Luna di miele - capitolo 3
di
Giorgy
genere
tradimenti
Axel
Arrivi al capanno puntualissima alla 12, mi piaci. Io sono già dentro e appena varchi la soglia ti prendo per mano e ti conduco al centro dove c’è un grande tavolo su cui ti faccio sedere.
Inizio a baciarti e a spogliarti con lentezza e dolcezza fino a lasciarti nuda, riprendo a baciarti labbra, collo, spalle poi ti faccio inginocchiare e senza che io dica una parola sai cosa fare e ne hai tanta voglia.
Mi apri il costume e me lo prendi subito in bocca: inizi un pompino, guidata dalla mia mano sulla testa, ti fermo e ti faccio mettere a 4 zampe, ti avvolgo con due giri di una cima da barca, come un guinzaglio, attorno al collo; ti porto in giro attorno al tavolo, ti accarezzo viso, schiena, seni, culo, come una brava cagna, ogni tanto ti do uno strattone e ti pare di soffocare, so che pensi a Sara quella sera che ci spiavi e ora sei come lei: eccitata, vogliosa e senza dignità brami quel cazzo che quella mattina in barca hai solo sfiorato.
Ti riporto a sederti sul tavolo e di tolgo il guinzaglio, ti è servito solo a farti capire che sei una cagna, ora sei seduta a gambe larghe e ti ordino di masturbarti per la mia vista e il mio piacere.
Ormai sono sicuro, sbagliando, che tutte le tue risposte saranno solo un Si detto in un sospiro di voglia e attesa.
Quando sei eccitata e bagnata al limite dell’orgasmo torno da te completamente nudo e ancora ti metto in ginocchio e ti scopo la bocca prima lentamente e poi con forza, fino in gola dove lo tengo piantato per non farti respirare per 5 secondi, devi capire che ho io il controllo su di te, sbavi fino a far colare abbondante saliva sui seni. Mi fermo e ti alzo il viso: “vuoi che ti scopi? Chiedimelo”.
In un ultimo momento di imbarazzo provi ad accennare una scusa “io non posso fare questo a Giacomo…” Ti interrompo “allora non ti scoperò…”
Rimani in silenzio, forse ci hai ripensato, forse volevi fare un po’ la ritrosa ma aspettavi solo di essere scopata, adesso non sai cosa dire, dovresti supplicarmi? rimani in silenzio…
Ti giro dietro ti alzo e appoggio a 90 sul tavolo e faccio scorrere la cappella del mio cazzo fra le tue labbra gonfie e fradice, ma non entro dentro di te. Appoggio il cazzo fra i tuoi glutei e con il braccio che ti cinge da davanti ti penetro con due dita la figa che ormai gronda.
Inizio cosi a scoparti con la mano e a farti sentire la cappella che ti struscia sul buchetto del tuo culo
quando godi, nello stesso istante in cui sta venendo, spingo piano nel tuo culo il mio pollice: tremi e ansimi presa dal piacere. Ti lascio godere pienamente con le mie dita a riempirti.
Quando ti sei calmata ti faccio sedere sui talloni: mi guardi e io ti bendo con una sciarpa nera mentre te lo metto nuovamente in bocca, ti scopo tenendoti la testa fra le mani e tu mi stringi i glutei.
In poco inizio a pulsare fra le tue labbra, “Metti le mani dietro la schiena e stai ferma”. È un sussurro ma non ammette repliche e cosi ubbidisci subito.
Appena mi sfilo dalla tua bocca subito i miei fiotti di sperma ti colpiscono le labbra le guance il collo e la lingua che da brava a hai tirato fuori: 3, 4 fiotti abbondanti, lecchi golosa la sborra che hai sulle labbra mentre rimani dritta sui talloni col mio sperma che ti cola sul viso il collo e le tette, sei sconvolta, estasiata, ti vergogni di quanto ti eccita essere trattata male.
Senti i miei respiri ancora profondi in questi attimi di silenzio, poi improvvisamente i tuoi seni vengono di nuovo colpiti da uno schizzo di sperma caldo
“Come fa a sborrare ancora?” non fai in tempo a domandartelo che altri schizzi ti colpiscono ancora sui seni, ancora abbondanti, ancora caldi; poi aspetti in silenzio…non li hai contati, ma i tuoi seni e la tua pancia sono coperti da sborra che cola sulla pelle lentamente: aspetti le mie parole che non arriveranno, minuti interi in ginocchio cercando di capire cosa sono i rumori intorno, poi ti libero dalla benda, ti faccio alzare e ti bacio: “brava la mia cagna pompinara” dico sprezzante. “Veloce, mettiti il costume e sparisci…vai alle docce dietro il capanno, esci dal retro”. Così fai.
Quando per andare in spiaggia passi davanti alla porta del capanno a testa bassa per l’umiliazione vedi me e Luc, l’altro istruttore che era in barca, che usciamo insieme dalla porta: Luc ti saluta con una mano sorridendo beffardo.
Lascio che questo dubbio ti cresca dentro finché non avrai il coraggio di chiedere, fino allora ti sentirai davvero troia o davvero sporca e chissà quanto ti piacerà o farà sentire umiliata…
Giorgia
Quel cappio al collo, non riuscire a respirare, prima per gli strattoni col cappio al collo, come una cagna indisciplinata, poi per il cazzo, quel cazzo enorme piantato in gola, essere usata come uno svuotatoio, legata, abusata e poi congedata senza troppi convenevoli…mi sto mettendo il costume coprendo il mio pube e le mie tette piene di sborra, le emozioni nella mia testa sono confuse: sono eccitata, la mia figa pulsa ed è un lago, ma nel contempo sono ferita dal comportamento di quello stronzo di Axel e dal mio comportamento; sono in viaggio di nozze, la vacanza più bella della mia vita da vivere con l’uomo che amo e al primo maschio arrogante che mi corteggia, cado come una adolescente al primo innamoramento. Sto per andare sotto una delle docce delle piscine, ma prima di entrare vedo macchie di sborra sulle mie tette, non so nemmeno quello che faccio, le raccolgo con la mano destra, vedo tutta quella sborra sul mio palmo e istintivamente la porto alla bocca e con la lingua la raccolgo tutta, mi piace, mi fa sentire femmina, mi fa sentire puttana, non sono più chi sono: tutta la mia vita è una bugia, mi sto comportando da troia e, al netto dei sensi di colpa, mi piace, ne voglio ancora, devo vedere axel il prima possibile… l’acqua fresca inturgidisce i miei capezzoli ed un brivido si espande per tutta la schiena: se la mia testa è un turbinìo di emozioni contrastanti, il mio corpo sa bene cosa vuole, lui non è sazio, ha goduto, ma si aspettava di più, si aspetta di più, una mano finisce nel mio costume ed inizio a toccarmi il clitoride, noncurante del fatto che qualcuno potrebbe passare a vedermi…in pochi secondi un nuovo orgasmo si impossessa di me, mi devo reggere alla doccia per non cadere…mi ricompongo e finisco di lavarmi, ora non ci sono più tracce di sborra, quindi torno verso l’ombrellone, ormai Giacomo, povero lui che è ignaro di tutto, dovrebbe aver finito il gioco aperitivo. Passo davanti al capanno e vedo uscire Axel, strafottente come al solito, ma questa volta non sorride, forse si è offeso del fatto che non mi sono fatta scopare e, dietro di lui, l’altro animatore, non ricordo nemmeno come si chiama; lui è sorridente con la faccia arrogante tanto quanto quella del suo amico…che cazzo ci fa lì dentro? Non dirmi che…tutto quel silenzio, quei secondi infiniti in cui ero bendata, il periodo tra una sborrata e l’altra…non sarà stato così stronzo axel; che pezzo di merda, mi ha condivisa con un altro maschio senza chiedermi…sono incazzata nera, ma i capezzoli che spingono sul costume e il calore che sento provenire dalla mia figa mi fanno capire che il mio corpo non è d’accordo con l’indignazione.
loro sono soddisfatti e compiaciuti, e un po’ lo sono anch’io, per la prima volta in vita mia mi sento femmina, desiderata, tornando in spiaggia vedo gli sguardi degli altri maschi, sembra che tutti guardino me e che desiderino avermi, possedermi, abusare di me, sembra che tutti sappiano quello che ho fatto, quello che sono, forse è solo immaginazione, ma questa cosa mi manda fuori di testa e l’istinto è di masturbarmi ancora, come a dimostrare che i loro pensieri su di me sono veri, cioè che sono una cagna a disposizione di qualsiasi maschio che voglia scoparmi ed usarmi… mi trattengo, so che non posso fare una cosa del genere.
Arrivo con tutti questi pensieri al mio ombrellone e trovo una sorridente Giacomo che sorseggia uno spritz, un regalo per aver vinto il gioco aperitivo, ecco perché lo amo, perché lui è un uomo felice con poco, uno che si accontenta, ed ecco perché ho iniziato a tradirlo: questa sua semplicità l’ha sempre imposta anche a me, anche a letto, senza mai oltrepassare i limite, senza mai osare offendermi, figuriamoci umiliarmi o….picchiarmi…no, non posso continuare così, non posso farlo, è un uomo buono e io gli ho giurato fedeltà davanti a Dio; quello che è successo stamattina in barca e appena adesso nel capanno saranno le ultime volte che l’ho tradito, il senso di colpa me lo porterò dentro come espiazione del mio peccato, lui è buono, non posso dirgli ciò che ho fatto e caricarlo della responsabilità delle mie azioni. Lo abbraccio, gli dico che è stato bravissimo e che lo amo, lo bacio, lui mi dice che ho un gusto strano, io gli dico che anch'io ho fatto aperitivo su vicino alla piscina, poi lo prendo per mano e lo trascino versi la camera: “Ho tanta voglia di fare l’amore con te, andiamo e fammi tua….solo tua!”
Axel
Uscito dal capanno ho visto chiaramente che Giorgia guardava Luc e me insieme a scherzare e spero le sia venuto forte il dubbio di essere stata la troia di due cazzi. Non glielo dirò mai cosa davvero è successo.
Ha fatto la preziosa, non ha voluto scopare e adesso avrà ciò che ha chiesto visto che so bene che non è ciò che desidera… dovrà supplicarmi per sentire il mio cazzo dentro di lei. Innanzi tutto farò in modo di non incontrarla più oggi, voglio che ripensi a cosa è accaduto tutta da sola e le crescano dentro dubbi, vergogna e desideri inconfessabili.
Ho aspettato fino al pomeriggio del giorno dopo per passare al loro ombrellone: ”Ciao Giacomo” dico con entusiasmo mentre a lei rivolgo solo un cenno del capo come minima educazione, “sto uscendo per un giro in vela per i fatti miei “in pausa” vuoi venire a vedere come si manovra?” A Giorgia non estendo l’invito, la guardo e percepisco la sua rabbia. Giacomo ottiene il permesso e si alza, io gli batto una manata sulla spalla e gli dico “dai che c’è anche Sara…ci divertiremo” Mi volto e lancio un’occhiata a lei, il suo volto dice più di tante parole.
La navigazione dura una mezzoretta in cui passiamo il tempo a scherzare e loro a imparare le manovre, fino ad arrivare ad una insenatura riparata dove ormeggio al largo della costa. “Bagno?” propongo, “Certamente!” entrambi vi alzate, ma Sara da maliziosa troietta aggiunge provocatoriamente “in questo paradiso il bagno si fa nudi” e senza aspettare altro si leva il costume, rimane ferma con le braccia tese in aria il tempo necessario a farsi guardare bene da Giacomo e poi si tuffa; “Dai ragazzi non siate timidi, tuffatevi”. Giacomo pare titubante allora rompo gli indugi mi spoglio e mi tuffo, pochi istanti e ci segue anche lui nudo.
Nuotiamo e giochiamo in acqua, vedo che Giacomo non disdegna qualche sfregatina un po’ troppo intima e per nulla casuale di Sara. Arriviamo in spiaggia e ci sdraiamo al sole, lei è un po’ più lontana ma ben in mostra, e mentre noi maschi parliamo, Sara si gira per mostrarci sempre involontariamente ogni sua grazia.
Ed è allora che Giacomo mi stupisce come non mi sarei aspettato: «Certo che la tua ragazza ha proprio delle belle tette… senza offesa… non sai quanto ti invidio, chissà quante spagnole ti fa…»
Sono sorpreso. Non so se più per la naturalezza con cui ha parlato dei seni della “mia” donna o il fatto che, dal tono, dia per scontato che Sara sia una zoccola. E rincara pure la dose: «Chissà cosa ci fai con quel culo, invece…per non parlare di quella bella figa depilata, tu non lo sai, ma Giorgia ha sempre voluto tenere quel pelo fastidioso». Sto per rispondere ma proprio in quel momento arriva Sara a sedersi fra noi: “di cosa parlate maschietti?”
“Sai che sei molto bella? Hai un corpo perfetto. Axel è proprio un bastardo fortunato!” Giacomo sembra un'altra persona lontano dalla mogliettina, sfrontato sicuro di sé, quasi spregiudicato. La mia ragazza incassa il complimento sorridendo con aria civettuola.
«Dovresti fare la modella» continua Giacomo scherzoso. «O l’attrice»
«Sì, l’attrice porno!» ribatte lei.
A quelle parole io sgrano gli occhi, poi cerco lo sguardo di Sara -cosa stava succedendo? - e scopro con una certa gelosia che lei sorride maliziosa a Giacomo!
«Nemmeno voi siete messi male, però…» dice un po’ mentendo lei, Giacomo ha un pisello probabilmente sotto la media, ma lei ammiccante vuole solo compiacerlo.
«Dici?» Giacomo imbarazzato fa il finto tonto, vedendo il mio sa che il suo è ben più piccolo.
Sara ridacchia con aria birichina. “Beh, ora è moscio…quello di Axel lo conosco fin troppo bene, ma per dare un giudizio sul tuo dovrei vederlo in erezione…”
Non posso crederci! parla dei nostri cazzi con una tale naturalezza, come se stesse commentando il tempo! Non è certo una verginella, questo lo so da tempo e io stesso le ho chiesto di provocare Giacomo, ma non avrei mai creduto che avesse questo talento, con me presente per giunta!
Giacomo è imbarazzato, ma l’aria si sta scaldando, spinto da Sara riesce ad osare ancora di più, si alza in piedi e dice, tra il serio e lo scherzo: “Se vuoi ti faccio vedere com’è da duro”
Sara ancora seduta ha il cazzo ora semi duro di Giacomo davanti agli occhi e sorride sorniona.
«Ti piace?». E un attimo dopo le rivolge la fatidica domanda: «Vuoi toccarlo?»
Non capisco se Giacomo fa sorprendentemente sul serio o se scherza, coinvolto com’è dalla situazione solo per vedere dove si sarebbe arrivati, ma sono curioso e li lascio fare.
Invece di rispondere subito, Sara cerca il mio sguardo. Non dice nulla, si limita a fissarmi intensamente negli occhi. Capisco da come si mordicchia il labbro inferiore che è molto eccitata, ma non so dire se è merito della prestanza di Giacomo o del brivido della trasgressione (credo che sia per quest’ultimo motivo visto che non è una che si accontenta di un cazzetto del genere) per il gioco che sta facendo con me, sentendosi complice ma evidentemente volendo provocarmi e forse punirmi.
Dopo un paio di secondi arriva la fatidica risposta: «Sì, fammelo toccare»
Sento il cuore esplodere, non so se di gelosia o di eccitazione o di chissà quale altro sentimento, poi inizia a battere all’impazzata perché in un istante il pensiero va a Giorgia, al giorno prima, al fatto che lei non vuole tradire il marito, marito che ora sta per mettere in mano il suo cazzo alla mia ragazza, e mi assale la voglia prepotente di fotterla in ogni senso e modo.
Sara si alza in piedi, fa un passo verso il cazzo già semi eretto e avvolge le sue dita affusolate intorno, per poi farle scorrere lentamente su e giù. Per il momento più che masturbarlo sembrava che stia esplorando col tatto il suo cazzo stimolando l’erezione che si sta gonfiando nella sua mano e intanto lo fissa dritto negli occhi con un’espressione che le ho visto fare solo raramente e solo quando eravamo a letto, nei momenti in cui era più eccitata. Allora mi alzo in piedi e mi avvicino, allungo una mano verso le sue natiche, per palpargliele e l’altra mano va a stringere il suo seno, Sara appena soddisfatta per la piena erezione di Giacomo (anche da duro credo non raggiunga i 15 cm, ci credo che Giorgia voglia fare la troia con cazzi più soddisfacenti di quello del maritino) che stringe fra le dita si inginocchia sulla sabbia e prende in bocca il mio cazzo già ben duro, mentre ancora tiene in mano anche quello di Giacomo.
“Sei una brava troietta che si vuole divertire con due cazzi” dico a Sara, guardando Giacomo per fargli capire che mi sarebbe andato bene qualunque cosa fosse successa fra noi tre, Sara non risponde, ma emette un gemito soffocato piuttosto eloquente, di puro piacere. Evidentemente si sta godendo così tanto la pompa che mi sta facendo da non volerla interrompere.
Però quando Sara si stacca dal mio cazzo, sempre tenendolo in mano con la mano sinistra, si gira verso Giacomo, con la mano destra ancora tiene stretta ad avvolgere il suo pisellino, si avvicina a lui con la bocca golosa, solo il tempo ad appoggiarci le labbra che lui si tira indietro: “dai ragazzi, lo so che passerò per un coglione ma Giorgia è in spiaggia che non sospetta nulla, l’ho sposata da 3 giorni; mi sentirei una merda ad andare oltre…”. Ci guarda come se si aspettasse da noi un incoraggiamento invece a proseguire a lasciarsi andare e dimenticare Giorgia, visto che in quel momento lei non c’è, Invece Sara indifferente allora si sistema a quattro zampe sulla sabbia, io non mi lascio pregare e le divarico le gambe scoprendo il suo buchetto e mettendomi dietro di lei iniziando a leccarla dalla figa al culo con grande passione.
Sara, così a carponi con la bocca aperta per il piacere, si aspetta un ripensamento di Giacomo, visto che è a pochi centimetri da lei, sempre col cazzo duro, ma lui non si decide a metterglielo in bocca e lei ci rimane un po’ male, la voglia di essere penetrata da due cazzi è evidente; lui non fa un mossa, non si avvicina alla bocca famelica di Sara, ma nemmeno si allontana: vedere dal vivo una splendida troietta a quatto zampe pronta per essere scopata in figa e in bocca non capita tutti i giorni, sono cosa che ti aspetti di vedere solo nei porno.
A quel punto mi alzo e appoggio la cappella gonfia sul buchetto posteriore di Sara ben fradicio della mia saliva, poi spigo e mi godo l’asta che centimetro dopo centimetro si spinge dentro. Sara emette un lungo rantolo di piacere, mentre Giacomo come in trance inizia, forse inconsciamente, a segarsi.
A quel punto io e Sara capiamo che Giacomo sta impazzendo e quasi con un tacito accordo decidiamo di rendere la scena simile ad un film per soli adulti: inizio un’inculata dapprima lenta, per farla abituare, poi rude, selvaggia, vigorosa, arrivando a tirarle da dietri i capelli, per farla inarcare e sentire di più la penetrazione. Da quella posizione Giacomo può vedere le tette ballonzolare vigorosamente a ogni affondo e il volto di Sara contratto in una smorfia di piacere: i gemiti che la mia ragazza emette sono di puro piacere, seppur un po’ troppo scenografici per il solo piacere di Giacomo che ci guarda. «Oh sì, sbattimelo tutto in culo, rompimi il culo!» comincia a incitarmi ad un certo punto. «Fammi il culo, avanti! Così, con forza! Fammi sentire troia!»
«Ti sto sfondando il culo, puttana! Senti il bel cazzo duro che scorre nel tuo culo sfondato! Te lo infilo dentro fino alle palle!». Le palle, in verità, sbattono a ogni affondo contro la figa fradicia di Sara, producendo un rumore continuo ed eccitante.
Giacomo è come ipnotizzato da quella vista, continua a stringersi il cazzo in mano, ma indietreggiando di un altro passo, combattuto dal desiderio di unirsi e la lealtà nei confronti della neo moglie.
Allora faccio stendere Sara a pancia in su, con le gambe divaricate e le ginocchia piegate: mi inginocchio tra le sue cosce, punto il membro contro la sua fica e senza troppe cerimonie glielo ficcò dentro con un affondo deciso, non incontrando la minima resistenza in quel buco fradicio di umori.
Questa volta non mi trattengo e dopo un amplesso martellante di pochi minuti raggiungo l’orgasmo dentro di lei: Sara si contrae e smette di muoversi col bacino, mentre anche lei si lascia andare all’orgasmo con un gemito poderoso. «Mi sei venuto dentro…» mi dice in tono estatico. «Tutto dentro… mi sento così piena di sborra…»
Non so quanto tempo passa, mi sfilo da dentro di lei e mi alzo, vedo Giacomo seduto dietro Sara ancora eccitato ma con in volto il chiaro rimpianto di essersi perso qualcosa.
Torniamo alla barca a nuoto e poi rientriamo verso la spiaggia.
Per tutto il viaggio di rientro Giacomo si lagna di essere stato un coglione, io gli dico che un po’ lo è, chissà quanti cazzi ha preso Giorgia in questi anni, anche se è un po’ in sovrappeso, è comunque una ragazza sexy, si sarà accorto anche lui di come i maschi la guardano, no? Lui dice che si fida ciecamente di sua moglie, e aggiunge “anzi, ti dirò di più, scene come quella di oggi con voi due per noi sono impensabili, Giorgia è una suora, non si fa venire in bocca, non mi dà il culo, a volte la vorrei più troia, invece ho sposato una catechista!” in maniera un po’ affranta mettendosi in palmo in faccia.
A 300 metri dalla riva vediamo Giorgia in piedi che ci aspetta sul bagnasciuga.
“Giacomo – dico – se vuoi chiedo a Sara di farti una sega ora, magari di prendertelo in bocca, non puoi tornare in queste condizioni dalla mogliettina”: Giacomo si rende conto di avere ancora una poderosa erezione, lo tira fuori dal costume e si sega guardando intensamente Sara negli occhi, nel giro di pochi minuti viene con una sborrata copiosa sulla sua mano…Sara si avvicina e, guardandoti sempre negli occhi, prende la mano tutta sporca e con la lingua la ripulisce, poi soddisfatta dice “mmmm, sei proprio buono Giacomo…beata la tua mogliettina!” e Giacomo, palesemente eccitato ma anche scocciato “si credici, in tutti questi anni mai che ci abbia provato, questa è la prima volta che una femmina assaggia il mio seme”, poi si ricompone e ci avviciniamo alla spiaggia…intanto dal bagnasciuga Giorgia si sbraccia per salutarci.
Giacomo: “grazie, è stata davvero una bella esperienza!”
Io gli rispondo che potremmo rifarla, blocco la barca e, fingendo di non aver visto Giorgia, salutiamo entrambi Giacomo e andiamo verso il resort…
Giorgia
La vita tranquilla tutta relax, sole e cocktail che mi ero prefissata mi sta scivolando tra le mani come la sabbia, sto rimpiangendo l’altra mattina quando mi è venuta la pessima idea di fare quel bagno nuda…quel bastardo di Axel mi sta rovinando la luna di miele: non solo mi ha fatto tradire Giacomo, ora finge che io non esista e si porta in giro mio marito con quella puttana della sua ragazza…chissà in cosa lo stanno coinvolgendo, il mio amore, lui così un bravo ragazzo; quello stronzo lo starà convincendo a tradirmi, o peggio, gli dirà cos’ho fatto ieri in barca e nel capanno…mi sto distruggendo lo stomaco dalla paura di essere scoperta, dal timore che Giacomo mi lasci; ora come ora sono convinta più di ieri che Axel non può rovinarmi la vita che ho sempre desiderato, non riuscirà a farmi tradire ancora il mio amore…sono usciti da neanche mezz’ora e già mi manca, lo vorrei qui accanto a me, ma soprattutto lo vorrei tenere distante da quel puttaniere di Axel…mi alzo e nervosa vado al bar della spiaggia, ho bisogno di distendermi e ordino un mojito, glielo chiedo bello carico, così l’alcool non mi farà pensare ai miei guai; mentre sorseggio il mio drink nell’angolo più in ombra e nascosto del bar, vedo arrivare con l’aria arrogante come al solito l’amico animatore di Axel, quello a cui, probabilmente, ho succhiato il cazzo ieri, mi vede e si avvicina, cazzo, che vuole ora?
“Giorgia, vero, non ci siamo ancora presentati, io sono Luc?” io nemmeno rispondo, lo guardo interrogativa, forse se mi mostro disinteressata, magari se ne va, invece chiede al barman una coca doppia e gli fa l’occhiolino, quando gliela porta mi sussurra che in servizio non possono bere alcolici, ma che il barista è suo amico e che la “doppia” significa che gli fa l’aggiuntina di rhum. Sempre vedendo che non rispondo mi fa: “è stato…interessante ieri”, allora rispondo “che intendi? Non capisco!” “Dai Giorgia, non fare la finta tonta, al capanno…”.
Non svela niente, continuo a non capire se lui ha partecipato o se ha solo parlando con l’amico, poi continua: “anche la tua….doccia è stata interessante, avrei voluto aiutarti…sai, conosciamo tutti l’importanza dell’igiene intima, ma ti do un consiglio, credo di non essere il solo ad aver visto la tua performance…io starei attenta, altrimenti avrai la fila di maschi che vorranno aiutarti…io se vuoi sono disponibile eh…so che tuo marito è via con Axel e Sara…ah Sara, quella sì che è una vera femmina, beato chi……se la scopa!” e facendo così mi fa un occhiolino. Io resto interdetta da tutti questi sottintesi, la mia ansia torna improvvisa e più forte di prima, mi immagino già Giacomo con il cazzo infilato nella figa di Sara mentre Axel li filma, no, non voglio nemmeno pensarci, bevo un sorso del mio drink quando sento una mano toccare il mio ginocchio, smetto di bere e lo guardo fulminandolo! “che cazzo fai?” e lui “Dai Giorgia, è inutile che fai la schizzinosa o la perbenista, sono amico di Axel, molto amico…condividiamo molte cose!” strizza l’occhiolino mentre sottolinea in maniera esagerata la parola COSE…e io, a quel tocco e a quelle parole che mi accomunano ad un oggetto, sento una calore improvviso in mezzo alle mie gambe che, per un riflesso incondizionato, si aprono lievemente; Luc molto compiaciuto mi guarda e mi sorride “brava la mia puttanella, vedo che non ti nascondi più” e mentre lo dice, la mano si fa sprezzante e presto arriva all’interno coscia, a pochi centimetri dal mio costume, io lo guardo inebetita, non voglio, ma non riesco a fermarlo, e mi faccio schifo per questa mia indecisione, ma è più forte di me, sento la sue dita che arrivano al mio costume, lo spostano e vi si intrufolano sotto; “mmmm brava, senti che bella umida che sei, vedi che non mi sbagliavo?” continua il percorso delle dita e in pochi istanti ne trovo due che piano piano si intrufolano tra le mie labbra ormai bagnate, io chiudo gli occhi e con un sommesso mugolio di piacere, mi godo quel massaggio intrigante, un minuto di questo trattamento poi le estrae e ci resto male, per quanto io non voglia tradire, quel ditalino al bar della spiaggia mi sta sciogliendo, le porta prima al naso e le odora come si fa con i tappi di sughero quando si stappa del buon vino, poi le porta alla bocca e le succhia avidamente. “eh si, hai proprio un profumo ed un sapore buonissimo! Io ho mezz’ora libera, vieni in camera da me?” ma a quella proposta mi ridesto, torno in me e mi rendo conto che ho infranto il mio giuramento che mi ero ripromessa un giorno prima, e mi disgusto per questa mia debolezza, gli dico di no, che non posso e non voglio, che amo mio marito e che mi lasci in pace, sono una donna sposata, lui si mette a ridere di gusto, finisce il coca e rhum e poi se ne va dicendo “si certo, tu che non vuoi, sei bagnata come quella piscina e raramente ho visto una femmina così vogliosa di cazzo, ma se a te sta bene così, problemi tuoi!”
Io resto interdetta, mi alzo e torno verso lo sdraio, ormai Giacomo è fuori da più di un’ora ed inizio a preoccuparmi, ho voglia di lui, ho voglia di fare l’amore, del suo cazzo, che, anche se non è immenso, mi fa godere a mi fa sentire amata…ho proprio voglia di fare l’amore, anzi no, di scopare…quelle dita hanno risvegliato la femmina infoiata e golosa di cazzo, faccio una deviazione e vado ai bagni, ne trovo uno vuoto, mi siedo su una tazza, sposto il costume ed inizio selvaggiamente a inserire prima due poi 3 dita in figa, con un ritmo forsennato con cui mai mi sono masturbata, penso a mio marito, inizio a piangere pensando di averlo tradito con Luc, poi la mia testa fa una deviazione e mi sento di aver tradito anche Axel, ma mi faccio schifo per questo pensiero, Axel è uno stronzo e non merita nulla da me, ma niente, nella mia testa c’è solo lui e il suo magnifico cazzo, così cedo e mi penetro forte pensando al suo cazzo nella mia bocca, pronto a riempirmela con la sua buona sborra gustosa…e vengo con una urlo strozzato in gola, vengo e godo…non mi riconosco, sono una puttana e mi faccio schifo per questo…piango, seduta sulla tazza di un resort 5 stelle alle Maldive in viaggio di nozze, piango perché sto rovinando la mia vita, piango perché non riesco a smettere di pensare a quell’arrogante animatore, al suo cazzo che mi apre la figa ed il culo, ma non posso, non devo…mi ricompongo esco dal bagno ed un uomo sulla sessantina mi guarda con aria divertita ed interessata, forse ha sentito, ma ora non me ne curo, torno in spiaggia e vado in riva, attendo silenziosa il ritorno del mio uomo…ma quale dei due uomini sto veramente aspettando?
Dopo 20 minuti eccoli spuntare, si fermano a qualche centinaio di metri dalla spiaggia e li vedo parlottare, non capisco, non vedo bene e questo non mi mette tranquilla, poi ripartono e tornano a riva, saluto, ma solo mio marito pare accorgersi della mia presenza, gli altri due parlano con lui ma sembra che io non esista…bastardo, continui a punirmi perché ho deciso di non essere un tuo oggetto? Bene, così sia, da me non avrai più nulla, maledetto arrogante! Se ne vanno abbracciati, Giacomo mi bacia e mi dice che è stata una bellissima esperienza, mi racconta della barca, della baia, dell’acqua, ma nella mia testa continua a comparire l’immagine di lui che scopa Sara, ma fingo che tutto vada bene: sono in uno dei posti più belli al mondo, con l’uomo che amo, gli dico che ho voglia di fare l’amore con lui e lui in risposta “questa gita mi ha sfiancato, vado a farmi una doccia e poi andiamo a cena, che dici?”
Non mi aveva mai rifiutata…
Attendiamo sempre commenti all’indirizzo mail giorgy_80@yahoo.it ;)
Arrivi al capanno puntualissima alla 12, mi piaci. Io sono già dentro e appena varchi la soglia ti prendo per mano e ti conduco al centro dove c’è un grande tavolo su cui ti faccio sedere.
Inizio a baciarti e a spogliarti con lentezza e dolcezza fino a lasciarti nuda, riprendo a baciarti labbra, collo, spalle poi ti faccio inginocchiare e senza che io dica una parola sai cosa fare e ne hai tanta voglia.
Mi apri il costume e me lo prendi subito in bocca: inizi un pompino, guidata dalla mia mano sulla testa, ti fermo e ti faccio mettere a 4 zampe, ti avvolgo con due giri di una cima da barca, come un guinzaglio, attorno al collo; ti porto in giro attorno al tavolo, ti accarezzo viso, schiena, seni, culo, come una brava cagna, ogni tanto ti do uno strattone e ti pare di soffocare, so che pensi a Sara quella sera che ci spiavi e ora sei come lei: eccitata, vogliosa e senza dignità brami quel cazzo che quella mattina in barca hai solo sfiorato.
Ti riporto a sederti sul tavolo e di tolgo il guinzaglio, ti è servito solo a farti capire che sei una cagna, ora sei seduta a gambe larghe e ti ordino di masturbarti per la mia vista e il mio piacere.
Ormai sono sicuro, sbagliando, che tutte le tue risposte saranno solo un Si detto in un sospiro di voglia e attesa.
Quando sei eccitata e bagnata al limite dell’orgasmo torno da te completamente nudo e ancora ti metto in ginocchio e ti scopo la bocca prima lentamente e poi con forza, fino in gola dove lo tengo piantato per non farti respirare per 5 secondi, devi capire che ho io il controllo su di te, sbavi fino a far colare abbondante saliva sui seni. Mi fermo e ti alzo il viso: “vuoi che ti scopi? Chiedimelo”.
In un ultimo momento di imbarazzo provi ad accennare una scusa “io non posso fare questo a Giacomo…” Ti interrompo “allora non ti scoperò…”
Rimani in silenzio, forse ci hai ripensato, forse volevi fare un po’ la ritrosa ma aspettavi solo di essere scopata, adesso non sai cosa dire, dovresti supplicarmi? rimani in silenzio…
Ti giro dietro ti alzo e appoggio a 90 sul tavolo e faccio scorrere la cappella del mio cazzo fra le tue labbra gonfie e fradice, ma non entro dentro di te. Appoggio il cazzo fra i tuoi glutei e con il braccio che ti cinge da davanti ti penetro con due dita la figa che ormai gronda.
Inizio cosi a scoparti con la mano e a farti sentire la cappella che ti struscia sul buchetto del tuo culo
quando godi, nello stesso istante in cui sta venendo, spingo piano nel tuo culo il mio pollice: tremi e ansimi presa dal piacere. Ti lascio godere pienamente con le mie dita a riempirti.
Quando ti sei calmata ti faccio sedere sui talloni: mi guardi e io ti bendo con una sciarpa nera mentre te lo metto nuovamente in bocca, ti scopo tenendoti la testa fra le mani e tu mi stringi i glutei.
In poco inizio a pulsare fra le tue labbra, “Metti le mani dietro la schiena e stai ferma”. È un sussurro ma non ammette repliche e cosi ubbidisci subito.
Appena mi sfilo dalla tua bocca subito i miei fiotti di sperma ti colpiscono le labbra le guance il collo e la lingua che da brava a hai tirato fuori: 3, 4 fiotti abbondanti, lecchi golosa la sborra che hai sulle labbra mentre rimani dritta sui talloni col mio sperma che ti cola sul viso il collo e le tette, sei sconvolta, estasiata, ti vergogni di quanto ti eccita essere trattata male.
Senti i miei respiri ancora profondi in questi attimi di silenzio, poi improvvisamente i tuoi seni vengono di nuovo colpiti da uno schizzo di sperma caldo
“Come fa a sborrare ancora?” non fai in tempo a domandartelo che altri schizzi ti colpiscono ancora sui seni, ancora abbondanti, ancora caldi; poi aspetti in silenzio…non li hai contati, ma i tuoi seni e la tua pancia sono coperti da sborra che cola sulla pelle lentamente: aspetti le mie parole che non arriveranno, minuti interi in ginocchio cercando di capire cosa sono i rumori intorno, poi ti libero dalla benda, ti faccio alzare e ti bacio: “brava la mia cagna pompinara” dico sprezzante. “Veloce, mettiti il costume e sparisci…vai alle docce dietro il capanno, esci dal retro”. Così fai.
Quando per andare in spiaggia passi davanti alla porta del capanno a testa bassa per l’umiliazione vedi me e Luc, l’altro istruttore che era in barca, che usciamo insieme dalla porta: Luc ti saluta con una mano sorridendo beffardo.
Lascio che questo dubbio ti cresca dentro finché non avrai il coraggio di chiedere, fino allora ti sentirai davvero troia o davvero sporca e chissà quanto ti piacerà o farà sentire umiliata…
Giorgia
Quel cappio al collo, non riuscire a respirare, prima per gli strattoni col cappio al collo, come una cagna indisciplinata, poi per il cazzo, quel cazzo enorme piantato in gola, essere usata come uno svuotatoio, legata, abusata e poi congedata senza troppi convenevoli…mi sto mettendo il costume coprendo il mio pube e le mie tette piene di sborra, le emozioni nella mia testa sono confuse: sono eccitata, la mia figa pulsa ed è un lago, ma nel contempo sono ferita dal comportamento di quello stronzo di Axel e dal mio comportamento; sono in viaggio di nozze, la vacanza più bella della mia vita da vivere con l’uomo che amo e al primo maschio arrogante che mi corteggia, cado come una adolescente al primo innamoramento. Sto per andare sotto una delle docce delle piscine, ma prima di entrare vedo macchie di sborra sulle mie tette, non so nemmeno quello che faccio, le raccolgo con la mano destra, vedo tutta quella sborra sul mio palmo e istintivamente la porto alla bocca e con la lingua la raccolgo tutta, mi piace, mi fa sentire femmina, mi fa sentire puttana, non sono più chi sono: tutta la mia vita è una bugia, mi sto comportando da troia e, al netto dei sensi di colpa, mi piace, ne voglio ancora, devo vedere axel il prima possibile… l’acqua fresca inturgidisce i miei capezzoli ed un brivido si espande per tutta la schiena: se la mia testa è un turbinìo di emozioni contrastanti, il mio corpo sa bene cosa vuole, lui non è sazio, ha goduto, ma si aspettava di più, si aspetta di più, una mano finisce nel mio costume ed inizio a toccarmi il clitoride, noncurante del fatto che qualcuno potrebbe passare a vedermi…in pochi secondi un nuovo orgasmo si impossessa di me, mi devo reggere alla doccia per non cadere…mi ricompongo e finisco di lavarmi, ora non ci sono più tracce di sborra, quindi torno verso l’ombrellone, ormai Giacomo, povero lui che è ignaro di tutto, dovrebbe aver finito il gioco aperitivo. Passo davanti al capanno e vedo uscire Axel, strafottente come al solito, ma questa volta non sorride, forse si è offeso del fatto che non mi sono fatta scopare e, dietro di lui, l’altro animatore, non ricordo nemmeno come si chiama; lui è sorridente con la faccia arrogante tanto quanto quella del suo amico…che cazzo ci fa lì dentro? Non dirmi che…tutto quel silenzio, quei secondi infiniti in cui ero bendata, il periodo tra una sborrata e l’altra…non sarà stato così stronzo axel; che pezzo di merda, mi ha condivisa con un altro maschio senza chiedermi…sono incazzata nera, ma i capezzoli che spingono sul costume e il calore che sento provenire dalla mia figa mi fanno capire che il mio corpo non è d’accordo con l’indignazione.
loro sono soddisfatti e compiaciuti, e un po’ lo sono anch’io, per la prima volta in vita mia mi sento femmina, desiderata, tornando in spiaggia vedo gli sguardi degli altri maschi, sembra che tutti guardino me e che desiderino avermi, possedermi, abusare di me, sembra che tutti sappiano quello che ho fatto, quello che sono, forse è solo immaginazione, ma questa cosa mi manda fuori di testa e l’istinto è di masturbarmi ancora, come a dimostrare che i loro pensieri su di me sono veri, cioè che sono una cagna a disposizione di qualsiasi maschio che voglia scoparmi ed usarmi… mi trattengo, so che non posso fare una cosa del genere.
Arrivo con tutti questi pensieri al mio ombrellone e trovo una sorridente Giacomo che sorseggia uno spritz, un regalo per aver vinto il gioco aperitivo, ecco perché lo amo, perché lui è un uomo felice con poco, uno che si accontenta, ed ecco perché ho iniziato a tradirlo: questa sua semplicità l’ha sempre imposta anche a me, anche a letto, senza mai oltrepassare i limite, senza mai osare offendermi, figuriamoci umiliarmi o….picchiarmi…no, non posso continuare così, non posso farlo, è un uomo buono e io gli ho giurato fedeltà davanti a Dio; quello che è successo stamattina in barca e appena adesso nel capanno saranno le ultime volte che l’ho tradito, il senso di colpa me lo porterò dentro come espiazione del mio peccato, lui è buono, non posso dirgli ciò che ho fatto e caricarlo della responsabilità delle mie azioni. Lo abbraccio, gli dico che è stato bravissimo e che lo amo, lo bacio, lui mi dice che ho un gusto strano, io gli dico che anch'io ho fatto aperitivo su vicino alla piscina, poi lo prendo per mano e lo trascino versi la camera: “Ho tanta voglia di fare l’amore con te, andiamo e fammi tua….solo tua!”
Axel
Uscito dal capanno ho visto chiaramente che Giorgia guardava Luc e me insieme a scherzare e spero le sia venuto forte il dubbio di essere stata la troia di due cazzi. Non glielo dirò mai cosa davvero è successo.
Ha fatto la preziosa, non ha voluto scopare e adesso avrà ciò che ha chiesto visto che so bene che non è ciò che desidera… dovrà supplicarmi per sentire il mio cazzo dentro di lei. Innanzi tutto farò in modo di non incontrarla più oggi, voglio che ripensi a cosa è accaduto tutta da sola e le crescano dentro dubbi, vergogna e desideri inconfessabili.
Ho aspettato fino al pomeriggio del giorno dopo per passare al loro ombrellone: ”Ciao Giacomo” dico con entusiasmo mentre a lei rivolgo solo un cenno del capo come minima educazione, “sto uscendo per un giro in vela per i fatti miei “in pausa” vuoi venire a vedere come si manovra?” A Giorgia non estendo l’invito, la guardo e percepisco la sua rabbia. Giacomo ottiene il permesso e si alza, io gli batto una manata sulla spalla e gli dico “dai che c’è anche Sara…ci divertiremo” Mi volto e lancio un’occhiata a lei, il suo volto dice più di tante parole.
La navigazione dura una mezzoretta in cui passiamo il tempo a scherzare e loro a imparare le manovre, fino ad arrivare ad una insenatura riparata dove ormeggio al largo della costa. “Bagno?” propongo, “Certamente!” entrambi vi alzate, ma Sara da maliziosa troietta aggiunge provocatoriamente “in questo paradiso il bagno si fa nudi” e senza aspettare altro si leva il costume, rimane ferma con le braccia tese in aria il tempo necessario a farsi guardare bene da Giacomo e poi si tuffa; “Dai ragazzi non siate timidi, tuffatevi”. Giacomo pare titubante allora rompo gli indugi mi spoglio e mi tuffo, pochi istanti e ci segue anche lui nudo.
Nuotiamo e giochiamo in acqua, vedo che Giacomo non disdegna qualche sfregatina un po’ troppo intima e per nulla casuale di Sara. Arriviamo in spiaggia e ci sdraiamo al sole, lei è un po’ più lontana ma ben in mostra, e mentre noi maschi parliamo, Sara si gira per mostrarci sempre involontariamente ogni sua grazia.
Ed è allora che Giacomo mi stupisce come non mi sarei aspettato: «Certo che la tua ragazza ha proprio delle belle tette… senza offesa… non sai quanto ti invidio, chissà quante spagnole ti fa…»
Sono sorpreso. Non so se più per la naturalezza con cui ha parlato dei seni della “mia” donna o il fatto che, dal tono, dia per scontato che Sara sia una zoccola. E rincara pure la dose: «Chissà cosa ci fai con quel culo, invece…per non parlare di quella bella figa depilata, tu non lo sai, ma Giorgia ha sempre voluto tenere quel pelo fastidioso». Sto per rispondere ma proprio in quel momento arriva Sara a sedersi fra noi: “di cosa parlate maschietti?”
“Sai che sei molto bella? Hai un corpo perfetto. Axel è proprio un bastardo fortunato!” Giacomo sembra un'altra persona lontano dalla mogliettina, sfrontato sicuro di sé, quasi spregiudicato. La mia ragazza incassa il complimento sorridendo con aria civettuola.
«Dovresti fare la modella» continua Giacomo scherzoso. «O l’attrice»
«Sì, l’attrice porno!» ribatte lei.
A quelle parole io sgrano gli occhi, poi cerco lo sguardo di Sara -cosa stava succedendo? - e scopro con una certa gelosia che lei sorride maliziosa a Giacomo!
«Nemmeno voi siete messi male, però…» dice un po’ mentendo lei, Giacomo ha un pisello probabilmente sotto la media, ma lei ammiccante vuole solo compiacerlo.
«Dici?» Giacomo imbarazzato fa il finto tonto, vedendo il mio sa che il suo è ben più piccolo.
Sara ridacchia con aria birichina. “Beh, ora è moscio…quello di Axel lo conosco fin troppo bene, ma per dare un giudizio sul tuo dovrei vederlo in erezione…”
Non posso crederci! parla dei nostri cazzi con una tale naturalezza, come se stesse commentando il tempo! Non è certo una verginella, questo lo so da tempo e io stesso le ho chiesto di provocare Giacomo, ma non avrei mai creduto che avesse questo talento, con me presente per giunta!
Giacomo è imbarazzato, ma l’aria si sta scaldando, spinto da Sara riesce ad osare ancora di più, si alza in piedi e dice, tra il serio e lo scherzo: “Se vuoi ti faccio vedere com’è da duro”
Sara ancora seduta ha il cazzo ora semi duro di Giacomo davanti agli occhi e sorride sorniona.
«Ti piace?». E un attimo dopo le rivolge la fatidica domanda: «Vuoi toccarlo?»
Non capisco se Giacomo fa sorprendentemente sul serio o se scherza, coinvolto com’è dalla situazione solo per vedere dove si sarebbe arrivati, ma sono curioso e li lascio fare.
Invece di rispondere subito, Sara cerca il mio sguardo. Non dice nulla, si limita a fissarmi intensamente negli occhi. Capisco da come si mordicchia il labbro inferiore che è molto eccitata, ma non so dire se è merito della prestanza di Giacomo o del brivido della trasgressione (credo che sia per quest’ultimo motivo visto che non è una che si accontenta di un cazzetto del genere) per il gioco che sta facendo con me, sentendosi complice ma evidentemente volendo provocarmi e forse punirmi.
Dopo un paio di secondi arriva la fatidica risposta: «Sì, fammelo toccare»
Sento il cuore esplodere, non so se di gelosia o di eccitazione o di chissà quale altro sentimento, poi inizia a battere all’impazzata perché in un istante il pensiero va a Giorgia, al giorno prima, al fatto che lei non vuole tradire il marito, marito che ora sta per mettere in mano il suo cazzo alla mia ragazza, e mi assale la voglia prepotente di fotterla in ogni senso e modo.
Sara si alza in piedi, fa un passo verso il cazzo già semi eretto e avvolge le sue dita affusolate intorno, per poi farle scorrere lentamente su e giù. Per il momento più che masturbarlo sembrava che stia esplorando col tatto il suo cazzo stimolando l’erezione che si sta gonfiando nella sua mano e intanto lo fissa dritto negli occhi con un’espressione che le ho visto fare solo raramente e solo quando eravamo a letto, nei momenti in cui era più eccitata. Allora mi alzo in piedi e mi avvicino, allungo una mano verso le sue natiche, per palpargliele e l’altra mano va a stringere il suo seno, Sara appena soddisfatta per la piena erezione di Giacomo (anche da duro credo non raggiunga i 15 cm, ci credo che Giorgia voglia fare la troia con cazzi più soddisfacenti di quello del maritino) che stringe fra le dita si inginocchia sulla sabbia e prende in bocca il mio cazzo già ben duro, mentre ancora tiene in mano anche quello di Giacomo.
“Sei una brava troietta che si vuole divertire con due cazzi” dico a Sara, guardando Giacomo per fargli capire che mi sarebbe andato bene qualunque cosa fosse successa fra noi tre, Sara non risponde, ma emette un gemito soffocato piuttosto eloquente, di puro piacere. Evidentemente si sta godendo così tanto la pompa che mi sta facendo da non volerla interrompere.
Però quando Sara si stacca dal mio cazzo, sempre tenendolo in mano con la mano sinistra, si gira verso Giacomo, con la mano destra ancora tiene stretta ad avvolgere il suo pisellino, si avvicina a lui con la bocca golosa, solo il tempo ad appoggiarci le labbra che lui si tira indietro: “dai ragazzi, lo so che passerò per un coglione ma Giorgia è in spiaggia che non sospetta nulla, l’ho sposata da 3 giorni; mi sentirei una merda ad andare oltre…”. Ci guarda come se si aspettasse da noi un incoraggiamento invece a proseguire a lasciarsi andare e dimenticare Giorgia, visto che in quel momento lei non c’è, Invece Sara indifferente allora si sistema a quattro zampe sulla sabbia, io non mi lascio pregare e le divarico le gambe scoprendo il suo buchetto e mettendomi dietro di lei iniziando a leccarla dalla figa al culo con grande passione.
Sara, così a carponi con la bocca aperta per il piacere, si aspetta un ripensamento di Giacomo, visto che è a pochi centimetri da lei, sempre col cazzo duro, ma lui non si decide a metterglielo in bocca e lei ci rimane un po’ male, la voglia di essere penetrata da due cazzi è evidente; lui non fa un mossa, non si avvicina alla bocca famelica di Sara, ma nemmeno si allontana: vedere dal vivo una splendida troietta a quatto zampe pronta per essere scopata in figa e in bocca non capita tutti i giorni, sono cosa che ti aspetti di vedere solo nei porno.
A quel punto mi alzo e appoggio la cappella gonfia sul buchetto posteriore di Sara ben fradicio della mia saliva, poi spigo e mi godo l’asta che centimetro dopo centimetro si spinge dentro. Sara emette un lungo rantolo di piacere, mentre Giacomo come in trance inizia, forse inconsciamente, a segarsi.
A quel punto io e Sara capiamo che Giacomo sta impazzendo e quasi con un tacito accordo decidiamo di rendere la scena simile ad un film per soli adulti: inizio un’inculata dapprima lenta, per farla abituare, poi rude, selvaggia, vigorosa, arrivando a tirarle da dietri i capelli, per farla inarcare e sentire di più la penetrazione. Da quella posizione Giacomo può vedere le tette ballonzolare vigorosamente a ogni affondo e il volto di Sara contratto in una smorfia di piacere: i gemiti che la mia ragazza emette sono di puro piacere, seppur un po’ troppo scenografici per il solo piacere di Giacomo che ci guarda. «Oh sì, sbattimelo tutto in culo, rompimi il culo!» comincia a incitarmi ad un certo punto. «Fammi il culo, avanti! Così, con forza! Fammi sentire troia!»
«Ti sto sfondando il culo, puttana! Senti il bel cazzo duro che scorre nel tuo culo sfondato! Te lo infilo dentro fino alle palle!». Le palle, in verità, sbattono a ogni affondo contro la figa fradicia di Sara, producendo un rumore continuo ed eccitante.
Giacomo è come ipnotizzato da quella vista, continua a stringersi il cazzo in mano, ma indietreggiando di un altro passo, combattuto dal desiderio di unirsi e la lealtà nei confronti della neo moglie.
Allora faccio stendere Sara a pancia in su, con le gambe divaricate e le ginocchia piegate: mi inginocchio tra le sue cosce, punto il membro contro la sua fica e senza troppe cerimonie glielo ficcò dentro con un affondo deciso, non incontrando la minima resistenza in quel buco fradicio di umori.
Questa volta non mi trattengo e dopo un amplesso martellante di pochi minuti raggiungo l’orgasmo dentro di lei: Sara si contrae e smette di muoversi col bacino, mentre anche lei si lascia andare all’orgasmo con un gemito poderoso. «Mi sei venuto dentro…» mi dice in tono estatico. «Tutto dentro… mi sento così piena di sborra…»
Non so quanto tempo passa, mi sfilo da dentro di lei e mi alzo, vedo Giacomo seduto dietro Sara ancora eccitato ma con in volto il chiaro rimpianto di essersi perso qualcosa.
Torniamo alla barca a nuoto e poi rientriamo verso la spiaggia.
Per tutto il viaggio di rientro Giacomo si lagna di essere stato un coglione, io gli dico che un po’ lo è, chissà quanti cazzi ha preso Giorgia in questi anni, anche se è un po’ in sovrappeso, è comunque una ragazza sexy, si sarà accorto anche lui di come i maschi la guardano, no? Lui dice che si fida ciecamente di sua moglie, e aggiunge “anzi, ti dirò di più, scene come quella di oggi con voi due per noi sono impensabili, Giorgia è una suora, non si fa venire in bocca, non mi dà il culo, a volte la vorrei più troia, invece ho sposato una catechista!” in maniera un po’ affranta mettendosi in palmo in faccia.
A 300 metri dalla riva vediamo Giorgia in piedi che ci aspetta sul bagnasciuga.
“Giacomo – dico – se vuoi chiedo a Sara di farti una sega ora, magari di prendertelo in bocca, non puoi tornare in queste condizioni dalla mogliettina”: Giacomo si rende conto di avere ancora una poderosa erezione, lo tira fuori dal costume e si sega guardando intensamente Sara negli occhi, nel giro di pochi minuti viene con una sborrata copiosa sulla sua mano…Sara si avvicina e, guardandoti sempre negli occhi, prende la mano tutta sporca e con la lingua la ripulisce, poi soddisfatta dice “mmmm, sei proprio buono Giacomo…beata la tua mogliettina!” e Giacomo, palesemente eccitato ma anche scocciato “si credici, in tutti questi anni mai che ci abbia provato, questa è la prima volta che una femmina assaggia il mio seme”, poi si ricompone e ci avviciniamo alla spiaggia…intanto dal bagnasciuga Giorgia si sbraccia per salutarci.
Giacomo: “grazie, è stata davvero una bella esperienza!”
Io gli rispondo che potremmo rifarla, blocco la barca e, fingendo di non aver visto Giorgia, salutiamo entrambi Giacomo e andiamo verso il resort…
Giorgia
La vita tranquilla tutta relax, sole e cocktail che mi ero prefissata mi sta scivolando tra le mani come la sabbia, sto rimpiangendo l’altra mattina quando mi è venuta la pessima idea di fare quel bagno nuda…quel bastardo di Axel mi sta rovinando la luna di miele: non solo mi ha fatto tradire Giacomo, ora finge che io non esista e si porta in giro mio marito con quella puttana della sua ragazza…chissà in cosa lo stanno coinvolgendo, il mio amore, lui così un bravo ragazzo; quello stronzo lo starà convincendo a tradirmi, o peggio, gli dirà cos’ho fatto ieri in barca e nel capanno…mi sto distruggendo lo stomaco dalla paura di essere scoperta, dal timore che Giacomo mi lasci; ora come ora sono convinta più di ieri che Axel non può rovinarmi la vita che ho sempre desiderato, non riuscirà a farmi tradire ancora il mio amore…sono usciti da neanche mezz’ora e già mi manca, lo vorrei qui accanto a me, ma soprattutto lo vorrei tenere distante da quel puttaniere di Axel…mi alzo e nervosa vado al bar della spiaggia, ho bisogno di distendermi e ordino un mojito, glielo chiedo bello carico, così l’alcool non mi farà pensare ai miei guai; mentre sorseggio il mio drink nell’angolo più in ombra e nascosto del bar, vedo arrivare con l’aria arrogante come al solito l’amico animatore di Axel, quello a cui, probabilmente, ho succhiato il cazzo ieri, mi vede e si avvicina, cazzo, che vuole ora?
“Giorgia, vero, non ci siamo ancora presentati, io sono Luc?” io nemmeno rispondo, lo guardo interrogativa, forse se mi mostro disinteressata, magari se ne va, invece chiede al barman una coca doppia e gli fa l’occhiolino, quando gliela porta mi sussurra che in servizio non possono bere alcolici, ma che il barista è suo amico e che la “doppia” significa che gli fa l’aggiuntina di rhum. Sempre vedendo che non rispondo mi fa: “è stato…interessante ieri”, allora rispondo “che intendi? Non capisco!” “Dai Giorgia, non fare la finta tonta, al capanno…”.
Non svela niente, continuo a non capire se lui ha partecipato o se ha solo parlando con l’amico, poi continua: “anche la tua….doccia è stata interessante, avrei voluto aiutarti…sai, conosciamo tutti l’importanza dell’igiene intima, ma ti do un consiglio, credo di non essere il solo ad aver visto la tua performance…io starei attenta, altrimenti avrai la fila di maschi che vorranno aiutarti…io se vuoi sono disponibile eh…so che tuo marito è via con Axel e Sara…ah Sara, quella sì che è una vera femmina, beato chi……se la scopa!” e facendo così mi fa un occhiolino. Io resto interdetta da tutti questi sottintesi, la mia ansia torna improvvisa e più forte di prima, mi immagino già Giacomo con il cazzo infilato nella figa di Sara mentre Axel li filma, no, non voglio nemmeno pensarci, bevo un sorso del mio drink quando sento una mano toccare il mio ginocchio, smetto di bere e lo guardo fulminandolo! “che cazzo fai?” e lui “Dai Giorgia, è inutile che fai la schizzinosa o la perbenista, sono amico di Axel, molto amico…condividiamo molte cose!” strizza l’occhiolino mentre sottolinea in maniera esagerata la parola COSE…e io, a quel tocco e a quelle parole che mi accomunano ad un oggetto, sento una calore improvviso in mezzo alle mie gambe che, per un riflesso incondizionato, si aprono lievemente; Luc molto compiaciuto mi guarda e mi sorride “brava la mia puttanella, vedo che non ti nascondi più” e mentre lo dice, la mano si fa sprezzante e presto arriva all’interno coscia, a pochi centimetri dal mio costume, io lo guardo inebetita, non voglio, ma non riesco a fermarlo, e mi faccio schifo per questa mia indecisione, ma è più forte di me, sento la sue dita che arrivano al mio costume, lo spostano e vi si intrufolano sotto; “mmmm brava, senti che bella umida che sei, vedi che non mi sbagliavo?” continua il percorso delle dita e in pochi istanti ne trovo due che piano piano si intrufolano tra le mie labbra ormai bagnate, io chiudo gli occhi e con un sommesso mugolio di piacere, mi godo quel massaggio intrigante, un minuto di questo trattamento poi le estrae e ci resto male, per quanto io non voglia tradire, quel ditalino al bar della spiaggia mi sta sciogliendo, le porta prima al naso e le odora come si fa con i tappi di sughero quando si stappa del buon vino, poi le porta alla bocca e le succhia avidamente. “eh si, hai proprio un profumo ed un sapore buonissimo! Io ho mezz’ora libera, vieni in camera da me?” ma a quella proposta mi ridesto, torno in me e mi rendo conto che ho infranto il mio giuramento che mi ero ripromessa un giorno prima, e mi disgusto per questa mia debolezza, gli dico di no, che non posso e non voglio, che amo mio marito e che mi lasci in pace, sono una donna sposata, lui si mette a ridere di gusto, finisce il coca e rhum e poi se ne va dicendo “si certo, tu che non vuoi, sei bagnata come quella piscina e raramente ho visto una femmina così vogliosa di cazzo, ma se a te sta bene così, problemi tuoi!”
Io resto interdetta, mi alzo e torno verso lo sdraio, ormai Giacomo è fuori da più di un’ora ed inizio a preoccuparmi, ho voglia di lui, ho voglia di fare l’amore, del suo cazzo, che, anche se non è immenso, mi fa godere a mi fa sentire amata…ho proprio voglia di fare l’amore, anzi no, di scopare…quelle dita hanno risvegliato la femmina infoiata e golosa di cazzo, faccio una deviazione e vado ai bagni, ne trovo uno vuoto, mi siedo su una tazza, sposto il costume ed inizio selvaggiamente a inserire prima due poi 3 dita in figa, con un ritmo forsennato con cui mai mi sono masturbata, penso a mio marito, inizio a piangere pensando di averlo tradito con Luc, poi la mia testa fa una deviazione e mi sento di aver tradito anche Axel, ma mi faccio schifo per questo pensiero, Axel è uno stronzo e non merita nulla da me, ma niente, nella mia testa c’è solo lui e il suo magnifico cazzo, così cedo e mi penetro forte pensando al suo cazzo nella mia bocca, pronto a riempirmela con la sua buona sborra gustosa…e vengo con una urlo strozzato in gola, vengo e godo…non mi riconosco, sono una puttana e mi faccio schifo per questo…piango, seduta sulla tazza di un resort 5 stelle alle Maldive in viaggio di nozze, piango perché sto rovinando la mia vita, piango perché non riesco a smettere di pensare a quell’arrogante animatore, al suo cazzo che mi apre la figa ed il culo, ma non posso, non devo…mi ricompongo esco dal bagno ed un uomo sulla sessantina mi guarda con aria divertita ed interessata, forse ha sentito, ma ora non me ne curo, torno in spiaggia e vado in riva, attendo silenziosa il ritorno del mio uomo…ma quale dei due uomini sto veramente aspettando?
Dopo 20 minuti eccoli spuntare, si fermano a qualche centinaio di metri dalla spiaggia e li vedo parlottare, non capisco, non vedo bene e questo non mi mette tranquilla, poi ripartono e tornano a riva, saluto, ma solo mio marito pare accorgersi della mia presenza, gli altri due parlano con lui ma sembra che io non esista…bastardo, continui a punirmi perché ho deciso di non essere un tuo oggetto? Bene, così sia, da me non avrai più nulla, maledetto arrogante! Se ne vanno abbracciati, Giacomo mi bacia e mi dice che è stata una bellissima esperienza, mi racconta della barca, della baia, dell’acqua, ma nella mia testa continua a comparire l’immagine di lui che scopa Sara, ma fingo che tutto vada bene: sono in uno dei posti più belli al mondo, con l’uomo che amo, gli dico che ho voglia di fare l’amore con lui e lui in risposta “questa gita mi ha sfiancato, vado a farmi una doccia e poi andiamo a cena, che dici?”
Non mi aveva mai rifiutata…
Attendiamo sempre commenti all’indirizzo mail giorgy_80@yahoo.it ;)
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