Coppia in crisi settima parte

di
genere
dominazione

L’atmosfera nella stanza è carica di elettricità, ogni respiro e sussurro amplificato dalla tensione palpabile. Con voce ferma e autoritaria, mi rivolgo a Michele, che ancora ansima leggermente nell'angolo. "Michele," ordino, il tono della mia voce non ammette replica. "Gira Simona sul letto e legala prona. È tempo per l'atto di sottomissione ufficiale."

Michele esita un attimo, i suoi occhi che passano da me a Simona. La gelosia, l'eccitazione e una punta di paura brillano nei suoi occhi, ma la mia autorità è innegabile. Si muove verso il letto, le mani ancora tremanti mentre si avvicina alla moglie. Simona lo guarda con occhi lucidi, un mix di fiducia e anticipazione che la rende ancora più affascinante.

Con delicatezza, Michele solleva Simona, le sue mani che scorrono lungo il suo corpo come per rassicurarla. La gira lentamente, facendola rotolare sul letto fino a che è prona, la pancia contro il materasso. La sua pelle brilla alla luce soffusa, i capezzoli ancora turgidi, il respiro ancora affannoso.

Mi avvicino al letto, le mie mani che sfiorano appena le corde di seta che ho preparato. Michele prende le corde dalle mie mani, i suoi movimenti incerti ma decisi. Con cura e precisione, lega i polsi di Simona alle testate del letto, assicurandosi che siano saldamente fissati ma senza provocare dolore. I suoi occhi incontrano i miei per un breve istante, cercando conferma e approvazione.

Le sue mani si spostano poi alle caviglie di Simona, legandole ai piedi del letto. Ogni legatura è un atto di sottomissione, un segno tangibile del suo abbandono e della sua fiducia. Il corpo di Simona è ora completamente esposto, una tela bianca pronta per essere dipinta con le pennellate del piacere e della sottomissione.

Mi avvicino ulteriormente, il mio sguardo che percorre ogni centimetro del suo corpo legato. Le mie dita tracciano linee invisibili sulla sua pelle, sento i suoi muscoli tendersi e rilassarsi sotto il mio tocco. "Simona," sussurro, la mia voce un misto di dolcezza e fermezza. "Sei pronta per diventare la mia totale sottomessa?"

Il suo respiro è un sussurro ansimante, i suoi occhi si chiudono per un momento, poi si riaprono, pieni di determinazione e desiderio. "Sì, Master," risponde, la voce ferma nonostante il tremore evidente.

Michele osserva la scena, il suo desiderio e la sua gelosia ora mescolati con un rispetto profondo. Sa che sta assistendo a qualcosa di potente e trasformativo, un rito di passaggio che cambierà per sempre la dinamica del loro rapporto.

Mi chino su Simona, il mio respiro che sfiora il suo collo. Le mie dita tracciano percorsi lungo il suo corpo, dalla base del collo fino al suo culo, ogni tocco un promemoria della sua sottomissione. La sua pelle è calda e vellutata sotto le mie dita, ogni reazione un segno tangibile del potere che esercito su di lei.

Simona è distesa prona sul letto, il suo corpo completamente esposto e legato in una posizione di totale vulnerabilità. Il suo sedere, tondo e tonico, si erge maestoso e invitante, una visione di pura sensualità e potere. La pelle liscia e morbida riflette la luce soffusa della stanza, creando un gioco di ombre che accentua ogni curva, ogni contorno.

Il centro dell'attenzione è ora il suo ano, un piccolo cerchio di carne rosea e rugosa, che pulsa visibilmente con ogni battito del suo cuore. Mai violato, il suo stretto orifizio è un simbolo di purezza e desiderio inespresso. La sua tensione è palpabile, un mix di ansia e aspettativa che traspare in ogni fibra del suo corpo.

Ogni pulsazione è come un piccolo spasmo di piacere, un segnale tangibile del desiderio che la pervade. Il contrasto tra la delicatezza della pelle e la rugosità dell'ano crea un'immagine di bellezza cruda e primordiale, un richiamo alle fantasie più profonde e trasgressive.

La mia mano si avvicina lentamente, le dita che sfiorano appena i contorni del suo sedere, tracciando linee morbide lungo la pelle tesa. Ogni tocco è un preludio, una promessa di ciò che verrà. Simona trattiene il respiro, ogni muscolo del suo corpo teso in attesa, il suo ano che continua a pulsare di voglia e piacere.

Le mie dita si avvicinano al suo orifizio, sfiorando leggermente la pelle rugosa e sensibile. La reazione di Simona è immediata, un fremito che la percorre dalla testa ai piedi, un gemito soffocato che tradisce il piacere e la paura che si mescolano in lei. Il suo ano si contrae sotto il mio tocco, una risposta involontaria e irresistibile al desiderio che la consuma.

Con movimenti lenti e deliberati, le mie dita esplorano i bordi del suo ano, accarezzando e premendo leggermente, sentendo la tensione e la resa nel suo corpo. Ogni pulsazione, ogni spasmo, è un segnale del piacere che sta provando, un piacere intenso e sconosciuto che la porta a nuove vette di estasi.
Il silenzio nella stanza è rotto solo dal nostro respiro e dai leggeri gemiti di Simona, mentre la sua vulnerabilità si fa palpabile. Mi avvicino al letto, la mia presenza un'ombra autoritaria e rassicurante sopra di lei. Mi chino, il mio volto vicino al suo orecchio, e con una voce bassa e carica di promessa le chiedo: "Simona, il tuo ano stretto è ancora vergine?"

Il suo corpo sussulta leggermente, e vedo un tremito attraversarle la schiena. Con un filo di voce, paurosa e titubante, risponde: "Sì, Master, è ancora vergine." La sua risposta è un misto di paura e desiderio, una dichiarazione che apre le porte a un'esplorazione intima e inedita.

Le mie mani grandi, dalle dita lunghe e affusolate, si avvicinano al suo ano, sfiorando appena la pelle intorno. Inizio a massaggiare delicatamente la rosellina dell'ano, le mie dita che tracciano cerchi lenti e rassicuranti. La tensione nel corpo di Simona inizia a sciogliersi sotto il mio tocco esperto, i suoi gemiti di piacere diventano più intensi e frequenti.

Con una pazienza infinita, continuo a massaggiare, sentendo il suo corpo che si arrende gradualmente, accogliendo il piacere che le mie dita le stanno donando. Ogni sfioramento, ogni pressione leggera è studiata per prepararla, per renderla pronta a quello che sta per succedere.

Lentamente, con la massima cura, porto il mio dito indice verso l'orifizio inesplorato. La punta del dito sfiora la pelle rugosa e sensibile, sento il suo corpo reagire con un fremito. Inizio a premere leggermente, il dito che entra pian piano, millimetro dopo millimetro, in un'esplorazione lenta e deliberata.

Simona geme, un suono profondo e gutturale che tradisce una mescolanza di dolore e piacere. Il suo corpo si tende e si rilassa sotto il mio tocco, ogni fibra del suo essere che si arrende a questa nuova sensazione. Continuo a spingere, il mio dito che entra sempre più in profondità, finché non è completamente dentro.

Dentro di lei, il calore e la stretta dell'ano vergine sono travolgenti. Inizio a muovere il dito lentamente, con movimenti delicati e ritmici, allargando gradualmente l'orifizio. Ogni movimento è studiato per essere preciso e gentile, per amplificare il piacere e minimizzare il disagio.

Simona si lascia andare completamente, i suoi gemiti diventano un coro continuo di piacere, il suo corpo che si muove in sincronia con il mio dito. Ogni volta che spingo leggermente di più, ogni volta che allargo un po' di più, sento la sua resa totale e incondizionata.

Questo momento di intima esplorazione è un rito di passaggio, un'esperienza che la trasforma e la lega a me in modo indissolubile. Il mio dito continua a muoversi, espandendo il suo piacere, facendo sì che ogni gemito, ogni fremito sia una testimonianza della sua nuova sottomissione e della mia autorità su di lei.


Michele osserva la scena con un misto di emozioni contrastanti che lo travolgono. La moglie, legata prona sul letto, si abbandona completamente alla mia volontà, offrendo il suo corpo in un atto di sottomissione totale che Michele non aveva mai visto né immaginato. La vista del mio dito che lentamente penetra l'ano vergine di Simona, un atto che a lui non era mai stato concesso, scatena in Michele una gelosia bruciante, un dolore acuto e penetrante.

Ogni gemito di piacere di Simona, ogni movimento delle mie mani esperte che esplorano il suo corpo, è una pugnalata al cuore di Michele. Eppure, sotto questa gelosia feroce, si nasconde un'eccitazione irrefrenabile che cresce con ogni secondo che passa. La sua mente è un turbinio di emozioni: desiderio, rabbia, eccitazione, e una sorta di ammirazione per la totale sottomissione di sua moglie.

Il suo sguardo è fisso su Simona, sulla sua espressione di piacere e abbandono, sul modo in cui il suo corpo risponde al mio tocco. La vista del mio dito che scivola lentamente dentro l'ano stretto e vergine di Simona, che pulsa di voglia e piacere sotto di me, è troppo per Michele. Il suo cazzo è di nuovo duro, pulsante, l'eccitazione che non può più essere ignorata.

Quasi senza rendersi conto, Michele si ritrova con la mano avvolta attorno al proprio membro, la pelle calda e tesa sotto le dita. Inizia a masturbarsi con movimenti rapidi e disperati, incapace di resistere alla potente attrazione della scena davanti a lui. Ogni spinta del mio dito dentro Simona, ogni gemito che sfugge dalle sue labbra, alimenta il desiderio di Michele, lo porta più vicino al limite.

La sua mano si muove freneticamente, il respiro si fa pesante e irregolare. Ogni secondo è un crescendo di piacere e gelosia, un mix di sentimenti che lo consuma completamente. Non può distogliere lo sguardo da Simona, legata e sottomessa, mentre io esploro ogni angolo del suo corpo con una padronanza che lo affascina e lo tormenta allo stesso tempo.

In pochi istanti, l'eccitazione di Michele sale al punto che il suo membro gli fa male per quanto duro. Il suo corpo si tende. Il suo sguardo resta fisso su Simona, ogni fibra del suo essere concentrata su di lei, mentre la sua mano continua a muoversi in un ritmo frenetico e inarrestabile. E in questo momento di estasi e tormento, Michele si rende conto di quanto sia profonda la connessione che ora unisce tutti noi, un legame indissolubile di piacere, potere e sottomissione.

Mentre osservo Simona legata sul letto, il suo corpo completamente esposto e vulnerabile, sento un'ondata di potere e desiderio attraversarmi.

Il mio membro, lungo 19 cm e con una circonferenza di 5 cm, si erge con una rigidità imponente. Non sempre avevo capito la sua vera misura, ma col tempo ho scoperto che era di tutto rispetto, un simbolo di virilità e potenza. La cappella, grossa e violacea, pulsa con una vita propria, pronta per esplorare nuovi territori di piacere.

Il mio sguardo fisso sulla rosellina dell'ano di Simona, un cerchio stretto e rugoso che pulsa di desiderio. Con una mano ferma, guido il mio membro verso di lei, la punta della cappella che sfiora appena la pelle sensibile e tesa. Il contrasto tra la delicatezza del suo orifizio e la mia virilità è un'esperienza sensoriale intensa, ogni nervo del mio corpo in sintonia con questo momento di connessione.

Simona trattiene il respiro, il suo corpo si tende sotto il mio tocco. La mia cappella, grossa e violacea, si appoggia lentamente sulla rosellina del suo ano, sento il calore e la tensione della sua pelle contro di me. Ogni pulsazione del mio membro è amplificata dalla sensibilità del suo orifizio, ogni millimetro di contatto è un preludio al piacere che sta per esplodere.

Con una pazienza infinita, inizio a muovermi, la cappella che preme delicatamente contro il suo ano, sentendo la resistenza iniziale cedere sotto la pressione lenta e costante. Il suo corpo reagisce con fremiti e gemiti, un misto di paura e eccitazione che rende ogni secondo un'esperienza indimenticabile.


"Sei pronta per il sacrificio, Simona?" sussurro, la mia voce un mormorio che risuona nelle profondità del suo essere. Il suo respiro si fa più rapido, il suo corpo risponde con un tremito di desiderio puro e inarrestabile.

"Sí, Master," risponde, la voce appena un sussurro, ma carica di determinazione e desiderio.

Il suo ano, mai violato, è ora il centro di un rituale di sottomissione e piacere, un atto di totale abbandono e fiducia. La sua bellezza e la sua resa sono un omaggio al potere della fantasia e del desiderio, un momento di pura trasgressione e connessione che ci unisce in un legame indissolubile.
"Benvenuta nella tua nuova realtà, Simona," sussurro, le mie labbra che sfiorano il suo orecchio con un soffio caldo che dà brividi a Simona

continua....

p.s. ricordo a quanti tanti che mi hanno scritto che questa storia sebbene romanzata è vera quindi non voglio cambiare i fatti ma continuate pure a scrivermi
masterfill@gmail.com
scritto il
2024-06-13
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