene da piangere, mi sono donata a te, ti ho regalato la mia verginità, mi hai trattata come una cagna e tu mi fai andar via come una puttana a ore…ma me lo merito, io ti ho concesso di trattarmi così, ed è questo che ora sono…mi vesto, ancora sporca e sudata, esco e chiudo la porta.

Piango, sono una bambina scema che si è illusa di piacere al più figo della classe, come alle medie, solo che anche allora il più figo della classe mi aveva usata solo per sfottermi e bullarsi, dicendo a tutti che la cicciona aveva pensato di essere al suo livello, torna alla mente tutto quel periodo e piango disperata, non posso tornare ora in camera, Giacomo non lo merita, anzi, Giacomo non mi merita, vago per il villaggio che inizia a popolarsi, tanti mi guardano stupiti, così mi dirigo verso il mare, appoggio il cellulare e la chiave e, vestita, mi butto in mare, dove le lacrime si mescolano all’acqua salata…resto così finché non sento il trillo di un messaggio che mi ridesta dalla trance, esco e vado a leggerlo “Sei una femmina stupenda, una schiava straordinaria. Ieri sera ed oggi ti ho punita per le tue intemperanze, ma ora hai capito, giusto? È arrivato il momento che io mi prenda tutta te stessa, se ti va bene rispondi ‘SI PADRONE’, altrimenti non rispondere nemmeno e non avrai mai più niente a che fare con me!”

Sono sconvolta, esige che io gli scriva, che io metta la firma su un contratto che mi legherà a lui come sua schiava…finora non ho saputo resistergli, ma donarmi ufficialmente a lui mi pare esagerato, oltre che sbagliato nei confronti di Giacomo, se c’è un uomo a cui appartengo, quello è proprio Giacomo…continuo a pensarci mentre mi dirigo verso la camera, in bilico tra il non rispondere e scrivergli quello che vuole, non voglio essere sua, ma non voglio nemmeno perderlo, che fare? Arrivo alla camera, sto già mettendo la chiave nella toppa ma mi fermo, so che dovrei essere di Giacomo, ma non lo sono, forse non lo sono mai stata; prendo il cellulare e scrivo “SI PADRONE”, lo mando e poi entro, Giacomo mi aspetta sorridente,



“Ciao amore mio, hai dormito bene? Io ho fatto una passeggiata e…della ginnastica! Si, anch’io ti amo tanto!”







Axel



Dopo averla inculata e fatto capire chi comanda, ho deciso di “perdonarla”, ma voglio che la sua voglia cresca, che senta l’esigenza di essere scopata in figa, quindi ho iniziato a vederli anche di giorno, appena ho dei momenti liberi vado a chiacchierare da loro, con un cocktail, una birra, coinvolgendo anche Sara che mi sembra sia entrata in sintonia con Giorgia. Io e Giacomo da amiconi scherziamo sulle nostre donne e le fantasie di sesso, del resto qualche segreto ormai lo condividiamo.

Così, la sera dopo dell’incontro con Giorgia, dopo un aperitivo che già ci ha resi parecchio “allegri” decidiamo di proseguire in qualche ristorante fuori dal villaggio.

Al ristorante ci danno un tavolo un po’ appartato, Le donne ridono non si capisce bene di cosa, noi uomini fraternizziamo; si ride, si scherza, si beve: le donne sono evidentemente un po’ brille e allegre, faccio in modo che anche Giacomo, che davvero regge poco per il suo fisico, sia presto offuscato dall’alcool: così le bottiglie vuotate si susseguono.

Sento un piede che mi sfiora la gamba. Non ci faccio caso e verso un altro giro da bere: il piede mi sta toccando di nuovo, il cazzo mi sta diventando duro. Cerco di capire chi è, Sara sta parlando con Giacomo, mentre tu mi guardi sorridendo maliziosa, chissà a cosa stai pensando, continui a sorridere a tutti, a bere e a premermi il piede sul cazzo…. Sei quasi sdraiata sulla sedia per farlo, è incredibile che nessuno si accorga, sei proprio diventata una gran troia.

Intanto la mano di Sara si appoggia distrattamente sulla mia coscia, troppo vicino al mio cazzo per non accorgersi del piede e della mia erezione. Mi sorride, si avvicina all’orecchio e mi sussurra: “ma che ti sta facendo Giorgia per farti diventar il cazzo così grosso?” mentre me lo massaggia sotto la tovaglia e mi morde il lobo dell’orecchio. Io ho voglia, quindi mi sistemo il cazzo che non sia troppo evidente, mi alzo e dico “scusate vado un attimo in bagno” e mi avvio. Non passa un minuto e Sara, entra nel bagno e mi ficca la lingua in bocca: “Ho sentito il piedino di quella troietta di Giorgia, senti come te lo ha fatto venire duro! Ma ora non c’è lei, ci penso io alle tue voglie”; io le sorrido ma in quel momento mi ritrovo a desiderare che al suo posto ci sia Giorgia, ma non faccio in tempo che mi spinge dentro e in un attimo si inginocchia, me lo tira fuori e comincia a pomparmi. Succhia e lecca con passione da gran porca gelosa, “Mi avete fatta eccitare, stronzi! Appena l’ho sentito sotto le mie mani duro mi sono bagnata... poi ho pensato che era stata Giorgia e mi sono ingelosita... per cui adesso ti faccio un pompino al volo e poi torniamo di la, non possiamo fermarci troppo, ok?” Inizia un pompino da film, lecca, succhia, lecca, ci sputa sopra e lo sega con maestria, aspira fino a che le inondo la bocca, ma continua a succhiare fino a che non esce più nulla’ poi ingoia tutto, che puttanella!

Torniamo al tavolo insieme, e lei in uno slancio di entusiasmo va verso Giacomo e Giorgia che si stanno baciando, li abbraccia e ridendo gli dice “siete una coppia bellissima, sono felice di avervi conosciuti” poi stampa un bacio sulla bocca di Giacomo, si gira e fa lo stesso con Giorgia aprendo però la bocca…. sono sicuro che Giorgia ha riconosciuto il sapore del mio sperma ancora in bocca a Sara, la stronzetta lo ha fatto di proposito per marcare il territorio, dimostrare che la femmina del maschio alfa è lei. Non faccio in tempo a sedermi che da gran zoccola ricominci farmi piedino.

Allora infilo entrambe le gambe tra le tue e te le allargo. Sicuro Giacomo sente che ora lo stai toccando con la tua coscia, perché sorride e fa scivolare distrattamente una mano sotto la tovaglia. Giacomo ti sta palpando una coscia e la cosa ti fa piacere, ma quando anche Sara appoggia la sua mano sull’altra gamba, vedo una vampata di rossore salirti in faccia, non capisci più niente, ma ti piace essere desiderata da tutti al tavolo, ti senti una regina.

A questo punto è evidente che devi essere un lago nelle mutandine. Non posso resistere da accarezzare anche io Sara sulla gamba fino alle le mutandine che trovo fradice, piace anche a lei questo gioco.

Faccio scivolare le dita lungo i bordi delle mutandine, poi appoggio tutta la mano sulla vulva e stringo un po’. Ad ogni stretta sento il ventre contrarsi mentre la mia mano si bagna sempre di più con un dito scosto il pizzo e trovo la pelle liscia delle sue grandi labbra ben depilate e grondanti di umori ormai incontenibili.

Gioco col dito sulla fessura entrando appena appena e uscendo subito le allargo le grandi labbra mentre con il medio cerco e trovo il clitoride.

Non so cosa stia facendo Sara a Giorgia ma il gioco di sguardi è eloquente.

Ora sto masturbando Sara senza vergogna in modo che sia quasi evidente cosa succede, lei si appoggia a me come per dirmi qualcosa all’orecchio. In realtà vuole aprirsi meglio cambiando la posizione e da porca sa e sente che posso fotterla meglio.

‘Sei un porco, mi stai facendo venire mentre io tocco la tua nuova sgualdrina sposata’ mi sussurra. Sento gli umori scendere e la figa contrarsi sulle mie dita

Intanto Giorgia sta facendo una sega a Giacomo già da gualche minuto, lo so bene perché per tutto il tempo non ho staccato gli occhi da lei e lei da me, mentre Giacomo, mezzo ubriaco fa versetti eloquenti di chi sta per godere. Giacomo tiene la testa bassa, ad un certo punto mi accorgo che è venuto dalla tensione delle sue spalle e dal tuo viso, poi ti alzi e dici “vado in bagno”, dovrai di certo ripulirsi la mano piena di sborra…puttana.

Guardo Sara, lei sorride e mi accenna un si con la testa, mi alzo e ti dico “aspetta ci vengo anche io” dico come se fosse la cosa più naturale e innocente e ti seguo.

Appena entrati in antibagno ti afferro la mano che ancora è piena di sperma e te la metto di fronte al viso

“ti piace segare il marito davanti a me, eh troietta??”

Tu… provi a replicare ma ti prendo con la mano il viso e ti stringo per non farti parlare, fino quasi a farti male: “zitta e lecca tutto da brava troia che sei diventata”, mi guardi eccitata e ubbidisci, lecchi e succhi tutte le dita. “Dai ora entra, non sei qui per pisciare?” dico spingendola nella toilette per donne. Entro anche io.

“Spogliati totalmente!” tu indugi ma ti prendi uno schiaffo, in un attimo il vestitino cade ai tuoi piedi, anche il reggiseno e le mutandine. “Siediti sul wc! dai fai pipi cosa aspetti” io intanto tiro fuori il cazzo e mi metto a gambe larghe di fronte a te seduta sul wc. Il mio cazzo non è del tutto duro e vuoi prenderlo in bocca, ma io ti allontano “Devi pisciare fallo, voglio guardarti!”. Ormai non poi più dirmi no, vedo il tuo imbarazzo ma poi sento il rumore della sua pipì, io tengo il cazzo in mano puntato sulla sua figa e cerco di concentrarmi, finché anch’io riesco a pisciare: il mio schizzo di urina calda ti colpisce sull’addome e sulla figa ben aperta, “masturbati ora” ti ordino e tu, ormai come un automa senza più volontà, oscenamente inizi a sfregarti il clitoride con vigore mentre io continuo a urinare fra le tue gambe. Quando finisco mi fermo e mentre ancora ti stai masturbando ti dico “ora succhialo e ripuliscilo! Troia!” inizi a ripulirmi il cazzo con la lingua, ti dico in modo asettico “Rivestiti, non lavarti né la figa, né la bocca, né la mano, non indossare più le mutandine, poi torna a tavola”

Le sfilo il cazzo dalla bocca mi chiudo i pantaloni ed esco dal bagno.

A tavola ciascuno sa cosa ha fatto con uno degli altri e questo contribuisce ad alzare la tensione sessuale che si respira per tutto il resto della cena …

Alla fine Giacomo è completamente ubriaco, le ragazze paiono due cagne in calore e io sono molto soddisfatto… “Giacomo è distrutto e domani abbiamo l’escursione, è meglio se torniamo al villaggio e andiamo a letto! Rido sguaiatamente, Giorgia e Sara lo guardano un po’ compatendolo e ridono di gusto.



Giorgia


La serata è stata pazzesca, sono ancora tutta un tremito, nonostante puzzi di piscio come una cane, sono eccitata come non mi era mai successo, spero che Axel approfitti del fatto che Giacomo è distrutto: quel coglione ha bevuto più del suo limite ed ora stenta a stare in piedi, domani abbiamo anche quella splendida escursione in quell’isoletta, che imbecille. Cerco di aiutarlo ma non vuole sostegno, ne va della sua virilità, così lo lascio andare avanti, torno da Axel e Sara che sono qualche passo dietro, a braccetto, do un bacio con la lingua a lei, do un bacio con la lingua a lui, tanto mio marito non si accorgerebbe nemmeno se scopassimo lì in mezzo alla strada, poi mi metto dall’altra parte di Sara e prendo anch’io axel a braccetto, Sara ormai ha accettato questo mio nuovo ruolo nella loro “relazione”. Ridiamo tutti del mio povero maritino e mi accorgo essere eccitata nell’umiliarlo pubblicamente, anche Axel vede questa cosa e lo insulta platealmente mentre una sua mano si infila nel mio vestito e mi afferra una tetta, pizzicando forte un mio capezzolo, dicendo “che sfigato che hai sposato, una femmina come te merita un vero maschio, non un pisellino del genere, vero Sara?” Sara ride e io mi aggiungo, ha ragione.
Dopo più di 20 minuti per fare poche centinaia di metri, arriviamo al nostro alloggio, Axel dice che è tardi, che abbiamo bevuto e che al mattino dovremo tutti alzarci presto per andare all’escursione, Sara dice che lei starà a letto che ha anche il mal di mare, mentre io li saluto con un bacio con molta lingua, poi entro con Giacomo che va a letto senza svestirsi o lavarsi.

Un po’ delusa, vado in bagno per lavarmi dal piscio e prepararmi per andare a letto, eccitata come sono pensavo che stasera Axel mi avrebbe fatta finalmente sua, ed invece…quando torno in camera guardo verso la sua camera, lui è nudo, in piedi davanti alla finestra che mi guarda…ho capito, mi metto le scarpe, e tra il russare forte di mio marito esco per raggiungere il mio maschio.

Sono sempre graditi commenti all’indirizzo mail giorgy_80@yahoo.it
di
scritto il
2024-06-03
2 . 2 K
visite
8
voti
valutazione
7
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.