Sottomissione completa XXXI
di
Masterfill 72
genere
dominazione
La terza coppia emanava un'aria di decadenza sofisticata. L'uomo, avvolto in un elegante abito grigio antracite, fumava un sigaro, osservando l'assemblea con un'espressione annoiata e distaccata. La sua compagna, una donna dai capelli rossi e ricci che ricadevano in onde ribelli sulle spalle, indossava solo un reggiseno di pizzo nero che a malapena conteneva i suoi seni generosi. I capezzoli sporgevano sopra il bordo, duri e provocanti, segnando chiaramente il loro desiderio di attenzione.
L'uomo fissò Samantha con occhi freddi. "Vieni qui," ordinò, il tono imperioso. "Voglio che mi soddisfi mentre lecco il clitoride della mia compagna." Samantha, ormai completamente sottomessa e mentalmente esausta, obbedì senza esitazione. Si avvicinò all'uomo, le ginocchia deboli e il cuore che batteva furiosamente.
L'uomo si spogliò, rivelando un membro mostruosamente grande e imponente. Samantha sapeva che la penetrazione sarebbe stata dolorosa, ma la sua eccitazione cresceva, il suo corpo rispondendo a un livello primordiale di umiliazione e desiderio. L'uomo si posizionò dietro di lei e, senza alcuna premura, iniziò a penetrarla analmente.
Il dolore fu intenso, un bruciore acuto che fece lacrimare gli occhi di Samantha. Ma sotto quel dolore, c'era un'onda di piacere perverso. Sentiva ogni movimento, ogni spinta brutale, come un misto di sofferenza e desiderio. Il suo corpo si adattava, si arrendeva alla presa implacabile dell'uomo.
Nel frattempo, la donna dai capelli rossi si sdraiò davanti a Samantha, le gambe divaricate e il clitoride esposto e palpitante. "Lecchialo," ordinò con un sussurro pieno di lussuria. Samantha, senza esitare, iniziò a leccare il clitoride, leccate lente e deliberate che facevano gemere la donna di piacere. Il sapore era leggermente dolce e muschiato, un'esperienza sensoriale che riempiva la bocca di Samantha.
L'uomo, mentre la penetrava analmente, iniziò a sculacciare Samantha selvaggiamente. Ogni colpo era un'esplosione di dolore che si mescolava con l'intensa penetrazione, una combinazione che portava Samantha a un livello di eccitazione mai provato prima. Il suo corpo tremava, i suoi gemiti soffocati mentre leccava e succhiava il clitoride della donna.
Quando l'uomo raggiunse il culmine, lo fece con una spinta brutale, riempiendo Samantha con il suo seme. La donna dai capelli rossi gemette forte, il suo corpo che si contorceva sotto le attenzioni esperte di Samantha. L'umiliazione era totale, ma dentro di lei, Samantha sentiva crescere un piacere oscuro e profondo.
La quarta coppia si avvicinò. Lui aveva un viso segnato dal tempo e dai vizi, con una camicia aperta sul petto villoso. La sua compagna, una giovane dai lineamenti delicati e dai seni piccoli ma perfetti, vestiva solo un perizoma e un collare di pelle. I suoi capezzoli, piccoli bottoni rosa, erano terribilmente eccitanti nella loro delicatezza.
L'uomo la guardò con occhi gelidi. "Prepara l'ano della mia compagna," ordinò. Samantha, ormai completamente immersa nella sua sottomissione, obbedì. Si avvicinò alla giovane donna e iniziò a leccare l'ano, leccate lente e attente che esploravano ogni piega della pelle. Il sapore leggermente amaro riempì la sua bocca, una sensazione che la eccitava incredibilmente.
Mentre leccava, l'uomo osservava con un sorriso crudele. La giovane donna gemette, il suo corpo che si rilassava sotto le attenzioni esperte di Samantha. Quando l'uomo giudicò che la compagna fosse pronta, si posizionò dietro di lei e la penetrò analmente con forza.
Samantha osservava, sentendo un misto di umiliazione e eccitazione crescere dentro di sé. L'uomo spingeva con decisione, ogni movimento un'esplosione di piacere per la giovane donna. Quando l'uomo raggiunse il culmine, si ritirò e ordinò alla compagna di riempire la bocca di Samantha con la sua pioggia dorata.
La giovane donna si avvicinò, e con un sorriso malizioso iniziò a urinare. La pioggia dorata riempì la bocca di Samantha, una sensazione che avrebbe trovato disgustosa in qualsiasi altra situazione. Ma ora, il sapore amaro e salato la eccitava in modi che non avrebbe mai immaginato. Mentre la giovane donna continuava, l'uomo si avvicinò e spinse il suo membro nell'ano della compagna, facendola gemere di piacere.
Quando l'uomo raggiunse il culmine, ritirò il membro e spinse Samantha a bere il seme che fuoriusciva dall'ano della compagna. Samantha gemette di piacere, sentendo l'umiliazione trasformarsi in un orgasmo potente e violento. Il suo corpo tremava, i muscoli si contraevano mentre il piacere la attraversava. Gli sguardi delle coppie su di lei, il loro scherno, accentuavano il suo godimento.
Quando l'orgasmo finalmente si placò, Samantha si trovò distesa a terra, il corpo esausto e coperto di sudore. Le lacrime di umiliazione erano diventate lacrime di piacere, una strana soddisfazione che le riempiva l'anima. Max si avvicinò, un sorriso trionfante sul volto. "Hai imparato bene chi comanda," disse, il tono soddisfatto.
Samantha, ancora tremante, annuì. In quel momento, capì che la sua sottomissione era totale, e con essa, un nuovo mondo di piacere perverso si era aperto davanti a lei.
Dopo essersi ricomposti Aldo di fece avanti e disse che avrebbe riaccompagnato lui a casa samantha che barcollando a distrutta si dirigeva versio l'uscita vide la macchina di aldo un panda blu di seconda mano molto malandata la notte era calata, avvolgendo la città in un manto di oscurità e silenzio. Samantha, seduta sul sedile del passeggero della macchina di Aldo, guardava fuori dal finestrino, incapace di parlare. Il viaggio di ritorno era un tormento di pensieri e sensazioni contrastanti. Il corpo di Samantha era ancora teso, ogni muscolo dolorante dall'uso e dall'umiliazione subita. Ma più forte del dolore fisico, c'era l'imbarazzo che bruciava dentro di lei, una fiamma che la consumava lentamente.
Il silenzio nell'auto era pesante, quasi tangibile. Aldo guidava con calma, il volto impassibile, mentre il suo sguardo era fisso sulla strada davanti a lui. Samantha sentiva il battito del cuore nelle orecchie, il ritmo martellante del suo respiro. Ogni tanto, gettava uno sguardo furtivo verso Aldo, ma immediatamente distoglieva gli occhi, sentendo un'ondata di vergogna travolgerla.
Mentre la macchina scivolava attraverso le strade deserte, Samantha non riusciva a smettere di ripensare a quello che era successo. Le immagini della serata si ripetevano incessantemente nella sua mente: il dolore, l'umiliazione, la sottomissione totale. E, in mezzo a tutto questo, il piacere perverso che aveva sentito, un piacere che odiava ammettere a se stessa.
Finalmente, dopo quella che sembrò un'eternità, arrivarono a destinazione. La macchina si fermò davanti alla casa di Samantha. Il silenzio fu rotto solo dal clic del motore che si spegneva. Aldo si girò verso di lei, il volto illuminato dalla luce soffusa del lampione.
"Da adesso in poi," iniziò Aldo, la voce bassa e carica di disprezzo, "non potrai più guardarmi con quell'aria di superiorità." Le parole colpirono Samantha come pugni, facendola rabbrividire. "Hai visto cosa posso farti, cosa posso farti fare. Ogni volta che vorrò, ti userò a mio piacimento. Sarai la mia puttana, e tu dovrai soddisfarmi."
Samantha sentiva le lacrime minacciare di sgorgare di nuovo, ma le ricacciò indietro, lottando per mantenere un minimo di dignità. La sensazione di essere intrappolata era soffocante. Ogni fibra del suo essere voleva urlare, protestare, ma sapeva che non avrebbe cambiato nulla.
Aldo si avvicinò, il volto a pochi centimetri dal suo. "Rendendo cornuto Michele," continuò, la voce un sussurro velenoso, "sarà la tua nuova missione. E dovrai farlo con un sorriso."
Samantha annuì debolmente, incapace di opporsi. Sentiva un nodo alla gola, una stretta che la soffocava. Le parole di Aldo erano come catene invisibili, legandola in un modo che non avrebbe mai immaginato possibile.
"Esci," disse Aldo, spingendola fuori dalla macchina. Samantha obbedì, barcollando leggermente mentre si dirigeva verso la porta di casa. Prima di chiudere la porta, Aldo aggiunse, "E ricordati, ogni volta che ti chiamerò, sarai pronta."
Samantha chiuse la porta dietro di sé, il cuore pesante. Si appoggiò contro la parete, lasciando che le lacrime finalmente scorressero liberamente. Sentiva il peso della serata su di lei, il marchio indelebile dell'umiliazione. Ma sotto tutto quel dolore e vergogna, c'era una scintilla di qualcosa che non voleva ammettere: un desiderio oscuro e perverso che la spaventava quanto la eccitava.
continua...
masterfill72@gmail.com
L'uomo fissò Samantha con occhi freddi. "Vieni qui," ordinò, il tono imperioso. "Voglio che mi soddisfi mentre lecco il clitoride della mia compagna." Samantha, ormai completamente sottomessa e mentalmente esausta, obbedì senza esitazione. Si avvicinò all'uomo, le ginocchia deboli e il cuore che batteva furiosamente.
L'uomo si spogliò, rivelando un membro mostruosamente grande e imponente. Samantha sapeva che la penetrazione sarebbe stata dolorosa, ma la sua eccitazione cresceva, il suo corpo rispondendo a un livello primordiale di umiliazione e desiderio. L'uomo si posizionò dietro di lei e, senza alcuna premura, iniziò a penetrarla analmente.
Il dolore fu intenso, un bruciore acuto che fece lacrimare gli occhi di Samantha. Ma sotto quel dolore, c'era un'onda di piacere perverso. Sentiva ogni movimento, ogni spinta brutale, come un misto di sofferenza e desiderio. Il suo corpo si adattava, si arrendeva alla presa implacabile dell'uomo.
Nel frattempo, la donna dai capelli rossi si sdraiò davanti a Samantha, le gambe divaricate e il clitoride esposto e palpitante. "Lecchialo," ordinò con un sussurro pieno di lussuria. Samantha, senza esitare, iniziò a leccare il clitoride, leccate lente e deliberate che facevano gemere la donna di piacere. Il sapore era leggermente dolce e muschiato, un'esperienza sensoriale che riempiva la bocca di Samantha.
L'uomo, mentre la penetrava analmente, iniziò a sculacciare Samantha selvaggiamente. Ogni colpo era un'esplosione di dolore che si mescolava con l'intensa penetrazione, una combinazione che portava Samantha a un livello di eccitazione mai provato prima. Il suo corpo tremava, i suoi gemiti soffocati mentre leccava e succhiava il clitoride della donna.
Quando l'uomo raggiunse il culmine, lo fece con una spinta brutale, riempiendo Samantha con il suo seme. La donna dai capelli rossi gemette forte, il suo corpo che si contorceva sotto le attenzioni esperte di Samantha. L'umiliazione era totale, ma dentro di lei, Samantha sentiva crescere un piacere oscuro e profondo.
La quarta coppia si avvicinò. Lui aveva un viso segnato dal tempo e dai vizi, con una camicia aperta sul petto villoso. La sua compagna, una giovane dai lineamenti delicati e dai seni piccoli ma perfetti, vestiva solo un perizoma e un collare di pelle. I suoi capezzoli, piccoli bottoni rosa, erano terribilmente eccitanti nella loro delicatezza.
L'uomo la guardò con occhi gelidi. "Prepara l'ano della mia compagna," ordinò. Samantha, ormai completamente immersa nella sua sottomissione, obbedì. Si avvicinò alla giovane donna e iniziò a leccare l'ano, leccate lente e attente che esploravano ogni piega della pelle. Il sapore leggermente amaro riempì la sua bocca, una sensazione che la eccitava incredibilmente.
Mentre leccava, l'uomo osservava con un sorriso crudele. La giovane donna gemette, il suo corpo che si rilassava sotto le attenzioni esperte di Samantha. Quando l'uomo giudicò che la compagna fosse pronta, si posizionò dietro di lei e la penetrò analmente con forza.
Samantha osservava, sentendo un misto di umiliazione e eccitazione crescere dentro di sé. L'uomo spingeva con decisione, ogni movimento un'esplosione di piacere per la giovane donna. Quando l'uomo raggiunse il culmine, si ritirò e ordinò alla compagna di riempire la bocca di Samantha con la sua pioggia dorata.
La giovane donna si avvicinò, e con un sorriso malizioso iniziò a urinare. La pioggia dorata riempì la bocca di Samantha, una sensazione che avrebbe trovato disgustosa in qualsiasi altra situazione. Ma ora, il sapore amaro e salato la eccitava in modi che non avrebbe mai immaginato. Mentre la giovane donna continuava, l'uomo si avvicinò e spinse il suo membro nell'ano della compagna, facendola gemere di piacere.
Quando l'uomo raggiunse il culmine, ritirò il membro e spinse Samantha a bere il seme che fuoriusciva dall'ano della compagna. Samantha gemette di piacere, sentendo l'umiliazione trasformarsi in un orgasmo potente e violento. Il suo corpo tremava, i muscoli si contraevano mentre il piacere la attraversava. Gli sguardi delle coppie su di lei, il loro scherno, accentuavano il suo godimento.
Quando l'orgasmo finalmente si placò, Samantha si trovò distesa a terra, il corpo esausto e coperto di sudore. Le lacrime di umiliazione erano diventate lacrime di piacere, una strana soddisfazione che le riempiva l'anima. Max si avvicinò, un sorriso trionfante sul volto. "Hai imparato bene chi comanda," disse, il tono soddisfatto.
Samantha, ancora tremante, annuì. In quel momento, capì che la sua sottomissione era totale, e con essa, un nuovo mondo di piacere perverso si era aperto davanti a lei.
Dopo essersi ricomposti Aldo di fece avanti e disse che avrebbe riaccompagnato lui a casa samantha che barcollando a distrutta si dirigeva versio l'uscita vide la macchina di aldo un panda blu di seconda mano molto malandata la notte era calata, avvolgendo la città in un manto di oscurità e silenzio. Samantha, seduta sul sedile del passeggero della macchina di Aldo, guardava fuori dal finestrino, incapace di parlare. Il viaggio di ritorno era un tormento di pensieri e sensazioni contrastanti. Il corpo di Samantha era ancora teso, ogni muscolo dolorante dall'uso e dall'umiliazione subita. Ma più forte del dolore fisico, c'era l'imbarazzo che bruciava dentro di lei, una fiamma che la consumava lentamente.
Il silenzio nell'auto era pesante, quasi tangibile. Aldo guidava con calma, il volto impassibile, mentre il suo sguardo era fisso sulla strada davanti a lui. Samantha sentiva il battito del cuore nelle orecchie, il ritmo martellante del suo respiro. Ogni tanto, gettava uno sguardo furtivo verso Aldo, ma immediatamente distoglieva gli occhi, sentendo un'ondata di vergogna travolgerla.
Mentre la macchina scivolava attraverso le strade deserte, Samantha non riusciva a smettere di ripensare a quello che era successo. Le immagini della serata si ripetevano incessantemente nella sua mente: il dolore, l'umiliazione, la sottomissione totale. E, in mezzo a tutto questo, il piacere perverso che aveva sentito, un piacere che odiava ammettere a se stessa.
Finalmente, dopo quella che sembrò un'eternità, arrivarono a destinazione. La macchina si fermò davanti alla casa di Samantha. Il silenzio fu rotto solo dal clic del motore che si spegneva. Aldo si girò verso di lei, il volto illuminato dalla luce soffusa del lampione.
"Da adesso in poi," iniziò Aldo, la voce bassa e carica di disprezzo, "non potrai più guardarmi con quell'aria di superiorità." Le parole colpirono Samantha come pugni, facendola rabbrividire. "Hai visto cosa posso farti, cosa posso farti fare. Ogni volta che vorrò, ti userò a mio piacimento. Sarai la mia puttana, e tu dovrai soddisfarmi."
Samantha sentiva le lacrime minacciare di sgorgare di nuovo, ma le ricacciò indietro, lottando per mantenere un minimo di dignità. La sensazione di essere intrappolata era soffocante. Ogni fibra del suo essere voleva urlare, protestare, ma sapeva che non avrebbe cambiato nulla.
Aldo si avvicinò, il volto a pochi centimetri dal suo. "Rendendo cornuto Michele," continuò, la voce un sussurro velenoso, "sarà la tua nuova missione. E dovrai farlo con un sorriso."
Samantha annuì debolmente, incapace di opporsi. Sentiva un nodo alla gola, una stretta che la soffocava. Le parole di Aldo erano come catene invisibili, legandola in un modo che non avrebbe mai immaginato possibile.
"Esci," disse Aldo, spingendola fuori dalla macchina. Samantha obbedì, barcollando leggermente mentre si dirigeva verso la porta di casa. Prima di chiudere la porta, Aldo aggiunse, "E ricordati, ogni volta che ti chiamerò, sarai pronta."
Samantha chiuse la porta dietro di sé, il cuore pesante. Si appoggiò contro la parete, lasciando che le lacrime finalmente scorressero liberamente. Sentiva il peso della serata su di lei, il marchio indelebile dell'umiliazione. Ma sotto tutto quel dolore e vergogna, c'era una scintilla di qualcosa che non voleva ammettere: un desiderio oscuro e perverso che la spaventava quanto la eccitava.
continua...
masterfill72@gmail.com
1
8
voti
voti
valutazione
5.3
5.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Coppia in crisi parte decimaracconto sucessivo
La Scuola
Commenti dei lettori al racconto erotico