Un altra signora affamata

di
genere
prime esperienze

E adesso che avevo lanciato l’esca non mi rimaneva che aspettare per vedere se la zia a la sua amica abboccavano . Ero a passeggio per il paese quando incontrai la vicina di casa dell’amica di mia zia , la conoscevo solo di vista e per me era sempre stata una persona morigerata perche’ in paese non giravano voci sul suo conto. Era la classica donna del sud mora, formosa non tanto alta ma con una quinta di seno ed un culo bello polposo. Fu lei ad attaccare discoroso cogliendomi impreparato, Ciao ma tu sei il nipote di…….. , risposi affermativamente . Lei riprese dicendo che mi ero fatto un bel ragazzo e che mi aveva visto uscire da casa dell’amica di mia zia dopo che aveva sentito un po di movimento e gemiti sospetti provenire dalla casa della vicina. Rimasi un attimo basito e non sapevo cosa rispondere ma fu lei a ricominciare a parlare dicendomi capisco una donna sola a volte a bisogno di aiuto in casa, bisogna pero’ stare attenti perche’ le voci girano veloci ed anche io avrei bisogno di un aiuto per dei lavoretti se vieni a darmi una mano sapro’ ricompensarti , non vorrai mica andare ad aiutare solo la mia vicina. Non sapendo che dire soppesai la signora , non era certo una miss ma con quelle tettone e quel culo bello carnoso ci si poteva divertire. Allora che mi dici mi vuoi aiutare, disse calcando l’ultima parola e lanciandomi un occhiata che era tutto un programma. Io ripresomi dalla sorpresa accettai di buon grado rendendomi disponibile all’istante e qui fu lei che fu presa in contropiede ed inizio’ a boccheggiare non sapendo cosa rispondere. Poi ripresasi velocemnente mi disse va bene , ma dammi il tempo di darmi una sistemata vieni tra un ‘ora , ma non suonare quando ti vedo arrivare ti apro la porta. Si giro’ guardandosi intorno furtiva e a me non rimase che guardare quel culo abbondante che andava via. Un ora passo veloce e furtivamente ma con nonchalance mi avviai a casa della signora Maria. Lei era alla finestra e ando’ velocemente ad aprire la porta di casa .Entrai e la casa era in penombra e trovai la signora che si era messa comoda indossando una sottoveste nera che faticava a contenere quelle tettone che senza reggiseno sembrava ancora piu’ grosso. Che fai impalato seguimi ti faccio vedere cosa c’e da fare Seguii quel culo burroso senza rendermi conto che mi portava in camera da letto. Vedi ho bisogno di tirare giu’ delle cose da sopra l’armadio e se mi reggi la scala faccio veloce e sono piu’ tranquilla. Inizio’ a salire la scala mentre l’arreggevo ed ogni scalino che saliva mi scopriva un pezzo di coscia in piu’ fino a che arrivata all’ultimo scalino ebbi la visione completa della sua ficona pelosa e del suo culone perche’ sotto non indossava niente. La guardavo attentamente mentre il mio uccello si stava rizzando e lei girandosi mi sorrise e mi chiede se mi piaceva quello che vedevo, Io deglutii e gli disse di fare con calma tanto c’ero io sotto a tenere la scala. Lei sorrise ed apri’ ancora di piu’ le gambe facendomi vedere bella quella ficona semiaperta ed umida. Non resistetti e mentre lei faceva finta di spostare qualcosa salii piano piano gli scalini fino ad infialre il viso fra le sue cosce direttamente a contatto con la sua ficona
. La sentii traballare ed isitintivamnete agganciarsi all’armadio mentre la mia lingua la penetrava. Inizio’ a sospirare mentre agganciato alle sue coscione lappavo tutto quel ben di dio compreso il clitoride che sembrava un piccolo cazzetto. Ma che fai fermati , cercava di avere una scusa di essersi lasciata andare, almeno scendiamo stiamo piu’ comodi sul letto. Certo bella porcona gli dissi e in un attimo scesi e mi spogliai sdraiandomi sul letto con il cazzone in tiro. Lei scese lentamente ed appena vide il mio cazzone ci fiondo’ sopra come una affamata e lo fece scomparire nella profondita’ della sua bocca . Era una cosa impressionante da come lo succhiava sembrava che non avesse fatto altro nella sua vita. Poi riprese fiato e mi disse che avevo una gran cazzo e si giro’ sul mio corpo allargando le coscione e invitandomi a mangiargli la ficona come avevo fatto sulla scala. Presi a succhiargli il clitoride facendola contorcere dal piacere e quando affondai la lingua in quella ficona pelosa non resistette per molto e mi lavo letteralmente il viso da come squirto’ lasciando il cazzo e esprimendo ad alta voce tutto il piacere che provava. Poi si giro’ mentre mi riprendevo da quella doccia di umori inaspettata e chiedendomi scusa inizio a leccarmi il viso e a baciarmi in bocca. In tutto questo si era messa a sedere sopra di me e in un attimo impugno il mio cazzo e se lo fece scomparire nella sua ficona fino in fondo sbuffando di piacere , Ero un giocattolo nelle sue mani non credevo che la morigerata signora fosse cosi’ affamata. Inizio’ a cavalcarmi come se non ci fosse un domani ed io mi attaccai con le mani a quelle tettone che strizzai abbondantemente prima di attaccarmi a quei capezzoloni mordendoli e tirandoli insieme. Fu per lei come una scossa elettrica ed inizio a chiedermi di sfondarla , di riempirla di cazzo ed altre cose che non mi sarei mai aspettato di sentirle dire. Era un ammazzone impazzita ma io decisi di condurre il gioco e fattala scendere la feci mettere a pecorina e glielo affondai dentro in un sol colpo facendola mugolare . Le presi da dietro quelle tettone e mentre la pompavo forte , presi a mungerla e a dirgli che era una troiona vogliosa di cazzo mentre lei rispondeva annuendo. Eravamo troppo presi dalla cavalcata che non mi resi conto che stava urlando a troppo alta voce il suo piacere e continuai mentre lei veniva in continuazione bagnando le sue e le mie cosce mentre le sculacciavo quel culone ancora abbastanza sodo. Poi con un ultima cavalcata ripetuta non ce la feci piu’ e le inondai quella ficona fradicia lasciandomi andare sulla sua schiena e sdraiandoci sul letto esausti. Riprendemmo fiato e lei mi disse chissa’ cosa penserai di me adesso. Io le risposi che non pensavo fosse cosi’ calda ma che mi era piaciuto tanto. Lei mi abbraccio’ e riprese a baciarmi in bocca mentre con la mano aveva ripreso a toccarmi il cazzo . La signora non ne aveva avuto abbastanza e reclamava ancora il mio cazzo che non tardo’ molto sotto le sapienti carezze e succhiate a svettare ancora pronto ad accontentarla ancora. Hai un gran cazzo malgrado che tu sia cosi’ giovane e che resistenza dammelo ancora era tanto che non godevo cosi’ . Ed io la rimisi a pecorina ma stavolta con l’intento di incularla. Ma che vuoi fare con quel cazzone è tanto che non lo prendo dietro. Non avere paura le dissi è come andare in bicicletta una volta ripreso è solo piacere e mi tuffai fra quelle mele abbondanti ma ancora abbastanza sode infilandogli subito la lingua nel buchetto. In effetti si capiva che era poco usato e qunndi ci misi tutto il mio impegno per leccarglielo in profondita’ , mentre si dimenava per il piacere. Iniziai con infilargli un dito poi due ed alla fine tre e glieli giravo dentro proprio per allrgarglielo un po’ mentre la signora non smetteva di incitarmi a masturbargli il culo mentre si infilava le dita nella ficona. Quando pensai che potesse bastare gli appuntai il cazzo al buchetto e la sentii irrigidirsi un attimo mentre io iniziai a spingerglielo dentro. Trovai un po di resiitenza e gli dissi di spingere come quando andava in bagno e cosi’ in un attimo gli infilai la cappella dentro facendola urlare per il dolore. Poi mi fermai mentre lei diceva di toglierlo, ma ormai ero dentro ed inizia ad infilarlo tutto mentre si dimenava ma al tempo stesso mi veniva incontro per prenderlo tutto. Riuscii ad infilarlo fino alle pallle e lei mi disse che sentiva dolore e quindi la tranquillizzai e restai fermo per farla abituare. Dopo un tempo che mi sembro’ lunghissimo ricominciai a muovermi e lei mi imploro’ di fare piano. Quando l’avevo tirato fuori per meta’ feci cadere la saliva sul cazzo e glielo rispinsi dentro e lei a quel punto inizio’ a mugolare . Non mi fermai piu’ ed iniziai a sfondarglielo mentre lei urlava di piacere e dolore incitandomi a sfondarglielo mentre gli sculacciavo le chiappone . Poi mi attaccai alle sue tettone tirandogli i capezzoli facendola squirtare ancora e con gli ultimi colpi glielo aprii decisamente mentre gli facevo un clistere di sborra.
Mi arreggevo a quel culone mentre io spingevo ancora in avavnti e lei spingeva indietro ingordamente in preda all’eccitazione. Rimanemmo cosi’ fino a quando il mio cazzo non usci’ dal quel buco slabbrato iniziando ad eruttare tutta la sbroda mista ad un di sangue. Lei provo’ a tapparlo con la mano e mi disse ma come me lo hai allargato. Tranquilla tornera’ normale , sara’ solo piu’ facile entrare quando te lo daro’ ancora . Mi hai fatto male ma ho goduto tanto me lo hai proprio rotto , erano anni che non lo prendevo mi è sembrato di tornare vergine, sei proprio un giovane porcello. Eravamo stanchi lei non so quante volte era venuta e ci lasciammo andare sul lettone addormentandoci . Fu lei a svegliarmi mentre aveva ripreso a succhiarmi il cazzo e dicendo che ne voleva ancora ma guardai l’orologio e gli dissi che dovevo scappare ma che nei prossimi giorni sarei tornato . Si mi disse vieni quando vuoi con quel cazzone saro’ sempre disponiblle ma dobbiamo stare attenti. Stai tranquilla Maria saro’ una tomba e mi affrettai a rivestirmi ed uscire. Una Volta in strada mi sentii chiamare e guardando verso l’alto vidi l’amica di mia zia e che mi disse ho sentito che ci siamo divertiti con la Maria i muri sono sottili, quando vieni a trovare anche me? Gli feci cenno che sarei andato da lei e poi corsi a casa.
di
scritto il
2024-06-04
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