Luna di miele - capitolo 4

di
genere
tradimenti

Axel

A riva mi trattengo a sistemare la barca con Sara che mi aiuta, la guardo, aspetto che incroci i miei occhi: “sei proprio una zoccola, sai?”. Lei sorride e non risponde, continuo “Ci avresti davvero scopati insieme?”. “Axel, l’ho capito che sei uno stronzo e non ti frega niente delle donne o almeno di me, ma sei figo ed eccitante, io sono una brava ragazza che esce da una brutta storia e sono qui da sola per un mese. Voglio divertirmi fare ciò che mi piace. Si, mi piace essere la tua troia e mi piace vedere dove mi spingi. Farò tutto quel che vuoi fin dove me la sento, dimenticando ogni inibizione. Poi a casa tornerò ad essere una brava ragazza e mi dimenticherò di te e di quanto sei stronzo, ma ora voglio godere”; rimango in silenzio, mi ha colpito. “d’accordo sarai la troia per questo mese”. Sorride, “secondo te Giacomo racconterà alla moglie di oggi?“ le chiedo, “Forse le racconterà che ci ha visto scopare ma non quanto era vicino e che si è fatto toccare, è troppo sotto di lei”. “Già” dico io, “è chiaro che è lei quella con più carattere dei due!”, lei continua “ah, Giorgia ti piace eh? Ed oggi gli hai rapito il marito con l’intento di catturare l’attenzione di lei?” dice un po’ infastidita, forse gelosa “ma come fa a piacerti? È una nanetta cicciona, a volte io voi maschi non vi capisco” e io sorrido ma penso che ha ragione, “è ciccia, ma Giorgia ha molta più sensualità di te, ci credo che non capisci”.
Lascio passare un giorno intero senza vedere nessuno di loro, ho solo intravisto gli sposini, ho salutato Giacomo da distante, Gorgia la lascio rosolare ancora un po’, tra non molto sarà cotta a puntino. Mentre penso questo al bar della spiaggia sento: “Ciao, che stai facendo di bello?” Laura, l’istruttrice di Gym. “Niente di particolare, stavo pensando dove cenare questa sera”, “Offrimi la cena, io ti offrirò…altro!” Dice facendomi l’occhiolino con fare malizioso. La sua proposta mi stava già provocando una strana sensazione nel basso ventre ed accetto. Si presenta con una gonna rossa, lunga e molto aderente con un vistoso spacco sul lato sinistro, un top anche lui molto aderente, che si ferma all’ombelico: é splendida, con la carnagione scura. Al ristorante, per tutta la cena ho l’impressione che abbia già dei progetti precisi per questa sera, infatti arrivati al dolce come se niente fosse, mi dice: “Voglio farti un regalo!”, “Quale?” rispondo, “Me stessa, tutta me stessa per questa notte!”, ed io: “Come fosse una novità, ti ho già avuta e più di una volta”. “Si, ma questa notte potrai chiedermi tutto quello che vorrai’ e io lo farò!”. L’ultima frase la sottolinea con uno sguardo carico di promesse e mantenendo fissi sui miei i suoi occhi, continua “Voglio farti godere, non solo fisicamente ma anche con la fantasia. Tu immagini e io realizzo, tu chiedi e io faccio. Allora cosa vuoi da me? Credimi, mettimi alla prova’, se vuoi stabiliamo subito una penalità che dovrò pagare se non mantengo la mia promessa”. Io mi accendo: “Se non farai ciò che ti ordinerò, ti porto sulla strada e ti faccio prostituire per pochi spiccioli, ok?”, lei quasi rabbrividendo dall’eccitazione mi mette una mano sul cazzo e mi bacia con la lingua, che troia! “togli le mutandine, Veloce!” il mio tono non ammette obiezioni. Fissandomi porta, con estrema naturalezza, le mani sotto il tavolo. Si dimena un po’, molto discretamente, come se fosse scomoda sulla sedia e cercasse una posizione migliore. Si ricompone, con una mano cerca la mia, quasi un gesto d’affetto, del tutto normale in una coppia al ristorante. Stringe la mia mano e sento fra le dita i suoi slip. Le sento umide, le chiedo se è già eccitata, sorride a conferma. “Allora, adesso, con molta calma infili la tua mano sinistra nello spacco della gonna e ti tocchi. Ti tocchi sul serio, non per finta voglio vedere dalla tua faccia che godi!”, lei, sposta la sedia avvicinandosi al tavolo, sistema la tovaglia in modo da mascherare alla meglio quello che sta per fare e mantenendo la stessa espressione, lascia scivolare la sua mano come le ho detto. Vedo dalla contrazione dei muscoli del braccio che effettivamente la sta muovendo, allungo le gambe verso le sue e le sento aperte, sotto il tavolo, lì al ristorante! Poco per volta la sua espressione muta, gli occhi si dilatano e respira più veloce. Il tempo pare essersi bloccato, la mano si muove sicura sul suo corpo, lo conosce bene. Sto studiando il suo viso, e a lei piace, quando le ordino: “Adesso, infilati un dito dentro!”. Socchiude le labbra lasciando uscire un sospiro. Lo tiene per un minuto poi estrae lentamente la mano, la porta sul tavolo verso di me. Mostrandomi il dito medio umido mi dice: “Guarda, annusa assaggia!” Amo il delicato profumo della sua vagina, che ho imparato a riconoscere, mi giunge alle narici dal dito grondante: “Bene, sei pronta, andiamo, ma lascia le mutande come mancia al cameriere che ti mangia con gli occhi da tutta sera!”. Arrossisce, ma la eccita” Ok! Andiamo voglio vedere cosa t’inventi”. Non voglio deluderla, so quanto ci tiene a giocare, raggiungiamo un locale noto che ha un ampio giardino, le dico che voglio bere qualcosa ed entriamo nel locale. “Adesso troviamo qualcuno che c’ispira. Tu lo seduci, lo porti fuori, nel giardino in quel tavolo accanto a questo, poi deciderò cosa fare.” Il suo viso s’illumina, leggo l’approvazione nei suoi occhi, rimane un attimo con la bocca aperta poi mi dice: “quello che ordini, lo farò!” Ci guardiamo in giro, noto che il suo sguardo indugia su un tipo al banco. Io lo guardo e sorrido “Ti sta mangiando con gli occhi, vai, ora”. Si alza e s’incammina verso la nostra vittima. Nel tragitto ancheggia mettendo in piena luce il suo corpo disegnato nei particolari dall’abbigliamento aderente. Si porta al suo fianco e ordina qualcosa, in breve attacca discorso con il tipo, sorride, ride e parla disinvolta cercando di tanto in tanto il contatto. Da lì a poco si vengono a sedere su un divano vicino al mio tavolo che è in penombra. Lei ha cura di farlo accomodare alla sua sinistra, dalla parte dello spacco, accavalla le gambe lasciando che la gonna scivoli di lato in modo da scoprirle in buona misura. Il loro discorso si fa sempre più intimo, avvicinano vicendevolmente il viso, sfiorandosi. Lei si mette in mostra, scivola in avanti con il sedere, appoggiandosi allo schienale, mettendo in risalto il ventre. Le sue mosse fanno salire il top, scoprendo una porzione sempre maggiore di pelle. Inspira a fondo, gonfiando il petto e stampando la silhouette del seno sul tessuto del top, accetta la sua mano che timidamente si appoggia sul ginocchio, anzi la prende e lentamente la trascina verso le cosce. Si lascia toccare ovunque la fantasia dell’uomo spinge la sua mano, lo invita a raggiungere le zone più intime esponendosi al suo sguardo. Quando la mano di lui raggiunge il pube, lei inarca leggermente il corpo sospirando. Vedo dall’espressione dello sconosciuto che si è reso conto della nudità di lei, le sue mutandine rimaste al ristorante. Continua nella sua opera sino a quando non lo ritengo cotto a puntino, le scrivo un messaggio su whatsapp. “Io ora esco, andrò fuori, uscite tra pochi minuti, nel parco scegli una panchina nascosta, mettigli le tue mutandine in faccia per coprirgli gli occhi, io arriverò, gli dirò che sono il tuo fidanzato e che voglio farti divertire con due maschi: mentre io ti scopo tu gli fai un lavoretto con la bocca’ cerca di fare in modo che sembri una tua idea!”, Lei risponde con un pollice in su, io esco. Dopo qualche istante vedo Laura raggiungere con il ragazzo una panchina adatta allo scopo, li raggiungo e lei lo fa sedere sullo schienale, rimanendo in piedi si appoggia a lui, baciandolo e con le mani rovista sui suoi pantaloni per liberargli il cazzo. Lui bendato mugola di piacere, incredulo di trovarsi in una situazione del genere, lei mi guarda un po’ stranita, è abituata al mio cazzo che è molto più grosso di quello che sta maneggiando, io arrivo in silenzio e la prendo per la vita, salgo verso il seno e lo afferro massaggiandolo, poi scendo verso il sedere e le sue meravigliose natiche sollevandole la gonna. Lei impugna con la destra il cazzo del fortunato, mentre con l’altra mano si appoggia alla panchina si china avvicinando la bocca al pene dello sconosciuto. Spinge in dietro il sedere mettendosi ad angolo retto con le gambe aperte, lo ingoia strappando un gemito al tipo. Il sedere di Laura è all’altezza giusta, esploro in mezzo alle sue gambe e trovo la vagina umidissima e dilatata. Slaccio i pantaloni e lo appoggio a lei, scivolo al suo interno senza difficoltà. Appena la prendo inarca la schiena e, abbandonando il pene che ha in bocca, lascia uscire un gemito di piacere. È così eccitata che quasi non la sento, la penetro con foga e la stimolo con tutte e due le mani. Lei segue con la testa il ritmo dei miei colpi, sale e scende velocissima sul pene del fortunato, il quale, guardando il cielo, ansima e geme. Io godo a sentire l’impatto delle sue natiche sode contro il mio bacino, vedere il seno che rimbalza sotto i miei colpi e la sua bocca che affonda sul membro dello sconosciuto. Quando Laura si accorge che sta per venire allontana la bocca e lo finisce con due veloci colpi di mano, evidentemente non vuole ingoiare lo sperma di uno sconosciuto. Mentre il seme di lui le colpisce i seni e le cola sulla mano, abbandonato ogni controllo, si lascia andare al piacere. Eccitata dalla situazione inizia a venire, senza freni e, sicura che nessuno la possa sentire, urla. Le contrazioni involontarie all’interno della sua vagina aumentano il mio piacere. La afferro per i fianchi e vengo dentro di lei mentre è ancora preda del suo orgasmo. Io afferro le mutandine e le strappo dal volto dello sconosciuto: Il tipo mi lancia uno sguardo sconvolto e stupito, - Ciao Giacomo, stasera hai lasciato Giorgia a riposare in albergo eh?” e rido, Mi risponde quasi in trance: “ha un po’ di insolazione”, io rido forte “tranquillo Giacomo, tu ed io siamo amici (o almeno, lo saremmo se non volessi fottergli la moglie) e siamo maschi, so come funziona, Giorgia da me non saprà nulla!”; gli faccio l’occhiolino e prendo laura per un braccio e mi allontano soddisfatto, lui rimane lì appoggiato alla panchina con ancora il pene moscio fuori dai pantaloni.
“Che idee hai adesso?” Mi chiede Laura uscendo dal locale con ancora lo sperma addosso. “Sai ho notato in spiaggia che non ti dispiace toccare e accarezzare il corpo di un’altra donna” dico, “Si – risponde - a volte mi sono eccitata con la fantasia di un rapporto lesbo, ma non è mai capitata l’occasione di provare. O meglio quando l’occasione c’era non l’ho colta al volo”. “Questa sere la coglierai…Ho un idea di dove si trova una troietta tutta sola in albergo, fa la verginella ma so che appena si bagna diventa una cagna, per te sarà una sfida!”. Il crescente stato di eccitazione di Laura mi conferma che l’idea non le dispiace, anzi! Arriviamo in albergo, e la porto davanti alla stanza di Giorgia, busso ed attendo pochi istanti. Mi apre la porta nuda, probabilmente pensava fossi Giacomo e voleva fargli una sorpresa. Prova a parlare ma le dico “Stai zitta!”, il mio tono non ammette repliche e lei obbedisce, la spingo con decisione, mentre trascino dentro anche Laura. “Non mi vuoi scopare e allora ho pensato di portarti un regalo diverso dal mio cazzo”. Giorgia mi guarda stupefatta ma i capezzoli si fanno istantaneamente duri. Ammiro la capacità di sedurre che ha Laura, ha preso il controllo e sono già sul divano, a me è riservata una poltrona piazzata, non per caso, in posizione strategica per osservare ciò che accade. All’inizio c’è un po’ di nervosismo, stanno per fare una cosa che hanno sempre solo immaginato e mai avrebbero pensato di realizzare. “Giorgia, lecca la mano destra di Laura, le succhi tutte le dita per bene e poi anche le tette! Sbrigati!” Giorgia ormai eccitata ubbidisce, lecca la mano con attenzione e dedizione, poi abbassa il top e fa uscire le tette di Laura e le lecca per bene. Quando finisce mi guarda con sfida e chiede “le avevi sborrato addosso?” “Io? No, non io almeno” e rido in maniera sguaiata, lei arrossisce per l’umiliazione. Ora Laura ha preso il controllo: traccia con un dito il contorno del seno di Giorgia, più volte, dirigendosi poi verso i capezzoli, la mano di Giorgia si apre sulla zona di pelle nuda tra il top e la gonna di Laura, palpando e premendo verso il ventre. Passa sulla gonna e raggiunge il pube, si allarga e si incurva cercando la vagina. Laura apre le gambe e lascia che la mano dell’altra donna si insinui nello spacco. Gode del suo tocco quando lei raggiunge i suoi peli. Ruota la testa di lato per offrire il collo ai suoi baci. Poi inizia ad accarezzare anche lei il corpo di Giorgia, poi la prende per mano e la accompagna sul letto.
Laura si distende nel centro, con le mani dietro la testa, in attesa. Giorgia sale sul letto inginocchiandosi nel mezzo delle sue gambe con le braccia distese per raggiungere il seno di Laura. La massaggia dal seno al pube. Poi si sdraia con la faccia a pochi centimetri dalla figa di Laura, la quale mette le gambe sulle sue spalle offrendosi. Lei inizia a leccarla, lentamente con movimenti molto lunghi, di certo sta gustando la mia sborra che esce dalla sua figa. Come sente quella lingua, inarca la schiena respirando a fondo. Spalanca gli occhi e mi cerca, come si accorge che io sono lì sul suo viso appare un’espressione di grande piacere. Muove il bacino come se la stessero penetrando mentre aumenta la velocità del suo respiro. Giorgia unisce alla lingua le mani, credo non lo abbia mai fatto, ma l’istinto la guida, solo una donna sa far godere così un’altra donna con lingua e mani.
Laura sta quasi per venire quando Giorgia si ferma, la abbandona sul letto, sudata e ansimante. Si dirige verso un cassetto e prende una spazzola con un grosso manico di plastica nera, torna sul letto, in ginocchio al fianco della sua amante e le fa scorrere il manico sulle labbra, sulla gola e sul seno. Poi se lo porta alla bocca e lo succhia due, tre volte per lubrificarlo. Si mette a cavallo di Sara con la vagina sulla sua bocca e si china verso il pube di lei. Torna a leccarla mentre anche lei viene leccata in uno stupendo 69, con la mano apre bene le labbra di Sara e, sempre leccandola, inizia ad infilarle quel pene finto, Laura sta impazzendo dal piacere, non riesce nemmeno ad urlare, ansima e geme mentre la sua lingua guizza sulla vagina pelosa di Giorgia che la sta scopando con la spazzola. Per quanto grosso il manico entra tutto in lei lubrificato dai liquidi vaginali e dalla sborra che le ho riversato in figa poco prima.
Anche Giorgia gode, apre sempre di più le gambe spingendo la sua vagina verso la bocca di Laura, i loro corpi sono completamente aderenti e si muovono all’unisono. È uno spettacolo magnifico!
Laura, sotto la stimolazione della penetrazione e della lingua, viene. I suoi gemiti sono soffocati dal corpo di Giorgia che le preme con più forza la vagina sulla bocca. La lascia terminare l’orgasmo senza smettere la sua opera, penetrandola piano ma a fondo, quando sente che si rilassa estrae il finto fallo ma continua a leccarla sino a quando Laura allarga le braccia sul letto passiva ed esausta.
Giorgia si alza da lei e, accarezzandola le porge la spazzola, invitandola contraccambiare il piacere che le ha appena dato. Si mette alla pecorina, quasi sul bordo del letto, Laura le scivola sotto il bacino, in una posizione simile a quella di prima. Però, per arrivare, con la lingua, alla vagina deve posizionare il sedere sul bordo del letto, con le gambe giù. In quella posizione il pube di Laura si trova proprio innanzi alla sedia sulla quale sono seduto, le sue gambe leggermente aperte mi regalano la vista della vagina ancora umida, con tutti i peli intrisi dei suoi umori mescolati con chiazze di sborra.
Laura appoggia il manico alla figa di Giorgia e la spinge con delicatezza, lei la aiuta muovendo il bacino. Quando il inizia ad entrare, solleva la testa completamente all’indietro, una espressione di piacere appare sul suo viso e si volta a guardarmi, come a chiedermi di scoparla; so che vorresti il mio cazzo, ma ancora dovrai patire, stronza finta suora!
Laura la penetra due, tre volte poi si decide ad unire la lingua la lavoro delle mani. Strappa un gemito a Giorgia che si alza, appoggiandosi con le mani alle proprie gambe, chiude gli occhi e assapora il piacere che le sta donando la mia amica sotto di lei. Il pube di Laura si solleva e si contrae al ritmo del suo respiro, che segue fedelmente la penetrazione che sta operando su Giorgia. È troppo invitante, vedere la sua vagina, umida e pronta, abbandonata a se stessa lì in quella posizione comoda è, per me, un richiamo irresistibile.
Mi inginocchio davanti alle sue gambe che scendono dal bordo del letto, lo tiro fuori, dopo quello spettacolo è più che pronto, e lo appoggio alle labbra della sua vagina. A quel contatto, inaspettato, geme di approvazione, interrompe i suoi movimenti in una posizione comoda per farsi prendere. Il mio cazzo eretto scivola dentro, è caldissima! Giorgia mi osserva, il suo sguardo scende dai miei occhi giù sino al cazzo e lì rimane, invidiosa, i suoi occhi non mentono.
Non sento molto, e nemmeno lei credo dopo aver già goduto più volte, meglio così, non voglio venire, non adesso. Voglio godermi lo spettacolo sino in fondo. Giorgia si muove come se al posto della faccia di Laura e delle sue mani ci fosse un uomo, come ci fossi io; è uno spettacolo incredibile, ha dei movimenti sinuosi e il suo viso è estremamente eccitante con quell’espressione di piacere e rabbia dipinta. Sembra che stia recitando una scena provata e riprovata allo specchio. Sono perso in questi pensieri, mentre memorizzo nei dettagli il suo corpo, quando lei urla spingendo in fuori il petto, aumentando la velocità dell’immaginaria cavalcata. Crolla in avanti, con il respiro affannato, cerca con la lingua la vagina di Laura occupata dal mio pene. Lecca tutti e due sino alla fine dell’orgasmo, io lo estraggo giusto in tempo per inondarla la faccia e la bocca. Dopo un minuto, lascio Giorgia sdraiata sul letto, prendo Laura per mano ancora nuda e la trascino fuori dalla stanza senza dire una parola, lei raccoglie i vestiti e si riveste già fuori della stanza. Avrei altre idee per Laura, ma dopo aver sborrato due volte, lei non mi eccita più, la mia testa è tutta per Giorgia, ormai dovrebbe sciogliersi, domani vedremo come si comportano sia Lei che quel pisellino di Giacomo, sorrido e Laura mi chiede perché: “Sai Laura, qualche giorno fa ho conosciuto una coppia di sposini in viaggio di nozze, innamorati e fedeli! Ecco, stasera hai leccato entrambi!”. Lei sorpresa ride un po’ imbarazzata, poi mi ringrazia per la splendida serata e va nel suo alloggio.

Giorgia

Che viaggio di nozze assurdo, non parlo con Giacomo da ieri, da quando è tornato dal giro in barca: non ha voluto fare l’amore con me, è evidente che durante il giro è successo qualcosa, mi avrà tradito con quella puttanella di Sara. Anche oggi lui prova a parlarmi, ma ancora sono arrabbiata, non capisce che dovrebbe sono prendermi con la forza e scoparmi, sarebbe l’unico modo per farmi capire quanto tiene a me, ma forse ora che ha provato un corpo perfetto come quello di Sara, la mia ciccia non gli basta più.
Lui spazientito mi ha detto che è stanco del mio comportamento, quindi andrà fuori dal villaggio per la cena, io nemmeno gli rispondo, che vada a fanculo! Potrei scommettere che esce con Axel e Sara, o addirittura solo quella stronza!
Dopo un’ora però mi viene fame, mi preparo e vado a cenare al ristorante del villaggio, sto mangiando immersa nei miei pensieri quando sento “Ehi ciao Giorgia, come mai qui da sola?” mi giro sorpresa e vedo Sara, che mi sorride sincera; vista così, vestita normalmente e soprattutto senza accanto quello stronzo di Axel, sembra un’altra donna, le dico che Giacomo è uscito perché…abbiamo avuto un litigio. Mi chiede se può sedersi con me, visto che anche lei è sola, così le chiedo come mai non è con Axel, il suo fidanzato, lei si mette a ridere alla parola ‘fidanzato’, mi spiega la sua situazione, di essersi lasciata da poco, di aver fatto quel viaggio per riprendersi dalla brutta rottura col suo fidanzato storico, di aver conosciuto Axel che la fa divertire, niente di più, anzi, probabilmente immagina che si stia scopando un’altra in questo momento, anche lei pensa che sia un arrogante pieno di sé, ma che scopa come un dio, io sorrido imbarazzata, ma dentro di me la sto invidiando. Inizia a starmi simpatica, l’avevo giudicata male, forse ero solo gelosa. Le dico che pensavo che Giacomo fosse in giro con lei ed Axel, così mi chiede se questa domanda ed il fatto che abbiamo litigato, dipenda da quello che è successo in barca il giorno prima. “Cos’è successo in barca?”, lei, un po’ presa in contropiede e non volendo creare casini cerca di divincolarsi, ma ormai il danno lo ha fatto, quindi la incalzo fino a che dice “Guarda, Axel voleva farti ingelosire, da quanto ho capiti gli piaci, e parecchio, così voleva che io facessi qualcosa con Giacomo, ma Giacomo non ha proprio voluto fare nulla, perché ha detto che ci tiene a te e non voleva tradirti, ci ha visti scopare però e…si è segato, ma quello è comprensibile dai!”. Io al racconto resto un po’ scioccata e penso a quanto merda può essere Axel per ideare un intrigo del genere, anche se mi compiaccio del fatto di piacergli tanto, nonostante io abbia il fisico di un’otaria rispetto alla gazzella che è Sara; penso però che Giacomo è stato un amore, posso sorvolare sulla sega, d’altra parte io ho fatto di peggio in barca e nel capanno alla piscina. Ringrazio Sara, le dico che vorrei rivederla per bere qualcosa, che mi farebbe fare altre chiacchiere con lei, ma voglio sentire Giacomo, ho voglia di baciarlo e chiedergli scusa per il mio carattere e comportamento, così torno in stanza e provo a chiamarlo, ma il suo cellulare risulta spento, gli scrivo anche su whatsapp ma il messaggio non arriva a destinatario; mica facile avere la connessione fuori dai villaggi in quella parte del mondo; così mi lavo, mi preparo tutta profumata e curata per lui, resto nuda sul letto in attesa del suo ritorno…la giornata è stata così emotivamente stressante che mi addormento e, dopo non so quanto, vengo svegliata da colpi sulla porta…strano che Giacomo non usi le chiavi, forse le ha perse, così vado, sempre nuda, ad aprirgli ma…sulla porta vedo il sorriso gradasso di Axel che mi squadra dalla testa ai piedi, io provo a parlare ma con cattiveria mi intima di tacere, mi spinge come fossi un oggetto e dice “Non mi vuoi scopare e allora ho pensato di portarti un regalo diverso dal mio cazzo”; istantaneamente sento un calore forte tra le gambe e un brivido pervade il mio corpo, non riesco a rimanere indifferente ad un modo di fare così diretto e severo, entra con questa donna bellissima, mi pare sia una delle animatrici che fanno ginnastica, che mi prende e mi porta in un altro mondo, prima Axel mi comanda di leccare la mano e il seno della donna, io come un automa eseguo senza pensare, come fosse naturale eseguire, la cosa giusta da fare, sento l’aroma di sperma, anche se non ne trovo traccia, chiaro che qualcuno abbia sborrato addosso a lei, Axel dice di non essere stato lui, ma non mi importa, mi piace, mi fa sentire porca, ormai ho imparato ad apprezzare il gusto del seme maschile.
Inizio a toccarla ed accarezzarla, a baciarla, mi porta sul letto e qui i pensieri si fanno confusi, non sono più io, non so più nemmeno cosa faccio, non riesco a contare gli orgasmi che provoco in lei e quelli che provo io, le nostre mani, le nostre bocche sono solo meri oggetti atti a dare piacere una all’altra, mi trovo a leccare per la prima volta una figa, mi piace, lei ha un ottimo gusto, sa di femmina, di porca, sento anche qui il gusto di sperma, qualcuno le ha sborrato in figa e questo mi manda fuori di testa, credo che il fecondare una femmina sia l’atto più eccitante di tutti, una sorta di marchio che il maschio imprime sulla propria femmina, alla stregua di un cane che piscia su un palo per marchiare il territorio, farne sua proprietà, desidero anch’io per un istante che axel mi scopi e mi sborri in figa, nella mia testa sto urlando “scopami bastardo, fammi tua, usami, vienimi dentro e fecondami!” ma la mia bocca è troppo impegnata a leccare la figa della femmina e la sborra che ne esce…non capisco più niente, potrebbero essere passate minuti o ore, so solo che quella figa è tutto ciò che importa ora, prendo la spazzola, la mia amica di masturbazione, la lecco e gliela ficco in figa iniziando a masturbarla forte, lecco e penetro fino a farla venire nella mia bocca, lecco tutto come un’assetata nel deserto, poi lei ricambia e mi fa impazzire, vedo Axel che mentre lei mi penetra, si posiziona dietro di lei ed inizia a scoparla, “brutto stronzo che non sei altro, vuoi proprio farmi rimpiangere il fatto di averti detto di non scoparmi, bastardo”, ma continuo a guardarlo come a dirgli “mi sono pentita, scopa me, non lei, fammi sentire femmina, la tua femmina, usami, abusa del mio corpo, abusa di questa sposina troia, ingravidami”, ma lui continua a fingere che io non esista mi metto sotto ed inizio a leccare la figa della tipa mentre lui la penetra con violenza, fino a che, lo vedo sfilare e puntare sulla mia faccia, una pioggia bianca e densa ricopre il mio viso, alcuno schizzi addirittura in un occhio, poche gocce sulla bocca, che presto ripulisco con un colpo di lingua…mmm, che buona la sborra di Axel; nemmeno il tempo di capire cos’è successo che li vedo uscire nudi dalla camera, senza dire una parola: mi hanno usata come svuotatoio, come la peggiore delle puttane, usata e poi abbandonata, senza un saluto, una parola, un bacio.
Resto imbambolata per alcuni istanti o per alcune ore, non capisco nulla, la mia mente è annebbiata, sento che la sborra mi si sta seccando addosso, non posso farmi trovare in questo stato da Giacomo, povero, lui è stato così dolce, lui non ha ceduto alla tentazione, mentre io mi sono rivelata una perfetta puttana, non ci ho pensato un momento a farmi scopare da questa femmina e di farmi riempire il viso di sborra…mi alzo, vado in doccia, sono eccitata e vorrei masturbarmi, nonostante il senso di colpa il mio corpo è ancora una corda di violino, mi basterebbe sfiorarmi il clitoride che probabilmente verrei in pochi istanti, ma nemmeno il tempo di sfiorarmi che sento la porta aprirsi, qualche istante poi vedo Giacomo entrare in bagno, mi dice che mi ama, che si scusa per il suo comportamento e che non vuole più litigare con me, mi ama e mi desidera, io gli dico di entrare in doccia, lo attendo e poi mentre lo bacio e lo abbraccio, gli dico che anch’io lo amo e che non sono arrabbiata con lui, che mi fido, non fa riferimento al giorno prima in barca, io non faccio riferimento al giorno nel capanno o quello che è appena successo…io lo amo, posso fingere di non essere una troia quando sto con lui, ma non posso fingere di non esserlo con me…facciamo l’amore sotto il getto di acqua tiepida, in maniera inizialmente dolce, poi mi gira, e mettendomi a 90 mi penetra sempre più forte, al culmine della sua eccitazione mi dà addirittura uno schiaffo sul culone, mi fa male, sento la chiappa pulsare dove la mano l’ha schiaffeggiata ma mi eccito e vengo in un orgasmo strano, mai provato con lui, mentre mi dice che mi ama e mi sborra in figa, io urlo dal piacere “siiiii, fammi sentire femmina, scopami scopami…fammi sentire tua, usami, fai di me ciò che vuoi…ingravidamiiiii”, lui è una furia e mi scopa come non ha mai fatto…ma non sa che in quel momento, dietro le mie palpebre chiuse, io vedo Axel che mi scopa e mi ingravida.

Come sempre potrete mandarmi i commenti all’indirizzo giorgy_80@yahoo.it

Bacini 😘
di
scritto il
2024-05-28
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