Un po per una non fa male a nessuna.
di
olmo
genere
prime esperienze
Arrivato a casa pensai a mia zia che non avevo voluto condividere e poi pensai a Luisa che avevo sacrificato sull’altare del sesso e provai un po di rimorso. Sicuramente avrei dovuto subire un interrogatorio da parte di mia zia se Luisa gli raccontava del pomeriggio, staremo a vedere. Per un paio di giorni non mi feci vedere da mia zia ed addirittura rifiutai un invito dalla vecchia maria adducendo impegni presi precedentemente, pero’ andai a trovare Luisa per sincerarmi che stesse bene. Mi venne ad aprire, mi sorrise e mi tiro’ dentro casa sua abbracciandomi forte. Era provat dal pomeriggio trascorso al vecchio mulino e si vergognava di essere stata cosi’ disponibile. Io la rassicurai che per me era sempre la solita Luisa e gli chiesi se stava bene. Lei rispose affermativamente e mi invito’ a sedere sul divano dove ci lasciammo andare a delle coccole come due innamorati. Ma lo sai disse che mi sento ancora tanto aperta, mi avete proprio sfondato ma al tempo stesso non sono arrabbiata con te, tu hai creato la situazione ed io l’ho accettata e ti confesso che a parte il dolore iniziale ho goduto veramente tanto. Pero’ adesso per qualche giorno devo stare un po’ calma senza fare sesso perche’ tutto torni alla normalita’, ma tu perche’ sei venuto a trovarmi? . Gli risposi che ero preoccupato per lei e lei mi bacio’ stringendomi forte a se’. Che caro che sei mi disse fra un bacio e l’altro, allora ci tieni un po’ a me. Certo gli dissi, lo sai che non mi scordero’ mai di te come di mia zia. A proposito gli chiesi, hai raccontato tutto a mia zia? No, siamo amiche ma mi vergogno troppo a raccontargli tutto e poi non vorrei che si arrabbiasse con te facendo finire tutto, restera’ un nostro segreto. Mi sentii sollevato, ma tutti quegli abbracci e baci mi avevano fatto sollevare anche un altra cosa e quando Luisa se ne accorse mi disse che ero uno sfrontato e che non potevo sventolarglielo davanti agli occhi sapend0 quanto a lei piacesse il mio cazzo. E cosi’ prese ad accarezzarlo da sopra i pantaloncini ma poi non resistette e lo tiro’ fuori . Che bel cazzo che hai e quanto mi fa godere, guarda cosa mi hai fatto diventare una sesso dipendente dal tuo cazzo. Non vorrai mica lasciarmi cosi’ dagli almeno un bacetto. Te lo fo vedere io il bacetto ed inizio’ a leccarlo per tutta la lunghezza mentre soppesava le palle, prima di ingoiarlo tutto cosi’ lentamente che mi fece venire i brividi lungo la schiena. Luisa la tua bocca mi fa impazzire dissi mentre iniziai a toccargli il culo. Fermati mi disse per qualche giorno guardare e non toccare al piu’ piu’ palpami le zinne. E si riattacco’ al mio cazzo come un assetata mentre gli tirai fuori le tettone morbide e capezzolute. Luisa ci stava prendendo gusto da come si infilava il mio cazzo fino in gola, sembrava di metterglielo nella fica, ogni tanto lo lasciava per espellere la saliva in eccesso ma poi si strafogava come se non ci fosse un domani. Ma a me questo non bastava ed inziai a palpargli quel granculo rotto che aveva e leistavolta mi lasciava fare tanto che le infilai tre dita dentro senza che facesse una smorfia. Era proprio rotto e cedevole e cosi’ passai a massaggiarle la ficona anche lei bella slabbrata ma piu’ elastica. Luisa ogni tanto riprendeva fiato e mi diceva che ero una maiale e che sapeva bene come sarebbe andata a finire. Ed infatti qunado arrivai al culmine della mia erezione la feci mettere a pecorina e promettendogli di lasciargli fare il culo glielo schiantai nella ficona in un colpo solo. Non fu certo difficile da come era aperta, perche’ il mio cazzo ci sguazzava mentre Luisa ormai partita per la tangente del piacere mi incitava a riempirla ancora di piu’ e piu’ in profondita’. Per la profondita’ non c’erano problemi ma per la larghezza non potevo fare di piu’fino a che guardandomi intorno vidi la spazzola di legno che Luisa usava , la impugnai e tirando fuori il mio cazzo la affiancai e risppinsi tutto dentro insieme. Luisa inaco’ la schiena e sentendosi riempire oltremodo si giro’ e mi disse, sei un porco, e mi hai fatto diventare una troia sempre vogliosa di cazzo , non so cosa mi hai messo dentro oltre al tuo cazzone ,ma fammi godere , scopamiiiii e se ne venne squirtando abbondantemente, e a quella vista non resistetti e gli priempii la ficona della mia crema lasciandomi andare su di lei . Appena ci riavemmo dalla goduta vidi Luisa che piangeva e preoccupandomi le chiesi cosa fosse successo. Lei piangendo mi disse che si vergognava tanto di quello che aveva fatto l’altro giorno con me e il venditore ed ammise che adesso non sapeva piu’ dire di no ad un bel cazzo che gli si presentasse a tiro e la cosa la spaventava tanto anche perche’ il paese era piccolo e non voleva essere additata come la troia del paese. Io cercai di rassicurarla che nessuno avrebbe mai saputo niente e gli promisi che fino a quando non mi avesse cercato lei non mi sarei fatto piu’ vivo. Luisa riacquisto’ un po di tranquillita’ e mi strinse a lei ringraziandomi. Ci rivestimmo e dandogli ultimo bacio uscii da casa di Luisa chiedendomi quando l’avrei rivista. Ma mentre esco di casa chi incontro, la vecchia Maria che sorridendo con uno sguardo furbetto mi dice, adesso non hai scuse vieni a casa mia . Non potevo dire di no mi aveva sgamato e cosi’ andai a casa sua. Appena entrato mi si butto’ addosso ed inizio’ baciarmi e a toccarmi il cazzo di sopra ai pantaloncini. Ero sorpreso e non sapevo come comportarmi e quindi la lasciai fare mentre farfugliava che aveva voglia del mio cazzo e che la dovevo saziare come avevo saziato Luisa. Ma senti questa vecchia troia , pensai, mentre si inginocchiava e tirato fuori il mio cazzo se lo ingurgitava in bocca , tanto che mi irrigidii e per un attimo ebbi paura che me lo avrebbe morso. Ed invece comincio’ a pompare come se non ci fosse stato un domani mentre con le mani si levava il vestito di dosso. Non indossava intimo e le poppe scesero un po verso il basso , mentre i suoi prosperosi fianchi ondeggiavano al ritmo del pompino che mi stava facendo. Sembrava un idrovora ed il mio cazzo gli riempi presto la bocca ed io presi a spingerlo fino alla sua gola facendola salivare a dismisura. Poi riprese fiato si rialzo’ mettendo in mostra la sua ficona pelosa e trascinadomi per mano mi porto’ in camera buttandosi a cosce spalancate sul letto incitandomi a scoparla. Io non persi tempo ma prima gli dissi che mi doveva ridarmi anche il culo altrimenti non l’avrei scopata. Lei sospirando mi promise di darmi tutto quello che volevo ma voleva il mio cazzo e subito.E così mi tocco scoparla in attesa di slargargli ancora quel sontuoso culo .
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